Il mondialismo satanico benedetto dall’antipapa Roncalli
Da un’intervista ad un sedicente arcivescovo (facilmente reperibile in rete) leggiamo:
D. Ritiene (…) che il globalismo sia essenzialmente satanico?
R. L’essenza del mondialismo è satanica, e l’essenza del satanismo è mondialista. Perché il piano di Satana è di instaurare il regno dell’Anticristo, dandogli modo di parodiare la vita terrena di Cristo, imitare i Suoi miracoli con grotteschi prodigi, trascinare le folle non con la semplicità della Verità ma con l’inganno e la menzogna. Il mondialismo costituisce, per così dire, l’allestimento scenico, il copione e la sceneggiatura che devono preparare l’umanità all’ascesa politica dell’Anticristo, al quale i governanti del mondo – suoi servi – cederanno le sovranità nazionali perché egli diventi una sorta di tiranno mondiale. – Ma il regno dell’Anticristo non si crea dal nulla: prima occorre cancellare quel che rimaneva del regno di Cristo nelle istituzioni, nella cultura e nella quotidianità dei cittadini. La dissoluzione morale è una delle vie più semplici per soggiogare le masse, incoraggiandole al vizio e deridendo la virtù; e ovviamente distruggendo la famiglia naturale, cellula fondamentale della società, eliminata la quale i figli diventano commodity, prodotti che chi ha soldi può ordinare su internet, alimentando una rete criminale vastissima e sempre più fiorente, senza parlare dell’industria della maternità surrogata. Divorzio, aborto, eutanasia, omosessualismo e pansessualismo, mutilazioni per la transizione di genere si sono dimostrati efficaci strumenti per eliminare non solo la Fede rivelata, ma anche i più sacri principi della Legge naturale. – Ed è di fatto una religione, quella che va instaurandosi con l’ideologia woke; una religione che come quella vera, ma con scopi diametralmente opposti, intende imporsi nella società, permeare con i propri dogmi le istituzioni, le leggi, l’istruzione, la cultura, le arti, le attività umane. – I globalisti applicano i principi cattolici della «regalità sociale», ma proclamano satana re delle società: Te nationum præsides honore tollant publico: colant magistri, judices; leges et artes exprimant. Te delle nazioni i Principi manifestino Re con pubblico onore: Te adorino i maestri, i giudici; le leggi e le arti esprimano. Sono le parole dell’inno di Cristo Re, ma le vediamo blasfemamente applicate dai sacerdoti del Nuovo Ordine Mondiale al loro re, il Principe di questo mondo, e all’Anticristo a suo tempo. – Attenzione, però: il globalismo, come emanazione del pensiero massonico e rivoluzionario, apparentemente proclama la democrazia e condanna i regimi assoluti; ma di fatto sa benissimo che la Monarchia di diritto divino è la migliore forma di governo possibile, perché assoggetta tutti – anche lo stesso Re, che è vicario di Cristo nelle cose temporali – a una legge trascendente cui tutti devono obbedienza. – La censura delle notizie non allineate alla narrazione ufficiale, compiuta con la complicità delle piattaforme social e dei media, è la stessa censura che i liberali dell’Ottocento condannavano sui loro fogli clandestini, quando veniva però applicata per impedire la diffusione di errori filosofici e dottrine contrarie alla vera Religione cattolica. – E non è un caso se la finzione democratica ricorre a mezzi di repressione violenta delle proteste popolari che in una libera democrazia dovrebbero portare alle barricate, e alla esecrazione internazionale – penso tra gli altri a Macron, allievo dello Young Leaders for Tomorrow del World Economic Forum di Klaus Schwab. – Non basta chiamare «democrazia» una dittatura, perché lo diventi d’incanto, soprattutto quando il consenso dei cittadini per chi interpreta il loro stato d’animo e le loro aspettative costituisce una pericolosa minaccia alla sopravvivenza di questi parassiti eversori. (…). – Il paradosso appare nella sua evidenza quando vediamo accusare di estremismo un partito cattolico francese e allo stesso tempo inviare armi e aiuti al regime di Zelens’kyj, sostenuto da gruppi neonazisti che praticano la pulizia etnica contro i propri cittadini russofoni, perseguitano i ministri della Chiesa Ortodossa Russa (e anche di quella Cattolica di rito orientale, sul versante ungherese), ostentano svastiche e simboli hitleriani, inneggiano al criminale Bandera e celebrano lo sterminio degli ebrei di cui costui fu responsabile in Ucraina. – Ripeto: se la democrazia funzionasse, non lascerebbero i cittadini a baloccarsi con la farsa delle elezioni e con l’illusione di essere rappresentati in Parlamento. Se la permettono, è perché l’oligarchia massonica sa di poterla controllare tramite i suoi emissari, piazzati ovunque. – D’altra parte, l’Anticristo sarà re, non presidente; eserciterà il potere in forma assoluta, totalitaria, dittatoriale. E chi avrà creduto alla favola della democrazia scoprirà troppo tardi di essere stato ingannato. …
