LO SCUDO DELLA FEDE (274)

LO SCUDO DELLA FEDE (274)

P. Secondo FRANCO, D.C.D.G.,

Risposte popolari alle OBIEZIONI PIU’ COMUNI contro la RELIGIONE (17)

4° Ediz., ROMA coi tipi della CIVILTA’ CATTOLICA, 1864.

CAPO XVII

TAVOLE PARLANTI E MAGNETISMO

• I. Io non vedo male a prender parte a quelle sedute. Il. Disdico ogni patto col diavolo. III. Vado armato di oggetti devoti. IV. Si può sapere se sia lecito e fin dove il magnetismo?

Quel che abbiamo detto nel capo antecedente, basta a dimostrare che i miracoli non si possono per verun modo spiegare coi nuovi fatti delle tavole parlanti e del magnetismo: ma non basta ad allontanare da quei pericolosi e rei tentativi molti anche di quelli che non si tengono per malvagi Cristiani. Questi si scusano col dire che non vedono male ad assistere a quelle sedute, che il fanno per istruirsi e per una semplice curiosità, che disdicono in cuor loro qualunque patto anche tacito che possa esservi cogli spiriti infernali, che vi vanno armati di oggetti sacri, quali sono le immagini di Cristo, della Vergine e dei Santi: poiché finalmente son possono darsi a credere che vi sia male in una pratica, la quale ha perfino condotto a vita più religiosa uomini che non si curavano di anima. Queste sono sottosopra le ragioni, onde credono potersi scusare agli occhi propri ed altrui: si contentino adunque che le esaminiamo un istante.

I. E prima di tutto essi non vedono male ad assistere alle sedate spiritualistiche, il fanno per istruirsi, per una semplice curiosità:

