TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA (47) “INDICE DEGLI ARGOMENTI – VI”

TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (47)

HENRICUS DENZINGER

ET QUID FUNDITUS RETRACTAVIT AUXIT ORNAVIT

ADOLFUS SCHÖNMATZER S. J.

ENCHIRIDION SYMBOLORUM DEFINITIONUM ET DECLARATIONUM

De rebus fidei et morum

HERDER – ROMÆ – MCMLXXVI

Imprim.: Barcelona, José M. Guix, obispo auxiliar

INDICE DEGLI ARGOMENTI -VI-

E. – DIO SALVATORE PER MEZZO DI GESÙ CRISTO.

E. – DIO SALVATORE PER MEZZO DI GESÙ CRISTO.

1. Costituzione del Dio-uomo Salvatore.

E 1a. a. – NATURA DIVINA

Fede dei simboli antichi in Gesù Cristo Figlio di Dio 2-5 10-30 36 41//51 60-64 71 76 125 150.

Gesù Cr. è detto vero Dio 29 41//51 72 74 105 125 142 150 189 209 252s 256 272 293s 301 317s 325 402 427 431 442 547 554 619 681 852 2529; Cristo non è solo coappellato Dio 259; reprob. l’ass. negante la divinità: [il Verbo è assimilato agli ordini celesti] 406: [Il Figlio di Dio non fu prima del parto di Maria] 157 453; Cristo è falsamente equiparato a Platone, a Mani, Epicuro, a Marcione 435. Gesù Cr. è Dio perfetto 72 76 272 301 402 442 491 496 500 534 545 554 561 564 681 852 2529; è chiamato Dio pienamente 564; Dio tutto 355 413 -442; si riprova: [Cristo ha una minore divinità] 149. Gesù Cristo è chiamato a. Verbo, b. Virtù, c. Sapienza abc113 a178 a250.

Gesù Cristo (in quanto Figlio di Dio) è ugùale al Padre, consustanziale etc.: cf. B2cb; si riprova l’affermazione opposta 1880.Gesù Cristo sec. divinità non fu passibile (violabile) (a. ribattendo contro i teopaschiti) 166 a196s 293s 297 a300 318 a358s a367 442 492 504

635s 681 801 852 a2529; la sua inanizione non fu un difetto di potestà 293.

La Divinità di Cristo può essere dimostrata dai miracoli 3428; Cristo compì i miracoli non per altrui virtù 260.

In quanto Dio, Gesù Cristo non fu un predestinato 536.

E 1b. b. – NATURA UMANA

1 ba. Similitudine in tutte le cose essenziali alla natura umana. Gesù Cristo è vero uomo 72 74 189 293s 293s 301 325 (401) 402 414 442 454 533 547 554 619 681 852 1337 2529; la verità è assunta dal corpo della Madre Maria 292; 1. Cristo è formato dall sostanza della madre 76; Gesù Cristo è chiamato “figlio dell’uomo” 189 250 317 368 420 442 491 535 619 791.

La natura assunta non fu altra sostanza celeste 300; si riprova err. docetisti: [il Figlio di Dio non prese nulla da Maria, ma passò per Ella con il suo corpo celeste] 1341; [il Figlio assunse un corpo fantastico, imaginario] 46 48 189 357 359 401 1340]; di cotr. alcuni errori si efferma: Cristo è veramente nato, ha patito etc. 1338.

Gesù Cristo è uomo perfetto 44 46 48 72 76 144 146 272 293 301 357 402 442 485 491 500 534 554 561 564 852 2529 3923; è chiamato uomo pienamente 564: uomo totale 148 355 413; uomo senza limite 505 3923; costituì l’Adamo integro 147s; si riprova l’affermazione opposta [il Figlio di Dio assunse una umanità imperfetta] 74 146 149; [il Corpo di

Cristo era privo di anima (nei sensi), che la divinità sostituì] 148 159 195 359 534 1342s; [Cristo come uomo non è nulla] 749s.

Gesù Cristo è consustanziale agli uomini (a. alla madre) 272 301 357 430 442 504 547 a619 2529.

