PREGHIERE ed “Esercizio di Virtù” PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
-SABATO-
-Alla BB. Vergine Maria-
[da: La via del Paradiso, III edizione, Siena 1823 -imprimatur-]
V.- In Te Domine, speravi; non confundar in æternum, in gratia tua suscipe me.
R.- Tu es Fortitudo mea, et refugium meum; consolatio mea, et protectio mea.
In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
I. O Madre di pietà, ed amorosa Avvocata de’ vostri devoti, sotto le ali del vostro altissimo Patrocinio ricoverato, vi prego, la mia debole memoria, acciò in avvenire, sgombrate le immagini dei terreni oggetti, mi ricordi solo dei divini favori, e delle grazie, che per mezzo vostro ricevei da Gesù Cristo vostro dilettissimo Figlio.
Ave Maria etc.
II. O Vergine benignissima, e maestra ingegnosa delle vere virtù, colla luce del vostro più che possente Patrocinio rischiarate, vi prego, il mio cieco intelletto acciò in avvenire, dissipate le tenebre dell’ignoranza, conosca meglio la grandezza infinita del mio Signore, e la sovrana eccellenza del vostro gran merito.
Ave Maria etc.
III. O Madre dell’amore il più santo, e rifugio universale de’ miserabili, sotto il Manto del vostro amorevole Patrocinio riponete, vi prego, la mia instabile volontà, acciò in avvenire, purgata da ogni amore profano, attenda con purità di cuore ad amare il mio Iddio, e dopo Lui ami ancor Voi con tutto l’ardore possibile.
Ave Maria etc.
IV. O Specchio di santità, e speranza sicura dei supplichevoli, collo scudo del vostro amabile Patrocinio difendete, Vi prego, gli erranti miei occhi, acciò in avvenire fuggendo la vista delle mondane curiosità, mi renda degno di vedere a faccia scoperta il mio caro Iddio, e l’impareggiabile bellezza del vostro volto in Cielo.
Ave Maria etc.
V. O Madre di Clemenza, a cagione principalissima della nostra allegrezza, colla forza del vostro autorevole Patrocinio ritenete, vi prego, la mia sdrucciolante lingua, acciò in avvenire, schivando il dir male del prossimo, l’impieghi solo in lodare il mio Iddio, ed in benedire l’eccelse vostre Virtù, e Perfezioni.
Ave Maria etc.
VI. O Regina dell’Universo, ed aiuto possente de’ bisognosi, sotto l’ombra del vostro efficacissimo Patrocinio custodite, vi prego, le incaute mie orecchie, acciò in avvenire, aborrendo ogni sorta di nocivo discorso, ascolti più volentieri la divina Parola, e tutto ciò che ridonda in vostro onore, e gloria.
Ave Maria etc.
VII. O Madre di Dio, e consolatrice efficace degli Uomini, coi legami amorosi del vostro piissimo Patrocinio fermate, vi prego, le mal regolate mie mani, acciò in avvenire, astenendomi da ogni indecente e malvagia operazione, solo le adoperi in servizio di Dio, ed in azioni degne del vostro Immacolato purissimo Cuore.
Ave Maria etc.
VIII. O Regina degli Angeli ed Avvocata pietosa dei poveri peccatori, colla scorta sicura del vostro efficacissimo Patrocinio dirigete, vi prego, i vagabondi miei piedi, acciò in avvenire, lasciando i sentieri del vizio, abbia sempre ad incamminarmi per la strada della virtù, e del vostro santo amore.
Ave Maria etc.
IX. O Madre di misericordia, e Fonte perenne di grazie, nel mare inesausto del vostro pietosissimo Patrocinio immergete, vi prego, tutto intieramente me stesso, acciò in avvenire, rinnovando tutto il mio spirito, e mondati tutti i miei sensi, ed in vita, ed in morte, sia tutto di Dio, ed insieme sia in tutto per sempre vostro fedelissimo servo. Amen.
Ave Maria, Gloria Patri ete.
Ant. Elegit eam Deus, et praelegit eam; in tabernaculo suo habitare fecit eam .
V .- Domina, exaudi Orationem meam;
R.- Et clamor meus ad te veniat.
Oremus.
Concede, quæsumus, Omnipotens Deus, ut Fideles tui, qui sub Sanctissimæ Virginis Mariæ Nomine, et Protectione laetantur, Ejus pia intercessione a cunctis malis liberentur in Terris, et ad gaudia æterna pervenire mereantur in Cœlis. Per Christum etc.
Si potranno recitare le Litanie della Madonna con la solita Orazione: “Gratiam tuam, quæsumus, Domine etc”.
Devozione a Maria Addolorata
1). Ind. Plen. a chi dalle ore 15 del Venerdì alle ore 16 del Sabato Santo, in pubblico o in privato, si intrattiene per qualche tempo in meditazioni o preghiere in onore dell’Addolorata.
2) Ind. 5 anni a chi dalle ore 15 di qualunque venerdì alla mattina della domenica compirà lo stesso esercizio.