à. Ma qui subito offende quell’io non ci vedo male: perocché, e se altri di vista più acuta che non la vostra lo vedessero, sete poi voi il giudice supremo ed inappellabile di quel che è bene e di quel che è male? Levarsi una curiosità non è male, ma purché non sia peccaminosa; istruirsi è un bene, ma purché si faccia con modi onesti. Ora sono mantenute tutte queste condizioni all’assistere che si fa a quelle sedute? Eccovi alcune osservazioni che vi porranno in istato di giudicarne. – Ma prima adunque presupponete, non potersi ornai più dubitare, dopo le tante prove che se ne sono fatte da uomini dotti, che in quei fatti v’ è una vera intervenzione di spiriti dall’altro mondo, che non sono con noi, che non hanno con noi nulla che sia comune. E sebbene io non neghi che talvolta sia ingannato il pubblico con null’altro che giuochi di saltimbanchi, pure niuno potrà mai negare, se già non si toglie fede ad ogni umana autorità che molte volte non intervengano di veri spiriti. Le operazioni che essi fanno, il dare risposte a persone di ogni fatta che previo accordo muovono questioni, il parlare lingue ignote a quelli che li evocano, il trattare scienze che questi ignorano, il dar conto di avvenimenti lontani nel momento medesimo che succedono, ed altri fatti somiglianti, mostrano con ogni evidenza anche agli occhi della sana filosofia che ci vuole, come causa proporzionata, una intelligenza: se pure non si voglia ammettere l’assurdo che si possa macchinare un ingegno, il quale debba variare le risposte secondo la varietà di tutte le domande possibili a farsi. Del resto, che v’intervengano spiriti, l’abbiamo per confessione di quegli stessi che vi sono interessati, i quali tanto lo concedono, che da essi spiriti traggono la denominazione della loro scuola e si chiamano spiritualisti. – Presupponete in secondo luogo che nell’altro mondo vi siano spiriti e buoni e rei. Vi sono gli Angeli buoni, i quali, serbatisi fedeli a Dio, ne godono ora la vista svelata e sono purissimi spiriti, pieni d’ogni santità, del ministero dei quali si serve Iddio in fa re di quelli che ricevono l’eredità della salute. Vi sono gli spiriti reprobi, i quali non avendo mantenuto, come parlano le Scritture, il lor principato, spogliati della grazia divina, e condannati ad eterne pene, tentano con ogni maniera d’insidie di trarre gli uomini alla perdizione. Vi sono eziandio gli spiriti separati dai corpi, cioè le anime di quelli che ci hanno preceduti, delle quali le une regnano con Cristo in cielo, o si purificano nel purgatorio e sono anime giuste e sante, le altre sono riprovate con sentenza finale e tormentano negli abissi. Tutto ciò è chiaro ed innegabile ai Cattolici. – Ora, ecco la gran questione che ci si presenta: gli spiriti che si danno a conoscere in coteste sedute sono essi buoni o rei? La risposta non è difficile a darsi. Iddio non può permettere che gli spiriti buoni concorrano ad una azione che è gravissimamente da Lui vietata, che la santa Chiesa non solo non riconosce, ma severamente condanna, ad una azione che distruggerebbe molte verità della fede, che evidentemente è perniciosa. Ora è appunto tale l’evocazione degli spiriti: come dunque possono gli spiriti prendervi parte? – Che l’evocazione degli spiriti sia gravissimamente vietata da Dio, non può dubitarsene. È proibita indirettamente dove si vietano gli indovini, gli auguri, gli arioli, i pitoni e le pitonesse, e generalmente tutte le superstizioni per cui s’indagano gli avvenimenti futuri, che è appunto quello che si cerca per mezzo delle tavole parlanti, secondo che osserva la S. Congregazione: Ariotandi divinandique principium quoddam se nactos gloriantur. È proibita direttamente là dove è condannata sì gravemente la temerità di Saul, il quale tentò richiamare lo spirito del morto Samuele. – E sconosciuta al tutto alla Chiesa siffatta comunicazione. Sopra di che osservate che di tutte le maniere di comunicazione che i Cristiani possono avere coll’altro mondo, unica depositaria e custode e maestra è la santa Chiesa: tantoché niuna ve ne sia legittima che da essa non provenga. 1,a religione, dice un filosofo contemporaneo vieta il credere oltre a quello che essa insegna; ma si deve aggiungere, che vieta anche di fare oltre a quello che essa fa. Ora certo di questa via di comunicazione coll’altro mondo sì straordinario, la Chiesa mai non ha parlato, mai non l’ha proposta ai fedeli: sicché conviene dire che o mai non l’ha conosciuta, oppure sempre l’ha invidiata ai suoi figliuoli. Chi può dir dunque che sia legittima, che sia sicura? – Ma v’ è di più, che l’evocazione degli spiriti è direttamente opposta alle dottrine ed ai principii della Chiesa. Avete da sapere, o lettore, che nella Chiesa cattolica gli effetti, che trascendono la natura sono reputati impossibili ad ottenersi da cagioni naturali. Ora come non trascende la natura, l’aver comunicazione con spiriti separati da noi, cogli Angeli, coi Santi, collo stesso Cristo? Il darsi, dunque, un modo con cui arrivare naturalmente a questi effetti, siccome avviene nel nostro caso, è affatto fuori di tutti i Vescovi principi cattolici. Così lo dice espressamente la S. Congregazione nella circolare diretta a tutti i Vescovi della cristianità, dove, condanna quelli che tentano di fare lo stesso per via di magnetismo, apporta appunto questa ragione: Cum ordinentur media physica ad effectus non naturales, reperitur deceptio omnino illicita et haereticalis et scandalum contra honestatem morum. E perché alcuno non creda che ivi si condannino fatti diversi da quelli che si tentano per mezzo delle tavole