Gesù Cristo assunse a. anima umana (razionale) b. intelletto, c. senso, d. corpo, e carne abd44 bd46 abde48 abce72 e60 abc 148 159 ac166 ac250 ad272 ad299 ad301 ae325 ad357 ac485 ac547 ad554 ae791 ac801 ad900 ad2529; assunse natura umana in alcun modo mutata in spirituale e da quanto attiene alle cose corporee d corporea, l’appetito dei sensi, piena di ogni impulso naturale 3923.

Il corpo di Cristo dominava perfettamente la forza del sentire e del percepire più che gli altri corpi di tutti gli uomini 3924.

In quanto uomo Cristo è limitato 605.

Come uomo Cristo fu soggetto alle umane indigenze: ebbe fame, sete, pianse, sopportò tutte le ingiurie del corpo 189 791; cf. E 5b; soprattutto fu passibile

(a. Ciò riportando contro gli errori opposti) 105 166 189 a197 a293 297 442 492 504; dell’umana sostanza ebbe il potere e il non volere morire 564.

Come uomo Cristo fu predestinato 536.

Il giorno natale di Cristo ed il giorno della domenica sono onorati per la fede della vera umanità di Cris.

lbb Dissimilitudine con gli uomini quanto al peccato. Il Figlio di Dio assunse l’uomo tranne il (solo) peccato 44 46 48 74 148 159 293 301 442 487 490 496 505 533 539 547 554 561 564 619 1347 2529; non conobbe peccato 261; il peccato non lo poté contaminare 291; assunta è dalla madre del Signore la natura, non la colpa 294.

Non erano in Cristo i vizi delle umane passioni 130 148; non discordia dei desideri, contrasti di volontà, tentazioni allettanti 299:

Gli affetti erano sotto la moderazione della divinità e della mente 299.

Si spiega il detto “Cristo è fatto per noi peccato” 539.

E 1c. c. — UNIONE DELLE DUE NATURE.

1ca. Fatto dell’unione. Cristo è nello stesso tempo Dio ed uomo 76 253 272 292-295 402 534.

Cristo è a. da due ed b. in due nature b302 ab414 ab420 ab442 ab506

(ab543) ab545 ab548 ab555 b681 ab852 b2529.

Concezione insolita di Giuliani Tolet. (a. rigettata): Cristo esiste da tre sostanze: Verbo, corpo, anima 535 567 a613.

Gesù Cristo è una, non due (persone), è lecito Dio ed uomo 76 272 302 555;

coesiste una vera unione di natura 250; questa unione è compara all’unione dell’anima e della carne nell’uomo 76.

Questione del sangue di Cristo nel triduo della morte, ossia sarà stato fuerit separato dalla divinità 1385 (cf. 2663).

1cb Modo dell’unione delle nature tra loro. Questa unione è fatta salvando la proprietà di entrambe le nature 293 302 (317) 402 413 442 509 543 548 555 561 (564) 1337 2529; la differenza delle nature non è abolita per l’unione 250

302 507 548 555 2529.

Il Figlio di Dio è tutto nella sua e tutto nella nostra [natura] 293 413 442.

In Cristo vi sono azioni comuni: la carne non agisce senza il Verbo. Il Verbo non senza carne 317s: l’operazione comune è chiamata deivirile (teandrica) 515.

Le azioni di Cristo conservano le specifiche proprietà naturali: agisce in entrambe le forme con la comunione che è propria ad ognuna 294 (317 488) 548 557 (558): pertanto l’operazione teandrica è da concepire come doppia: divina ed umana 515.

Si rivendicano le due naturali volontà ed operazioni in Cristo contro i monoteliti 498 500 510s 512-516 543-545 548 553 556s 558 561 564 572 681 1346 2531; volontà in Christo non sono tra esse contrarie (a. solo come Onorio I pp. le intendeva e respinse) a487 496-498 544 556 (564) 572 2531.

Le nature in Cristo sono unite non confuse (ctr. err. monofisiti) 76 272 (300) 302 359 368 402 413s 425 428 430 442 488 500 506-508 543 548 555-557 561 564 619 2529; Cristo è uno senza mescolanza 297 317 358s 681.

