TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA (28): “da ALESSANDRO VII ad INNOCENZO XI”

TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (28)

HENRICUS DENZINGER

ET QUID FUNDITUS RETRACTAVIT AUXIT ORNAVIT

ADOLFUS SCHÖNMATZER S. J.

ENCHIRIDION SYMBOLORUM DEFINITIONUM ET DECLARATIONUM

De rebus fidei et morum

HERDER – ROMÆ – MCMLXXVI

Imprim.: Barcelona, José M. Guix, obispo auxiliar

(da ALESSANDRO VII ad INNOCENZO XI)

ALESSANDRO VII: 7 aprile 1655-22 maggio 1667

Costituzione “Ad sanctam beati Petri sedem“, 16 ottobre 1656.

Il giudizio della Chiesa sul significato delle parole di Cornelius Jansen.

2010. Par. 5… Poiché… con grande scandalo dei fedeli di Cristo, alcuni figli dell’iniquità non temono di affermare che le cinque proposizioni suddette o non si trovino nel suddetto libro del medesimo Cornelius Jansen, ma siano state riunite in modo fittizio e arbitrario, o siano state condannate non secondo il significato inteso da quest’ultimo…

2011. Par. 6. Noi, che abbiamo avuto sufficiente e accurata conoscenza di tutto ciò che sia avvenuto in questa materia, poiché siamo stati presenti (come Cardinale e come Commissario)… a tutte le assemblee in cui questa materia è stata discussa in virtù dell’Autorità Apostolica, e con una diligenza che non si potrebbe desiderare di più, volendo eliminare ogni dubbio in futuro su quanto sopra: Confermiamo, approviamo e rinnoviamo nel loro ordine la costituzione, la dichiarazione e la definizione del nostro predecessore Innocenzo inserite sopra,

2012. … e dichiariamo e definiamo che queste cinque proposizioni siano state tratte dal libro del suddetto Cornelius Jansen, Vescovo di Ypres, che porta il titolo di Augustinus, e che siano state condannate secondo il senso inteso dallo stesso Cornelius Jansen, e le condanniamo di nuovo come tali, cioè imprimendo su ognuna di esse lo stesso marchio che è stato impresso su ognuna di esse nella dichiarazione e nella definizione di cui sopra.

Risposta del Sant’Uffizio, 11 febbraio 1661

Nessuna leggerezza nelle questioni sessuali

2013. Domanda: Un confessore che sollecita (un peccato contro la castità) deve questo essere confessato, data la leggerezza della questione?

Risposta: Dato che nelle questioni sessuali non c’è materia leggera, e che se essa esistesse non esisterebbe in questo caso, si è ritenuto che esso debba essere confessato, e che l’opinione contraria non sia probabile.

L’Immacolata Concezione di Maria

2015. Par. 1. – Antica è la pietà dei fedeli di Cristo verso la beata Vergine Maria sua Madre, i quali credono che la sua anima, nel primo istante della sua creazione e infusione nel corpo, sia stata, per una speciale grazia e favore di Dio, in considerazione dei meriti di Gesù Cristo suo Figlio, il Redentore del genere umano, pienamente preservata intatta dalla macchia del peccato originale, e che, in questo spirito, onorano e celebrano solennemente la festa della sua Concezione; e il loro numero è aumentato dopo la pubblicazione. …delle costituzioni di Papa Sisto IV di benedetta memoria del 1400, 1425, rinnovate dal Concilio di Trento. (Cf. 1516). Questa pietà è cresciuta e si è diffusa di nuovo… così che anche la maggior parte delle Accademie più famose si sono avvicinate a questa credenza, e quasi tutti i Cattolici l’hanno già abbracciata.

2016. Par. 2 – E poiché, in occasione dell’affermazione contraria nella predicazione, nell’insegnamento, nelle conclusioni e negli atti pubblici – cioè che questa stessa beatissima Vergine Maria è stata concepita senza il peccato originale – sono sorti scandali, liti e dissensi tra il popolo cristiano, come grande offesa a Dio, Papa Paolo V di venerabile memoria, anche nostro predecessore, ha proibito che l’opinione di questi autori contrari alla suddetta credenza fosse insegnata o predicata pubblicamente. Papa Gregorio XV di pia memoria, anch’egli nostro predecessore, estese questa proibizione ai colloqui privati, ordinando inoltre a favore di questa credenza che nella celebrazione del santissimo Sacrificio della Messa e dell’Ufficio divino, sia in pubblico che in privato, non si usasse altro termine che “Concezione”.