parlanti, poco sopra li aveva espressi, cioè fare discorsi intorno alla religione, evocare le anime dei morti, ottenerne risposte, scoprire cose ignote e lontane ed esercitare altre superstizioni somiglianti: De ipsa religione sermones instituere, animas mortuorum evocare, responsa accipere, ignota ac longinqua detegere, aliaque id genus superstitiosa exercere, che sono appunto tutte quelle cose che per mezzo delle tavole si ri cercano. – Né queste condanne sono novità. Notano i teologi che queste superstizioni furono in altri tempi, sebbene con qualche accidentale varietà, pur troppo commesse, e già severamente condannate. La sola differenza tra le antiche e le moderne è questa: che allora si commettevano tra i nascondigli e le tenebre, poiché, riverita come era profondamente la Chiesa, i divieti di lei erano non solo rispettati dai singoli, ma pur dai Governi, informati dallo spirito cattolico colle leggi civili mantenuti in onore: laddove al presente che il protestantesimo ha introdotto lo spirito privato del culto, ed il valterianesimo ha magagnato anche i Governi, si commettono sfacciatamente in pieno giorno senza repressione: e con infamia altissima del popolo cristiano gli Hume e i Bort ne danno pubbliche rappresentazioni nelle capitali di Europa e nelle sale di America. I fatti però sono i medesimi, gli stessi scongiuri, le stesse evocazioni fatte per gli stessi fini, come gli effetti che ne provengono sono gli stessi. Laonde per i Cattolici, i quali sono certi che la Chiesa non può condannare quello che non è reo e degno di condannazione, si fa manifesto che, dovendo in quei fatti riconoscersi l’intervento di spiriti dell’altro mondo, questi non possono essere che spiriti reprobi e demoni.- Che se tutto ciò non bastasse a persuadere alcuni più inticchiati di coteste orrende superstizioni, osservate, io direi loro, gli effetti di esse, le risposte che danno, quello che consigliano, e, secondo l’ammonimento di Cristo, dai frutti conoscerete la pianta. Quali sono dunque essi? I giornali che ne riferiscono i fatti quotidiani, e gravi autori che ne hanno esaminata la questione, riportano in gran numero le infermità anche corporali avvenute dietro a quegli Iniqui tentativi, la perdita totale del cervello, l’eccitamento nervoso spinto ad un eccesso quasi epilettico, stranissime perturbazioni nell’ordine interno delle famiglie, e molti casi di morte anche subitanea. Ora gli Angeli santi del Dio della pace e le anime giuste non fanno così. – Ma più ancora si pare la reità di quegli spiriti negli oracoli che rendono: nei quali se qualche volta s’intingono, come or ora diremo, il più delle volte si manifestano per quel che sono. Interrogati sulla Religione cattolica, la disapprovano, infuriano contro i misteri di lei ed i sacramenti. Non possono patire la cattedra tremenda di San Pietro, dalla quale sono smascherati, e le si scagliano contro con una furia di veri demoni. Spropositano orribilmente sulla vita avvenire, sui novissimi, e sovra altre verità indubitatissime di nostra fede. Glorificano l’eresia, lodano gli eresiarchi, vilipendono i Santi: e l’empio Bort, che in Ginevra giunse a formare una religione novella in onor degli spiriti, introduce in certi scellerati suoi libri la persona sacrosanta di Gesù Cristo a favellare dalla tavola da libertino. Le quali cose essendo così come il provano i fatti luculentissimi di ogni giorno, chi sarà ancora tra cattolici o così scemo di cervello che non veda chiaramente donde muovano quei prestigi, o così perduto di coscienza che, vedendolo, pure si adatti a prendervi parte? – Non può dunque esser lecito l’assistere a quelle sedute, perché mai non può esser lecito l’entrare in comunicazione coi nemici di Dio, perché non è lecito di promuovere e coonestare colla propria presenza l’iniquità; e se è scusabile l’intervento di un ministro del Signore, il quale, per assicurarsi dei fatti, è mandato dalla legittima autorità, non può mai esser lecito l’intervenirvi per soddisfare ad una curiosità privata. – So bene che alcuni si rideranno bonariamente di me che credo possibile l’intervento degli spiriti dell’altro mondo negli affari di questo; ma so ancora che quelli che ridono così, ridono di una autorità ben più augusta che non è la mia. Ridono dell’autorità delle sante Scritture, le quali testificano la possibilità di tale intervento mentre ne allegano i fatti qual è quello di Saul; ridono del Vangelo, nel quale ne sono Citati dei fatti indubitabili; ridono della Chiesa, la quale avendo condannata la negromanzia e tante altre superstizioni, dove si suppone un tale intervento, se questo non fosse, si sarebbe divertita a colpeggiar l’aria. Ridono di innumerevoli santi Dottori, i quali tanto suppongono possibile questo fatto che ne ponderano gli effetti ed i modi di preservarsene; ridono dell’autorità di moltissimi Santi, i quali, secondo che testificano le loro vite, l’hanno dovuto anche troppo sperimentare. Anzi ridono pure degli eretici, dei filosofi pagani, degli idolatri, tra quali tutti non è mai rimasto dubbio che potessero intervenire, e sotto nome or di geni, or di demoni li hanno riconosciuti. Il negare adunque la possibilità di sì fatto intervento non è cosa non dico solo da cattolico, ma pur d’uomo ragionevole, il quale non si creda superiore a tutto l’umano genere. Perciò dove la Chiesa o l’autorità legittima dei superiori, o altre gravi ragioni ci premuniscono che in questa od in quella opera lo spirito delle tenebre può aver luogo, la nostra sicurezza, la pietà, l’obbedienza cattolica, il dovere ci costringono a guardarcene prontamente.

