TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (50)
HENRICUS DENZINGER
ET QUID FUNDITUS RETRACTAVIT AUXIT ORNAVIT
ADOLFUS SCHÖNMATZER S. J.
ENCHIRIDION SYMBOLORUM DEFINITIONUM ET DECLARATIONUM
De rebus fidei et morum
HERDER – ROMÆ – MCMLXXVI
Imprim.: Barcelona, José M. Guix, obispo auxiliar
INDICE DEGLI ARGOMENTI -VIII-
H. – DIO DOCENTE MEDIANTE IL MAGISTERO DELLA CHIESA
- Diritto ed ufficio del Magistero ecclesiastico.
H1a. a. – IN GENERE
Cristo affidò il deposito della fede alla Chiesa a. istituendo il Magistero autentico perenne a3305 CdIC 1322, § 1; Cr. È egli stesso che insegna attraverso la Chiesa per giuridica missione 3806.
La Chiesa ha il diritto e l’ufficio di esporre la dottrina rivelata in quanto sua custode e maestra 807 3012 3020 3540 CdIC 1322, § 1; in questo ufficio essa è indipendente dal potere civile CdIC 1322, § 2.
In generale si richiede la sottomissione al Magistero -: 125 2020 2390 2875-2880 3020 3625 3884s; – anche i capi di dottrina che per comune e costante consenso dei Cattolici sono ritenute come verità teologiche e conclusioni certe 2880; -: a pro delle dottrine filosofiche 2860s 2865s 2910 3018.
Esempi di soggezione e riduzione degli autori 807 980 990s 2351 2751 2811 2828.
Affermaz. impugnanti ctr. autorità magistrale della Chiesa 1477-1480 3401-3408.
H1b. b. – DIRITTO ED UFFICIO DEL MAGISTERO QUANTO ALL’OGGETTO.
1ba. Ambito della competenza del Magistero. Oggetto è la dottrina rivelata, il deposito della fede (a. giudizio circa il vero suo senso) a1507 a1863 3012 3018 3071).
Col Magistero nulla di nuovo si aggiunge al deposito della fede, ma o si chiarisce ciò che in precedenza poteva sembrare oscuro o si stabilisce di considerare per fede ciò che si dibatteva in controversia 3683; al S. Pontefice con assistenza dello Spirito Santo non è dato di annunciare nuove dottrine 3070.
Si rivendica anche l’autorità dottrinale della Chiesa -: in ambito filosofico 2860s 2865s 2910 3018; add. proposizioni in tal caso giudicate (passim); -: in ambito economico e sociale come regola di costumi 3725 3938 3997.
La Chiesa giudica circa la santità in ordine alla canonizzazione 675.
La Chiesa non giudica circa la mente o l’intenzione (ossia a. di cosa occulta) in quanto vi sia di interiore a1814 a2266s 3318; solo deve giudicare fin dove appare all’esterno 3318; la Chiesa giudica fino al senso delle parole degli autori 2010-2012 2020 2390.
1bb. Al Magistero è affidata la libertà di intendere ed insegnare. Ambito degli oggetti: gli oggetti rivelati non ammettono libertà di sentenza 3042; questa è ristretta alle cose ove non si interiore il giudizio della Sede Apostolica 3625 3667 (3885).
Questa libertà si evidenzia-: in questione circa l’ausilio della grazia 1997 2008 2509s 2564s.(2679) S1997; -: in qu. circa un attrito 2070; – Circa la separazione del sangue di Cristo dalla divinità nel triduo della passione 1385; -: in qu. circa sistematiche morali 2175-2177 (2679) 2726: -: quanto a sentenze della scuola tomistica 21671 2509 36010 3667; —: vietando libri “censurati” per mezzo della Cgr. dell’Indice” 3154s; nell’investigare questioni bibliche 3831.
Tutela dalla libertà di investigazione scientifica da non sospetti di spirito e dalla cieca opposizione a qualunque novità, ma da giudicare con somma carità 3831.
In cose di libera disputa non è lecito in questa sospettare circa la fede per degli avversari o arguire di non buona disciplina 3625; a nessuno è lecito imprimere la censura teologica 142612167 2665 2679.
H1c. c. — DIRITTO ED UFFICIO DEL MAGISTERO SULLE SINGOLE PERSONE.
