11 FEBBRAIO 2023 – APPARIZIONEDELLA VERGINE MARIA A LKOURDES
Hymnus {ex Proprio Sanctorum}
Te dícimus præcónio,
Intácta Mater Núminis,
Nostris benígna láudibus
Tuam repénde grátiam.
Sontes Adámi pósteri
Infécta proles gígnimur;
Labis patérnæ néscia
Tu sola, Virgo, créderis.
Caput dracónis ínvidi
Tu cónteris vestígio,
Et sola glóriam refers
Intaminátæ oríginis.
O gentis humánæ decus
Quæ tollis Hevæ oppróbrium,
Tu nos tuére súpplices,
Tu nos labántes érige.
Serpéntis antíqui potens
Astus retúnde et ímpetus,
Ut cǽlitum perénnibus
Per te fruámur gáudiis.
Jesu, tibi sit glória,
Qui natus es de Vírgine,
Cum Patre et almo Spíritu,
In sempitérna sǽcula.
Amen.
[Ti celebriamo con canti,
o Immacolata Madre di Dio,
tu benigna le nostre lodi
ricambia colla tua grazia.
Posterità colpevole di Adamo,
nasciamo tutti colpevoli;
dalla macchia del nostro progenitore tu sola,
o Vergine, nasci immune, come ne insegna la Fede.
La testa dell’invidioso dragone
tu schiacci col piede,
e sola hai la gloria
d’intemerata origine.
O decoro dell’uman genere,
che di Eva togli l’obbrobrio,
tu soccorrici, te ne supplichiamo,
tu rialzaci nelle nostre cadute.
Potente qual sei,
dell’antico serpente rintuzza le insidie e gli assalti,
affinché per te partecipiamo
alle gioie eterne degli abitatori celesti.
O Gesù, sia gloria a te,
che sei nato dalla Vergine,
insieme col Padre e collo Spirito Santo,
per i secoli eterni.
Amen.]
Quattro anni dopo la definizione dommatica della immacolata Concezione della beata Vergine, sulla sponda del fiume Gave presso il borgo di Lourdes, delta diocesi di Tarbes in Francia, la stessa Vergine si fece vedere più volte nell’insenatura d’una roccia nella grotta di Massabielle a una fanciulla chiamata volgarmente Bernadetta, poverissima sì ma ingenua e pia. La Vergine immacolata appariva di aspetto giovane e benevolo, ricoperta d’una veste e d’un velo bianco come la neve, e cinta d’una fascia celeste; una rosa d’oro ne adornava i piedi. Il primo giorno dell’apparizione, che fu l’11 Febbraio dell’anno 1858, insegnò alla fanciulla a far bene e con pietà il segno della croce e, facendo scorrere nella mano la corona che prima le pendeva dal braccio, l’eccitò, col suo esempio, alla recita del santo rosario: cosa che ripeté pure nelle altre apparizioni. Ma il secondo giorno dell’apparizione, la fanciulla temendo, nella semplicità del suo cuore, un’insidia diabolica, gettò sulla Vergine dell’acqua benedetta; ma la beata Vergine, dolcemente sorridendo, le si mostrò con volto ancor più benevolo. Nella terza apparizione poi invitò la fanciulla alla grotta per quindici giorni. D’allora le parlò più spesso, e la esortò a pregare per i peccatori, a baciar la terra e a far penitenza; quindi le ordinò di dire ai sacerdoti che edificassero ivi una cappella, e di venirvi alla stessa guisa con solenni processioni. Di più le ordinò di bere dell’acqua della fonte, ch’era ancora nascosta sotto la sabbia ma sarebbe subito sgorgata, e di lavarsi con essa. Finalmente la festa dell’Annunziazione, domandando la fanciulla istantemente il nome di lei, che s’era degnata di apparirle tante volte, la Vergine, portate le mani sul petto ed alzati gli occhi al cielo, rispose: Io sono l’Immacolata Concezione. – Crescendo la fama dei benefizi, che si asseriva aver ricevuto i fedeli nella grotta, aumentò ogni dì più il concorso degli uomini attirati alla grotta dalla venerazione del luogo. Ond’è che il vescovo di Tarbes mosso dalla fama dei prodigi e dal candore delta fanciulla, quattro anni dopo le cose narrate, dopo giuridica inquisizione dei fatti, riconobbe con sua sentenza, che i caratteri dell’apparizione erano soprannaturali, e permise nella stessa grotta il culto alla Vergine immacolata. Subito vi si edificò una cappella: da quel giorno sono quasi innumerevoli le folle di fedeli che vi accorrono ogni anno per ragione di voto e di supplica dalla Francia, dal Belgio, dall’Italia, dalla Spagna e da altre regioni d’Europa e fin dalle lontane Americhe, e il nome dell’Immacolata di Lourdes diviene celebre in tutto l’universo. L’acqua della fontana, portata in tutte le parti del mondo, rende la sanità agl’infermi. E l’orbe cattolico, riconoscente di tanti benefici, v’ha eretto intorno meravigliosi monumenti sacri. Innumerevoli vessilli, mandati là dalle città e popoli quali testimoni dei benefici ricevuti, formano al tempio della Vergine una decorazione meravigliosa. In questa sua quasi dimora la Vergine immacolata è venerata continuamente: di giorno con preghiere, canti religiosi e altre solenni funzioni; di notte invece con quelle sacre processioni nelle quali turbe pressoché infinite di pellegrini con ceri e torcie sfilano cantando le lodi della Vergine. –