2017. Par. 4 – Considerando che la Santa Chiesa Romana celebra solennemente la festa della Concezione di Maria, senza macchia e sempre Vergine, e che da tempo ha istituito uno speciale Ufficio proprio per questa festa,… desiderando incoraggiare questa pia e lodevole devozione, così come la festa e il culto, rinnoviamo (i decreti) pubblicati a favore della convinzione che l’anima della Beata Vergine Maria, al momento della sua creazione ed infusione nel corpo, fosse adornata con la grazia dello Spirito Santo e preservata dal peccato originale…

Costituzione “Regiminis apostolici“, 15 febbraio 1665 (1664 secondo il computo della Formula di sottomissione proposta ai Giansenisti.

2020. “Io, N., mi sottometto alla Costituzione Apostolica del Sommo Pontefice Innocenzo X del 31 marzo 1653 e alla Costituzione del Sommo Pontefice Alessandro VII del 16 ottobre 1656, e respingo e condanno con cuore sincero le cinque proposizioni tratte dal libro di Cornelius Jansen che porta il nome di Augustinus, e nel senso inteso dallo stesso autore, come la Sede Apostolica le ha condannate con le dette Costituzioni, e perciò giuro: Così mi aiuti Dio e questi santi Vangeli. “

45 proposizioni condannate nei decreti del Sant’Uffizio del 24/9/1665 e del 18/3/1666.

Errori di una dottrina morale lassista

a) Proposizioni 1-28 del decreto del 24 settembre 1665

2021. (1) In nessun momento della sua vita un uomo è obbligato a compiere un atto di fede, speranza e carità in virtù dei precetti divini relativi a queste virtù.

2022. (2) Un cavaliere sfidato a duello può accettarlo per non essere accusato di codardia dagli altri.

2023. (3) La proposizione che la Bolla Coenae proibisca l’assoluzione per l’eresia e altri crimini solo quando sono pubblici, e che ciò non deroghi alla Facoltà di Trento quando si parla di crimini occulti, è stata tollerata durante il concistoro della Sacra Congregazione degli Eminenti Cardinali tenutosi il 18 luglio 1629.

2024. (4) I prelati regolari possono, per motivi di coscienza, assolvere tutti i secolari dall’eresia occulta e dalla scomunica che ne deriva.

2025. (5) Anche se per voi è evidente che Pietro è eretico, non siete obbligati a denunciarlo se non potete provarlo.

2026. (6). – Un confessore che, durante la Confessione sacramentale, dia al penitente un biglietto da leggere in seguito in cui lo esorta alla lussuria, non si suppone che l’abbia sollecitata in Confessione, e di conseguenza non siete obbligati a confrssarlo.

2027. (7)- Un modo per evitare l’obbligo di denunciare una sollecitazione è che colui che è stato sollecitato si confessi con colui che lo abbia sollecitato; quest’ultimo può assolverlo senza obbligarlo a denunciare.

2028. (8) Il Sacerdote può legittimamente accettare compensi per la stessa Messa, applicando anche a colui che ne fa richiesta il frutto specialissimo che spetta al celebrante stesso, a norma del decreto di Urbano VIII.

2029. (9) Dopo il decreto di Urbano VIII, un sacerdote a cui siano state date Messe da celebrare può soddisfarle dando ad un altro Sacerdote un compenso minore, tenendo per sé il resto del compenso.

2030. (10). Non è contrario alla giustizia accettare compensi per più Messe e offrire un unico Sacrificio. Né è contrario alla probità, anche se ho promesso, anche con giuramento, alla persona che ha dato il compenso, che non lo offrirò per nessun altro.

