P. F. GHERUBINO DA SERRAVEZZA Cappuccino Missionario Apostolico
IL PROTESTANTISMO GIUDICATO E CONDANNATO DALLA BIBBIA E DAI PROTESTANTI (30)
FIRENZE – DALLA TIPOGRAFIA CALASANZIANA – 1861
SECONDA PARTE.
Genuino prospetto del Cattolicismo, e del Pretestantismo, delineato dai Protestanti.
PRATTENIMENTO IV
Accusa della Riforma contro la Chiesa Cattolica. – Quanto abbiano di verità, e a chi debbano propriamente applicarsi
PUNTO III.
Vera ragione per cui i Riformatori dichiararono la Santa Scrittura unico giudice della fede, unica regola del cristiano secondo il senso privato. — Effetti della interpretazione privata.
55. Prot. Tale avvenimento sarebbe stato realmente una significante disfida, se i Riformatori avessero conservata e data la vera Bibbia: ma l’essersi appellati alla Bibbia, l’aver data la Bibbia come unica regola, etc. dopo averla travisata, alterata e rifatta a lor modo, come già ti ho detto, (Vedi sopra, N, 31, e la I, parte, N, 72). Tale avvenimento non è più un’onorata disfida, ma una vituperevole trufferia. Oltre a ciò, la vera ragione che a tal partito li spinse, equivale a una solenne condanna della lor causa, quand’anche avessero conservata intatta la Bibbia. Se tu l’ignori, ascoltami, che io ti narrerò il tutto esattamente e per ordine.
« La Tradizione, una prescrizione di tempi lontanissimi, le decisioni date da colui che siede nella sedia di S. Pietro, i pensieri dei Padri della Chiesa e dei Dottori di lei, ed a soprassello di delirio, pur anco la venerabile formola nel primo Sinodo di Gerusalemme — Egli piace allo Spirito Santo ed a Noi pronunziata da’ Concilii ecumenici o generali, vennero reputate cose da nulla, e quasi altrettante quisquilie e superfluità da’ Riformatori e da’ loro seguitatori, allora quando erano contrarie alla prima loro convinzione ed agli argomenti su cui essa saldissima si fondava. E conviene però sapere, tutto questo essere avvenuto a poco a poco.
» Da prima essi medesimi molto dubitavano della strada per la quale avevano mosso il passo; né sapevano fin dove gli avrebbe ella condotti, essendo essi ben lungi dall’iscacciar da sé di primo colpo ogni autorità della sede Romana, dei Padri della Chiesa, dei Concilii e della Tradizione. Si studiavano a tutto uomo, perché le loro interpretazioni riuscissero in guisa, che fossero appoggiate da’ Santi Padri, e dai grandi dottori della Chiesa, dalla Tradizione e dalle decisioni de’ Concilii. Ma non prima addiveniva che coteste autorità dessero, comunque fosse, una testimonianza favorevole a’ loro avversarii, tantosto la negavano, e ne appellavano ad un’autorità superiore. Se un’appellazione veniva spesse fiate riportata ad un futuro Concilio ecumenico, e valeva alcun che più che una segreta mena chiesta imperiosamente dalle loro circostanze, questa riteneva in sé una fiducia nella maggioranza di tal concilio, la quale rispondeva a capello a quel convincimento, che i Riformatori avevano intorno alla bontà della causa loro. Imperocchè, dato che il Concilio avesse presa decisione contro di essi (come poco dopo venne fatto dal Concilio di Trento) che altro rimaneva, se non palesare in aperto, tutta la Gerarchia radunata in consesso non esser che uomini, i quali, quantunque insieme raccolti, pur fossero tanto fallibili ed all’errore propinqui, quanto ciascuno per sé isolatamente lo fosse?
» Per il che prestamente si trovarono in quel punto, donde non si poteva più uscire senza dichiarare, come fecero.,. esser la Scrittura l’unico e perentorio giudice nelle materie pertinenti alla fede, e il solo fonte, da cui si dovesse attingere e derivare la dottrina di Cristo. Quanto poi le cose, di che parliamo, avessero valore rispetto alla Chiesa Cattolica, e questa quali opposizioni avrebbe potuto fare a cosiffatto sistema, non è a dire. Bastaci solamente di qui accennare che separossi a poco a poco vieppiù, il lume, ben dove ognuno avvedersi, che un libro, per quanto infallibile e divino si fosse; allora solamente era da riputarsi siccome giudice infallibile in materia di fede, quando sì assomigliasse ai principii della scienza Geometrica…. La Bibbia non è un tal libro.» (Wieland, Opere varie, T. 1, p. 186).