Il Verbo fatto uomo è a. immutabile, b. inconvertibile, è senza mutazione o conversione della materia del Verbo e della carne a302. ab357s c402 b413 c442 b488 a543 b555-557 b564 1345 a2529; la carne non è trasformata nella natura del Verbo (294) 428 548; il Verbo non è convertito né in carne né in anima. (a. in nessuna sua parte) 76 250 a297 357-359 428 534 548; non dalle due nature non è fatta una natura o sostanza di divinità e carne 203 300 (359) 429.

Il Figlio di Dio incarnandosi non smise ciò che era 72; non ricevette né un danno né un a. aumento in sé 72 a291 a297 318; rimanendo tuttavia nella carne si rese inferiore al Padre 165 294 369 442 485 540 619; dalla sua sede mai mancò 1097

Le Nature in Cristo sono unite inseparabilmente (non possono disgiungersi) 302 317 420 534 543 555-557 561 564 619 (1337) 2529; parimenti le volontà e le operazioni 544; Verbo e carne restano in uno e uno in entrambe 297.

Le nature in Cristo sono unite e indivise 297 302 317 413s 420 (430) 442 488 506-508 548 555-557 561-564 681 1337 2529; sec. La scuola cirilliana le nature si uniscono sec. una unione naturale, o sec. composizione o sec. sostanza 254 424-426 430 436 508; in questo sec. la stessa scuola in Cristo vi è “una natura incarnata del Verbo Dio” 505; di discernere la differenza delle nature soltanto dell’intelletto 428 543 548.

si riprova l’affermazione nestoriana delle unioni delle nature [in specie: a. sono congiunte solo per continuità sec. dignità, autorità, potenza; b Cristo è un puro uomo denominato divino in ragione di una maggiore grazia; c. chiamato “uomo deifer”, “deifico” 252-263 a254 a256 a262 a401 ab424 a425s c613 b1339 S251a-e.

1cc. Modo dell’unione della nature in una Persona.

L’incarnazione è fatta a. nel solo Figlio. Non b. nel Padre o Spirito Santo o c. in tutta la Trinità ab325 a491 a533 ab535 a571 ab791.

Il Figlio di Dio assunse l’uomo in ciò che è proprio del Figlio, non in ciò che è in comune alla Trinità 491 535; Vb. Dio rivendica a sé come propria la generazione della sua carne 251 (355).

Il Verbo di è fatto, assumendo a Sé nell’unità della sua ipostasi il corpo e l’anima intellettiva (s. carne animata dell’anima razionale) (44) 250s 253 413 (442) 900; l’unione in Cristo è unione di nature sec. sussistenza (76) 416s; nella Persona del Figlio si unì la divinità e l’umanità in un Cristo unico 2528; Cristo assume la stessa persona nella divinità del Verbo 299.

La Proprietà di entrambe le nature di Cristo concorre in una stessa Persona e sussistenza. 189 302 3I7s 325 359 413 485 2529 3905.

La natura umana così non è assunta come creata prima di essere assunta, ma creata nella stessa assunzione 251 298s 402 405 416s 419 442 479;

l’anima di Cristo non esisteva prima dell’Incarnazione 404; il Verbo non portò dal cielo il cotpo 359; la carne di Cristo non fu creata dal nulla 299.

In Cristo non vi sono due figli, uno prima l’altro dopo l’incarnazione, ma è il medesimo unico Figlio 148 158 272 301s 325 359 420 485.

Cristo non è diviso in due persone 302 402 423//428 500 548 555 1344 2529; tale divisione condurrebbe alla Trinità una quaternità di persone 402 (426) 491 534.

Cristo non è puro uomo (a. nuda divinità), in cui si è riversato il Verbo inabitando in esso 251 262 a420 1344 (S251 c-e); non è persona umana unita a Dio solo per grazia 401 (424 1339) 1344; si riprova L’appellativo “homo deifer”, “deificus” 256 613.