2031. (11). – Se nella Confessione sono stati omessi o dimenticati dei peccati, nell’urgenza di una situazione di pericolo di vita o per qualsiasi altro motivo, non siamo tenuti a dichiararli nella Confessione successiva.

2032. (12). I religiosi mendicanti possono assolvere i casi riservati ai Vescovi senza averne ricevuto la facoltà dai Vescovi.

2033. (13). Chi confessa un religioso presentato al Vescovo, ma da lui ingiustamente respinto, ha adempiuto al precetto della confessione annuale.

2034. (14). – Chi fa una Confessione volontariamente nulla, soddisfa il precetto della Chiesa (cf. 2155).

2035. (15). – Il penitente può, di sua autorità, sostituire qualcun altro nella penitenza.

2036. (16). Chi ha un beneficio curiale può scegliere come confessore un semplice Sacerdote non approvato dall’Ordinario.

2037. (17) È lecito ad un religioso o ad un chierico uccidere un calunniatore che minaccia di imputare gravi delitti a lui o alla sua famiglia religiosa, quando non ha altri mezzi di difesa, così come sembra che non ce ne siano se il calunniatore si mostri pronto a imputarli pubblicamente, e davanti agli uomini più eminenti, a questo religioso o alla sua famiglia religiosa, a meno che non venga ucciso.

2038. (18). È lecito uccidere il falso accusatore, i falsi testimoni e persino il giudice che è certamente minacciato da una sentenza ingiusta, quando un innocente non ha altri mezzi per evitare il danno.

2039. (19). Il marito non commette peccato quando uccide di sua autorità la moglie colta in adulterio.

2040. (20).- La restituzione imposta da Pio V ai titolari di benefici che non recitano l’Ufficio non è dovuta in coscienza prima della sentenza dichiarativa del giudice, trattandosi di una pena.

2041. (21). Chi detiene una cappella di cui ha ricevuto la collazione o qualsiasi altro beneficio ecclesiastico, se si dedica allo studio delle lettere soddisfa il suo obbligo quando fa recitare l’Ufficio ad un altro.

2042. (22). Non è contrario alla giustizia non conferire gratuitamente i benefici ecclesiastici, poiché il benefattore che li conferisce in cambio di denaro non richiede questo denaro per il conferimento del beneficio, ma, per così dire, per un vantaggio temporale che non era obbligato a fornire.

2043. (23). Chi rompe il digiuno della Chiesa a cui è tenuto, non pecca mortalmente, a meno che non lo faccia per disprezzo o disobbedienza, ad esempio perché non vuole sottostare al precetto.

2044. (24). La mollezza, la sodomia e la bestialità sono peccati dello stesso genere inferiore; pertanto è sufficiente dire in confessione che ci si sia procurati la contaminazione.

2045. (25). Chiunque abbia avuto rapporti carnali con una donna libera soddisfa il precetto di confessare, dicendo: Ho commesso un grave peccato contro la castità con una donna libera, senza menzionare esplicitamente questo rapporto.

2046. (26). – Quando le parti in causa hanno opinioni ugualmente probabili, il giudice può accettare denaro per pronunciare la sentenza a favore di una piuttosto che dell’altra.

2047. (27) – Nel caso di un libro di un autore recente e moderno, l’opinione di quest’ultimo è da considerarsi probabile, purché non sia stato accertato che sia stata respinta dalla Sede Apostolica come improbabile.

2048. (28) – Il popolo non pecca anche se, senza alcun motivo, non accoglie una legge promulgata dal principe.

2049. (29). Chi, in un giorno di digiuno, mangia spesso un po’, anche se alla fine ha mangiato una quantità considerevole, non rompe il digiuno.

2050. (30).- Tutti coloro che hanno un ufficio e lavorano corporalmente nella società sono esonerati dall’obbligo del digiuno e non devono indagare se il loro lavoro sia compatibile con il digiuno.

2051. (31). – Coloro che viaggiano a cavallo sono assolutamente esonerati dal precetto del digiuno, in qualsiasi modo intraprendano il viaggio, anche se questo viaggio non sia necessario e anche se lo completino in un solo giorno.

2052. (32).- Non è chiaro se l’usanza di non mangiare uova e latticini durante la Quaresima sia obbligatoria.

