LO SCUDO DELLA FEDE (XXXVIII)

[A. Carmignola: “Lo Scudo della Fede”. S.E.I. Ed. Torino, 1927]

XXXVIII.

LA CHIESA CATTOLICA.

Se Gesù Cristo non poteva far a meno di fondare la Chiesa. — Come l’abbi fondata. — Vane invenzioni del Paolinismo e Petrinismo. — I caratteri della vera Chiesa. — Non si trovano presso i protestanti e gli scismatici. —  Indefettibilità della Chiesa di Gesù Cristo. — Immutabilità del dogma e suo mirabile sviluppo.

— Ricordo che lei mi disse come Gesù Cristo per la salvezza degli uomini ha pur fondato la sua Chiesa.

Sì, Gesù Cristo per salvare tutti gli uomini ha fondato la sua Chiesa, e cioè ha creato un ente morale, che ricevuti dalle sue mani i stesse i tesori della sua dottrina e dei suoi sacramenti, e fornito del suo espresso mandato e della necessaria autorità, valesse a comunicare quegli stessi tesori agli uomini di ogni luogo e di ogni tempo sino alla fine del mondo.

— E non avrebbe potuto Gesù Cristo, senza valersi di alcun intermediario, applicare agli uomini l’efficacia della redenzione, comunicando egli a ciascuno la luce della sua dottrina e l’aiuto della sua grazia?

Non c’è nessun dubbio che egli avrebbe potuto far ciò; ma oltreché questa rivelazione immediata a ciascuno avrebbe moltiplicato i miracoli senza necessità, avrebbe isolato l’uomo dagli altri, l’avrebbe fatto inorgoglire e l’avrebbe abbandonato ad una deplorevole inerzia per non essere costretto a fare alcuno sforzo per conoscere la verità, il fatto è che a Gesù Cristo così non piacque, e che egli scelse la via dell’insegnamento vivo per mezzo della Chiesa appositamente fondata.

— Ma io ho appreso dal Catechismo che « la Chiesa è la congregazione di tutti i fedeli, che fanno professione della fede e legge di Gesù Cristo, nella ubbidienza ai legittimi Pastori e principalmente al Papa ». Or quando è che Gesù Cristo, ha fondato questa Chiesa? Io non ho mai inteso dire nel Vangelo che Gesù Cristo abbia congregato dei fedeli, eccetera eccetera.

Non devi mica credere che Gesù Cristo per fondare la sua Chiesa abbia seguito quelle formalità, che si seguono oggidì ogni qual volta si fonda una società; che cioè egli ne abbia preparato e scritto lo statuto, e poi abbia scelto un giorno apposito, nel quale radunando degli individui intorno a sé abbia loro detto formalmente: « Ecco: io ho intenzione di fondare una società così e così per questo fine e con questo scopo, con questi obblighi e con questi vantaggi, epperò v’invito ad ascrivervi in essa, eccetera, eccetera; » e che poscia realmente taluni si siano ascritti, accettando le condizioni da lui proposte, e in tal guisa la Chiesa sia nata col suo perfetto organismo in pochi istanti. No, non fu così che Gesù Cristo ha fondato la sua Chiesa.

— Come fece egli adunque?

* Egli incominciò dal radunare intorno a sé dei discepoli, che si diedero a seguirlo ovunque si recava per lo spazio di tre anni incirca, cioè per l’intero periodo della sua vita pubblica. Era di essi ne scelse specialmente dodici, cui diede il nome di Apostoli, ossia mandati. A poco a poco li andò istruendo delle divine verità e della missione che intendeva loro di affidare. Stando quindi per lasciare la terra e ritornare al cielo, in modo chiaro e preciso li incaricò di spargere per ogni dove il suo Vangelo e di trasmettere agli uomini la sua grazia con queste parole : « Come il Padre celeste ha mandato me, così io mando voi. Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi ascolta voi, ascolta me, chi disprezza voi, disprezza me. Ricevete lo Spirito Santo; i peccati saranno rimessi a chi li rimetterete, saranno ritenuti a chi li riterrete. Andate, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo; insegnando loro ad osservare tutto quello che io vi ho insegnato ». Per tal guisa egli conferì agli Apostoli la missione e la potestà di applicare agli uomini il benefizio della sua redenzione.

— E quando è che gli Apostoli incominciarono ad esercitare questa loro missione e potestà?