Il Verbo di Dio esiste come figlio dell’uomo non per assunzione della persona né per sola volontà 250; si riprova la voce “uomo assunto” nel senso dell’integra autonomia della natura umana 3905; idem per “Dio umanizzato” 613.

Riprobate le spiegazioni dell’unione ipostatica 3227 3427-3431.

1cd. Permanenza dell’unione. Unione delle nature in Cristo resta a. indissolubile a355 358 414; anche nel Cristo glorificato, che ascese in cielo nella medesima carne, siede alla destra del Padre, verrà a giudicare 46 48 167 297 502 791.

1ce. Indole misteriosa dell’unione ipostatica. L’Incarnazione come a.”mirabile singolare generazione” è incomprensibile, inesplicabile 250 a292

2. Conseguenze dall’unione ipostatica.

E 2a. a. — DOTI DI GESÙ CRISTO

2aa. Filiazione naturale. Fede in Gesù Cristo Figlio di Dio: vd. E 1a.

Gesù Cristo è Figlio di Dio non per adozione o grazia, ma propriamente per natura. 526 595 610-615 619 681 852; si riprov.: [Cristo meritò la filiazione] 434.

2ab. Visione beatifica.

A Cristo si conveniva dal primo momento dell’incarnazione 3812.

2ac. Scienza infusa ed acquisita. L’anima di Cristo ebbe la scienza già fin dall’ incarnazione 3812.

Cristo è onnisciente 476; conosce anche il giorno ultimo del giudizio (a. ma solo per potenza di Dio) 419 a474-476. Si riprovano gli errori circa la scienza e la coscienza dell’anima di Cristo 419 3428 3432-3435 3645-3647.

Impeccabilità e santità. Il Vb. incarnato differisce dagli uomini solo quanto al peccato: vd. E lbb; il volere di Cristo non è a Dio contrario, ma totalmente deificato 556; reprob.: [Cristo compì un progresso morale e divenne impeccabile solo dopo la resurrezione] 434; [In Cristo non vi fu lo spirito di timore di Dio] 731.

2ad. Culto di adorazione. A Cristo si deve culto di latria CdIC 1255, § 1; è da adorare dagli Angeli e dagli uomini a. nelle due nature indivise a420 1823 3676; è da adorare mediante un’adorazione con la propria stessa carne (in quanto unita alla divinità), non invero nelle due (escl. una al Verbo, l’altra all’uomo) né b. coadoratione dell’uomo assunto b259 431 a2661; si riprova: [Cristo è da adorare nella persona del Verbo a somiglianza dell’immagine imperiale] 434.

Da riprovare è l’adorazione in cui si adora in se stessa l’umanità di Cristi e la carne, prescindendo dalla divinità, 431 2661 2663; si giudica la questione dell’adorazione del corpo di Cristo nel triduo della morte. 2663; l’adorazione del sangue effuso nella passione dipende da una questione non ancora decisa, se il sangue fu o non separato dalla divinità 1385.

È lecito rivolgere orazioni alla Persona di Cristo (in quanto mediatore) 3820.

Il Culto al Cuore di Gesù è legittimo, come inteso dalla Chiesa 2661; specie referito allo stesso Cristo 3353; si adora il Cuore di Gesù unito alla Persona del Verbo inseparabilmente 2663 3922s; nel Cuore di Gesù si venera il simbolo e l’espressa immagine della carità di Cristo 3353 3922-3925.

E 2b. b. — MODI NEL PARLARE DEL CRISTO.

2ba Comunicazione idiomatica. Si può dire —: “Verbo nato secondo la carne” 251; “Cristo è uno della (o: dalla) Trinità” oppure “una delle tre Persone”) 401s 432 485 561; — “uno della Trinità ha patito” 401; a. Dio (b. Verbo di Dio) ha patito nella carne” b263 a401; il “Figlio di Dio

fu passibile, è morto” 105; si riprova: [Dio Verbo è mortale] 359.

Sulla stessa comunicazione idiomatica si fonda il titolo “Madre di Dio”, “genitrice di Dio Dei”, “Deipara” 251 401; cf. E 6ba.