2053. (33).- La restituzione dei frutti per aver omesso la preghiera delle ore può essere compensata dall’elemosina che il beneficiario avrebbe fatto con i frutti del suo profitto.

2054. (34). – Chi recita l’Ufficio della Pasqua la Domenica delle Palme adempie al precetto.

2055. (35) I due precetti possono essere adempiuti con un unico ufficio, per lo stesso giorno e per il successivo.

2056. (36). I regolari possono, per amore della loro coscienza, avvalersi dei privilegi che sono stati loro espressamente concessi dalla Chiesa revocate dal Concilio di Trento.

2057. (37). – Le indulgenze concesse ai regolari e revocate da Paolo V vengono oggi riconfermate.

2058. (38). – L’ingiunzione fatta dal Concilio di Trento al Sacerdote che, per motivi di necessità, presenti il Sacrificio in stato di peccato mortale di confessarsi “al più presto” (cf. 1647) è un consiglio, non un precetto.

2059. (39). Con questa particella “appena possibile” si intende che il Sacerdote si confesserà alla sua ora abituale.

2060. (40). – È opinione probabile che un bacio dato per il piacere carnale e sensibile che il bacio procura, senza il rischio di un successivo consenso e inquinamento, sia un peccato solo veniale.

2061. (41). – Non si deve obbligare un concubino a licenziarla se è stata molto utile per il godimento del concubino – noto nel linguaggio popolare come regalo – poiché senza di lei sarebbe troppo doloroso per lui vivere, altre feste darebbero alla concubina grande disgusto e sarebbe difficile trovare un’altra serva.

2062. (42). È lecito che un creditore chieda qualcosa in aggiunta alla somma prestata se si impegna a non reclamare la somma per un certo periodo di tempo.

2063. (43)- Un legato annuale lasciato per l’anima di un defunto non dura più di dieci anni.

2064. (44).- Per quanto riguarda il foro della coscienza, quando l’accusato si è corretto e la sua contumacia è cessata, le censure cessano.

2065. (45). I libri proibiti “finché non siano stati espunti” possono essere conservati finché, con la dovuta diligenza, non siano stati corretti.

(Censura🙂 quanto meno scandalosi.

Decreto del Sant’Uffizio, 5 maggio 1667.

Libertà di insegnamento sul tema dell’attrizione.

2070. Avendo appreso, non senza grande tristezza, che alcuni teologi della scuola disputavano tra loro con troppa asprezza e con scandalo dei fedeli sul punto di sapere se l’attrizione concepita dal timore dell’inferno, che esclude la volontà di predicare ed è accompagnata dalla speranza del perdono, richieda ancora qualche altro atto di amore di Dio per ottenere la grazia nel Sacramento della penitenza, alcuni sostenendo questa opinione, altri negandola, alcuni censurando l’opinione contraria di altri, Sua Santità ordina… che se in futuro comporranno o pubblicheranno libri o scritti, se insegneranno o predicheranno o istruiranno in qualsiasi modo penitenti, studenti o altri, non si impegnino a notare con alcuna censura teologica, né a decriminare con alcun termine ingiurioso o offensivo, né l’una né l’altra delle due opinioni opposte: Né quella che nega la necessità di un atto d’amore verso Dio quando esista la suddetta attrizione concepita per paura dell’inferno, opinione oggi più diffusa nelle scuole, né quella che afferma la necessità di questo atto d’amore, prima che la Santa Sede abbia definito qualcosa al riguardo.

CLEMENTE XI: 20 giugno 1667-9 Dicembre 1669

Clemente X: 29 aprile 1670-22 luglio 1676.

INNOCENZO XI: 21 settembre 1676-12 agosto 1689.

Decreto della Sacra Congregazione del Concilio “Cum ad aures“,

12 febbraio 1679.

Comunione frequente e quotidiana.