1ca. Il Summo Pontefice è il sommo dottore della Chiesa 1307 3059 3068 3074 (CdIC 218); la sua autorità dottrinale è pienamente legata al primato vd. G 4db, ancor più nello specifico 181s 217 221 235 343 353 365 1064 3065-3073 3074s; la stessa è riconosciuta dai Concili 218 306 398-400 402 (444) 664 1848; per questo la Chiesa (essa è la Sede) Romana è chiamata “maestra” 774 1850 1868.
Il S. Pontefice ha il diritto di definire le questioni di fede 861 3067 3885; —: di interpretare i decreti dei Concili 447 1849s 3067.
Nel S. Pontefice è distinguere il dottore della Chiesa universale nella libertà di favorire delle scuole, e il dottore privato favorevole all’opinione tra varie lecite 2565.
Circa i decreti del S. Pontefice (a.ove dati come opera data sentenza) non è lecito ritrattarli o liberamente disputare né si ammettono divagazioni 182 217s 221 232 235 343 353 2331 a3885; ctr. la dottrina del S. Pontefice non vale la sentenza di Agostino 2330.
1cb. Vescovi, anche singoli, sono veri dottori dei loro sottoposti CdIC 1326; ad esse compete il giudizio circa la fede 761.
1cc. Concili generali. La loro autorità — affermata 343 352 (364) 517s 521s 550 575 587 1869 2526-2539; —: riconosciuta e convocata a teste 402 412 (433) 436-438 444 472 548 640 652 686 1986s.
Il Concilio generale o ecumenico rappresenta l’intera Chiesa 1247s; la suprema Potestà prevale sulla Chiesa tutta CdIC 228, § 1; pertanto non è superiore al Papa (così da a. potersi appellare contro il Papa)
233 115100 a1375 (2935s) a3063 CdIC a228, § 2: ciò che stabilisce il Conc. gen. In materia di fede e di morale, deve essere da tutti osservato 1248-1251; si riprovano le asserzioni circa la facoltà di dissentire 587 1479.
Si riprovano le asserzioni che esagerano l’autorità del sinodo diocesano o nazionale e dei loro atti sinodali 2609-2611 2693 2936.
1cd. Congregazioni curiali. Si esclude dalla loro autorità 2880 2912 3408 3503.
H 1d. d. — MODALITÀ SPECIALI DI ESERCITARE IL MAGISTERO.
Tra i mezzi del Magistero si recensiscono precipuamente i concili generali ed i sinodi particolari 3069.
Il Magistero procede in modo straordinario e più solenne, quando deve evidenziare gli errori e vuole spiegare in modo più efficace e sottile i capi della sacra dottrina 3683.
Il Magistero stabilisce ed approva le professioni di (a. come il principio, a cui tutti i fedeli devono convenire) 398 400 a1500.
Il Magistero sottopone alla sua censura ed approvazione gli scritti circa le cose di fede e di morale, proibendo libri nocivi 202 213 353s 686 807 980 1851- 1861 2065 2668 CdIC 1384-1405.
Il Magistero proscrive le sentenze della fede e dei costumi non consentanee, infliggendo anche al bisogno censure teologiche sia globali sia a.in particolare 721-739 840-844 891-899 a921-924 941-946 a951-979 1028-1049 a1087-1097 1101-1103 1110 1116 1121-1139 1151-1195 1201-1230 1361-1369 1391-1396 1411-1419 1451-1492 1901-1980a2001-2006 2021-2065 2101-2166 2170s 2201-2268 2281-2285 a2290-2292 2301-2332 2351-2374 2400-2502 2571-2575 a2601-2685 a2791-2793 3201-3241 3401-3465.