Fin qui le “giuste” e condivisibili parole del sedicente “arcivescovo”, (falsamente ed invalidamente ordinato dall’antipapa e teatrante teosofo comunista Woitiła) il 3 aprile del 1992 con il blasfemo ed eretico rito montiniano (inventato dal sedicente Paolo VI) totalmente invalido ed atto a consacrare al demonio un “eletto manicheo”, parole che hanno un fondo di verità mutuato dalle dichiarazioni di ben documentati “antisistemisti”. Apprezziamo le dichiarazioni del sedicente arcivescovo con tutte le riserve del caso circa un aderente alla “chiesa dell’uomo” di cui è stato esponente non di secondo piano con gli importanti ruoli ricoperti presso organizzazioni mondialiste, oggi apparentemente recitante il ruolo di “pentito”, in realtà scismatico dalla “vera” Chiesa eclissata e dal suo “legittimo” capo, il Vicario in terra di Cristo, quindi fuori dalla Chiesa Cattolica, oltretutto aderente a colui che egli considera il Papa e nei cui confronti rilascia dichiarazioni infamanti che nessun vero Cattolico potrebbe mai rivolgere ad un legittimo Vicario di Cristo. Ma l’evidente ipocrisia si manifesta nell’occultare la “benedizione” che al pensiero ed all’azione mondialista diede a suo tempo il primo antipapa dell’era moderna della sinagoga di satana insediata in Vaticano il 26 ottobre del 1958, il Cardinale della quinta colonna massonica Angelo Roncalli, (sedicente Giovanni XXIII, stesso nome di B. Cossa, ugualmente antipapa del quattrocentesco scisma d’Occidente). Senza volerci inoltrare in considerazioni personali di scarsa importanza e che potrebbero portarci ad una mancanza di carità, passiamo direttamente a citare alcune parti della pseudo-enciclica mondialista dell’usurpante antipapa (Papa dell’epoca era S.S. Gregorio XVII, G. Siri), la Pacem in terris, dell’aprile 1963, due mesi prima della sua morte (grassetti e sottolineature sono nostre):
…. Segni dei tempi
75. Come è noto, il 26 giugno 1945, venne costituita l’Organizzazione delle Nazione Unite (ONU); alla quale, in seguito, si collegarono gli istituti intergovernativi aventi vasti compiti internazionali in campo economico, sociale, culturale, educativo, sanitario. Le Nazioni Unite si proposero come fine essenziale di mantenere e consolidare la pace fra i popoli, sviluppando fra essi le amichevoli relazioni, fondate sui principi della uguaglianza, del vicendevole rispetto, della multiforme cooperazione in tutti i settori della convivenza. – Un atto della più alta importanza compiuto dalle Nazioni Unite è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata in assemblea generale il 10 dicembre 1948. Nel preambolo della stessa dichiarazione si proclama come un ideale da perseguirsi da tutti i popoli e da tutte le nazioni l’effettivo riconoscimento e rispetto di quei diritti e delle rispettive libertà. – Su qualche punto particolare della dichiarazione sono state sollevate obiezioni e fondate riserve. Non è dubbio però che il documento segni un passo importante nel cammino verso l’organizzazione giuridico-politica della comunità mondiale. In esso infatti viene riconosciuta, nella forma più solenne, la dignità di persona a tutti gli esseri umani; e viene di conseguenza proclamato come loro fondamentale diritto quello di muoversi liberamente nella ricerca del nell’attuazione del bene morale e della giustizia; e il diritto a una vita dignitosa; e vengono pure proclamati altri diritti connessi con quelli accennati.
Auspichiamo pertanto che l’Organizzazione delle Nazioni Unite — nelle strutture e nei mezzi — si adegui sempre più alla vastità e nobiltà dei suoi compiti; e che arrivi il giorno nel quale i singoli esseri umani trovino in essa una tutela efficace in ordine ai diritti che scaturiscono immediatamente dalla loro dignità di persone; e che perciò sono diritti universali, inviolabili, inalienabili. Tanto più che i singoli esseri umani, mentre partecipano sempre più attivamente alla vita pubblica delle proprie comunità politiche, mostrano un crescente interessamento alle vicende di tutti i popoli, e avvertono con maggiore consapevolezza di “essere membra vive di una comunità mondiale.” …
Ovviamente, non troviamo nessun accenno a Dio o a Cristo, o alla vera unica Religione divina o alla retta morale del Cristianesimo, ma un auspicio a che il mondo intero sia governato da un’autorità unica come si sta palesando oggi in tutta la sua mostruosa identità. Il diritto di Dio e della Chiesa sono totalmente obliati, come anche quelli della salvezza eterna dell’uomo, mentre si applaude ai diritti laici dell’uomo sganciati dalle fede e dal soprannaturale; tante altre considerazioni potrebbero farsi, ma le lasciamo alla sensibilità dei lettori. Come mai il (canonicamente falso arcivescovo e fallibilista circa l’operato di colui che riconosce essere “papa” – quindi scomunicato ipso facto secondo il codice canonico -) non ricorda ai suoi accoliti questo documento in cui è sdoganato senza remore il mondialismo che oggi è sulla bocca e nella penna di tutti? Non vogliamo infierire ulteriormente, lasciamo a chi possieda ancora un criterio morale retto ed una sana attività intellettuale, il compito di prendere atto ed agire – almeno spiritualmente – di conseguenza. Il Fabianesimo in atto, agisce con lentezza, ma da “buona tartaruga” va avanti come un lupo travestito da agnello. Gesù Cristo ce lo ha detto fin dall’inizio della sua predicazione evangelica. Crediamogli, finché siamo in vita.