Corona de’ sette dolori di Maria
“Madre mia, fa che il mio core accompagni il tuo dolore nella morte di Gesù”.
I. Dolore. Vi compatisco, Madre addolorata, per la prima spada di dolore che vi trafisse quando nel tempio per mezzo di san Simeone vi furono rappresentati tutti gli strazi che dovevano fare gli uomini al vostro amato Gesù, e che voi ben sapevate dalle divine scritture, sino a farvelo morire avanti gli occhi appeso ad un legno infame, esangue ed abbandonato da tutti, senza poterlo voi difendere né aiutare. Per quell’amara memoria dunque che per tanti anni v’afflisse il cuore vi prego, regina mia, ad impetrarmi grazia ch’io sempre in vita ed in morte tenga impressa nel cuore la passione di Gesù ed i vostri dolori.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra, la quale strofa sempre si ripete.
II Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata per la seconda spada che vi trafisse in vedere il vostro Figlio innocente appena nato perseguitato a morte da quegli uomini stessi per cui era venuto nel mondo; sicché allora foste voi obbligata di notte e di nascosto, a trafugarlo in Egitto. Per tanti travagli dunque, che voi, delicata donzella, in compagnia del vostro esiliato Bambino soffriste nel viaggio lungo e faticoso, per paesi deserti ed aspri e nella dimora in Egitto, dove essendo sconosciuti e forestieri viveste per tutti quegli anni poveri e sprezzati; vi prego, amata mia Signora, ad impetrarmi grazia di soffrire con pazienza, in vostra compagnia sino alla morte, i travagli di questa misera vita, acciocché possa nell’altra scampare dai travagli eterni dell’inferno da me meritati.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
III Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata, per la terza spada che vi ferì nella perdita del vostro caro Figliuolo Gesù, che rimase per tre giorni da voi lontano in Gerusalemme; allora voi non vedendovi accanto il vostro amore e non sapendo la cagione della sua lontananza, penso già, amante mia Regina, che in quelle notti non riposaste, ma non faceste altro che sospirare Colui ch’era tutto il vostro bene. Per li sospiri di quei tre giorni per voi troppo lunghi ed amari, vi prego ad impetrarmi grazia di non perdere mai il mio Dio, acciocché abbracciato con Dio io viva sempre e così mi parta dal mondo nel punto della mia morte.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
IV Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata, per la quarta spada che vi trafisse in vedere il vostro Gesù condannato a morte, legato con funi e catene, coperto di sangue e piaghe, coronato da un fascio di spine, cadendo per via sotto la pesante croce che portava sulle spalle impiagate, andare come un agnello innocente a morire per nostro amore. S’incontrarono allora occhi con occhi, e divennero i vostri sguardi tante saette crudeli con cui vi feriste insieme i cuori innamorati. Per questo gran dolore dunque vi prego ad impetrarmi grazia di viver tutto rassegnato alla volontà del mio Dio, portando allegramente la mia croce in compagnia di Gesù sino all’ultimo respiro della mia vita.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
V Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata, per la quinta spada che vi trafisse, quando sul monte Calvario vi trovaste presente a vedervi morire avanti agli occhi a poco a poco fra tanti spasimi e disprezzi in quel duro letto della croce il vostro amato Figlio Gesù, senza potergli dare neppure un minimo di quei conforti che si concedono in punto di morte anche ai più scellerati. E vi prego per l’agonia che voi, amorosa Madre, patiste insieme col vostro Figlio agonizzante e per la tristezza che sentiste quando Egli dalla croce l’ultima volta vi parlò, e da voi licenziandosi vi lasciò con Giovanni tutti noi per figli, e voi, costante, lo miraste chinare il capo e spirare; vi prego ad impetrarmi grazia dal vostro amor crocifisso, di vivere e morire crocifisso a tutte le cose di questo mondo, per vivere solo a Dio in tutta la mia vita, e così entrare un giorno a goderlo in faccia in Paradiso.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
VI Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata, per la sesta spada che vi trafisse in vedere trafitto da parte a parte il dolce cuore del vostro Figlio già morto, e morto per quegli ingrati che neppure dopo la morte erano sazi di tormentarlo. Per questo fiero dolore dunque che fu tutto vostro, vi prego ad ottenere grazia di abitare nel cuore di Gesù ferito ed aperto per me; in quel cuore dico, ch’è la bella cella d’amore dove riposano tutte le anime amanti di Dio, e dove io, vivendo non pensi né ami altro che Dio. Vergine sacrosanta, Voi lo potete fare, da voi lo spero.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
VII Dolore. Vi compatisco, Madre mia addolorata, per la settima spada che vi trafisse in vedervi fra le braccia il vostro Figlio già morto, non bello e candido, come lo riceveste un giorno nella stalla di Betlemme, ma insanguinato, livido e tutto lacero per le ferite che gli avevano scoperte ancora le ossa: Figlio, dicendo allora, Figlio, a che t’ha ridotto l’amore? E portandosi a seppellire voleste accompagnarlo ancor voi ed accomodarlo nel sepolcro con le vostre medesime mani, finché dandogli l’ultimo addio ivi sepolto, col Figlio lasciaste il vostro cuore amante. Per tanti martiri dunque della vostra bell’anima, impetratemi voi, o Madre del bello amore, il perdono dell’offese che ho fatto all’amato mio Dio, di cui mi pento con tutto il cuore: voi difendetemi nelle tentazioni; voi assistetemi in punto della mia morte; acciocché io salvandomi per i meriti di Gesù e vostri, venga un giorno col vostro aiuto dopo questo misero esilio a cantare nel paradiso le lodi di Gesù e vostre per tutta l’eternità. Amen.