Censure specifiche (qualificazioni) illustrate con l’esempio di proposizioni per le quali sono giudicate in un determinato modo: proposizione —: eretica 951-965 977s 1087 1089-1091 1093 1095s 2001-2005 2203 2213-2215 2241-2253 2290 2602-2604 2615 2659 2693; —: prossima all’eresia 2221 2223 2257 2260s; che sa di eresia (ossia a.sospetta eresia) 2202 2204-2210 2212 2216-2219 2231s 2235s 2255s 2258 a2618 a2620
2622 2628; —: scismatica 2606 (2607s) 2693; —: falsa 1087-1093 1095-1097 2004s 2609-2613 2616 2619//2630 2635-2637 2640//2653 2661//2668 2673-2680 26823 2793; —: temeraria 2001 2005 2170s 2211 2214s 2217-2220 2223s 2226s 2230-2235 2238s 2241-2268 2291 2331s 2358 2360 2365-2370 2372 2609-2614 2617 2625-2627 2630// 2648 2651-2654 2662//2673 2676-2679 2683 2763; —: erronea 1087 1089-1091 1095-1097 11145 2204-2206 2208-2210 2213-2219 2221s 2224 2232 2235 2241-2253 2258 2291 2351-2357 2360s 2363 2367-2369 2372s 2606//2612 2622 2628 2637 2646s 2664 2677s 2791; —: scandalosa 1092 1391-1395 2021-2065 2101-2165 2206s 2209-2211 2214- 2220 2224s 2230-2252 2254 2258-2260 2263s 2266 2291 2357 2360 2362 2369-2371 2619 2634 2643 2664 2668 2673s 2678 2681 2791s SI309; —: blasphema 2001 2005 2210 2214s 2241-2253 2260; —: empia 2001 2005 2619 SI309; —: offensiva per le orecchie pie 2206 2230 2258 2291 2358 2368 2633 2642s 2662 2671 2678; —: risuonante malamente 2354- 2356 2373 2644 2665; —: perniciosa 2352 2364 2367 2612 2614 2623 2625 2629s 2637 2639 2644 2646 2649 2662 2664s 2670 2678 2680 2692.
2.. Certezza del Magistero ecclesiastico.
H 2a. a. — IN GENERE.
La Chiesa di Cristo esponendo la dottrina rivelata gode dell’assistenza dello Spirito Santo CdIC 1322; il S. Pontefice ed i Concili richiamano lo Spirito S. congregante, illuminante 102 265 444 631 702 707 115100 1500s 1600 1635 1667 1726 1738 1820 1848.
Alla Chiesa (in genere) è attribuita l’infallibilità 2922 3020: alla Sede Apostolica si rivendica l’inerranza 363 775 1064 1807s 2329 2923 3066; si riprovano le proposizioni implicitamente asserenti che la Chiesa possa errare [sci. accusa circa l’ingiusta condanna degli articoli, circa l’ingiusta scomunica, l’oscuramento delle verità] 1225 1480 2491-2501 2601 2612-2614.
La sentenza magistrale del dubbio senso continente è da prendere sempre in quel senso in cui la locuzione sia veramente intesa. 1407.
Per altra parte i libri non riprovati dalla Sede Ap. o “lasciati passare” e da sé stessi consentiti non sono da considerare liberi da errore 2047 3154s.
H 2b. b. — INFALLIBILITÀ DEGLI ATTI SOLENNI.
2ba. Soggetto dell’infallibilità. Il giudizio solenne circa la fede divina e cattolica da credere compete al Rom. Pontefice parlando ex cathedra e dal concilio ecumenico CdIC 1323, § 2.
Dal S. Pontefice è rivendicata l’infallibilità (221 353) 2329s 2539 2781 3069s 3074s CdIC 1323, § 2.
2bb Natura e condizioni dell’infallibilità. Il dono dell’infallibilità consiste a.non in una qualche nuova rivelazione, ma sed in nell’assistenza dello Spirito Santo, perché la rivelazione tramandata dagli Apostoli sia fedelmente esposta a3070 3074 (3116).
Il S. Pontefice pertanto è infallibile, sia se funge per la sua suprema autorità quale dottore di tutti i fedeli, sia se parla ex cathedra 3074 CdIC 1323, § 2.
L’infallibilità è legata e alla dottrina della S. Scrittura e alle definizioni già pronunciate 3070 3074 a3116; non è riferita alle questioni di governo del S. Pontefice 3116.
La definizione dogmatica è solamente ciò che come tale sia stato dichiarato, CdIC 1323, § 3.
Le definizioni del S. Pontefice, dal momento che sono infallibili, sono irreformabili di per sé indipendentemente dala consenso della Chiesa 3074.