Incominciarono il dì della Pentecoste, nel quale avendo ricevuto lo Spirito Santo, secondo che loro aveva promesso Gesù Cristo, si sentirono ripieni di forza celeste. D i maniera che si può dire che nel dì della Pentecoste fu dagli Apostoli inaugurata solennemente la Chiesa di Gesù Cristo. Giacché in quel giorno incominciarono ad esservi in gran numero dei credenti e dei battezzati, che presero a professare la fede e la legge di Gesù Cristo nell’obbedienza degli Apostoli, primi pastori del gregge cristiano e principalmente di S. Pietro, primo Papa. E d ecco in tal guisa costituita quella società, che ben presto cresciuta riempì tutto il mondo.

— Ma ho inteso dire che l’origine della Chiesa è ben altra. Ho inteso dire che è l’effetto di una evocazione naturale, per quanto meravigliosa, di cui Gesù Cristo sarebbe fattore parziale, e gli Apostoli, i filosofi, la società, gli uomini, persino Nerone, sarebbero i fattori collettivi e quasi inconsci. Così si tenta di dimostrare dagli scienziati razionalisti moderni con lavori vasti, pazienti, e potremmo anche dire profondi, che certamente sarebbero degni di stima se, anziché a sistemare l’errore, fossero indirizzati a far maggiormente rilucere la verità. E ciò si tenta propriamente con questo fine di mostrare che la Chiesa non è l’opera di Gesù Cristo Dio, ma il risultato di molte cause umane, e quindi opera nient’altro che umana. Anzi taluni spingono così innanzi le loro elaborazioni razionalistiche da considerare addirittura quale fondatore della Chiesa e del Cristianesimo l’apostolo Paolo. Ora è verissimo che S. Paolo è uno dei più grandi geni del Cristianesimo, è verissimo che Dio lo elesse ad essere il grande apostolo delle genti, e che a tal fine decuplo colla sua grazia

le doti eminenti che erano in lui, è verissimo che egli attese in modo speciale a liberare la Chiesa nascente dalle pastoie legali e cerimoniali della sinagoga e a formulare nelle sue lettere l’insegnamento dogmatico e morale del Vangelo; ma affermare che sia egli il fondatore della Chiesa e del Cristianesimo, è un falsare apertamente la storia e un negare la missione medesima, che S. Paolo ripetutamente afferma aver ricevuta da Gesù Cristo stesso di predicare il Vangelo di lui.

— Ho appunto inteso dire anche questo: che la Chiesa Cattolica sia l’effetto della prevalenza del Paolinismo sul Petrinismo. A dirle il vero però io non so di che cosa si tratti.

Vedi: nei primi tempi della Chiesa sorsero delle questioni riguardo a certe pratiche

giudaiche e gentilesche, che tanto i giudei, come i gentili che si convertivano alla fede, pretendevano conservare gli uni in opposizione agli altri. Ora S. Pietro nella sua prudenza credeva più a proposito usare dei riguardi ai convertiti dal giudaismo; S. Paolo invece, pieno di ardore, avrebbe voluto subito farla finita coi riti mosaici e dava appoggio di preferenza ai convertiti dal gentilesimo. Prendendo occasione da ciò i razionalisti moderni (specialmente il Baur fondatore della Scuola di Tubinga), hanno sognato il Cristianesimo del 1° secolo diviso in due grandi sistemi religiosi con a capo dell’uno S. Pietro, e chiamato perciò Petrinismo, e dell’altro S. Paolo e detto Paolinismo, i quali sistemi si sarebbero dopo la morte degli Apostoli a poco a poco accordati tra di loro, prevalendo però il secondo sul primo. Ma questi sono sogni di menti inferme. La verità è che le questioni, insorte tra Giudei e Gentili convertiti, nel consiglio di Gerusalemme furono sciolte in favore della libertà, ma che i due Apostoli erano in perfetto accordo tra di loro nel predicare l’identica dottrina di Gesù Cristo. – Epperciò parlare di Chiesa Pietrina e di Chiesa Paolina fondate l’una da Pietro e l’altra da Paolo, e opposte l’una all’altra fino a che quest’ultima trionfò della prima costituendo essa la Chiesa e il Cristianesimo, è un trottolare da matti.

— La Chiesa dunque è opera esclusiva di Gesù Cristo?