56. « Per il che abbiam fatto sètte e fazioni, predicando senza alcun discernimento; senza precauzione né prudenza alla canaglia, a plebe insensata e furibonda. Molta gente brava ed esperta vi ha fatto anch’essa naufragio, ed assai predicatori riputati nostri… non sanno ben maneggiarsi; e da uomini frenetici e furibondi non fanno che schiamazzare al popolazzo – Parola di Dio, parola di Dio, parola di Dio, — e dal Vangelo escono (cioè fanno uscire) menzogne diaboliche: per la qual cosa da un Lutero sorge un Munstero, e gli altri fomentatori di turbolenze, gli Anabattisti, i Sacramentarii, e tanti altri falsi fratelli! » (Lutero, Opp. ediz, di Wittemberga, 1573, part. V, p. 5, 6, 75).
« Che razza di gente sono i nostri protestanti, vaganti su e giù portati da ogni vento di dottrina ora da questa, ora da quella parte? Voi potete forse conoscere quali sieno i loro’ sentimenti di oggi in materia di religione; ma non potete certamente dire quali saranno quelli di domani! In quale articolo di religione si accordano quelle Chiese tra loro, le quali hanno rigettato il Vescovo di Roma? Esaminatele tutte da capo a’ piedi, voi appena troverete una cosa affermata da uno, che non sia immediatamente condannata da un altro come empia dottrina! » (Andrea Dudith, nella sua lettera a Reza)
« Tutti tra noi sono Dottori; tutti divinamente addottrinati! Non vi è il più infimo facchino o buffone, il quale non ci spacci i suoi propri sogni per parola di Dio!… Per il che un’immensa caverna sembra che siasi aperta, d’onde si è innalzato un fumo, il quale ha offuscato i cieli e le stelle, e le locuste sono uscite fuori con gli aculei, vale a dire – una numerosa progenie di settari e di eretici, i quali hanno rinnovellate tutte le antiche eresie, ed hanno ritrovate molte mostruose opinioni loro proprie. Questi hanno riempiute le nostre città, villaggi, campagne, case, anzi le nostre chiese ed i pulpiti ancora, ed hanno tirato seco il misero deluso popolo alla fossa di perdizione (Il dott. Wartan, nella prefazione della sua poliglotta).
« Gli eroi della seconda Riforma, erano gran leggitori della Bibbia, e presso che ognuno di essi diventava, all’occasione, predicatore … Ciascheduno interpretava la Bibbia a suo modo, e tutti erano per la Bibbia senza note, o commenti. Ruggièro North (protestante) nel suo Esame dà ragguagli di tutte le specie di bestemmie e di orrori commessi da siffatta gente, che avevano infettati gli animi di tutta quasi l’intiera comunità. Quindi ogni sorta di mostruosi misfatti. A Dover una donna recise il capo ad un suo bambino, adducendo di averne avuto, come Abramo, un particolare comando da Dio. Un’altra donna fu giustiziata a York per aver crocifissa la propria madre. Essa aveva insieme sacrificato un vitello ed un gallo. Questi tra gli orrori di quella compiutamente pia Riforma, non sono che un mero saggio. E come non farsi luogo a simili orrori? Noi troviamo nella Bibbia delle uccisioni; e se uno debbe essere a sé stesso l’interprete di quel libro, chi sarà che dica di agire in modo contrario alla propria interpretazione di quello? E come impedire tutte coteste nuove mostruose sètte? (Gobbet, Op. cit. Lett. 12, § 366). » Sino dal principio io sospirando diceva:
« Se l’interpretazione della Bibbia secondo l’opinare e il sistema di quelle scuole prende il sopravvento, in poco stante, non vi ha dubbio, la Sacra Scrittura si ridurrà in un bel niente, e verrà la ragione dell’uomo in sua vece; questa salirà sul trono, questa diventerà la guida benevola, questa sarà l’unica norma della nostra religione. » (Francesco Turrentino, Ministro e professo di teologia in Ginevra, Lett. a Giov. Heiddeger, 1665). Tutto questo lo vediamo avverato. Il protestantismo è un pretto razionalismo.
PUNTO IV.
L’Inquisizione spagnuola e la protestante.
37. Apost. Checchè sia della vostra Riforma, è certo almeno che essa non è sanguinaria come il Cattolicismo. A chi non son noti gli orrori dell’Inquisizione di Spagna?
Prot. Tu non ignorerai che i Giudei eran singolarmente presi di mira dall’Inquisizione di Spagna. Or dunque senti che cosa. Ne dice un Giudeo Rabbino Tedesco.