2bb. Distribuzione dei detti di Cristo. Talvolta i detti di Cristo sono da concepirsi come di una Persona,talvolta sono distribuiti ad una sola natura 273 295; invero le voci non sono da distribuire come di nature divise o come due persone 255 418.

3. Cause dell’incarnazione.

E3a. a. — CAUSA EFFICIENTE DELL’INCARNAZIONE.

La Trinità divina ha cooperato tutta all’incarnazione. 491 535 571 801.

Allo Spirito Santo si attribuisce (per appropriazione) l’incarnazione 10//30 42 61-64 72 150 291 442 485 571 801 3923; lo Spirito Santo fecondò la Vergine 292 533; formò il Corpo di Cristo nel seno della Vergine 3924.

La volontà del Figlio di Dio: volle assumere la natura umana 3274 patì volontariamente (a. non spinto da necessità) 6 62s 423 442 502 a1364.

E3b. b. — CAUSA FINALE DELL’INCARNAZIONE.

Il Figlio Dio assunse la natura umana perché conveniente all’uomo, e contrasse un mistico connubio con l’universale genere umano 3274.

Il Figlio di Dio venne per la a. salvezza di tutti gli uomini (b. Per la salvezza del genere umano) 40//63 a64 172 76 125 150 272 301 b442 500 681 b881 a901 b1337 2529; per la redenzione (liberazione) degli uomini dal peccato 146 485 491s 533 1400; si riprova l’affermazione che nega la redenzione come fine 723 1880.

4. Compiti o uffici di Gesù Cristo.

E4a. a. — SALVATORE E MEDIATORE.

Cristo è per Se stesso principio di salvezza 3915; portò salute pienissima 149; ogni nostra glorificazione è in Cristo 1691; necessità della grazia di Cristo e la sua volontà salvifica: in F 2b-c.

All’uno e solo Cristo conviene il nome di perfetto conciliatore 2821 3320 è l’unica fonte (di giustizia) e mediatore di ogni grazia 1526 3370 (3820);

Cristo è causa meritoria della giustificazione degli uomini 1529 (1534); meritò de condigno ogni grazia 3370; nessuno divenne giusto se non comunicando con i meriti di Cristo 1523 1530 1560; la dottrina cattolica della giustificazione non deroga dai meriti di Cristo 1583; si riprova l’affermazione negante la ragione del merito speciale proveniente dalla dignità di Cristo 1819. I meriti di Cristo sono anche applicati agli uomini anti Cristo 3329.

L’opera della redenzione di Cristo è a. sovrabbondante, tesoro immenso a1025 1027 (1406) 3805; i meriti di Cristo sono infiniti 1027; della loro efficacia non c’è da dubitare 1534.

Il compito della redenzione di Cristo comprende tutto il genere umano anche la B. Maria Vg. 3909; questa opera ha in sé che è a vantaggio degli uomini 624; se non tutti si salvano, ciò non è da attribuirsi all’insufficienza del prezzo pagato da Cristo, ma alla difettosità degli uomini 624; si riprova l’errorepereccesso circa l’efficacia della redenzione: [tutti gli uomini dannati nati prima di Cristo sono liberati dall’inferno.] 587 630 (1011 1077).

La redenzione intesa come ricapitolazione 3915; antiparallelismo: primo (il vecchio) Adamo — secondo (nuovo) Adamo 9011 1524 3328 3915; uomo terreno— uomo celeste 413.

La redenzione propriamente è l’indole soddisfattoria o espiatoria. 1529 S3339 3438 3891.

La forza della redenzione si riferisce precipuamente alla passione e morte di Cristo 485 904 1523 1529s 1741 3370 34388 3805 3957.

A Cristo per il suo compito di redentore conviene una dignità infinita 3909

Meriti di Cristo per sé stesso: solo l’umanità di Cristo fu capace di un aumento di gloria. 318.

E4b. b. – SACERDOTE.

Cristo nella Chiesa è sacerdote e sacrificio 802.

Cristo si offrì in sacrificio non per sé, ma per gli uomini 261; da sé stesso si offri vittima (1083) 1740 3678 3847; la morte in Croce fu un sacrificio 1083 1740s 1743 1753s (3316) 3847s S3339.