Il dono dell’infallibilità non dispensa il Pontefice dall’obbligo di usare i mezzi naturali di operazione: a.deliberazione, b.inquisizione, c.discussione, d.consiglio per gli altri a182 c810 c844 d899 c904 c974 c930s ac1848 b2011; add. I detti in diverse note di introduzione a proposizioni condannate.
2bc. Accettazione dei decreti infallibili. A tutte le cose che si propongono a credere, sia per solenne giudizio, sia per il Magistero ordinario e universale, sia rivelazioni, si deve una fede divina e cattolica 2879 2922 3011 (3885) CdIC 1323, § 1; il silenzio ossequioso non soddisfa i decreti dottrinali 2390. Circa l’obbligazione a credere cf. anche K 2a.
H 2c. c . — CERTEZZA DI CERTI ATTI DEL MAGISTERO.
I decreti della Sede Ap., che sono mutabili in meglio o sono aggiunti temporaneamente od ordinati per necessità (mutabili) 641; anche può accadere che siano soppressi dalla Sede Ap. 641.
Anche ai decreti non infallibilmente proposti (tra i quali si tratta di materia per sé non infallibile, di numerose lettere encicliche e prescrizioni di errori) si deve l’assenso 2922 3407 3885; tuttavia il tale assenso non può essere assoluto (in quanto in cosa che non ha vigore dell’infallibilità immune dall’errore), ma solo condizionato, revocabile in favore della decisione o evoluzione successiva in altro senso, rese illegittime ed illecite; o che possano indurre in contraddizione con altre parole, dissolto l’assenso assoluto, incondizionato a qualunque documento dottrinale della Sede Ap., come per istruzione di esempi storici, —: gli atti di Papa Liberio nella causa dei Semiariani (138-143), soprattutto la condanna di S. Attanasio, facilmente poterono indurre in detrimento della fede Nicena e generare una venerazione prestata da tutti i fedeli al propugnatore di questa fede; —: Le parole di Leone I Magno 294: “Assunta è dalla madre del Signore la natura, non la colpa”, per cui gli intelletti sono stati giacenti per secoli sotto questa sentenza un tempo comune, il cui assenso accettato, precludeva la via alla definizione dell’Immacolata Concezione della B. Maria Vg. 2800s5; —: Si discosta il giudizio circa l’ortodossia di Teodoreto e Ibe: sono condannati (riprovati nel Sinodo Efesino da Leone I M. come “latrocinio”) nel Conc. Costantinopolítano II, da Gregorio I M. e nel Libro diurno, riconosciuti ortodossi nel Conc. Calcedonense e da Pelagio I cf. 300°° 436s 444 472;
—: Nella causa di Onorio I Papa (la cui ortodossia fu attaccata solo dagli Orientali) si discosta dal giudizio circa il modo di agire di Onorio con in capi dei Monoteliti tra Giovanni IV di lui benevolmente interpretando e proteggendone l’onore e Leone II al Concilio Costantinopolitano III scusandolo per la condanna acritica, mentre Martino I con il Sinodo Lateranense, condannando i Monoteliti lasciò nel silenzio Papa Onorio: cf. 487s 496-498 518 550 552 561° 563; — :
Nicolò I oltre alla forma trinitaria del Battesimo validò espressamente anche la forma: “In nomine Christi“, a cui specialmente contraddice la dottrina posteriore: cf. 646! (211) compar. con 123 176s 214 445! 478- 580 589 592 644 757 802 903; —: nella questione circa la validità delle ordinazioni dei simoniaci nessun decreto si oppone alla sentenza già da secoli comunemente riportata: cf. 691-694 701s! 705 710; —: Circa l’ambito del privilegio Paolino dissentono Celestino III e Innocenzo III: cf. 768;
—: Circa l’effetto del consenso matrimoniale Alessandro III dissente da alcuni predecessori 756; — : Tra i casi illustrissimi vi è la sentenza di Giovanni XXII circa la beatitudine ottenuta nel solo modo imperfetta ottenuta dopo la morte fino al giorno del giudizio generale, alla quale cardinali ed il re della Gallia, non solo non diedero assenso, ma vi resistettero contro, inducendo il Papa alla revoca e a sancire la sentenza opposta: cf. 990s 1000ss.