A CHI SI DEVE NEGARE L’ASSOLUZIONE
[Da: I TESORI DI CORNELIO ALAPIDE- vol. 1 S.E.I. Torino – terza ed. 1930]
I confessori sono tenuti a negare o differire l’assoluzione:
1° a coloro che ignorano i misteri principali della fede, o i comandamenti di Dio e della Chiesa.
2° Ai padri, alle madri, ai padroni, alle padrone che non istruiscono o non fanno istruire o impediscono che s’istruiscano i loro figli, i loro dipendenti, delle cose necessarie alla salute, o che non vigilano la loro condotta.
3° A quelli che esercitano professioni, arti, mestieri cattivi di loro natura, o che non si possono esercitare senza peccato, come quelli d’istrioni, di spiritisti, di scrittori empi od immorali.
4° A chi conserva odio, che rifiuta di perdonare e di riconciliarsi.
5° A chi ha fatto torto o cagionato danno al prossimo, sia nella roba, sia nella fama e non vuole ripararlo secondo il suo potere, né promettere di farlo quando sarà in condizione.
6° A quelli che vivono nell’abito di un peccato mortale, se non si adoperano sinceramente e con ogni potere a svestirsene.
7° A coloro che stanno volontariamente esposti al peccato mortale, se non allontanano l’occasione; come anche a quelli che non vogliono cessare di farsi occasione prossima di peccato.
8° I peccatori pubblici non possono esseri ammessi ai sacramenti sino a tanto che non abbiano riparato, per mezzo di conveniente soddisfazione, lo scandalo dato; una semplice promessa non basta, si richiede una vera riparazione.