2090. Sebbene l’usanza della Comunione frequente e quotidiana sia sempre stata approvata nella Chiesa dai santi Padri, tuttavia essi non hanno mai indicato giorni fissi nel mese o nella settimana per ricevere la Comunione più frequentemente o per astenersene, né il Concilio di Trento ne ha prescritto alcuno; ma quest’ultimo, come se considerasse la debolezza umana, pur non prescrivendo nulla, ha indicato ciò che desiderava quando ha detto: “Il santo Concilio vorrebbe certamente che i fedeli che partecipano ad ogni Messa . . ricevano la Comunione attraverso la ricezione sacramentale dell’Eucaristia” (cf. 1747). E giustamente, perché ci sono molti modi in cui le coscienze possano essere ritirate e molti modi in cui la mente possa essere distratta dagli affari; ma ci sono molti modi in cui le grazie e i doni di Dio siano elargiti ai piccoli; e poiché non possiamo esaminarli con occhi umani, non si può dire nulla con certezza sulla dignità e l’integrità di ogni persona, e quindi sul mangiare frequentemente o quotidianamente il pane della vita.

2091. Perciò, per quanto riguarda coloro che esercitano un’attività commerciale, il loro frequente accesso al ricevimento del sacro cibo deve essere lasciato al giudizio dei confessori che esplorano i segreti del cuore e che, secondo la purezza delle coscienze, il profitto della frequenza ed il progresso verso la pietà, si debbano prescrivere ai laici che esercitano un’attività commerciale e ai coniugati ciò che prevedono sia vantaggioso per la loro salvezza.

2092. Per quanto riguarda i coniugi, poiché il beato Apostolo non vuole che “si rifiutino l’un l’altro se non di comune accordo e per un certo tempo, per dedicarsi alla preghiera” (1Cor VII, 5), sarà tanto più ansioso di ammonirli a praticare la continenza per rispetto alla santissima Eucaristia e ad accostarsi alla Comunione al banchetto celeste con uno spirito più puro.

2093. In questa materia, dunque, la diligenza dei pastori non si preoccuperà tanto che alcuni siano dissuasi da una sola formula di precetto dal ricevere la santa Comunione frequentemente o quotidianamente, o che siano fissati in modo generale i giorni per riceverla, ma riterrà piuttosto che spetterà a se stessa, o ai parroci od ai pastori, decidere ciò che debba essere permesso a ciascuno, e impedirà assolutamente che qualcuno sia respinto dal santo banchetto, sia che sia membro o meno della congregazione, frequentemente o quotidianamente.

2094. Oltre alla diligenza dei parroci e dei confessori, sarà utile anche l’aiuto dei predicatori e concordare con loro che, quando i fedeli si accostano frequentemente al santissimo Sacramento (cosa che dovrebbero fare), facciano subito una predica sulla grandissima preparazione necessaria per riceverlo e che, in generale, mostrino a coloro che sono spinti da un pio zelo a ricevere frequentemente o quotidianamente il cibo salutare – siano essi laici impegnati negli affari o sposati o qualsiasi altra persona – che devono riconoscere la loro debolezza, affinché attraverso la dignità del Sacramento ed il timore del giudizio divino imparino a riverire il cibo spirituale che contiene Cristo; e se a volte dovessero sentirsi meno preparati, di astenersi da esso e di avcingersi ad una preparazione migliore. …

2095. Inoltre, i Vescovi e i parroci o confessori respingeranno coloro che affermano che la Comunione quotidiana sis di diritto divino…

65 proposizioni, condannate nel decreto del Sant’Uffizio del 2/3/1679.

Errori di una dottrina morale più lassista.

2101. (1) Nell’amministrazione dei Sacramenti non è proibito seguire l’opinione probabile sulla validità del Sacramento, lasciando quella più certa, a meno che ciò non sia proibito dal diritto o dalla convenzione, o ci sia pericolo di grave danno. È per questo che solo nel conferimento del Battesimo o dell’Ordinazione sacerdotale o episcopale non si debba ricorrere all’opinione probabile.

2102. (2). Ritengo probabile che un giudice possa giudicare secondo un’opinione ancora meno probabile.

2103. (3). – In generale, finché agiamo facendo affidamento su una probabilità, sia essa intrinseca o estrinseca, per quanto piccola, purché rimanga nei limiti della probabilità, agiamo sempre con molta prudenza.