II. Io disdico internamente ogni patto col demonio, rispondono alcuni. Il disdire ogni patto col demonio è cosa ottima, ma qui non basta. Quando l’opera è di sua natura indifferente, che cioè può essere o naturale o diabolica, allora quell’atto interno ha il suo valore: ma dove ragioni chiare, e soprattutto per un cattolico l’autorità della Chiesa, indicano che l’opera di sua natura è rea, le proteste non hanno valore: non è la protesta che allora si chiede, è l’obbedienza. Che cosa, infatti, direste voi di uno che percotesse coi pugni, e vi levasse di tasca l’oriuolo, e tuttavia testasse che non intende né di offendervi né di rubarvi? Al danno egli aggiungerebbe la beffa. Similmente, i Vescovi che sono i reggitori del popolo cristiano, la Chiesa che n’è universale maestra, vi dicono che è male, e voi traete innanzi e dite: io lo farò ma con la protesta in contrario; forse la vostra protesta cambia la natura dell’atto? A questo modo potete mormorare, bestemmiare, fornicare, o dar corso a tutti i pravi desideri del cuore, e poi protestando che non avete intenzione di far peccato, tenervi per innocenti. Inoltre la protesta in questo caso è anche inefficace per un’altra ragione. Il patto col demonio può essere di due sorte: chiaro, espresso, esplicito, oppure implicito, nascosto, sottinteso. Nel primo caso l’invocazione di lui è manifesta, espressa. Il secondo caso è ogniqualvolta si adopera un mezzo che è conosciuto non proporzionato naturalmente al fine. Ora può bene chi è incerto sulla natura del mezzo, e crede potersi usare anche onestamente sebbene vi sia chi lo abusi, protestando che non l’adopera altro che in quanto jè lecito salvare la propria coscienza: ma chi sa già che è illecito, quando tuttavia l’adopera, consente veramente nell’atto superstizioso. Ed allora, come osservano i Santi, il demonio concorre a quel segno, senza tener nessun conto delle proteste in contrario. Se aveste convenuto con un vostro servo che al tocco del campanello ei si presentasse, avreste mal garbo a lagnarvi che presentandosi sia venuto a disturbarvi, perché toccando voi il campanello con un atto interiore avete disdetto quel cenno.