Il sacrificio di Cristo, benché a. compiuto una sola volta sulla croce, è continuato dopo la morte 1740 aS3339.

E4c. c. – RE E SIGNORE.

Christus è non solo redentore, ma anche legislatore 1571. Fede dei simboli antiqu. in Cristo re e mel suo regno 3s; add.: L 7e.

Cristo uno è di significato propriamente e assolutamente Re 3916; è re anche in quanto uomo 3250-3252 3675; fondamento della sua dignità regale è l’unione ipostatica ed i meriti come redentore 3250-3252 3676 3913-3915.

Forza e natura della potestà regale 3677; la sua podestà regale si estende sull’intero genere umano 791 3350s 3678s.

Cristo nei simboli è indicato come a. unus dominus 2s a4 5 11//30 36 a40//51 60 62s a71 76 a125 a150; è Signore di tutte le cose 3913.

Si riprova l’equiparazione di Cristo e la sua podestà a Mosè e Maometto 1365.

E 4d. d. – DIVINO INCARICATO E MAESTRO

Cristo prima della Legge e nel tempo della Legge spesso è dichiarato anche promesso 1522.

Per la missione del Figlio di Dio nel mondo: vd. B 2ec.

Cristo ebbe sempre la coscienza messianica (3432) 3435; operò miracoli profezie, per dimostrare che Egli fosse il Messia (178) 2753 (3006) 3009 (3034) 3428 3485.

Cristo mostrò la via della vita 801.

5. Storia della salvezza.

E 5a. a. – SALVEZZA DEGLI UOMINI PRIMA DELL’AVVENTO DI CRISTO.

Prima di Cristo alcuni uomini dalla legge di natura, altri dalla legge di Mosè sono stati salvati per la speranza dell’avvento di Cristo 341; non erano impotenti ad osservare la Legge 2619; attingevano anche la grazia di Cristo dal a. desiderare la salvezza sovrannaturale e dalla giustificazione (1521) 1551 a2618 a2620; della loro giustizia si deve merito a Cristo 3329; si riprova.: [Nessuna delle persone da Adamo fino a Cristo è salvo per la legge di natura, i. e. per la prima grazia di Dio] 336.

Lo Spirito Santo si insedia (agisce) in tutti i Santi già da tempo, non soltanto dal giorno della Pentecoste 60 3329.

Dio emanò la salutare dottrina per il genere umano attraverso Mosè, i profeti, altri servi, 302 800.

La colpa originale nella antica Legge era rimessa con la circoncisione 780; tuttavia il regno dei cieli fu chiuso fino alla morte di Cristo 780.

I precetti dell’antico Testamento, le ceremonie, i sacrifici, i sacramenti, praefiguravano l’avvento di Cristo 1347; i sacrifici (anche della Legge di natura) praefiguravano il Sacrificio della croce S3339; – il sacrificio eucaristico 1742.

Sopo l’avvento di Cristo cessarono i precetti, così che non era piu lecito osservarli come mezzi necessari alla salvezza 1348.

Reprob.: [la legge cristiana sarà sostituita infine da un’altra legge successiva, così come la legge di Mosè dalla cristiana] 1369.

E 5b. b. – VITA DI GESÙ CRISTO SALVATORE.

E5ba. Ingresso nel mondo (fede dei simboli antichi). Il Figlio di Dio discende dal cielo 41//51 60 72 125 150.

Il Verbo si è a. fatto uomo (inumanato), b. incarnato, c. concepito, d. nato d6, d 10-23 c 25-30 d36 b4o ab42 abd44//48 d50 ab51 b55 b60 d61 a62s (d64) cd72 ab 125 ab150.

Dallo Spirito Santo (incarnato) 10//30 42 61-64 72 150; lo Sp. S. non è il Padre del Figlio incarnato 533.

(nato) dalla Vergine (natus) (a senza seme virile) 10-3042 a44 46//5I 55 60s a62s 64 72 a144 150 a189.

Da Maria (nato): vd. E 6b.

