Salmo 53: “DEUS, in nomine tuo salvum me fac”
CHAINE D’OR SUR LES PSAUMES
ou LES PSAUMES TRADUITS, ANALYSÉS, INTERPRÉTÉS ET MÉDITÉS A L’AIDE D’EXPLICATIONS ET DE CONSIDÉRATIONS SUIVIES, TIRÉES TEXTUELLEMENT DES SAINTS PÈRES, DES ORATEURS ET DES ÉCRIVAINS CATHOLIQUES LES PLUS RENOMMÉS.
[I Salmi tradotti, analizzati, interpretati e meditati con l’aiuto delle spiegazioni e delle considerazioni seguite, tratte testualmente dai santi Padri, dagli oratori e dagli scrittori cattolici più rinomati da …]
Par M. l’Abbé J.-M. PÉRONNE,
CHANOINE TITULAIRE DE L’ÉGLISE DE SOISSONS, Ancien Professeur d’Écriture sainte et d’Éloquence sacrée.
[Canonico titolare della Chiesa di Soissons, Professore emerito di Scrittura santa e sacra Eloquenza]
TOME PREMIER.
PARIS – LOUIS VIVES, LIBRAIRE-ÉDITEUR 13, RUE DELAMMIE, 1878
IMPRIM.
Soissons, le 18 août 1878.
f ODON, Evêque de Soissons et Laon.
Salmo 53
In finem, in carminibus. Intellectus David, cum venissent Ziphæi, et dixissent ad Saul: Nonne David absconditus est apud nos?
[1] Deus, in nomine tuo salvum me fac,
et in virtute tua judica me.
[2] Deus, exaudi orationem meam; auribus percipe verba oris mei.
[3] Quoniam alieni insurrexerunt adversum me, et fortes quæsierunt animam meam, et non proposuerunt Deum ante conspectum suum.(1)
[4] Ecce enim Deus adjuvat me, et Dominus susceptor est animæ meæ.
[5] Averte mala inimicis meis; et in veritate tua disperde illos.
[6] Voluntarie sacrificabo tibi, et confitebor nomini tuo, Domine, quoniam bonum est.
[7] Quoniam ex omni tribulatione eripuisti me, et super inimicos meos despexit oculus meus.
[Vecchio Testamento Secondo la VolgataTradotto in lingua italiana da mons. ANTONIO MARTINI Arciv. Di Firenze etc.
Vol. XI
Venezia, Girol. Tasso ed. MDCCCXXXI]
SALMO LIII
Davide si era nascosto nel deserto di Zif, ed i Zifei traditori ne avvertirono Saulle che il perseguitava. Lo circondò egli con potente esercito, e pareva ormai disperata per Davide (lib. 1 Reg., c. 23). In quel pericolo Davide compose questo Salmo, orazione a Dio. La prudenza di Davide gli fe’ intendere che nel gran pericolo a Dio si dee ricorrere; e ancor gli fe’ intendere (Dio vivente) che Dio l’avrebbe dal pericolo liberato.
Per la fine: sopra i cantici salmo d’intelligenza di David, essendo andati gli Zifei a dire a Saul: David non è egli nascosto nel nostro paese?
1. Salvami, o Dio, pel tuo nome, e colla tua potenza difendimi.
2. Esaudisci, o Dio, la mia orazione; porgi orecchie alle parole della mia bocca.
3. Imperocché uomini stranieri hanno alzato bandiera contro di me; e uomini potenti cercano l’anima mia, e non hanno avuto Dio dinanzi agli occhi loro.
4. Ecco però che Dio mi aiuta, e il Signore ha preso a difendere la mia vita.
5. Ritorci il male sopra dei miei nemici; dispergili secondo la tua verità. (1)
6. Ti offerirò sacrifizio volontario, e darò laude al nome tuo, o Signore; perché buona cosa ell’è questa.
7. Perocché da ogni tribolazione mi hai liberato, e gli occhi miei con disprezzo han veduti i miei nemici.
(1) In veritate tua; nella verità delle vostre promesse.
Sommario analitico
Davide, circondato dall’armata di Saul nel deserto di Ziph, implora il soccorso di Dio.
I – Egli prega Dio:
– 1° Come suo Salvatore, perché lo liberi dal pericolo; – 2° come suo giudice, perché faccia brillare la sua innocenza (1); – 3° come suo Padre, perché esaudisca prontamente la sua preghiera (2).