III. Porto indosso la corona, ecc. La corona, il crocifisso, l’acqua benedetta e le reliquie sono belle e buone, ma allo scopo presente non servono punto più che le proteste. Chi pone la causa, bisogna che si contenti di averne gli effetti. Qui si è posta in atto una causa superstiziosa, ed il demonio vi concorre per la sua parte. Molto più che, secondo la dottrina cattolica, solo i Sacramenti ben ricevuti producono affetto immanchevole: questi altri mezzi non hanno altro valore che d’intercessione: e però mentre riescono tanto efficaci nelle tentazioni, nelle quali il demonio viene in cerca di noi, possono riuscire di nessuna virtù quando noi, colla nostra curiosità, andiamo in cerca dei demoni. Iddio ci presta il suo soccorso ed il fa molto volentieri, ma secondo l’ordine della sua sapienza, non secondo i capricci delle nostre passioni. – Basterebbe forse a scusarvi da un furto, da un omicidio l’averlo commesso colla corona in tasca o colla reliquia al collo? Certo no. Ebbene essendo illecita in sé, perché gravemente superstiziosa, la vostra assistenza, e perché proibitavi dai legittimi superiori, non la renderete mai lecita coll’acqua santa o col rosario. – Sono avvenute persino delle conversioni… Io veramente non posso finire le meraviglie sopra certuni, i quali tanto veggenti nelle cose del mondo, sono poi sì rozzi nelle cose dell’anima e di Dio. Sua pure che qualche materialista in faccia a quei fenomeni non abbia più potuto negare l’esistenza degli spiriti; ma e non si sa che quel profondo ed arrabbiato nemico dell’umana salute che è il demonio non ha difficoltà di perdere qualche cosa per guadare poi dopo molto di più? Anche nel mondo gli scaltri trovano che è prudenza gittar un ago per ricogliere un palo: pensate adunque se lo spirito reprobo non troverà gran compenso di quella qualunque perdita nell’accreditare il regno della superstizione sulla terra, nello sviare gli uomini dall’obbedienza dovuta alla Chiesa, nel fissarli immobilmente in quegli errori rendendoli ostinati. Non sanno costoro quello che pure è dottrina di tutti i Santi fondati sull’autorità dell’Apostolo, che è vezzo tutto proprio dello spirito infernale incedere per vie tortuose, sorprendere gli uomini sotto aspetto di bene, trasfigurarsi, in una parola, in angelo di luce per ingannarli più sicuramente. Senzaché fa poi veramente una gran perdita il demonio con queste supposte conversioni? Che un materialista si cambi in spiritualista, credetemi, non gli toglie gran fatto. Il passare da uno ad un altro errore è sempre uno star lontano dalla verità, e star lungi dalla verità è dannarsi. Il demonio adunque non perde nulla a siffatte conversioni e guadagna molto nel farle credere: ed il trarle in campo a giustificare quegli errori, è non conoscere cosa sia vera conversione, né sino a qual punto sia scaltro a perdizione delle anime il comune nostro nemico.

