Messa novus ordo: liturgia Rosa+croce?
Che la nuova messa [… si fa per dire] di Montini sia strana ed ambigua, lontana mille miglia dalla tradizione apostolica e dalle verità teologiche del Concilio Tridentino ce ne eravamo accorti un po’ tutti, compresi quelli che, nella loro vincibile e colpevole ignoranza, si ostinano a partecipare a questo rito di sulfurea “puzza” gnostica, spacciato per “nuova” Messa cattolica! Tutti sappiamo che questa messa del “novus ordo” sia stata disapprovata dalla grande maggioranza dei Vescovi ai quali era stata presentata prima della sua promulgazione; sappiamo che la sua stesura, “sceneggiata in 33 atti”, era stata definita dal grande “liturgista” Annibale Bugnini, immatricolato come Buan 1365/75 nella pia confraternita massonica “Ecclesia”, in collaborazione con protestanti probabili suoi compagni di merenda e di loggia; tutti conosciamo oramai i tanti aspetti, a dir poco innominabili, che don Luigi Villa, con il suo collaboratore dr. F. Adessa, ci ha evidenziato nella biografia di sua santità (o meglio “sua satanità”!) Montini, l’antipapa sedicente Paolo VI, gran propugnatore del “novus ordo”! Ma nessuno di noi altri, sprovveduti e smarriti, avrebbe mai pensato che l’inganno fosse giunto a tanta ignominia e non si limitasse che agli aspetti puramente teologici di una liturgia cattolica trasformata in protestante. Ma, grazie al buon Dio, quello vero dei Cattolici, quello Uno e Trino, Creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, in nostro aiuto per farci meglio capire, era già venuto mons. Léon Meurin, fin dal 1893. Riportiamo il paragrafo che riguarda il 18° grado della Massoneria, il Cavaliere rosa+croce, dalla sua benemerita opera: “Frammassoneria, Sinagoga di satana”. Leggiamolo attentamente … il grassetto è nostro … pag. 364 dell’edizione francese, [Victor Reteaux et fils éd. Paris, 1893] .
18.
La 5a Séphirah. La Misericordia. —
Il Cavaliere Rosa-Croce.
” Questo grado è preparato dal 17°, che richiama l’arrivo dei Templari in Oriente, e la loro perversione ad opera dei giavanniti. Se il 17° livello è un travestimento odioso dell’Apocalisse, il 18° è una parodia sacrilega del Sacrificio di Gesù Cristo.
Rimarchiamo da subito il nome dato al Presidente di questo grado, Athersatha, che non è ebraico, ma persiano. Esso significa “coppiere”, l’ufficiale che versa da bere al re [figurando il sacerdote che versa il sangue di Cristo al signore dell’universo –n.d.t.-]. Solo Nehemia, uno degli esiliati del tempo del re Artaserse, è conosciuto con questo nome. Questi non è dunque Erode Tetrarca di Galilea, che il Presidente del capitolo di Rosa-Croce rappresenta. Dopo aver ricostruito le mura di Gerusalemme e completato il tempio, Nehemia “Athersatha” ristabilisce il culto degli Israeliti e fece il censimento di tutti coloro che erano tornati dalla cattività. Tra i sacerdoti, i figli di Habia ed altri, “cercarono lo scritto della loro genealogia nel censimento, e non avendolo più trovato, furono rigettati dal sacerdozio. E Athersatha disse loro di non mangiare più le carni sacre finché non diventassero: un “sacerdote dotto ed illuminato”.
Una tale limitazione del numero dei sacerdoti del “grande architetto”, è dettata dallo spirito del 18° grado. Si limita l’espansione ottenuta dall’esercito di Eblis al 17° grado con l’ammissione dei figli di Japhet nell’alleanza con i figli di Sem. M. Frank ci ha già fatto comprendere il significato dei termini Misericordia e Giustizia, nomi del 4° e 5° sephirot Kabbalistico ai quali corrispondono il 17° e 18° grado.
