“ CRISTO-RE (14)
TOTH TIHAMER:
Gregor. Ed. in Padova, 1954
Imprim. Jannes Jeremich, Ep. Beris
CAPITOLO XVII
CRISTO, RE CROCIFISSO
Venerdì Santo!
Non c’è giorno più importante dell’anno! In questo giorno celebriamo che Nostro Signore Gesù Cristo è morto crocifisso per noi! Non ha lasciato questo mondo dopo una vita agiata; non ha terminato la sua vita in un letto morbido, circondato dai suoi cari; è morto su un patibolo ignominioso, sulla croce. Su di essa spirò, tra risate di scherno; su di essa terminò la sua vita mortale, sfinita dalle sofferenze dello spirito e del corpo, abbandonata da tutti. Sulla croce soffre per diverse ore. Sulla croce soffre e muore per noi. E ogni Venerdì Santo attira l’attenzione di tutti per un giorno. Allora l’uomo sente che non c’è meta più alta nella vita, non c’è missione umana più alta, non c’è dovere più santo di quello che ci mostra la croce di Cristo: salvare l’anima. – Il sacrificio del Venerdì Santo mi sta dicendo molto chiaramente: I. Come mi ha amato! Quanto mi ha amato e II. Quanto poco Lo amo.
I
Quanto mi ha amato!
Quanto? È morto per me! “Mi ha amato e ha dato se stesso per me!”. Questo è amore. Gesù Cristo muore inchiodato a una croce. Non aveva un cuscino dove appoggiare il capo, coronato di spine. Gli abbiamo trafitto le mani e i piedi con chiodi affilati. Gli abbiamo dato da bere fiele e aceto. Invece di ricevere consolazione, ha ricevuto disprezzo e bestemmia… O Gesù, è questo che hai meritato da noi? Tu, Figlio di Dio, che sei sceso dall’alto dei cieli per darci il regno eterno del Padre tuo? E noi ti abbiamo inchiodato sulla croce! Come mi hai amato! – Sei stato tra cielo e terra, per coprire ogni uomo con il tuo corpo insanguinato e ferito, per coprire la mia anima peccatrice e nascondermi così dall’ira di Dio; per deviare, con le tue braccia tese in alto, i raggi della giustizia divina; per implorare il perdono per noi. Implorate il cielo per avere misericordia: “Padre, perdona loro…”, loro, tutti, senza eccezione. Non ti preoccupi di te stesso, non pensi al tuo dolore, pensi solo a me. Quanto mi ami! – Mi hai amato…, mi hai amato…. Ma chi può aspettarsi un tale eccesso di amore? Conoscevamo già le promesse del Messia che sarebbe venuto, fatte da Dio all’uomo nel Paradiso. Quando il Bambino di Betlemme sorrideva guardandoci negli occhi, quando il Figlio di Dio viveva in mezzo a noi come un fratello, sentivamo che il suo cuore ardeva di una luminosissima fiamma d’amore per l’umanità. Quando abbiamo ascoltato le sue parabole del buon samaritano, del figlio prodigo, del buon pastore alla ricerca della pecora smarrita, abbiamo sentito l’ardore dell’amore del Cuore di Gesù. Ma quell’amore senza limiti e senza misura, che l’ha portato a sopportare per noi, senza pronunciare una parola di lamentela, i colpi rudi, le flagellazioni, le pene e le ingiurie, la flagellazione, lo sputo, la corona di spine, i dolori della croce…, non potevamo sospettarlo.
Quanto ci ama Gesù!