IV. E questo potrebbe bastare al mio intento intorno a questa materia; se non che a modo di appendice vo’ aggiungere una parola di risposta ad una domanda che si fa non di rado dalle persone timorate di Dio, intorno all’argomento proposto in questo capo e nell’antecedente. A tutti questi fatti sia del magnetismo, sia delle tavole parlanti è lecito finalmente prendervi parte, o almeno in qualche grado, oppure è assolutamente vietata ogni cosa? Ecco la dimanda a cui vorremmo una risposta precisa. – Per intelligenza della risposta che sono per darvi, premettete brevemente prima, che il magnetismo, dietro a quello che fin qui se n’è scritto, può richiamarsi a tre gradi o stadi che sono i seguenti. Il primo non consiste in altro che nel procurare il sonno ad una persona per ristoramento, si dice, delle forze inferme di lei, e questo si fa, e certo si può fare, con maniere oneste e convenienti, e si suppone che non sia altro che la trasmissione fisica d’un fluido che da un corpo si deriva in un altro. Il secondo grado è quando la persona magnetizzata dallo stato di puro sonno passa allo stato che dicono di sonnambulismo, oppure di lucidità magnetica, oppure di chiaroveggenza, che con tutti questi nomi sogliono chiamarlo. A questo grado si possono rivocare tutti i fenomeni di vedere le cose lontane, di scoprire le interne infermità dei corpi, di leggere ad occhi chiusi, di intendere lingue ignote, di parlar di scienze mai prima non apprese, di dar consulti, e tante altre mirabilie di cui parlano i trattatori di quest’arte. Finalmente vi è un terzo grado, ed è quando la lucidità magnetica arriva tant’oltre che la persona magnetizzata non solo vede tutte le cose sopraddette, ma entra in comunicazione con un’altra specie di esseri, cioè cogli spiriti dell’altro mondo, dai quali riceve comunicazioni; e coi quali fa colloqui e ragionamenti. Questo terzo grado è forse l’anello che lega questi fatti a quelli della tavole parlanti, perocché come ivi gli spiriti fanno segno di presenza per mezzo della persona magnetizzata, così qui fanno segno di presenza per mezzo delle tavole, e già persino senza di esse con altri mezzi più alla mano. – Ciò premesso, eccovi la risposta che mi sembra doversi dare dietro le risoluzioni che fin qui ne abbiamo avute dalla Chiesa. Quanto al primo grado che è procurare altrui il sonno con la trasmissione di un fluido, parmi che non si possa ancora dai privati condannare. La S. Congregazione, sotto il 27 Luglio, diede un decreto così: Rimosso ogni errore, sortilegio ed invocazione implicita ed esplicita del demonio, l’uso del magnetismo, cioè il mero atto di adoperare mezzi fisici, d’altronde leciti, non è moralmente vietato, purché non tenda ad un fine illecito o comunque malvagio. Ora, come pensano uomini dotti e Cristiani, l’effetto che si ottiene in questo grado non eccedere le forze della natura e come può volersi per fini onesti, e per mezzi al tutto onesti conseguirsi: né la Chiesa finora ha interposta sentenza in contrario; così ne conseguita non potersi dire vietato. So bene che molti hanno orrore anche a ciò, ed io per mia parte aggiungerò loro che nol diminuiscono punto, poiché non è senza gravi pericoli anche questo grado. Imperocché, sebbene sia vero che niun privato abbia diritto di prevenire il giudizio della Cattedra apostolica e d’imporre altrui la propria persuasione, pure non è vietato lo sconsigliare quello da cui si vedono spesse volte provenire gravissimi danni fisici e morali, come accade in questo. – Ben diversamente s’ha da parlare del secondo grado, al quale si richiamano tutti i fenomeni sopraccennati del sonnambulismo. Checché abbiano detto e scritto in contrario, è chiaro che da Roma ne è venuta la proibizione. Avendo il Vescovo di Losanna descritto in un caso tutte le particolarità che sogliono intervenire in quel fatto, lo stato della magnetizzata, il modo onde le si fanno le interrogazioni, le risposte che essa rende, e tutte le strane circostanze che intervengono; dimandò se fosse lecito esercitar quell’arte in supplemento della medicina, ed il lasciarsi mettere in quello stato, ed il permettere che altri tenga consulto con magnetizzata intorno alla propria persona od altrui, anche aggiungendovi la cautela di rinunziare ad ogni patto ed intervenzione diabolica. La S. Penitenzieria il 1° Luglio 1841 rispose, non esser lecito l’uso del magnetismo secondochè veniva esposto. Ora essendo tutte quelle particolarità, addotte in esso, appunto quelle che si praticano comunemente, rimane chiaro che quello, che comunemente si pratica, è condannato. Né meno chiaramente parla l’Enciclica diretta, gli ha due anni, dalla S. Congregazione dell’Inquisizione a tutti i Vescovi della cristianità. Chiama nuovo genere di superstizione (novum genus superstitionis) il tentativo di scoprire per arte e prestigio del magnetismo cose occulte, lontane e future per mezzo di donnicciole, che pendono unicamente dal cenno dei magnetizzatori. Dice che studiano ad ingannare e sedurre gli uomini quei moderni che vi si applicano: Decipiendis ac seducendis homonibus student neoterici plures, rati posse occulta, remota ac futura detegi magnetismi arte vel præstigio, præsertim ope muliercularum quae unice a magnetizatoris nutu pendent. Di che ognuno vede se possa ancora illudersi chi dà retta a tutte quelle superstizioni. – E non meno di queste sono vietate quelle che abbiamo accennato appartenere al terzo grado, e per conseguente anche alle tavole parlanti. Anche qui io lascerò parlare la Enciclica sopraccitata: « Di qua, si dice ivi, sedotte ai prestigi di quel che chiamano sonnambulismo o chiara visione, pretendono quelle donnicciole di vedere cose invisibili, e presumono temerariamente di