La misericordia, l’Amore e la Giustizia si completano mutualmente e generano la Bellezza: questa è le triade morale della Kabbala. Alla giustizia che, nel 18° grado, restringe il numero delle “cavallette” del 17° grado ad un numero ristretto di “eletti”, si aggiunge l’Amore fraterno, se è permesso nominare con questo dolce nome l’unione dei settari per celebrare una “parodia blasfema” dell’Ultima Cena della Passione e della morte di nostro Signore Gesù Cristo. Il presidente del 33° grado insegna che il significato della parola sacra del grado Rosa+Croce, INRI, è: “morte, Amore dei suoi simili”. Le Agapi dei Rosa+Croce sono una conferma dell’idea kabbalistica contenuta nel nome della 5° Séphirah: Misericordia o Amore.
Più avanziamo negli alti gradi, più lo spirito della kabbala si sviluppa in puro satanismo. Dopo aver, al 17° grado, ricevuto dei membri dell’Ordine religioso dei Templari nella sua società dei giavanniti, o dei Giudei cabalistici, ed averli resi “sacerdoti dell’angelo della luce”, questo angelo mentitore, al 18° grado induce i suoi schiavi ad offrirgli un sacrificio cruento. Là il mistero infernale della franco-massoneria diventa tanto profondo quanto orribile. Noi siamo alla presenza di un sacrificio offerto a satana. Il clero massonico è sacrificatore! L’Agnello di Dio, che già la sinagoga, spinta da satana, ha crocifisso, la sinagoga massonica Lo crocifigge di nuovo, in effigie, rappresentato da un agnello che porta una corona di spine sulla sua testa ed con i piedi perforati da chiodi. Questi nuovi Giudei vanno ancora oltre: essi tagliano la testa coronata da spine ed i piedi perforati dai chiodi, come “le parti più impure”, per gettarle nel fuoco in olocausto a lucifero, lo spirito del fuoco!
La profondità di questo mistero non è sicuramente compreso dai “figli di Japhet”. Essi ignorano quanto il cuore dei Giudei sia duro e pieno di odio satanico contro il Signore ed il suo Cristo! Dio, Creatore, offrì alle sue creature intelligenti e libere, agli angeli ed agli uomini, una partecipazione alla sua beatitudine divina sotto la condizione che esse accettassero dalla sua mano la grazia, questa semenza della gloria, come legame tra Lui ed esse. La grazia è essenzialmente soprannaturale. L’ordine primitivo stabilito dalla Provvidenza divina era dunque per le creature intelligenti un ordine soprannaturale. La beatitudine eterna doveva essere guadagnata dall’uso che gli angeli e gli uomini erano chiamati a fare della grazia. Ora, lucifero, vedendo la grandezza della sua intelligenza, concepì l’orgoglioso progetto di acquisire per se stesso la beatitudine promessa; egli voleva diventare simile a Dio con le sole forze della sua natura. Ecco l’origine del “Naturalismo” denunciato nell’Enciclica “Humanum Genus” di Leone XIII, come fondamento della franco-massoneria. La caduta dell’uomo ebbe la sua prima origine, non nell’orgoglio dell’uomo, ma nella seduzione di lucifero, che così diventa per l’uomo un “satan” – parola ebraica che significa: un “avversario”, un “nemico”. Questo fatto che diminuisce la colpevolezza dell’uomo, è la ragione della possibilità di una redenzione per lui.