5bb. Consorzio con gli uomini. Cristo ha conversato tra gli uomini 44 55 60; mangiato, bevuto, dormito0 791; ha avuto fame. sete, ha sopportato tutte le ingiurie del corpo 189; la povertà di Cristo (ctr. le esagerazioni degli spirituali) 930 1087-1094.

5bc Passione (fede dei simboli antichi). Cristo ha patito 6 13s 19 23-30 36 40 42 44 46 48 60 76 125 150; crucifisso 6 10-12 14-30 41s 46 48 50 55 60-64 150; morto 10 13 19 21 27s 30 35 60-61 72; sepolto 6 10-17 21-30 41s 46 48 50 55 150.

Cristo ha patito volontariamente 6 62s 423 442 502 1364; ctr. I docetisti si afferma “vera” la passione 325; il Figlio di Dio sentiva i dolori nella carne e nell’anima 166; la ferita nel fianco fu inferta solo dopo la morte 901; si riprova l’affermazione circa la rinunzia di Cristo in morte 1095-1097.

5bd. Discesa agli inferi con la sua a. anima (b. da se, non tanto per potenza) 16 27-30 76 369 587 b738 a801 852

Descese per liberare i Santi (a. legati) a62s 485; non per liberare anche gli empo o per distruggere l’inferno inferiore 587 1011 1097.

5be. Resurrezione (fede dei simb. antichi) Cristo risuscitò dai morti 6 10-30 40//64 72 76 125 150 189; risuscitò per virtù propria (a. senza bisogno della resurrezione dal Padre) a359 539; nella resurrezione riacquistò l’anima sua 325 369 791.

Risorgendo il Verbo ha operato la risurrezione della nostra natura 358 (414 485).

5bf. Ascensione in cielo (fede dei simb. antichi) 6 10-30 40//64 72 76 225 150 189; è assunto in cielo 22.

5bg. Seduta alla destra del Padre (fede dei Simb. antichi) 6 10-30 41// 64 72 76 125 150 189.

Avvento alla fine del mondo: vd. L 7a.

6. Parte della B. Maria Vg. nell’opera della salvezza

E6a. a. – PRAEPARAZIONE AL RUOLO DELLA MADRE DEL SALVATORE.

6aa. Predestinazione e pre-redenzione. La Divina Provvidenza elesse e predestinò Maria 1400 2800 3902.

Anche Maria è da annoverare tra i posteri di Adamo compresi nella redenzione universale di Cristo 3909s; Maria è redenta in modo perfettissimo 3909.

6ab. Preservazione dal peccato. Dal peccato originale: come eccezione dalla legge generale del peccato originale non ci si esprime ancora che dopo Leone I: natura assunta dalla Madre di Dio, non con colpa (insinuata per lo più col peccato originale) 294; evoluzione circa la sentenza libera (la sentenza contraria fu per lo più repressa) fino alla a. definizione del dogma: l’Anima di Maria fin dal primo istante della creazione, in previsione dei meriti di Cristo fu preservata immune dal peccato originale 1400 1425s 1516 1973 2324 a2800s a2803s a3554 a3908s a3915; riprov. la spiegazione errata del dogma 3234.

Libertà dal peccato personale (o attuale): Maria non fu mai soggetta al peccato 2800 3908 3915; Maria ha usufruito del privilegio speciale di evitare anche i piccoli peccati veniali. 1573.

Santità: Maria eccelle sopra tutti i Santi per santità, innocenza, grazia ed abbondanza di carismi 2800s 3370 3917.

E6b. b. – COMPITO ESPLEYATO DALLA MADRE DEL SALVATORE

6ba. Fatto ed essenza della maternità. Fede dei simboli 10-30 42//64 72 150.

Il Verbo di Dio trasse il corpo da Maria con un’anima perfetta intelligente a cui è unito secondo l’ipostasi. 251 442; Maria generò carnalmente il Verbo divinuto carne 252; tuttavia il Verbo non trasse il suo principio derivato della natura divina da Maria 251; il Vb. di Dio da se stesso concepito unì a sé il tempio assunto da Maria 272; si riprov. l’assunto che nega la vera maternità [a. il Figlio di Dio con il corpo celeste transitò per Maria senza nulla prendere da ella; b. Maria generò un uomo puro] b427 b437 a1341 1880.