* Sì, fu egli che la volle, egli che la fondò, egli che la stabilì. E se a poco a poco la Chiesa mediante l’opera degli Apostoli, dei loro successori, dei martiri, dei dottori, dei Padri, eccetera, prese quello sviluppo che Gesù Cristo; stesso le aveva profeticamente assicurato, ciò non è già in forza di una evoluzione naturale! per quanto meravigliosa, ma in forza di quella! divina virtù, che ad essa Chiesa Gesù Cristo! suo divin Fondatore, comunicò, assicurandole che sarebbe rimasto con lei sino alla consumazione dei secoli.

— Di ciò sono ben persuaso. Se non chi come si fa a conoscere con precisione e sicurezza che la società religiosa di noi Cattolici veramente la Chiesa di Gesù Cristo? Forse che non si arrogano un tale vanto anche società religiose dei Protestanti e dei Scismatici ?

Basta considerare dove si trovino i caratteri essenziali, di cui Gesù Cristo, appositamente ha voluto che fosse dotata la Chiesa sua.

— E quali sono questi caratteri? Sono quattro: l’unità, la santità, la cattolicità

e l’apostolicità.

— E come si sa che Gesù Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse dotata di questi quattro caratteri?

Lo si sa dal suo insegnamento o da quello degli Apostoli. Riguardo all’unità Gesù Cristo ha rivolta al suo padre celeste prima di andarsi ad immolare per noi questa preghiera: « Padre Santo, io ti raccomando coloro, che mi hai affidato, conservali affinché tutti siano una cosa sola come la siamo noi. Io non ti prego per essi soltanto, ma per tutti coloro, che devono credere in me sulla loro parola, affinché tutti siano una cosa sola in noi… e tutti siano consumati nell’unità (Vedi Vangelo di S. Giovanni, capo XVII, versetti 11, 20, 21, 23). Riguardo alla santità S. Paolo dice: « Gesù Cristo nell’amor suo per la Chiesa si è dato per lei affine di renderla gloriosa, senza macchia e senza ruga, santa ed immacolata » (Vedi lettera agli Efesini, capo V, versetti 25, 27). Riguardo poi alla cattolicità ossia universalità, Gesù Cristo ha detto chiaro agli Apostoli: « Andate per tutto il mondo predicate il Vangelo a tutti gli uomini (Vedi Vangelo di San Marco, Capo XVI, versetto 15). E in conformità a tale comando li chiamò pescatori d’uomini, li volle luce del mondo e sale della terra. E finalmente riguardo all’apostolicità, ad essere cioè poggiata sull’autorità degli Apostoli e sul loro insegnamento lo stesso Gesù Cristo dichiarò la sua volontà col dire: « Come il Padre ha mandato me, così io mando voi: chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me » (Vedi Vangelo di S. Giovanni, capo X versetto 21, e Vangelo di S. Luca – capo XX, versetto 16).

— E questi caratteri voluti da Gesù Cristo  a contrassegno della sua Chiesa si trovano essi nella nostra Chiesa Cattolica?

^ Sì, e solamente in essa. È la nostra Chiesa, che chiamata anche Romana dal suo capo visibile, il Vescovo di Roma, anzi tutto è una. Per quanto siano diversi per origine, per costumi, per colore, per linguaggio, i popoli che vi appartengono, essi professano tutti lo stesso Credo; essi ricevono da per tutto gli stessi Sacramenti; essi obbediscono tutti allo stesso Capo, il Papa, Pater Patrum, padre dei padri, formando un solo ovile sotto la scorta di un solo pastore. – È la nostra Chiesa che in secondo luogo è santa, giacché è in essa che il Capo invisibile Gesù Cristo è tre volte santo, che vi ha una dottrina che guida alla santità, che abbondano i mezzi per operare la propria santificazione, tra i quali come precipui i santi sacramenti, che si contano a centinaia, a migliaia, a milioni i santi e le sante di ogni età, di ogni sesso, di ogni condizione, che non cessarono e non cesseranno mai sino alla fine del mondo. – È la nostra Chiesa, che in terzo luogo è Cattolica, giacché è essa sola, che ha ricevuto da Gesù Cristo il diritto di espandersi da per tutto, essa sola che realmente si espande sino agli estremi confini della terra. – E finalmente è la nostra Chiesa, che è apostolica, perché è in essa che si crede e si insegna, si crederà e si insegnerà mai sempre quello, che hanno creduto ed insegnato gli Apostoli; è in essa che con una catena non mai interrotta dal Pontefice gloriosamente regnante si va sino a S. Pietro, dai Vescovi che la governano si arriva sino agli altri Apostoli, sicché il Pontefice e i Vescovi che in essa vi sono e saranno sino alla fine del mondo, sono e saranno sempre i veri e soli successori degli Apostoli.

