FESTA DELLA B. V. MARIA DEL CARMELO (2021)

MADONNA DEL CARMELO (2021)

Quando il santo giorno di Pentecoste gli Apostoli, divinamente ispirati, parlavano diverse lingue, e facevano molti miracoli invocando l’augustissimo nome di Gesù, numerosi uomini (a quanto si racconta), che si erano messi a seguire le orme dei santi profeti Elia ed Eliseo, e che Giovanni Battista colla sua predicazione aveva preparati alla venuta di Cristo, avendo riconosciuta e constatata la verità delle cose, abbracciarono subito la fede del Vangelo, e cominciarono a venerare e ad amare con tale singolare affetto la beatissima Vergine (dei cui colloqui e familiarità poterono felicemente godere) che primi fra tutti costruirono un santuario alla stessa purissima Vergine su quel medesimo punto del monte Carmelo, dove Elia aveva già visto innalzarsi una nuvoletta, espressiva figura della Vergine.

Radunandosi dunque più volte al giorno nel nuovo oratorio, vi onoravano con pie pratiche, con preghiere e lodi la beatissima Vergine come singolare protettrice del loro ordine. Così cominciarono ad essere chiamati dappertutto fratelli della beata Maria del Monte Carmelo; e i sommi Pontefici non solo confermarono questo titolo, ma concessero indulgenze speciali a quelli che designassero sotto questo titolo o l’ordine in generale o i fratelli in particolare. Ma col nome e la protezione la generosissima Vergine concesse loro anche l’insegna del santo scapolare, ch’ella diede al beato Simone, Inglese, affinché con questa veste il santo ordine si distinguesse da ogni altro, e fosse preservato dai mali avvenire. Ma quest’ordine essendo sconosciuto in Europa, e perciò molti avendo fatto istanza ad Onorio III perché lo sopprimesse, la Vergine Maria apparve di notte ad Onorio ingiungendogli di concedere la sua benevolenza all’istituto e ai suoi membri.

Né in questo mondo soltanto, la beatissima Vergine ha voluto colmare di prerogative un ordine che le è sì caro, dacché è pia credenza che anche nell’altro mondo (il suo potere e la sua misericordia valgono dappertutto moltissimo) ella soccorra con affetto veramente materno e introduca quanto prima, col suo intervento, nella patria celeste quei suoi figli che stanno espiando nel fuoco del purgatorio, e che ascritti alla confraternita dello scapolare, praticarono le leggere astinenze e le piccole preghiere, e osservarono la castità a seconda del proprio stato. Così arricchito di tanti e sì grandi favori, quest’ ordine istituì una solenne Commemorazione della beatissima Vergine da celebrarsi perpetuamente ogni anno a gloria della Vergine medesima.


Omelia di s. Beda, il Venerabile, presbitero.
Lib 4 Cap 49 su Luca 11

Luca XI: 27-28

… In quel tempo, mentre Gesù parlava alle turbe, una donna, alzando la voce in mezzo alla folla, gli disse: “Beata colei che ti fu madre“. (continua nella Messa del giorno).
Questa donna si mostra in possesso di devozione di fede profonda, poiché, mentre gli scribi ed i farisei tentano il Signore e lo bestemmiano, ella riconosce davanti a tutti la sua incarnazione con tanta sincerità, e la confessa con fede così grande, da confondere e la calunnia dei grandi presenti e la perfidia dei futuri eretici. Infatti, come allora i Giudei, bestemmiando contro le opere dello Spirito Santo, negavano che Cristo fosse vero Figlio di Dio consustanziale al Padre; così in seguito gli eretici, negando che Maria sempre Vergine avesse somministrato, per opera e merito dello Spirito Santo, la materia della propria carne al Figlio unigenito di Dio che doveva nascere con un corpo umano, sostennero che non si doveva riconoscere come vero Figlio dell’uomo e della medesima sostanza della madre. Ma se si ritiene che il corpo preso dal Verbo di Dio incarnandosi è estraneo alla carne della vergine Madre, senza motivo vengono detti beati il seno che lo portò e il petto che lo allattò. Ora l’Apostolo dice: Poiché Dio mandò il suo Figlio, fatto da una donna, sottomesso alla legge. E non bisogna dar retta a coloro che pensano si debba leggere: Nato da una donna, sottomesso alla legge, ma bisogna invece leggere: “Fatto da una donna”; perché, concepito nel seno di una vergine, ha tratto la carne non dal nulla, non da altra cosa, ma dalla carne materna. Altrimenti non si potrebbe dire con verità Figlio dell’uomo colui che non ha avuto origine dall’uomo. Anche noi dunque alziamo la nostra voce contro Eutiche insieme con la Chiesa cattolica, di cui questa donna fu figura; solleviamo anche la mente dal mezzo della folla e diciamo al Salvatore: “Beato il seno che ti ha portato e il petto che hai succhiato”. Poiché è veramente madre beata ella che, come disse un autore, ha dato alla luce il Re, che regge il cielo e la terra per i secoli. Non solo, ma beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. Il Salvatore approva eminentemente l’attestazione di questa donna, affermando che è beata non sol- tanto colei che aveva meritato di essere madre corporale del Verbo di Dio, ma che sono beati anche tutti coloro che si sforzeranno di concepire spiritualmente lo stesso Verbo istruendosi nella fede e che, praticando le buone opere, lo faranno nascere e quasi lo alimenteranno sia nel proprio cuore, sia in quello del prossimo Infatti la stessa Madre di Dio è sì beata per aver contribuito nel tempo all’incarnazione del Verbo, ma è molto più beata perché meritò, amandolo sempre, di custodirlo in sé eternamente.