« Le ingiustizie di Spagna son cosa affatto speciale e propria del popolo spagnuolo. Quando la Spagna cacciava i Giudei, i Papi (N. B.) accoglievano in Roma e nei loro Stati i perseguitati; quando la Spagna inferociva con barbarie contro di loro, essi trovavano nei Papi protezione e salvezza. » (Rabbino Philipson, nella sua Gazzetta Universale pei Giudei, che esce in Magdeburgo. Vedi il Cattolico (giornale) di Genova, 7 Genn. 1860, N. 3046).
Ecco pienamente giustificata la Chiesa Cattolica su questo punto da un giudice non sospetto di parzialità.
« Tutti professano unanimemente, ed in generale con sincerità, la massima avversione ad ogni genere di persecuzione…. A principio (di persecuzione) i primi Riformatori non rinunziarono. Si lagnavano delle persecuzioni a cui erano esposti, non perché dubitassero che gli eretici debbano venire perseguitati, ma perché negavano di essere essi eretici. Dichiararono che la persecuzione consiste nelle pene inflitte a coloro che seguono la vera Fede, e tale era secondo essi la loro, ma il mettere a morte i veri eretici era agli occhi loro non persecuzione, ma bensì un atto di giustizia! » (Whately, attuale Arcivescovo Anglicano di Dublino, Introduzione alla storia del culto religioso; Lez. IX, § 5)
Troppo lunga e spaventosa sarebbe la mia narrazione, se riferir ti dovessi le stragi, li orrori commessi a questo’ proposito in Ginevra da Calvino, ed in generale dai protestanti in tutti i paesi di loro dominio in Europa, e singolarmente in Inghilterra. Quindi per non andar troppo in lungo mi ristringerò a darti un saggio delle persecuzioni avvenute contro i Cattolici in questo ultimo paese sotto il regno di Enrico VIII, e di Elisabetta sua figlia, e di quelle avvenute in Olanda. Ascolta.
« L’opera di sangue cominciò (in Inghilterra), e continuò poi di passo costante… E per dare un saggio delle opere del Riformatore (Enrico VIII), contentiamoci di parlare del trattamento usato con Giovanni Houghton priore della Certosa di Londra. (Questo infelice priore, per aver ricusato di prestare il giuramento (di supremazia ecclesiastica), il quale (notate) prestar non poteva senza commettere uno spergiuro, fu trascinato a Tyburn (luogo di supplizio). Appena egli fu appeso, che si tagliò la corda; ond’egli vivo stramazzò sul suolo…. Fu denudato, gli furono stracciati dal corpo gli intestini, i visceri ed il cuore, e gettati sulle fiamme; gli fu troncata dal busto la testa, il fusto fu diviso a quarti fatti sobbollire; i quarti poi tagliati a pezzi, ne furono sospese le membra nelle differenti parti della città, ed uno de’ suoi bracci fu inchiodato al muro sull’ingresso principale del suo Convento!
« Tali sono i mezzi che a talento di Burnet (protestante) furon necessarii ad introdur la Religione protestante! Ahimè! Come differiscono essi da quelli che il Pontefice S. Gregorio e Santo Agostino impiegarono ad introdurvi la Cattolica Religione ! » (Cobbet, Op, cit. Lett. 3, § 97, 98).
« Bettina era una gran Dottoressa di Teologia; era estremamente gelosa delle sue prerogative e del suo potere, ma sopra tutto in ciò che riguardava il suo Primato della Chiesa. Ella volle far sì che tutti i suoi sudditi fossero della sua religione, sebbene alla sua coronazione avesse solennemente giurato di esser cattolica…. è per piegare le coscienze del popolo al suo tirannico volere stabilì un’inquisizione la, più orribile, che si fosse mai udita al mondo. Ella diede una Commissione, come la chiamava, a certi Vescovi ed altri, il cui potere estendevasi su tutto il regno e su tutte le classi e gradi del popolo. Erano coloro autorizzati ad esercitare un assoluto potere sulle opinioni di tutti gli uomini, a punire tutti gli uomini a loro capriccio, eccetto la morte…. Questi mostri subalterni imponevano quelle multe che andavano loro a genio, imprigionavano essi delle persone per quella lunghezza di tempo che loro attalentava. Essi mettevano in campo quantunque nuovi articoli di fede suggeriva loro il capriccio; insomma erasi questa una Commissione che in nome e pei disegni della buona regina Betta esercitava un assoluto potere sui corpi e sugli spiriti di quella gente, che i vili, gli ipocriti ed i rapaci Riformatori pretendevano di aver liberata da una schiava soggezione del Papa….