— Dunque non si trova nulla di tutto ciò presso dei Valdesi, dei Luterani, degli Anglicani, degli Scismatici, eccetera?

Nulla. Non si trova l’unità, perciocché per quanto costoro si vantino di credere tutti

a Gesù Cristo e al suo Vangelo, discordano tuttavia tra di loro nella fede, quante sono

nazioni, quanti sono paesi, quante sono famiglie, quanti sono individui, e più ancora

quante sono le voglie di uno stesso individuo, cui oggi piace di credere ad una cosa e domani ad un’altra. – Non si trova la santità, perciocché come sarebbe possibile dove le dottrine erronee sono impotenti a produrla? dove ad essa manca l’aiuto dei Sacramenti, in massima parte ripudiati? dove i capi sono un Lutero, monaco apostata, vanitoso, ghiottone, ubbriacone, libidinoso, che confessava di avere il diavolo attaccato al collo; un Calvino uomo pieno di orgoglio e di crudeltà: un Enrico VIII, re dissoluto e sanguinario; una Elisabetta d’Inghilterra mostro di libidine e di barbarie? E come a queste società religiose manca l’unità e la santità, così manca la cattolicità. È vero i protestanti vorrebbero riuscire a questo di ottenere una specie di universalità, epperò inviano i loro ministri carichi di bibbie nei lontani paesi; ma questi ministri, che accompagnati dalla, moglie nel loro apostolato non mirano che a far la loro fortuna, a che sono essi riusciti? Essi medesimi lo dovettero confessare: i loro sforzi per diffondere il pane della vita (come essi chiamano la parola della Bibbia da loro falsificata) non ostante alcuni successi ottenuti qua e là, riuscirono perfettamente inutili. E la ragione è chiara : né le sètte dei protestanti, né le altre sette eretiche e scismatiche sono apostoliche. Dal momento che con l’eresia e con lo scisma rifiutarono la dottrina degli Apostoli e si staccarono dalla catena dei loro legittimi successori, cessarono affatto di possedere l’apostolicità; e se pure vanno pel mondo a predicare una dottrina, oltreché non predicano la dottrina creduta ed insegnata dagli Apostoli, non vi vanno perché mandati da Gesù Cristo, ma perché essi medesimi si sono arrogata questa missione.

— Ho inteso pienamente. Se adunque la vera ed unica Chiesa di Gesù Cristo, è la sola Chiesa nostra, bisognerà altresì che a salvare per essa gli uomini di ogni luogo e di ogni tempo Gesù Cristo l’abbia resa indefettìbile.

Certamente. Ed è questa per l’appunto una verità inconcussa. Gesù Cristo nei termini più formali assicurò alla Chiesa che egli sarebbe rimasto con lei sino alla consumazione dei secoli, e che le porte dell’inferno non avrebbero contro di essa prevalso giammai. E Gesù Cristo ha fatto e farà sempre onore alla sua parola. Nemici d’ogni maniera si scagliarono del continuo contro di lei, ma ognuno sempre dovette poi confessare:

Stolto, che volli coll’immobil Fato

Cozzar della gran Roma, onde ne porto

Rotte le tempia e il fianco insanguinato;

Che di Giuda il Leon non anco è morto;

Ma vive e fugge, e il pelo arruffa e gli occhi,

Terror d’Egitto e d’Israel conforto.

E se monta in furor, l’aste e gli stocchi

Sa spezzar dei nemici, e par che gridi:

Son la forza di Dio, nessun mi tocchi.

(MONTI, Basvilliana).

 

No, la Chiesa non verrà meno giammai. Gesù Cristo l’ha giurato, e lì è il gran segreto.

— Ma se la Chiesa è indefettibile in quanto alla sua esistenza, si può dire che lo sia pure in quanto al resto, cioè in quanto al simbolo, al decalogo e ai sacramenti? Io ho inteso dire che la Chiesa ha già variati più volte i suoi dogmi.