ORATIO

406

O Vergine benedetta, o piena di grazie, o Regina dei Santi, quanto m’è dolce di venerarti sotto questo titolo di Madonna del Monte Carmelo! Esso mi richiama ai tempi profetici di Elia, quando Tu fosti, sul Carmelo, raffigurata in quella nuvoletta, che poi, dilargandosi, si aprì in una pioggia benefica, simbolo delle grazie santificatrici, che ci provengono da te. Sin dai tempi apostolici Tu fosti onorata con questo misterioso titolo: ed ora mi rallegra il pensiero che noi ci uniamo a quei primi tuoi devoti e con essi ti salutiamo, dicendoti: O decoro del Carmelo, o gloria del Libano, Tu giglio purissimo, Tu rosa mistica del fiorente giardino della Chiesa. Intanto, o Vergine delle vergini, ricordati di me miserabile, e mostra di essermi madre. Diffondi in me sempre più viva la luce di quella fede che ti fece beata; infiammami di quel. l’amore celestiale, onde Tu amasti il Figliuol tuo Gesù Cristo. Son pieno di miserie spirituali e temporali. Molti dolori dell’anima e del corpo mi stringono da ogni parte ed io mi rifugio, come figliuolo, all’ombra della tua protezione materna. Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, impetrami da Gesù benedetto i doni celesti dell’umiltà, della castità, della mansuetudine, che furono le più belle gemme dell’anima tua immacolata. Tu concedimi di esser forte nelle tentazioni e nelle amarezze, che spesso mi travagliano. Allorchè poi si compirà, secondo il volere di Dio, la giornata del mio terreno pellegrinaggio, fa’ che all’anima mia sia donata, per i meriti di Cristo e per la tua intercessione, la gloria del paradiso. Amen.

Indulgentia quingentorum dierum (Breve Ap., 12 apr. 1927: S. Pæn. Ap., 29 apr. 1935).

VI

ACTUS REPARATIONIS CONTRA BLASPHEMIAS IN B. M. VIRGINEM

328

Gloriosissima Vergine, Madre di Dio e Madre nostra Maria, volgete pietoso lo sguardo verso di noi poveri peccatori, che afflitti da tanti mali, che ci circondano in questa vita, sentiamo lacerarci il cuore nell’udire le atroci ingiurie e bestemmie, lanciate contro di voi, o Vergine immacolata. Oh quanto queste empie voci offendono la maestà infinita di Dio e dell’unigenito suo Figlio, Gesù Cristo! Come ne provocano lo sdegno e quanto ci fanno temere gli effetti terribili della sua vendetta! Che se valesse, ad impedire tanti oltraggi e bestemmie, il sacrifizio della nostra vita, ben volentieri lo faremmo, perché, Madre nostra santissima, desideriamo amarvi ed onorarvi con tutto il cuore, tale essendo la volontà di Dio. E appunto perché vi amiamo, faremo quanto è in nostro potere, affinché siate da tutti onorata ed amata. Voi intanto, Madre nostra pietosa, Sovrana consolatrice degli afflitti, accettate questo atto di riparazione, che vi offriamo in nome nostro e di tutte le nostre famiglie, anche per quelli, che non sapendo ciò che si dicono, empiamente vi bestemmiano; affinchè impetrandone da Dio la conversione, rendiate più manifesta e gloriosa la Vostra pietà, la vostra potenza, la vostra grande misericordia; ed anch’essi a noi si uniscano a proclamarvi la benedetta fra tutte le donne, la Vergine immacolata, la pietosissima Madre di Dio.