II – Egli fa conoscere il furore dei suoi nemici:
– 1° essi si sono levati contro di lui con spirito ostile; – 2° hanno impiegato tutte le loro forze per circondarlo ed impadronirsi della sua persona; – 3° le loro intenzioni sono malvagie, crudeli ed empie (3).
III. – Egli predice la vittoria
Che dovrà alla potente protezione di Dio e che annienterà i suoi nemici (4,5).
IV. – In azioni di grazie a questo promette:
– 1° di immolare delle vittime, – 2° di cantare delle lodi a Dio (6), – 3° di considerare Dio come suo liberatore ed autore della vittoria che ha riportato sui suoi nemici.
Spiegazioni e Considerazioni
I. — 1-2.
ff. 1, 2. – Pregiudizio favorevole che otterrà che la grazia che si domanda, è quello di non ritenersi degni di ottenerla per se stessi. – È già avere ottenuto una grazia migliore di quella che si desidera, l’aver ricevuto la luce per conoscere se stessi e l’umiltà per non elevarsi al di sopra di ciò che si è (Dug.). – Chi dunque è così temerario da sostenere il giudizio di Dio col dirgli: « giudicatemi »? Non è una forma di maledizione il dire a qualcuno « … che Dio ti giudichi »? Sarebbe in effetti una maledizione se Dio vi giudicasse nella sua forza, senza avervi salvato per il suo Nome; ma Egli ha cominciato col salvarvi con il suo Nome, e sarà, per vostra fortuna, che solo in seguito vi giudicherà per la sua forza. (S. Agost.).
II — 3.
ff. 3. – Tutti i nemici della salvezza hanno i caratteri che sottolinea qui il profeta: essi sono degli stranieri in rapporti a noi ed alla salvezza che unicamente ci interessa; essi sono forti e violenti; non propongono nulla di meno se non di perdere la nostra anima; essi sono sempre contrari a Dio, ben lungi dal temere la sua presenza e temerne i castighi. Chi sono questi nemici? L’inferno, il mondo e le nostre passioni, tre potenze maledette da Dio, ma sempre in azione per sedurci, per allontanarci dalle vie della giustizia (Berthier).
III. — 4-5.
ff. 4, 5. – L’Apostolo ha detto: « … se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? ». Non è che non ci resteranno più nemici, ma sarà come se noi non ne avessimo. Questa vita è una guerra continua, ma non si tratta che di aver Dio per sé: con tale protettore non c’è nulla da temere (Berthier).
IV. — 6-7.
ff. 6, 7. – « Io vi offrirò volontariamente un sacrificio ». Perché « volontariamente »? Perché io lo offrirò gratuitamente. Che vuol dire gratuitamente? « Ed io glorificherò Signore il vostro Nome, perché è buono »; per nessun altra ragione se non perché è buono. E ciò che il Profeta dice: io glorificherò il vostro Nome, Signore, perché Voi mi date delle proprietà fertili, perché Voi mi date oro ed argento, perché Voi mi date ampie ricchezze, una grossa somma di denaro, una dignità più elevata? No! Ma perché allora? « Perché Egli è buono ». Io non trovo niente di meglio del vostro Nome; e perché: « Io glorificherò Signore, il vostro Nome perché è buono » (S. Agost.). – Il sacrificio, per essere gradito a Dio, deve essere il frutto del cuore e della volontà. Il sacrificio del Cristiano deve essere ancora puro, cioè nato da un cuore disinteressato, da un cuore che loda ed ama Dio, non a causa dei vantaggi che spera, ma perché niente è più grande né più amabile di Dio (Dug.). – « Poiché mi avete liberato da tutte le mie tribolazioni », è a causa di queste tribolazioni che ho compreso l’eccellenza del vostro Nome; perché se avessi potuto conoscere questa eccellenza prima di soffrire queste afflizioni, forse esse non mi sarebbero state necessarie. Ma l’afflizione mi è servita come avvertimento e questo avvertimento è dato a vostra lode; perché io non comprenderei ove sono, se non fossi avvisato della mia miseria. Voi dunque mi avete liberato da tutte le mie tribolazioni, ed io ho messo gli occhi su tutti i miei nemici con sicurezza. Io sono passato in effetti al di sopra del fiore della loro felicità terrestre per l’elevazione del mio cuore, io sono pervenuto fino a Voi e di là io ho gettato gli occhi su di essi, ed ho « visto che ogni carne è come fieno, e che tutta la gloria umana è come il fiore del fieno ». (Is. XL, 6) (S. Agost.).