2104. (4). – Il non credente che non crede è scusato per l’infedeltà, se si lascia guidare dall’opinione meno probabile.

2105. (5). Non osiamo dire se pecca mortalmente chi compie un atto di amore verso Dio una sola volta nella sua vita.

2106. (6). – È probabile che il precetto della carità verso Dio non imponga di per sé un obbligo rigoroso ogni cinque anni.

2107. (7). È vincolante solo quando siamo tenuti ad essere giustificati e non abbiamo altro modo per esserlo.

2108. (8).Mangiare e bere a sazietà e per il solo piacere non è peccato, purché non interferisca con la salute, perché l’appetito naturale può godere dei suoi atti in modo lecito.

2109. (9). L’atto di matrimonio compiuto solo per piacere è esente da qualsiasi colpa veniale.

2110. (10). – Non siamo tenuti ad amare il prossimo con un atto interiore o formale.

2111. (11). Possiamo adempiere al precetto di amare il prossimo solo con atti esteriori.

2112. (12). Sarebbe difficile trovare in coloro che vivono nel mondo e nei re qualcosa di superfluo per il loro stato. Perciò una persona non è tenuta a fare l’elemosina se è tenuta a dare solo ciò che sia superfluo.

2113. (13).- Se lo si fa con la necessaria moderazione, si può, senza peccare mortalmente, addolorarsi per la vita di qualcuno e rallegrarsi per la sua morte, desiderandolo con un desiderio inefficace, non perché la persona sia antipatica, ma per qualche vantaggio temporale.

2114. (14).- È lecito desiderare assolutamente la morte del padre, non per il male del padre, ma per il bene di chi la desidera, perché porterà una ricca eredità.

2115. (15). – È lecito che un figlio si rallegri di un parricidio commesso da lui in stato di ubriachezza, per la grande ricchezza che gli deriverà dall’eredità.

2116. (16). La fede non deve rientrare in nessun precetto particolare.

2117. (17). – Un singolo atto di fede nella propria vita è sufficiente.

2118. (18). – Se qualcuno è interrogato da un’autorità pubblica, consiglio che è glorioso per Dio e per la fede confessare apertamente la fede; non condanno come peccaminoso il silenzio.

2119. (19). La volontà non può rendere l’assenso della fede più solido del peso delle ragioni che lo spingono.

2120. (20). Qualcuno può quindi prudentemente rifiutare l’assenso che ha avuto soprannaturalmente.

2121. (21).- L’assenso di fede, soprannaturale e utile alla salvezza, esiste con la sola conoscenza probabile della rivelazione, e persino con il timore che Dio non abbia parlato.

2122. (22). Solo la fede in un unico Dio sembra essere necessaria come mezzo, ma non la fede esplicita nel Rimuneratore.

2123. (23). La fede in senso lato, che deriva dalla testimonianza delle creature o da un motivo simile, è sufficiente per la giustificazione.

2124. (24). Chiamare Dio a testimoniare una piccola menzogna non è un’irriverenza tale che Dio sia disposto o in grado di dannare un uomo a causa di essa.

2125. (25). – Quando c’è un motivo, è lecito giurare senza la disposizione interiore a giurare, sia che si tratti di una questione grave o leggera.

2126. (26). Se una persona, da sola o in presenza di altri, sia che venga interrogata o spontaneamente, sia che lo faccia per gioco o per qualche altro motivo, giura di non aver fatto una cosa che in realtà ha fatto, sottintendendo interiormente qualche altra cosa che non ha fatto, o qualche altro modo diverso da quello in cui l’ha fatta, o qualche aggiunta che è vera, non sta mentendo e non sta spergiurando.

2127. (27). Ci possono essere giusti motivi per ricorrere a queste anfibologie quando sia necessario o utile per difendere la propria vita, il proprio onore o i propri beni, o per qualche altro atto di virtù, cosicché l’occultamento della verità sia considerato utile e desiderabile.

2128. (28). Colui che, grazie ad una raccomandazione o ad un dono, sia stato promosso ad una magistratura o ad un ufficio pubblico, può prestare, senza restrizioni mentali, il giuramento che, per mandato del re, è normalmente richiesto a tali persone, senza tener conto dell’intenzione di chi lo richieda, perché non è tenuto a confessare un crimine occulto.

