Anche in Portogallo si fa sentire l’azione delle “conventicole di perdizione” che ostacolano l’opera degli Ordini religiosi e della Chiesa agendo sul governo corrotto e schiavizzato. Il Papa incoraggia Vescovi, religiosi e fedeli a rispettare le leggi emanate dalle autorità civili finché non intacchino la fede e la morale cattolica. Attualmente finte pseudoautorità religiose che sdoganano allegramente vizi ed amoralità riverniciandoli con altisonanti parole … libertà, uguaglianza, inclusione, tolleranza verso ogni ideologia anche la più perversa, promettendo la salvezza nel frequentare una falsa chiesa asservita alle logge massoniche ecclesiastiche dominanti ed usurpanti ben oltre il periodo degli insediamenti ariani nelle cariche religiose, invitando alla frequentazione di riti rosa+croce definiti come nuova messa, N. O. M., o ad invalidi, illeciti e sacrileghi pseudosacramenti compresi quelli che danno false ed invalide ordinazioni sacerdotali. Non parliamo poi delle leggi del governo dei burattini governativi, che tendono non solo a sopprimere, ma addirittura a cancellare dalla mente dei cittadini, le più elementari norme del vivere cristiano e naturale. A questo punto si impone effettivamente un reset, che il Signore sta già attuando con gli “angelos malos” (Ps. LXXVII. 49) utilizzandoli come castigo dell’umanità idolatra ed apostata. Al “pusillus grex” il compito di resistere saldi nella fede, “fortes in fide”, operosi nella carità, animati dalla speranza nella vita eterna promessa da Cristo a chi persevera fino alla fine.
GRAVISSIMAS
Lettera Enciclica di PAPA LEO XIII
SUGLI ORDINI RELIGIOSI IN PORTOGALLO
Al Cardinale Netto, Patriarca di Lisbona e ai Vescovi del Portogallo.
In mezzo alle gravi preoccupazioni che ci angosciano ogni giorno di più a causa della guerra dichiarata agli Ordini religiosi in molte zone, la lettera congiunta, eminente e piena di dignità, che, in adempimento del vostro dovere pastorale e della vostra riverenza per il vostro Sovrano, avete recentemente inviato al vostro Re fedele, è stata per Noi una straordinaria consolazione. Infatti, nulla potrebbe esserci più gradito che vedervi prontamente uniti sia per difendere le Congregazioni religiose sia per sostenerne le necessità e l’utilità. Perciò nulla Ci fa più piacere che approvare il vostro zelo e onorare i vostri sforzi con la lode che meritano.
2. In effetti, non c’è da meravigliarsi se voi, sia come coloro che presiedono la Chiesa sia come cittadini portoghesi, vi troviate in disaccordo con i recenti decreti contro le società religiose. È chiaro, infatti, che essi sono contrari ai diritti della Chiesa e al diritto dei fedeli di scegliere uno stato di vita; privano lo Stato di non pochi benefici eccezionali che gli derivano dagli Istituti religiosi, come gli stessi autori di questi decreti ammettono in modo incerto.
3. Ciò che si deve pensare delle condizioni imposte dal governo del Portogallo alle famiglie religiose, se si vuole che esse sopravvivano, lo avete già dichiarato in modo eminente. Bisogna però tenere sempre presente che, secondo la disciplina della Chiesa cattolica, nessun Ordine religioso può esistere o prosperare se il noviziato e i voti vengono eliminati. Perciò le leggi proprie di ogni Istituto, se necessario, devono essere rese conformi alle prescrizioni civili; ma ciò deve avvenire solo in modo da preservare la dignità dei singoli religiosi e, soprattutto, da mantenere integra la natura del loro stato sacro.
4. Con le forze unite, dovete decidere come far fronte alle perdite e ai pericoli che opprimono le società religiose e in che modo potete più opportunamente provvedere alla loro conservazione in mezzo a voi. È infatti opportuno che la Santa Sede si rimetta al giudizio congiunto di coloro che possono valutare più da vicino, essendo presenti come voi, la mente e le intenzioni delle autorità civili e le circostanze delle situazioni e dei luoghi. Per il resto, la stessa Sede Apostolica non mancherà di preoccuparsi di elaborare uno stile di vita adeguato, secondo norme e dispense appropriate, per i religiosi allontanati a forza dai loro domicili.
5. Continuate, dunque, a difendere strenuamente la causa della religione e della società civile, che avrà un esito favorevole solo se indicherete ai vostri fedeli un metodo chiaro e corretto di agire in pubblico. Continuate anche a fare ogni sforzo per unire e incrementare le forze cattoliche e per favorire le pubblicazioni e le organizzazioni che difendono i diritti della Chiesa. Promuovete diligentemente quell’armonia di volontà che mette da parte le opinioni private e le rivalità politiche di parte. Questo vi chiediamo vivamente.
6. Infine, in segno di assistenza divina e a testimonianza della nostra benevolenza, impartiamo con amore a voi, Venerabili Fratelli, e a tutti i fedeli del Portogallo, e in particolare ai membri degli ordini religiosi, la Benedizione Apostolica.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 16 maggio 1901, nel 24° anno del Nostro Pontificato.
LEO XIII