ss. TRINITA’
[Da: “Sermones” di S. Antonio di Padova]
In questo brano evangelico viene espressamente proclamata la fede nella Santa Trinità. Dal Padre e dal Figlio viene mandato lo Spirito Santo: queste tre divine Persone sono una sola sostanza e perfette nell’uguaglianza. Unità nell’essenza e pluralità nelle Persone. Il Signore rivela chiaramente l’Unità della divina sostanza e la Trinità delle Persone, quando dice: “Andate e battezzate tutte le genti, nel nome Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (cf. Mt XXVIII.19). Dice appunto «nel nome», e non «nei nomi», per indicare l’unità della sostanza. E con i tre nomi che aggiunge, indica che sono «Tre Persone».
Nella Trinità è il principio ultimo di tutte le cose, la bellezza perfettissima e la suprema beatitudine. Per «principio ultimo», come dimostra Agostino nella sua opera “La vera religione”, s’intende Dio Padre, dal Quale sono tutte le cose, dal Quale sono il Figlio e lo Spirito Santo. Per «bellezza perfettissima» si intende il Figlio, cioè la verità del Padre, per nulla diverso da Lui; bellezza che con lo stesso Padre e nello stesso Padre adoriamo, che è forma di tutte le cose, da un solo DIO create e a un solo DIO ordinate. Per «suprema beatitudine» e «somma bontà» s’intende lo Spirito Santo, che è dono del Padre e del Figlio; dono che noi dobbiamo adorare e credere immutabile insieme con il Padre e il Figlio.
In riferimento alle cose create, intendiamo la Trinità in una sola sostanza, vale a dire un solo Dio Padre dal Quale proveniamo, un unico Figlio per mezzo del quale esistiamo, e un solo Spirito nel quale viviamo; vale a dire: il principio al Quale ci riferiamo, la forma, il modello al quale tendiamo e la grazia con la quale veniamo riconciliati. E affinché la nostra mente si innalzi alla contemplazione del Creatore, e creda senza ombra di dubbio all’Unità nella Trinità e alla Trinità nell’Unità, consideriamo quale impronta della Trinità ci sia nella mente stessa. Dice Agostino nell’opera “La Trinità”: «Benché la mente umana non sia della stessa natura di Dio, dobbiamo tuttavia cercare e trovare la sua immagine – della quale nulla di meglio esiste – in ciò che di meglio c’è nella nostra natura, vale a dire nella mente. La mente si ricorda di se stessa, comprende se stessa e ama se stessa. Se riconosciamo questo, riconosciamo anche la Trinità: non certo DIO, ma l’immagine di DIO. Qui infatti compare una certa trinità: della memoria, dell’intelligenza e dell’amore o della volontà. Queste tre facoltà non sono tre vite, ma una sola vita; né tre menti, ma una sola mente; non tre sostanze, ma una sola sostanza. Memoria vuol dire relazione a qualche cosa; intelligenza e volontà, o amore, indicano pure relazione a qualche cosa; la vita invece è in se stessa e mente e sostanza. Quindi, queste tre facoltà sono una sola cosa, in quanto sono una sola vita, una sola mente e una sola sostanza.
Queste tre facoltà, pur essendo distinte tra loro, sono dette una cosa sola, perché esistono sostanzialmente nello spirito. E la mente stessa è quasi la genitrice, e la sua cognizione è quasi la sua prole. La mente infatti, quando riconosce se stessa, genera la conoscenza di sé ed è essa sola la genitrice della sua conoscenza. Terzo viene l’amore, che procede dalla mente stessa e dalla sua conoscenza, quando la mente, conoscendo se stessa, si ama: non potrebbe infatti amare se stessa se non conoscesse se stessa. E ama anche la prole in cui si compiace cioè la conoscenza di sé: e così l’amore è una specie di legame tra genitrice e prole. Ecco quindi che in queste tre parole – memoria, intelligenza e amore – compare una certa impronta della Trinità. (VI dom. dopo Pasqua)
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Come il Figlio è dal Padre, e da entrambi è lo Spirito Santo, così l’intelletto è la volontà, e da entrambi la memoria: e senza queste tre facoltà l’anima non può essere completa, perfetta; e per quanto riguarda l’eterna felicità, uno solo di questi doni, senza gli altri non è sufficiente. E come DIO Padre, DIO Figlio e DIO Spirito Santo non sono tre dei ma sono un solo DIO in tre Persone, così anche l’anima intelletto, l’anima volontà e l’anima memoria non sono tre anime, ma un’anima sola, che ha tre potenze, nelle quali presenta in modo meraviglioso l’immagine di DIO. E con queste tre facoltà, in quanto sono le facoltà superiori, ci è comandato di amare il Creatore, affinché ciò che si comprende e si ama, sia anche sempre nella memoria. E per DIO non basta l’intelletto, se all’amore verso di Lui non partecipa anche la volontà; e neppure l’intelletto e la volontà sono sufficienti, se non si aggiunge la memoria, per mezzo della quale DIO è sempre presente a chi Lo intende e Lo ama. E poiché non c’è istante nel quale l’uomo non fruisca o non abbia bisogno della bontà di DIO, così DIO dev’essere sempre presente nella sua memoria. (Dom. XXIII dopo Pent.).