2129. (29). Un grave timore è un giusto motivo per simulare l’amministrazione dei Sacramenti.

2130. (30) – A un uomo d’onore è consentito uccidere un aggressore che cerchi di calunniarlo, se non si possa evitare altrimenti questa ignominia; la stessa cosa si deve dire se qualcuno dia uno schiaffo o colpisca con un bastone e fugga dopo aver dato lo schiaffo o colpito con il bastone.

2131. (31).- Posso, in senso giuridico, uccidere un ladro per tenere una sola moneta d’oro.

2132. (32). – Non solo è lecito difendersi con una difesa che uccide ciò che effettivamente si possiede, ma anche ciò che si ha il diritto e la speranza di possedere.

2133. (33). Un erede o un legatario può difendersi da chi gli impedisca ingiustamente di entrare in possesso dell’eredità o del legato, così come un avente diritto alla cattedra o alla prebenda può difendersi da chi gli impedisca ingiustamente di entrarne in possesso.

2134. (34) – È lecito procurare un aborto prima che il feto sia animato, per salvare dalla morte o dal disonore una ragazza rimasta incinta.

2135. (35). – Sembra probabile che ogni feto (finché sia nel grembo materno) sia privo di anima razionale e che cominci ad averne una solo quando nasce; per questo si deve dire che in nessun aborto si commetta omicidio.

2136. (36). È lecito rubare, non solo in caso di estrema necessità, ma anche in caso di grave necessità.

2137. (37). I domestici possono rubare segretamente ai loro padroni per compensare un lavoro che considerano più importante del salario che ricevono.

2138. (38) – Nessuno è obbligato, sotto pena di peccato mortale, a restituire ciò che sia stato preso con un furto, per quanto grande sia la somma totale.

2139. (39). – Una persona che esorti o inciti un’altra a causare un grave danno ad una terza non è tenuta a restituire il danno causato.

2140. (40). – Un contratto Mohatra è lecito anche se stipulato nei confronti della stessa persona e con una precedente clausola di rivendita con l’intento di trarne profitto.

2141. (41). – Poiché una somma pagata ha più valore di una somma da pagare, e poiché non c’è nessuno che non preferisca una somma presente a una somma futura, il prestatore può esigere dal debitore qualcosa in aggiunta al capitale prestato, ed essere esonerato dall’usura per questo motivo.

2142. (42). Non c’è usura quando si chiede qualcosa in aggiunta al capitale prestato a titolo di benevolenza e gratitudine, ma solo se lo si chiede a titolo di giustizia.

2143. (43).- Perché non dovrebbe essere un peccato veniale solo distruggere con una falsa accusa la grande autorità di un calunniatore che ti danneggia?

2144. (44). – È probabile che non pecchi mortalmente colui che lanci una falsa accusa contro qualcuno per difendere il proprio diritto ed il proprio onore. E se questo non è probabile, difficilmente ci sarà un’opinione probabile in teologia.

2145. (45). – Dare un bene temporale per un bene spirituale non è simonia quando il bene temporale non sia dato come prezzo ma solo come motivo per affidare o realizzare il bene spirituale, o anche quando il bene temporale sia solo un compenso gratuito per il bene spirituale e viceversa.

2146. (46)… Questo rimane vero anche se il bene temporale sia il motivo principale per dare il bene spirituale, così che il bene temporale sarebbe valutato più del bene spirituale.

2147. (47). Quando il Concilio di Trento dice che essi partecipano al peccato altrui e peccano mortalmente, che promuovono a cariche ecclesiastiche senza considerare queste persone come più degne e più utili alla Chiesa, il Concilio o, in primo luogo, sembra aver voluto significare solo con questo termine “più degni” la dignità di coloro che debbano essere scelti, usando il comparativo invece del positivo; o, in secondo luogo, usa l’espressione meno appropriata “più degni” per escludere coloro che siano indegni, ma non quelli che siano degni; o, in terzo luogo, parla solo del caso in cui sia coinvolto un concorso.