Pertanto, mediante la sua vittoria sull’uomo, lucifero diventa suo maestro; l’uomo, come per un atto legale, si costituì volontariamente suo schiavo. San Paolo parla di questo atto dicendo, di Gesù-Cristo crocifisso, che “cancellando la cedola del decreto di condanna contro di noi, Egli l’ha in effetti abolita attaccandola alla croce” (Colos. II, 14). San Crisostomo pensa che questa cedola fosse il contratto di Dio con Adamo contenente la legge: “non mangiate del frutto dell’albero del bene e del male: perché nello stesso momento in cui ne mangerete, certamente voi morirete” (Gen. II, 17). Questa cedola è stata inchiodata alla croce, cioè cancellata, strappata ed abolita dalla morte di Gesù Cristo sulla croce. La cedola, il decreto di Dio che condannava l’uomo alla morte, essendo stata resa invalida dalla morte dell’Uomo-Dio, ne consegue che il tacito patto tra l’uomo ed il demonio, che sottometteva l’uomo alla schiavitù satanica, era ugualmente reso invalido, cancellato, abolito. Voi vedete l’origine della rabbia infernale di lucifero contro il Cristo Salvatore. Con il suo orgoglio, questo spirito di luce, ha voluto dapprima farsi simile all’Altissimo; con il suo odio vuole ora riversare l’atto riparatore della morte del Salvatore sulla Croce, alfine di ristabilire il suo patto con l’uomo e recuperare il dominio perduto sull’umanità. La perdita della vita eterna, subita da Adamo per se stesso e per la sua posterità, era di un’importanza infinita. Nessun sacrificio umano, dal valore sempre finito, avrebbe mai potuto controbilanciarla. Solo Dio poteva rimediare al male, soprattutto perché era implicata la sua giustizia. Occorreva una saggezza infinita per trovare il rimedio che soddisfacesse, nello stesso tempo, alla giustizia, che domandava la morte eterna dell’uomo, ed alla misericordia, che richiedeva la sua vita. Prevedendo in spirito questo rimedio divino, Davide cantò: “La misericordia e la verità si sono incontrate; la giustizia e la pace si sono baciate” (Ps. LXXXIV, 11). L’incarnazione del Figlio di Dio, mediante la quale Egli riuniva in un’unica Persona due nature, la divina e l’umana, Gli permetteva di assicurarsi l’ufficio di Mediatore tra l’umanità e la divinità e di offrirsi in olocausto per la Redenzione di coloro dei quali era diventato fratello. Il suo Sacrificio era quello dell’umanità, di cui era, come Uomo, rappresentante e sostituto – sacrificio di un valore infinito a causa della divina Personalità del Sacrificatore. È dunque ben realmente in Lui che si sono incontrate la “misericordia” e la “giustizia”. Le due séphiroth che portano questo nome sublime, si incontrano ben altrimenti al 17° e 18° grado. Il colmo dell’audacia satanica è di voler rovesciare dapprima la Santa Trinità, per mettersi al suo posto, ed in seguito il Sacrificio dell’Agnello di Dio, facendoLo offrire a se stesso da coloro per i quali Egli è stato offerto. Il Figlio di Dio incarnato, Gesù Cristo, rappresentato da un agnello, è nuovamente crocifisso, coronato di spine e, con un eccesso di malizia, la sua testa coronata e i suoi piedi e mani trafitti da chiodi sono tagliati e gettati nel fuoco, come offerta al “genio” del fuoco, lucifero. Ciò che dunque realmente si fece sulla croce, si fa anche, figurativamente sulla tavola dei rosa+croce: Colui che è la vita trova la morte, e colui che è la morte trionfa sulla vita! O ingratitudine degli uomini che, nel pieno della luce del diciannovesimo secolo, ed in presenza dei benefici celesti sparsi su di essi dal Cristo, si lasciano ancora accecare al punto da rinnovare il deicidio di cui i Giudei ingrati e scellerati si sono resi colpevoli. Il grado di rosa+croce è essenzialmente il rinnovo figurativo e cruento del deicidio commesso per la prima volta sul Calvario, come la Santa Messa è il rinnovo reale non cruento. Nehemia ha rinnovato, nel