Pater, Ave, Gloria etc. Madre mia, ecc. come sopra …
V. Ora prò nobis, Virgo dolorosissima.
R. Ut digni efficiàmur promissiónibus Christi.
Orèmus
Deus, in cuius passióne, secùndum Simeónis prophetiam, dulcissimam ànimam gloriósæ Virginis et matris Mariæ dolóris gladius pertransivit, concede propitius, ut qui dolores éius venerando recolimus, passiónis tuæ effectum felicem consequamur, qui vivis et regnas in sæcula sæculorum. Amen.
CASTITÀ
La Castità, che è il compimento di tutte le Virtù, difende la mente, il cuore, il corpo da ogni macchia d’impurità, e rende in qualche modo l’anima, che ne è adorna, simile agli Angeli, e cara alla Beatissima Vergine, che è la Madre della Purità, e la più pura di tutte le più pure creature. Esercitatevi oggi con più scrupolosa attenzione in questa Santa Virtù ad onore specialmente di Maria Santissima, e ricordatevi spesso di quelle parole del nostro Divin Redentore: “Beati sono quelli, che hanno il Cuor puro, perché vedranno Dio”. Tutte le ricchezze del Mondo sono un bel nulla a confronto di un’anima veramente casta. Se voi vivete a seconda dei movimenti della Carne, voi morirete. I pensieri, i desideri, le parole, e le azioni impure deturpano l’anima, la rendono orribile dinanzi a Dio; e la fanno morire di una morta assai peggiore di quella del Corpo.
Sei gradi di Castità
- Mantenere gli occhi e le orecchie in perfetta purità, perché le porte dei sensi essendo chiuse, nulla entri nell’anima che possa eccitate cattivi pensieri, o laide immaginazioni.
- Astenersi grandemente dall’uso delle cose che lusingano e accendono i sensi, esser sobri nel mangiare, e modesti nel vestire.
- Avere una sincera, e ingenua condotta nelle conversazioni, alle quali la civiltà, o i doveri scambievoli ci astringono, regolando il nostro contegno esterno in modo che vi comparisca soltanto ciò, che l’onestà e la decenza cristiana esigono da noi.
- Aver un santo candore nell’amicizia che dobbiamo alle Creature, fuggendo la familiarità con le persone dell’altro sesso, per non allontanarci dal Creatore.
- Ritirarsi da tutte le occasioni esterne ed interne che conducono al male, e così fuggire la superbia, l’ozio, i luoghi e le persone, dalle quali la Castità può ricevere qualche assalto, o affatto perdersi.
- Impiegare ogni attenzione per rendere puri e santi tutti i sentimenti del nostro cuore e i pensieri del nostro spirito, e per estinguere i movimenti della carne, e dominarli con la ragione.
Preghiera
Gesù, unico oggetto delle mie speranze e del mio amore, Agnello immacolato e mansueto, Sposo castissimo, ricca Corona delle Anime pure e vigilanti, oh quanto è grande la tenerezza, con cui amate chi solamente Voi ama! Quanto mi duole di non essere io di quel numero! Ma, o mio divin Salvatore, spero nella vostra misericordia, e Vi supplico a concedermi le grazie, che mi sono necessarie per amare unicamente Voi. Purificate il mio cuore, o mio Dio, e restituite all’anima mia la sua prima innocenza, e fate, ch’io porti in mano la lampada delle buone opere per entrare nel Sacro Convitto delle vostre nozze Celesti.
E Voi, Santissima e purissima Vergine, Sposa dello Spirito Santo, e Madre di Gesù, Regina degli Angeli, e degli Uomini, pregate per me, ve ne supplico, e ottenetemi dal vostro caro Sposo la Castità, e dal vostro Divin Figliuolo il Santo Amore. Fate, che tutte le porte de’ miei sensi siano chiuse, onde non vi sia cosa, che oscuri questa bella Virtù; che io conservi per vostra intercessione un sommo orrore al peccato; che abbia sempre dinanzi agli occhi il timore dei castighi dì Dio; e che, fuggendo costantemente la mollezza dell’ozio, e le vanità del Secolo, non abbia il tentatore sopra di me verun’impeto. Ottenetemi dal vostro e dal mio Gesù, che io viva in Lui solo, che sia da Lui governato, e finalmente per Lui, e in Lui io passi dal tempo alla beata eternità. Così sia.