fare discorsi di religione, di evocare le anime dei morti, di averne risposte, di scoprire cose ignote o lontane, e di esercitare altre superstizioni somiglianti. Che però prosegue « qualunque sia l’arte o l’illusione che v’interviene, vi si trova una decezione al tutto illecita, ereticale e scandalosa contro l’onestà dei costumi. Finalmente passa ad eccitare lo zelo di Vescovi e Patriarchi dell’Orbe cattolico, affinché reprimano efficacemente un delitto sì funesto alla religione ed alla società con tutti i mezzi di cui possono disporre. Dalle quali parole i Cattolici che sanno qual è l’obbedienza che si debba ai superiori ecclesiastici, possono raccoglierne in primo luogo quanto siano vani i sotterfugi ai quali ricorrono quelli che affermano esser naturali gli effetti del magnetismo, non saper noi fin dove giungano le forze della natura, così non potersi persuadere che siano illeciti, e somigliante. Non si tratta più ora di investigare né quel che siano in sé, né fin dove giungano le forze della natura, né quello che ad essi ne paia; si tratta di piegare il capo, di sottomettersi alla legittima autorità, di obbedire. – Possono in secondo luogo raccoglierne i Cattolici quanta sia l’impudenza di quelli che, non ostante i divieti fatti dalla legittima autorità, proseguono a dare simili rappresentazioni, e ne tengono sedute pubbliche, e riempiono i giornali di avvisi e di narrazioni dei loro prodigi; quanta sia l’empietà di quelli che proseguono a caldeggiare quasi fosse una scienza naturale quella che è una superstizione diabolica; quanto sia improvvida la condotta di quei governi che lasciano correre siffatte abominazioni; e quanto savia la condotta di quelli, che impiegano la loro autorità nel preservarne il popolo cristiano. Non è necessario di essere impastato di devozione per detestare eccessi così gravi: basta non avere al tutto perduto ogni umano sentimento. – Fatalmente se qualche lettore più pio, vedendo che si commettono nel mondo eccessi sì gravi quasi se ne scandalizzasse, io gli aggiungerò qui sull’ultimo una parola di spiegazione e di conforto. È veramente nuovo nel mondo che con tanta sfacciataggine gli uomini si abbandonino a colpe sì gravi; tuttavia il Maestro divino ci ha prevenuti che così sarebbe stato, perchè non ce ne commovessimo. Dopo i mille anni, dice egli per S. Giovanni, sarà sciolto satana dalla sua prigione, e discorrendo la terra sedurrà le nazioni: Et exibit et seducet gentes (Apoc. XX, 7). “E la seduzione sarà tale – ne dice egli – che, se fosse possibile, sarebbero tratti in errore perfino gli eletti”. “Abbonderà l’iniquità, raffredderassi la carità” (Matt. XXIV, 12). “La fede parrà quasi spenta” (Luc. XXIII, 8). “Gli uomini saranno amanti solo di sè stessi, superbi, blasfemi, disobbedienti ai genitori, senza riguardi ai diritti del sangue e della natura, nemici dell’ordine e della pace” (II Tess., III,2). “Disprezzeranno ogni legittima potestà, bestemmieranno la maestà” (Jud. VIII). Vedrassi allora apparire un nuovo genere di empietà fino a quel tempo sconosciuta, la quale consisterà non nell’abbracciare una falsa religione, ma nel dispettare ogni culto, e nel tenersi al di sopra di tutto ciò che gli uomini riveriscono ed adorano. Gli errori degli uomini non saranno più errori umani, ma errori al tutto diabolici. Attenderanno agli spiriti di errore ed alle dottrine degli stessi demoni, Attendentes spiritibus et erroris et doctrinis dæmoniorum (I Tim. IV, 1) e così prepareranno la strada a quello il cui arrivo sarà secondo l’operazione di satana (II Tess. II), e farà segni, prodigi e falsi miracoli per sedurre gli uomini. Ora chi può meravigliarsi che quello che l’eterna verità ha prenunziato, cominci ad apparire? Non un iota, non un apice della sua divina parola ha da rimanere senza compimento. – Ma e non correremo pericolo di seduzione? II pericolo vi è, e ciò nonostante nulla è più facile che evitarlo: e questo è che, io dicevo tornare a grandissimo conforto dei veri fedeli. Che cosa, dunque, si richiede ad una totale sicurezza? Niente altro che tenersi immobilmente stretto alla rocca incrollabile, che è la S. Chiesa. Qualunque arte peregrina, qualunque invenzione, qualunque prestigio si presenti di nuovo, gridi chiunque vuole, qui è il Cristo, qui è la verità; noi non abbiamo da fare altro che quello che fa un figlioletto affettuoso in caso di incertezza e di dubbio. Esso volge uno sguardo alla madre, e coll’occhio la interroga, e dove abbia un cenno di risposta, egli ha tutto compreso e si acquieta. Similmente il Cristiano, interrogata che ha la Chiesa, se ode dirsi che non v’ha pericolo, è pienamente sicuro che pericolo non vi ha, se ode intimarsi che non è quella la strada da battere, egli allontanandosene francamente, sarà preservato dalla seduzione. – Le vittime pertanto saranno tra quei fedeli, i quali incautamente vorranno prestare orecchio ad ogni pericolosa novità. In più gran numero ancora saranno tra quei Cattolici di puro nome, i quali non riconoscono al tutto l’autorità della Chiesa o non l’ascoltatore, ma soprattutto saranno presso quegli sventurati che appartengono al protestantesimo, i quali non avendo alcun fondamento di certezza si gittano a seguitare qualunque maestro si presenti, come vediamo accadere in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Ginevra, dove l’ultimo che si mostra e bandisce qualche nuovo errore, tosto fa seguaci, fa popolo, e forma una religione novella, la quale si dissolve poi il giorno o l’anno seguente all’apparire di un altro errore farneticante. Faccia Dio che i Cattolici sappiano valersi del tesoro che possiedono, e che i protestanti dalla stessa moltitudine e gravità dei loro errori giungano ad invogliarsene!