UN’ENCICLICA AL GIORNO TOGLIE GLI USURPANTI APOSTATI DI TORNO: S.S. LEONE XIII – “QUOD VOTIS”

Brevissima è questa lettera di approvazione dell’istituzione di una Università cattolica nell’Impero austriaco. Ma è evidente la soddisfazione del Pontefice Romano, Vicario di Cristo a capo della sua Chiesa, soddisfazione perchè sempre il suo desiderio di scuole cattoliche ha animato tutto il suo Pontificato a testimonianza dell’importanza che egli attribuiva in particolare all’insegnamento dei principii e della dottrina cattolica in particolare, come è ovvio, per gli aspiranti Sacerdoti. Di parere simile sono sempre stati anche i nemici della Chiesa e di Dio, ma in senso opposto. Seminare falsità, empie dottrine e mistificazioni filosofiche o teologiche è stata l’arma di cui si sono serviti per distruggere nella gioventù e nella civiltà umana il Cristianesimo, adducendo il principio della educazione laica e dell’insegnamento scolastico di stato, senza fare mai riferimento a valori che non siano liberisti, “democratici”, bensì tenacemente atei o contaminati da ogni vizio via via sempre più turpe e vergognoso, cominciando dagli insegnanti ignoranti (quelli del 18 politico agli esami  degli anni 70) ed asserviti alle logiche delle “conventicole” che hanno preso il sopravvento in ogni ambito, compreso quello clericale, o meglio, “finto clericale”. Questa lotta culturale fu combattuta con grande energia dai Pontefici degli ultimi secoli che vedevano sfuggire gran parte dei popoli dalla retta e tradizionale sapienza illuminata dalla fede divina, verso una deriva anticristiana ed infine francamente demoniaca. Oggi è palese il vero intento di questa apparente filantropia culturale gratuita dello Stato che ci ha portato alla totale anarchia in ogni ambito, dalla letteratura, alla filosofia, all’arte, alla scienza della morte e perfino alla scienza medica profana ed atea e per questo incapace di comprendere ogni male ed ogni stato patologico, attribuiti a fattori esclusivamente materiali e, per mascherare l’evidente ignoranza, dichiarati sconosciuti o “invisibili”, fattori che scaturiscono ovviamente dalle condizioni deplorevoli dell’anima.

QUOD VOTIS

ENCICLICA DI PAPA LEO XIII

SULLA PROPOSTA DI UNIVERSITÀ CATTOLICA

Ai nostri amati figli Antonio Giuseppe Cardinale Gruscha, Arcivescovo di Vienna, Giorgio Cardinale Kopp, Vescovo di Breslavia, Leone Cardinale De Skrbensky, Arcivescovo di Praga, Giovanni Cardinale Puzyna, Vescovo di Cracovia, e agli altri Venerabili Fratelli Arcivescovi e Vescovi d’Austria.

Amati Figli e Venerabili Fratelli, saluto e benedizione apostolica.

Con grande gioia annunciate ora che l’oggetto dei desideri dei vostri predecessori, a cui si è lavorato per molti anni, sta accelerando verso la sua felice conclusione. Infatti, tutto ciò che è necessario per la fondazione di un’Università Cattolica è quasi a portata di mano; è il vostro consenso che permette di dare gli ultimi ritocchi alla creazione di questa grande Istituzione di apprendimento. Abbiamo dovuto attendere più a lungo di quanto avremmo sperato, ma il suo completamento è giunto al momento giusto ed opportuno. Di conseguenza, diamo liberamente e con piena approvazione il nostro assenso ai vostri progetti, che di per sé sono lodevoli. Desideriamo sottolineare esplicitamente per iscritto la nostra grande gioia per questa notizia, dal momento che incoraggiamo la creazione e l’ampliamento delle scuole sacre ovunque. Inoltre, lo dichiariamo anche per incentivare i vostri fedeli ad affrettare la conclusione di una così grande impresa. Per quanto riguarda i dettagli, ve li confidiamo; non dubitiamo della generosità e dell’approvazione di coloro a vantaggio dei quali nascerà la desiderata Università. Non appena i dettagli relativi a questa istituzione saranno pronti, la Sacra Congregazione degli Studi dovrà comunicarceli: il suo compito, infatti, è quello di informarci su questi affari e di usare il suo potere di fissare le norme per le istituzioni cattoliche di apprendimento secondo le norme dei Sacri Canoni.

2. Nel frattempo testimoniamo a ciascuno di voi i Nostri felici e benevoli sentimenti, e imploriamo il favore divino sull’opera intrapresa, e impartiamo a tutti voi la benedizione apostolica.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 30 aprile 1902, nel 25° anno del Nostro Pontificato.