Tre Ave Maria,

Indulgentia quinque annorum (S. C. Indulg., 21 mart. 1885; S. Pæn, Ap., 6 apr. 1935 et 10 iun. 1949).

329

In reparationém iniyriarum in B. M. V. illatarum

Vergine benedetta, Madre di Dio, volgete benigna lo sguardo dal cielo, ove sedete Regina, su questo misero peccatore, vostro servo. Esso, benchè consapevole della sua indegnità, a risarcimento delle offese che a voi si fanno da lingue empie e blasfeme, dall’intimo del suo cuore vi benedice ed esalta come la più pura, la più bella e la più santa di tutte le creature, Benedice il vostro santo Nome, benedice le vostre sublimi prerogative di vera Madre di Dio, sempre Vergine, concepita senza macchia di peccato, di corredentrice del genere umano. Benedice l’eterno Padre, che vi scelse in modo particolare per Figlia; benedice il Verbo incarnato, che vestendosi dell’umana natura nel vostro purissimo seno vi fece sua Madre; benedice il divino Spirito, che vi volle sua Sposa. Benedice, esalta e ringrazia la Trinità augusta, che vi prescelse e predilesse tanto da innalzarvi su tutte le creature alla più sublime altezza. O Vergine santa e misericordiosa, impetrate il ravvedimento ai vostri offensori e gradite questo piccolo ossequio dal vostro servo, ottenendo anche a lui, dal vostro divin Figlio, il perdono dei propri peccati. Amen.

Indulgentia quingentorum dierum (S. C. S. Officii, 22 ian. 1914: S Pæn. Ap., 4 dec. 1934).

VII

CORONA DUODECIM STELLARUM

330

Lodiamo e ringraziamo la santissima Trinità, che ci esibì Maria Vergine di sole vestita, con la luna sotto ai suoi piedi e con in capo una misteriosa corona di dodici stelle.

R. In sæcula sæculorum. Amen.

Lodiamo e ringraziamo il divin Padre, che per sua Figlia la elesse.

R. Amen. Pater noster.

Sia lodato il divin Padre, che la predestinò Madre del suo divin Figliuolo.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Padre, che la preservò da ogni colpa nella sua Concezione,

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Padre, che l’adornò dei maggiori pregi nella sua Natività.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Padre, che le diè in compagno e sposo purissimo san Giuseppe.

E. Amen. Ave Maria. Gloria Patri,

Lodiamo e ringraziamo il divin Figliuolo, che per sua Madre la scelse,

R. Amen. Pater noster. –

Sia lodato il divin Figlio, che si incarnò nel suo seno e vi stette nove mesi,

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Figlio, che da lei nacque e fu nutrito del suo latte.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Figlio, che nella sua puerizia volle essere da lei educato.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato il divin Figlio, che le rivelò i misteri della redenzione del mondo,

E. Amen. Ave Maria. Gloria Patri.

Lodiamo e ringraziamo lo Spirito Santo, che in sua Sposa la ricevette,

R.. Amen. Pater noster.

Sia lodato lo Spirito Santo, che a lei rivelò il suo nome di Spirito Santo.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato lo Spirito Santo, per opera del quale fu insieme Vergine e Madre.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato lo Spirito Santo, per virtù del quale fu tempio vivo della santissima Trinità.

R. Amen. Ave Maria.

Sia lodato lo Spirito Santo, dal quale fu in cielo esaltata sopra tutte le creature.

R. Amen. Ave Maria. Gloria Patri.

(S. Giuseppe Calasanzio).

Indulgentia trium annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo quotidie per integrum mensem corona repetità fuerit.

(S. C. Indulg., 8 jan. 1838 et 17 aug. 1898; Pius IX, Audientia 17 mart. 1856; S, Pænit. Ap., 28 mart, 1834 et 12 iun. 1949)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

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