Questa è un’infame calunnia del protestantesimo. Già abbiamo riconosciuto che la

Chiesa perciò appunto si chiama apostolica, perché professa mai sempre la stessa dottrina, che gli Apostoli impararono da Gesù Cristo e che essi credettero e predicarono ; epperò non è assolutamente vero e neppure possibile che la Chiesa abbia fatto delle variazioni. Dico neppure possibile, perché dacché Gesù Cristo ha istituito la sua Chiesa per salvare gli uomini d’ogni luogo e d’ogni tempo, gli uomini d’ogni luogo e d’ogni tempo debbono, per salvarsi, credere gli stessi insegnamenti di Gesù Cristo, osservare la stessa sua legge, valersi degli stessi suoi sacramenti, bisogna assolutamente, che la Chiesa non possa per nessuna ragione né per ignoranza, né per interesse, né per timore, né per debolezza, né per malvagità, fare alterazioni di sorta, o permettere che se ne facciano. Se Gesù Cristo non avesse dato alla Chiesa questa potenza di mantenere sempre inviolato il deposito da lui ricevuto, non avrebbe certamente provveduto a che tutti gli uomini possano per essa salvarsi. – Del resto i protestanti che asseriscono aver la Chiesa variato i dogmi ricevuti dagli Apostoli ci dicano quando si fece tale variazione, chi la fece, e su qual punto di dottrina venne fatta! La storia della Chiesa ci dice con la massima precisione tutte le eresie, che tentarono d’infestare la Chiesa incominciando dal tempo degli Apostoli sino ai nostri giorni; la storia ci dice altresì le innumerevoli variazioni, che fecero le sètte protestanti, ma non ci parla mai e poi mai di alcuna variazione avvenuta nella Chiesa Cattolica riguardante o il dogma, o la morale, o i Sacramenti di Gesù Cristo.

— Non è vero tuttavia che la Chiesa lungo il corso dei secoli ha introdotti dei nuovi

dogmi ed ha così accresciuto gli articoli di fede?

No, non è assolutamente così. La Chiesa certamente lungo il corso dei secoli, specialmente nei suoi Concili, quando parve necessario od opportuno, fece delle definizioni dogmatiche, vale a dire riconobbe che certe verità, che prima già si credevano, ma che da taluni si osarono mettere in dubbio, sono veramente contenute nella divina rivelazione, ed esservi perciò l’obbligo di crederle ad essere veri Cristiani, ma non perciò introdusse delle nuove verità ed aggiunse dei nuovi articoli di fede. E non era forse in dovere la Chiesa di fare così? Sorgeva, per esempio, Ario a negare la divinità di Gesù Cristo, e la Chiesa doveva lasciar che si credesse alla blasfema dottrina di quell’eresiarca? e non condannarla, e non dichiarare che Gesù Cristo è vero Dio, consostanziale al Padre celeste? Sorgeva Nestorio a negare la divina Maternità di Maria, e la Chiesa non doveva proclamare solennemente questa verità sempre creduta, che Maria è vera Madre di Dio?… Pertanto tutt’altro che aggiungere nuove verità e nuovi articoli di fede, la Chiesa lungo il corso dei secoli non ha fatto altro che salvare e mantenere con tutta l’energia quelle verità, che da Gesù Cristo e dagli Apostoli aveva ricevuto in sacro deposito. – Naturalmente che in tal guisa ne è venuto nella Chiesa un vero sviluppo dogmatico, ossia da certi dogmi, da certe verità ne furono dedotte altre in quelle già racchiuse, e le une e le altre si sono rassodate con prove più copiose e più valide, si sono meglio illustrate, dichiarate, eccetera, ma ciò non è aggiungere delle verità o mutare le esistenti. « Di quella guisa, dice S. Vincenzo Lirinense, che un uomo crescendo negli anni sviluppa il suo organismo ma resta sempre il medesimo nella sua natura e nella sua persona, così la dottrina della Chiesa seguendo la regola del progresso e affermandosi, sviluppandosi, approfondendosi in ragione del tempo, resta tuttavia sempre una, incorrotta e pura ». – Ma a questo proposito, se tu volessi approfondirti meglio, potresti leggere l’opera dell’inglese Cardinale Enrico Newman intitolata: Saggio sopra lo sviluppo della Dottrina cristiana; scritta da lui prima ancora che dall’Anglicanismo si convertisse al Cattolicismo. In quanto a me non ti aggiungo altro.

— Ed io la ringrazio di quanto mi ha detto, perché mi sembra chiaro assai e penso d’averlo ben inteso.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.