Si lascia inchiodare alla croce per dirmi quanto mi ama. In questo modo conquista la mia anima. Sto ai piedi della croce, sopraffatto dalla vista di tanto eccesso d’amore, e aspetto che il suo sangue prezioso, quel sangue divino, cada su di me e lavi i miei grandi peccati. Vorrei piangere amaramente, ma non posso; questo Gesù amoroso mi affascina, la sua parola mi costringe a guardarlo, non posso distogliere lo sguardo da Lui. Ma se lo guardo, sento che mi dice: “Guarda quanto ti ho amato…, e tu mi ami…? Questa croce macchiata di sangue non mi dice solo quanto mi ama, ma anche quanto poco lo amo. – Dal Venerdì Santo di duemila anni fa, la croce è stata eretta e tutti gli uomini passano intorno ad essa. Ci sono uomini dal cuore duro che passano oltre senza accorgersene, per i quali la morte del Signore non significa nulla, né la sua vita né la sua dottrina, la cui unica preoccupazione è il denaro, la tavola piena e il godimento dei piaceri…. Anima? Religione? Dio? preghiera? croce?…: queste parole sono incomprensibili per loro…. – Ci sono altri che per un momento guardano con entusiasmo alla croce e al Sacrificio cruento di Gesù Cristo…, ma sono spaventati dalle ripercussioni che comporta. “No, no; Gesù, nonostante tutto, non possiamo unirci al tuo partito. Dovremmo essere disposti a morire come Te? Morire ai nostri desideri disordinati, ai nostri istinti primordiali. Questo significherebbe una lotta incessante contro noi stessi, una vigilanza continua. No! Non è possibile. Combattiamo abbastanza. Combattiamo per le nostre mogli, per i nostri figli, per il nostro pane quotidiano, per la nostra posizione sociale, per il nostro futuro…. No, no; Gesù, non ti offendere; ma per Te, per la nostra anima, non abbiamo più tempo, non abbiamo più coraggio, non abbiamo più energie… Non siamo cattivi, abbiamo già portato la nostra croce…”. – Esiste un terzo gruppo. Sono gli uomini che si inginocchiano e pregano davanti alla croce. Non solo, ma condividono le loro disgrazie e sofferenze con quelle del Crocifisso…, con quelle di Colui che ha portato sulle sue spalle l’angoscia e il peccato dell’umanità. Apparteniamo a questo gruppo? O almeno, prendiamo la ferma risoluzione di arruolarci sotto la sua bandiera? Poiché il vessillo della Santa Croce è stato innalzato tra cielo e terra, tutti devono schierarsi. Guardate il Padre celeste: ora riceve il Sacrificio di suo Figlio. Guardate gli Angeli: commossi adorano il nostro Signore crocifisso. Guardate i suoi nemici: come lo bestemmiano, come lo maledicono! Guardati, fratello: dove ti trovi? Dimmi: tra i nemici di Cristo, tra coloro che lo odiano, che lo maledicono? Forse siete tra i soldati che si sono seduti ai piedi della croce e che, mentre accanto a loro si svolgeva la più grande tragedia della storia del mondo, se ne stavano seduti, come se nulla fosse, a giocare a dadi? Fratello, pensaci, non sei forse tra questi soldati? – “Cristo è morto per me. Ma io non parlo così”, mi dici, “ma non parlo così”. No, non parlate così, ma pensate e vivete come se Cristo vi fosse completamente estraneo, come se Cristo non avesse importanza per voi. Non vi interessa che sia stato flagellato nella notte; ma vi interessa che dobbiate rovinare un po’ meno il vostro corpo e che non possiate concedergli tutto ciò che chiede, anche se è qualcosa di peccaminoso. – Non vi dispiace che Cristo sia stato fatto bersaglio della derisione del mondo, che sia stato presentato alla folla bestemmiatrice come un pazzo; ma vi dispiacerebbe molto se qualcuno vi deridesse perché prendete sul serio la vostra fede. Non vi dispiace che Cristo sia stato coronato di spine acuminate; ma vi dispiacerebbe dover frenare i vostri capricci e sottomettere i vostri istinti. – Non vi importa che Cristo abbia versato tutto il suo sangue per voi; ma quanto vi pesa spendere un’ora ogni domenica per partecipare alla Santa Messa. Non vi dispiace che Cristo abbia dovuto strisciare, portando la croce, sulla strada rocciosa del Calvario, ma sarebbe un peccato se voi doveste scalare l’impegnativo sentiero della virtù. – Non vi importa che Gesù Cristo sia stato inchiodato alla croce e che il suo cuore sia stato trafitto da una lancia; ma sarebbe molto difficile soffrire per Lui e adempiere ai suoi precetti. Avete così poca pietà per questo Cristo che soffre così tanto per voi? Non lo compatite? Se lo compatiste davvero, non vivreste come fate.
* * *
Gesù! La vostra povertà deve essere la mia povertà. Il vostro dolore deve essere la causa del mio emendamento. La vostra corona di spine deve unire due cuori: il vostro e il mio. Le vostre lacrime e il vostro preziosissimo sangue riformeranno la mia vita. Il vostro amore ardente scioglierà il mio cuore duro, o Signore! Quando hai sofferto, la mia anima è stata purificata. Quando hai versato il tuo sangue, il mio castigo è stato mitigato. Quando ti sei immerso nel mare della sofferenza, sono stato salvato dalla dannazione. Quando Tu sei morto, io ho cominciato a vivere! – Mi interessa la Sua Passione; mi interessano i colpi e le frustate che ha ricevuto; mi interessa la croce su cui è stato inchiodato. E non mi importa di dover lottare per vivere senza peccare. Anche se dovessi combattere fino alla morte, non mi arrenderò, Signore! Farò tutto il possibile, mio Cristo crocifisso, per farvi regnare nella società, nelle famiglie, in ogni casa, in tutti i luoghi da cui siete stati cacciato. Dovete tornare a regnare nell’anima dei giovani. Gesù, che ci ha amati fino alla morte, ha il diritto di regnare in tutto il mondo. Egli ha il diritto che noi, che siamo stati redenti dal suo sangue, gli offriamo con gratitudine tutta la nostra vita. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!