(da S. Fulgenzio vesc.):
Per hanc unitatem naturalem totus Pater in Filio, et Spiritu Sancto est, totus Filius in Patre, et Spiritu Sancto est, totus quoque Spiritus Sanctus in Patre, et Filio. Nullus horum extra quemlibet ipsorum est: quia nemo alium aut praecedit aeternitate, aut excedit magnitudine, aut superat potestate: quia nec Filio, nec Spiritu Sancto, quantum ad naturae divinae unitatem pertinet, aut anterior, aut maior Pater est: nec Filii aeternitas, atque immensitas, velut anterior, aut maior, Spiritus Sancti immensitatem aeternitatemque aut praecedere, aut excedere naturaliter potest.
[Per questa unità di natura il Padre è tutto nel Figlio e nello Spirito Santo, il Figlio tutto nel Padre e nello Spirito Santo, e lo Spirito Santo tutto nel Padre e nel Figlio. Nessuno di essi sussiste separatamente fuori degli altri due: perché nessuno precede gli altri nell’eternità, o li supera in grandezza, o li sorpassa in potere: poiché il Padre, per quanto riguarda l’unità della sua natura divina, non è né anteriore né maggiore del Figlio e dello Spirito Santo; né l’eternità o immensità del Figlio può, quasi anteriore o maggiore, per necessità della natura divina precedere o sorpassare l’immensità e l’eternità dello Spirito Santo.]
Ecco la vera fede cattolica:
Symbolum Athanasium
Quicúmque vult salvus esse, * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem: Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, * absque dúbio in ætérnum períbit. Fides autem cathólica hæc est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur. Neque confundéntes persónas, * neque substántiam separántes. Alia est enim persóna Patris, ália Fílii, * ália Spíritus Sancti: Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, * æquális glória, coætérna maiéstas. Qualis Pater, talis Fílius, * talis Spíritus Sanctus. Increátus Pater, increátus Fílius, * increátus Spíritus Sanctus. Imménsus Pater, imménsus Fílius, * imménsus Spíritus Sanctus. Ætérnus Pater, ætérnus Fílius, * ætérnus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres ætérni, * sed unus ætérnus. Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, * sed unus increátus, et unus imménsus. Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, * omnípotens Spíritus Sanctus. Et tamen non tres omnipoténtes, * sed unus omnípotens. Ita Deus Pater, Deus Fílius, * Deus Spíritus Sanctus. Ut tamen non tres Dii, * sed unus est Deus. Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, * Dóminus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres Dómini, * sed unus est Dóminus. Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: * ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur. Pater a nullo est factus: * nec creátus, nec génitus. Fílius a Patre solo est: * non factus, nec creátus, sed génitus. Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: * non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: * unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti. Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: * sed totæ tres persónæ coætérnæ sibi sunt et coæquáles. Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, * et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit. Qui vult ergo salvus esse, * ita de Trinitáte séntiat. Sed necessárium est ad ætérnam salútem, * ut Incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat. Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, * quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est. Deus est ex substántia Patris ante sǽcula génitus: * et homo est ex substántia matris in sǽculo natus. Perféctus Deus, perféctus homo: * ex ánima rationáli et humána carne subsístens. Æquális Patri secúndum divinitátem: * minor Patre secúndum humanitátem. Qui licet Deus sit et homo, * non duo tamen, sed unus est Christus. Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, * sed assumptióne humanitátis in Deum. Unus omníno, non confusióne substántiæ, * sed unitáte persónæ. Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo: * ita Deus et homo unus est Christus. Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: * tértia die resurréxit a mórtuis. Ascéndit ad cælos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: * inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos. Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis; * et redditúri sunt de factis própriis ratiónem. Et qui bona egérunt, ibunt in vitam ætérnam: * qui vero mala, in ignem ætérnum. Hæc est fides cathólica, * quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit. V. Glória Patri, et Fílio, * et Spirítui Sancto. R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen. Ant. Gloria tibi Trinitas * aequalis, una Deitas, et ante omnia saecula, et nunc et in perpetuum.
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La Santa Chiesa Cattolica, l’unica vera Chiesa fondata da Gesù Cristo, nella quale unicamente c’è salvezza eterna, crede, professa, venera ed adora la Santissima Trinità, e non è da considerarsi alla stregua delle false cosiddette “religioni monoteiste”. Il monoteismo ebraico-talmudico, il monoteismo islamico, il monoteismo massonico, il monoteismo deistico filosofico, non hanno che un unico e medesimo principio: il baphomet – prometeo – lucifero, in totale antitesi al Trinitarismo e all’Incarnazione redentiva di Gesù-Cristo, il Quale è presente nel suo Vicario sulla terra: il “Flos Florum” succeduto al “Pastor et Nauta”, Gregorio!
Pertanto il “vero” cattolico proclama con il Re-Profeta: “Benedíctus Dóminus, Deus Israël, qui facit mirabília solus: Et benedíctum nomen maiestátis eius in ætérnum: et replébitur maiestáte eius omnis terra: fiat, fiat.” [Ps. LXXII:20] – “Quóniam hic est Deus, Deus noster in ætérnum et in sǽculum sǽculi: ipse reget nos in sǽcula. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto”. (Ps. XLVII: 13) – “ Magnus Dóminus, et laudábilis nimis: * terríbilis est super omnes deos. Quóniam omnes dii géntium dæmónia: * Dóminus autem cælos fecit”. (Ps. XCV: 5)