« Un’occhiata che si dia ai fatti di cotesta indegna Tiranna, nel vedere a quanto abietta schiavitù ridotta ella aveva la nazione, e specialmente nello scorgere questa Commissione, egli è per noi impossibile il non riflettere con vergogna su ciò, che siamo andati sì lungo tempo dicendo contro la Ingiustizia di Spagna, la quale dal primo suo stabilimento fino al giorno d’oggi non ha commessa tanta crudeltà, quanta ne ha commessa questa feroce apostata femmina protestante, in ciascuno dei quarantacinque anni del suo regno. E piacciavi di osservare, e di non mai dimenticare, che i Cattolici quando imponevano delle punizioni le imponevano sul fondamento che i delinquenti eransi dipartiti dalla fede in c 7ui erano stati educati, e che aveano essi professato per tutta la loro vita. E nel caso particolare di questa brutale ipocrita, furon essi puniti poi nel modo più barbaro per aderire appunto a quella religione, che ella aveva manifestamente professata per molti anni di sua vita, ed a cui aveva giurato di appartenere nell’atto stesso della sua coronazione.
« Vi ha bisogno appena il tentar di descrivere gli strazi che ebbero a patire i Cattolici durante questo regno crudele. Niuna lingua, niuna penna esser puote all’uopo adeguata. L’ udir Messa, il ricettare un prete, l’ammetter la supremazia del Papa, il negare a quest’orrida amazzone la spirituale supremazia e cose altre parecchie che un onorato Cattolico poteva a mala pena evitare, lo consegnavano al palco ed al coltello dilaniatore…. I sacerdoti che non erano mai usciti d’Inghilterra, e che. erano preti innanzi al regno di codesta femmina orribile, al ventesimo anno del costei regno erano ridotti a ben pochi; perocchè per legge vietavasi l’ordinarne de’ nuovi sotto pena di morte…. Quindi vessò gli antichi rimanenti sacerdoti per siffatto modo, che all’anno ventesimo del suo regno furono eglino presso che sterminati. E siccome per un sacerdote era morte l’andar fuori del regno, morte il dargli ricovero, morte per lui il far le sue funzioni in Inghilterra, morte il sentir la sagramental confessione, sembrava impossibile l’arrestar colei dall’estirpare, e totalmente estirpar dal suo reame quella religione, sotto i cui auspici l’Inghilterra era stata sì grande e felice per tanti secoli….
« Essendo poi soddisfatta in tutti i suoi progetti di distruggere il tronco di quegli evangelici operarii, ella con più furia che mai si fece addosso alle branche e al fusto di quello. Il dir messa e l’udirla; il far la confessione e l’ascoltarla, l’insegnare la Cattolica Religione e l’esserne ammaestrato, infine l’alienarsi dalla Chiesa di lei, erano questi tutti gran delitti, e tutti puniti con più o meno di severità; per cui le forche, è patiboli e le torture erano in uso continuo; e le carceri, e le segrete erano stivate di vittime. » (Cobbet, Op. cit. Lett. XI, §338, e segg.).
«In Olanda i tormenti ordinarii della tortura la più crudele non furono che i minori mali che si fecero soffrire a questi innocenti (cattolici). Le loro membra slogate, i loro corpi lacerati dalle verghe, venivano in seguito avviluppati in lenzuola bagnate nell’acquavite, vi si appiccava il fuoco, e si lasciavano in questo stato fino a che la lor pelle annerita e rangrinzata scoprisse i nervi nelle parti del loro corpo. S’impiegava lo zolfo, e mezza libbra di candele per abbruciar le ascelle e le piante de’ piedi. Di tal guisa martoriati si lasciavano alcune notti coricati sulla terra senza coperta, ed a furia di colpi si cacciava lungi da essi il sonno. Il lor nutrimento non era che di aringhe ed altri alimenti che loro si porgevano affin di eccitare nelle loro viscere tutto il fuoco di una sete divorante, senza lor permettere l’oso di un bicchier d’acqua per quante suppliche si facessero. Si collocavano dei calabroni sull’ombelico dei pazienti e se estraeva il pungolo che vi avevano immerso, della lunghezza dell’articolazione di un dito. Soni stesso aveva inviato a questo spaventevole tribunale, un certo numero di topi che si collocavano sul petto e sul ventre di questi infelici, sotto uno strumento di pietra, o di legno fatto a tal uopo, e ricoperto di una placca di rame. Il fuoco posto sopra questa placca sforzava questi animali a roder le carni e farsi un passaggio sino al cuore ed alle viscere. Si abbruciavano queste ferite con carboni accesi, si faceva colare del lardo fuso su questi corpi insanguinati! … Altri orrori più ributtanti ancora furono posti in opera con un sangue freddo, de’ quali appena, si potrebbero trovare esempi tra i cannibali; ma la decenza mi proibisce di proseguire! » (Abregé de l’histoire de la Hollande par M. Kerroux, Leyde 1778, T. 2, p. 310).