Omelia di san Bernardo Abate
Omelia 2 su Missus
Rallegrati, padre Adamo, ma tu soprattutto, madre Eva, esulta: come foste i progenitori di tutti, così di tutti foste pure la rovina; e, quel ch’è più deplorevole, prima rovina che progenitori. Consolatevi, la dico a tutti due, per questa figlia, e per tale figlia; ma principalmente a quella che fu la prima cagione del male, il cui obbrobrio s’è trasmesso a tutte le donne. Infatti si approssima il tempo in cui ormai sarà tolto l’obbrobrio, e l’uomo non avrà più di che accusare la donna: né cercando esso impudentemente di scusare se stesso, non dubitò di accusarla crudelmente, dicendo: «La donna, che m’hai data, m’ha dato del frutto, ed io l’ho mangiato» Gen. 3,12. O Eva, corri dunque a Maria; o madre, corri a tanta figlia; risponda la figlia per la madre; liberi lei la madre dall’obbrobrio; lei soddisfaccia al padre per la madre: perché se l’uomo è caduto per la donna, egli ora non si rialza che per la donna. – Che dicevi, o Adamo? «La donna che m’hai data, m’ha dato del frutto, e io l’ho mangiato» Gen. 3,2. Queste sono parole maliziose, colle quali aggravi anziché diminuire la tua colpa. Nondimeno la Sapienza ha vinto la malizia, perché ella ha trovato nel tesoro della sua inesauribile bontà quell’occasione di perdono che Dio, interrogandoti, cercò, ma non poté cavare da te. Infatti invece della prima donna ci è data un’altra donna, una prudente, invece di una stolta, una umile, invece di una superba; la quale invece d’un frutto di morte, ti dia a gustare un frutto di vita, e in cambio di quell’amaro e velenoso alimento, ti procuri la dolcezza d’un frutto eterno. Muta, dunque, le parole della stolta scusa in voci di azioni di grazie, e di’: Signore, la donna che m’hai data m’ha dato del frutto (dell’albero) della vita, e io l’ho mangiato; ed esso è più dolce alla mia bocca del miele, perché per esso m’hai reso la vita. Ed ecco perché l’Angelo fu mandato alla Vergine ammirabile e d’ogni onore degnissima! O donna singolarmente veneranda, ammirabile più che tutte le donne, riparatrice dei tuoi progenitori, sorgente di vita per l’intera posterità! – Qual’altra donna ti sembra aver Dio preannunziato, quando disse al serpente: «Porrò inimicizia fra te e la donna» Gen. 3,15. E se dubiti ancora avere egli inteso di Maria, ascolta quel che segue «Ella ti schiaccerà la testa». A chi è riservata questa vittoria, se non a Maria? Ella senza dubbio ha schiacciato la testa velenosa, ella ha ridotto a niente ogni suggestione del maligno sia ch’esso tenti colla seduzione della carne o con l’orgoglio dello spirito. E qual altra cercava Salomone quando diceva «Chi troverà la donna forte?» Prov. 31,10. Conosceva infatti quest’uomo sapiente l’infermità di questo sesso, la fragilità del suo corpo, la volubilità del suo spirito. Ma siccome egli aveva letto la promessa fatta da Dio, e gli pareva conveniente che colui che aveva vinto per una donna fosse vinto per mezzo di essa, sommamente meravigliato, esclamava: «Chi troverà la donna forte?». Ch’è quanto dire: Se dalla mano d’una donna dipende così e la nostra comune salvezza e la restituzione dell’innocenza, e la vittoria sul nemico; è assolutamente necessario di trovare una donna forte che possa essere capace di tanta opera.
Hódie gloriósa cæli Regína in terris appáruit; hódie pópulo suo verba salútis et pígnora pacis áttulit; hódie Angelórum et fidélium chori immaculátam Conceptiónem celebrántes gáudio exsúltant.
V. Dignáre me laudáre te, Virgo sacráta.
R. Da mihi virtútem contra hostes tuos.
Orémus.
Deus, qui per immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum præparásti: súpplices a te quǽsumus; ut, ejúsdem Vírginis Apparitiónem celebrántes, salútem mentis et córporis consequámur.
Per eúmdem ….
[Dal Messale Romano]