tempio ricostruito di Gerusalemme gli antichi sacrifici degli Israeliti. È per rinnovare il Sacrificio del Calvario che la setta giudeo-massonica nomina il presidente del 18° grado Ailiersatha, soprannome dato nella sacra Scrittura a Nehemia? Da lui è stato ristabilito il sacerdozio giudaico: i rosa+croce sono il clero sacrificatore giudaico-massonico; nelle loro agapi essi offrono il loro sacrificio a satana, al nemico. Questa atrocità costituisce in realtà un clericalismo che è il vero nemico di Dio e dell’umanità! Questi uomini, per la maggior parte battezzati in nome della Trinità, acclamano lucifero: Hoschéa. Hoschéa, Hoschéa: Salvatore, Salvatore, Salvatore! Non è neanche necessario provare tutte le falsità sciorinate nella sostituzione della “libertà di pensiero” alla Fede; dell’uguaglianza socialista alla Speranza, e della “fraternità massonica” alla Carità, né di esporre gli altri numerosi sacrilegi che accompagnano la “cena” e le Agapi dei rosa+croce; finiamo con la “parola ritrovata”: INRI. Nel grado dell’ “Intendente delle costruzioni”, la parola sacra ritrovata era: Ja, Je, Ji, Colui che era, è e sarà; per i rosa+croce, la parola perduta e ritrovata è INRI, ma interpretata kabbalisticamente con “Igne Renovatur Natura Integra”, [la natura intera è rinnovata dal fuoco]. Il fuoco preconizzato dal saggio Athersatha come “il primo agente della natura, come l’emblema della divinità, poi come la divinità stessa”, e rappresentata nella “camera infernale” come il soggiorno delizioso di Eblis, di Hiram e tutti i grandi malfattori conosciuti nell’Antico Testamento, il “fuoco infernale”, è sicuramente la migliore parola sacra che i Giudei kabbalisti potessero proporre ai nuovi “sacerdoti sacrificatori di lucifero”. Essa conviene loro come loro convengono le parole d’ordine: Emmanuel, Dio con noi, cioè il dio-fuoco è con noi; e pax vobis, la pace della coscienza sia con voi! Questa triste pace si acquista con una comunione ed un sacrificio sacrilego al più alto grado! “.
Alla luce di quanto letto, sorgono spontanee alcune domande, che giriamo agli “illuminati” liturgisti ecumenico-progressisti della setta gnostica usurpante:
-1) Perché nel nuovo rito montiniano il Sacrificio di Cristo è offerto al “signore dell’universo”, il panteistico dio massonico, il lucifero-baphomet? È il DEICIDIO offerto a lucifero?
-2) Perché al triagio si inneggia al “santo, santo, santo, signore dell’universo”, non è per caso un inneggiare al “satan”, il lucifero-Prometeo portatore di luce (falsa) per gli uomini, il dio sole adorato da assiri, esseni, templari, umanisti e falsi scienziati “accademici” rinascimentali, dai cabalisti eliocentristi della NASA [Nahash in ebraico significa: serpente! … e pure praticare la divinazione, cioè la magia!], e da tutte le orde massoniche?
-3) Perché dopo l’offerta del Sacrificio, inopportunamente, in un momento di raccoglimento importante, tutti devono scambiarsi il “segno della pace”, forse quella pace del dio-fuoco, dio-sole, del baphomet? E che cosa significa baphomet?: TEMOHPAB … all’ebraica, cioè da destra verso sinistra: BA (padre, in ebraico Ab) P(pacis) H(hominum-uomini) O (omium-tutti), MET (TEMpli), quindi: “il Padre del Tempio della Pace di Tutti gli Uomini”! Quindi è la pace di lucifero (la pace della … coscienza!), acquistata con il rinnovato DEICIDIO, offerto però a lucifero?
-4) Si tratta di un’agape rosa+crociana … della rivincita di lucifero su Gesù Cristo?
-5) Per questo si stanno costruendo, facendole passare per “artistiche” Chiese cattoliche, templi massonici ovunque, con esplicita simbologia luciferina e solare sugli altari, ove celebrare le “Agapi” dei rosa+croce? (vedi S. Giovanni Rotondo, Padergnone e così via … un po’ dappertutto)? Rispondete dannati apostati!!!
Speriamo che la risposta non sia il solito assordante silenzio!