2148. (48).- Sembra così chiaro che la fornicazione non include di per sé alcuna malizia e che è un male solo perché è proibita, che il contrario sembra contraddire del tutto la ragione.

2149. (49). La mollezza non è proibita dalla legge naturale. Per questo, se Dio non l’avesse proibita, sarebbe spesso buona, e a volte sarebbe addirittura obbligatoria sotto pena di peccato mortale.

2150. (50).- L’unione con una donna sposata, con il consenso del marito, non è adulterio; per questo è sufficiente dire in confessione che si è fornicato.

2151. (51).- Un servo che consapevolmente aiuti il padrone a entrare dalla finestra per violentare una ragazza, facendolo salire sulle sue spalle, e che spesso lo assiste portando la scala, aprendo la porta o aiutandolo in altri modi simili, non pecca mortalmente se lo fa per paura di un danno significativo, ad esempio per non essere maltrattato dal padrone o per non essere guardato in cagnesca, o per non essere cacciato di casa.

2152. (52). – Il precetto di osservare i giorni di festa non è obbligatorio sotto pena di peccato mortale, a parte lo scandalo, se non ci sia disprezzo.

2153. (53). Chi ascolta due o anche quattro parti della Messa insieme, da celebranti diversi, soddisfa il precetto della Chiesa di ascoltare la Messa.

2154. (54). Chi non può recitare il Mattutino e le Lodi, ma può recitare le altre ore, non ha alcun obbligo; perché la parte maggiore attira a sé la parte minore.

2155. (55). – Il precetto della Comunione annuale è adempiuto dal mangiare sacrilego del Signore (cf. 2034).

2156. (56). La Confessione e la Comunione frequenti, anche da parte di chi vive da pagano, sono segni di predestinazione.

2157. (57). – È probabile che un’attribuzione naturale sia sufficiente se è onesta.

2158. (58). – Non siamo obbligati a dire al confessore, se ci interroga, l’abitudine di qualche peccato.

2159. (59). – È lecito assolvere sacramentalmente chi si sia confessato solo a metà quando c’è un grande afflusso di penitenti, come può accadere, ad esempio, nel giorno di una grande festa o di una indulgenza.

2160. (60)… Al penitente che abbia l’abitudine di peccare contro la legge naturale o ecclesiastica, anche se non c’è speranza di emendarsi, non si deve rifiutare o rimandare l’assoluzione se dichiari con la bocca di sentire dolore e di impegnarsi a riparare.

2161. (61). – L’assoluzione può essere talvolta concessa a una persona che si trova nel mezzo di un’imminente occasione di peccato che non può e non vuole evitare, e persino che cerca direttamente o deliberatamente, o in cui si getta.

2162. (62). Un’occasione imminente di peccato non va evitata quando c’è un motivo utile o onesto per non evitarla.

2163. (63). È lecito cercare direttamente la prossima occasione di peccato per il nostro bene spirituale o temporale, o per quello del nostro prossimo.

2164. (64). Un uomo è in grado di ricevere l’assoluzione qualunque sia la sua ignoranza dei misteri della fede, e anche se per negligenza, anche colposa, ignori il mistero della Santissima Trinità e dell’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo.

2165. (65) – È sufficiente aver creduto una volta in questi misteri.

(Censura: ) Tutte le proposizioni sono condannate e proibite, così come si presentano, almeno come scandalose e perniciose nella pratica.

(Conclusione del decreto🙂 Infine, affinché i dottori o gli scolastici e tutti gli altri si astengano d’ora in poi da ogni disputa dannosa, e affinché siano assicurate la pace e la carità, il medesimo Santissimo Pontefice ordina, in nome della santa obbedienza, che nei libri da stampare e nei manoscritti, così come nelle tesi, nelle dispute e nei sermoni, si astengano da qualsiasi censura o nota, così come qualsiasi invettiva contro le proposizioni che finora continuano ad essere oggetto di discussione tra i Cattolici, fino a quando la Santa Sede, dopo aver esaminato la questione, non avrà emesso un giudizio su queste proposizioni.

TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (29): “Da INNOCENZO XI ad ALESSANDRO VIII”