Maria pertanto (forza della comunicazione idiomatica) è chiamata a.vere e b.propria Deipara, Dei genitrice di Dio, theotókos 251 271s 300 416 427 442 485 ab547 ab555 a2528s; si riprova l’affermazione ciò negante [“la genitrice di Dio” è termine solo abusivo e sec. relazione si concede il titolo di “christotókos”] 427 437 (S251d).

6bb. Proprietà della maternità. Verginità: in genere 10-30 42//64 72 144 150 251s 271s 291s 299 442 533 571 748 1880; senza seme virile (in questo senso a.”immacolata“) 44 62s 189 368 a503 a533 a547 a619 a1337 a1400 (qui nel duplice sens9); fui sempre vergine (anche a. nel parto e b. dopo il parto, ossia Cristo è nato solo da Ella) 44 46 b291 ab299 a368 ab442 b485 491 502 b503 547 ab571 572 619 681 801 852 b1400 1425 ab1880; si riprova l’affermazione della concezione dal seme di Giuseppe 1880.

Assenza di sequele del peccato originale: concupiscenza 294 299; dolore nel parto 748.

Consenso libero nell’incarnazione 357 3274.

6bc. Dignità della maternità. Nella madre di Cristo Dio-uomo Maria eccelle sopra le altre creature 3260 3917; in questa dignità è fondata la sua gloria 3900.

E6c. c. – DONI NECESSARI ALLA SALVEZZA DEGLI UOMINI.

6ca. Partecipazione nell’opera della redenzione. a.Maria come socia del divino Redentore partecipa all’opera sua b.In maniera temperata ed in ragione dell’analogia a3902 3914s ab3916 3926; of

fre sostegno ai tesori dei meriti di Cristo (come anche gli altri Santi) 1027.

Questa partecipazione è fondata sul a.consenso di Maria all’elezione; b.sulla comunione dei dolori e della volontà col Redentore a3274s b3370 b3926; (in forza dell’antiparallelismo) Maria è la nuova Eva 3901 3915.

6cb. Mediazione delle grazie. Intercessione in genere 1400 2187 3274s 3370 3926; intermediatrice secondo quanto conviene a Maria maggiormente accresciuta da tale titolo 3320s; si può chiamare “mediatrice al Mediatore” 3321; è mediatrice “de congruo” 3370; dispensatrice (a. come mediatrice di tutte le grazie) dei tesori della grazia di Cristo a3274s 3370 3916.

Ma per nulla è da attribuirle la forza della grazia efficiente 3370.

6cc. Maternità spirituale. (a.generante Cristiani in mezzo alle sofferenze del Redemptore) a3262 3275.

E6d. d. – GLORIFICAZIONE.

6da. Assunzione in cielo sec. corpo ed anima 3903 3900-3904; passò dalla vita senza e corruzione 748.

6db. Dignità regale. Maria è la Signora dei fedeli 547; regina 1400 3902 3913-3917.

6dc. Culto. A Maria è dovuto il culto di iperdulia CdIC 1255, § l; riprov.: [La lode riferita a Maria in quanto Maria è vana] 2326.

Culto delle immagini a Lei conviene (a. riprovate negligenze e restrizioni indebite) 1823 a2187 a2236 2532 a2671; si riprovano le immagini di Maria che veste abiti sacerdotali 3632.

E7. 7. Parti di S. Giuseppe nella storia della salvezza.

Gesù Cristo non viene dal seme di Giuseppe 1880; add. E 6bb (nat. dalla Vergine).

S. Giuseppe è fonte eccellente in quanto fu sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo 3260; il suo vincolo nunziale con la genitrice di Dio lp eleva alla dignità di suo sposo e non di più 3260.

Il Patrocinio di S. Giuseppe sulla Chiesa ha per fondamento la patria potestà di S. Giuseppe sulla casa divina 3262s.

TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (48)