DISCORSO SUL SEGRETO DELLA FRANCO MASSONERIA (7)
DI MONSIGNOR AMAND JOSEPH FAVA
VESCOVO DI GRENOBLE
LIBRERIA OUDIN, EDITORE – 1882
PARTE SECONDA.
COSA PENSARE DEL PROGETTO DELLA MASSONERIA DI DISTRUGGERE IL CRISTIANESIMO E SOSTITUIRLO CON IL RAZIONALISMO?
III. – Il progetto della Massoneria è nemico della libertà religiosa.
Sappiamo che i massoni parlano molto di libertà religiosa, e abbiamo sotto gli occhi vari diplomi di affiliazione alle varie obbedienze della Francia massonica dove leggiamo, in testa, queste parole: Libertà di coscienza. Ma per essere coraggiosi non basta parlare di coraggio, bisogna dimostrarlo con i fatti. Allo stesso modo, colui che è veramente amico della libertà, lo dimostra nella sua condotta. Libertà di coscienza: vediamo se questa scritta sulla facciata del tempio massonico sia vera o falsa. – Diciamo innanzitutto che mettere sullo stesso piano l’ebraismo e il Cristianesimo, il Cattolicesimo e il protestantesimo, il maomettanesimo e tutte le eresie non significa dire, né dimostrare, che rispettiamo tutte le religioni, ma piuttosto affermare che le disprezziamo tutte, poiché esse si escludono a vicenda. Posso essere amico di uomini che sono nell’errore, ed essere gentile con ebrei, maomettani, protestanti e massoni; tuttavia, non posso, senza essere irragionevole ed empio, amare allo stesso tempo il giudaismo che crocifigge Gesù Cristo e il Cristianesimo che lo adora come Dio; Il Cattolicesimo che venera il Magistero infallibile della Chiesa docente e il protestantesimo che lo ripudia con orrore, sbattendoci in faccia il nome di “papisti” come un insulto. Ebbene, questo è ciò che ha fatto Socino. Ammette nel tempio che ha costruito tutte le dottrine, indistintamente; le getta tutte insieme, ma ad una condizione: che cedano tutte alla religione naturale, in altre parole, il razionalismo: farlo significa non rispettare queste diverse religioni, ma piuttosto disprezzarle tutte; questa non è tolleranza, ma indifferenza nella sua massima espressione. Cromwell si comportò allo stesso modo; ma la spiegazione del suo sistema razionalistico è più chiara, come abbiamo visto sopra, nell’articolo dedicato a questo grande cospiratore. – Per quanto riguarda Weishaupt, nei suoi scritti originali, riportati sopra, egli affermava che il Cristianesimo e tutte le altre religioni « hanno come origine le stesse finzioni; che sono tutte ugualmente fondate sulla falsità, sull’errore, sulla chimera e sull’impostura: questo è il nostro segreto », egli aggiunge. – Questo è il modo in cui i massoni moderni lo intendono e lo spiegano a parole e nei fatti. Qual è allora il significato, in stile massonico, di questa espressione: Libertà di coscienza? Non siamo noi a rispondere a questa domanda, è Weishaupt stesso che ha risposto, lui il cui Illuminismo ha prevalso, si ricorda, nel convento universale di Wilhemsbad. Ecco cosa egli diceva: « Abbiamo dovuto superare molti pregiudizi tra di voi, prima di potervi convincere che questa cosiddetta Religione di Cristo era solo opera di Sacerdoti, di impostura e di tirannia. Tale è l’ospitalità offerta nelle logge alle varie credenze. Vengono chiamati con mille promesse e con la grande parola della Libertà che risuona dal balcone della porta; vengono gentilmente accolti, fatti entrare, e poi la porta viene chiusa su di loro, e allora inizia il lavoro massonico, che consiste nell’abile superamento dei pregiudizi, dice Weishaupt; cioè le credenze religiose, qualunque esse siano, vengono fatte morire di una morte lenta, quando non possono essere massacrate subito. Questo è ciò che questi signori intendono per libertà di coscienza. – Niente è dispotico e tirannico, dal punto di vista religioso, come la Massoneria. Non solo pretende di essere la verità e di avere tutti i diritti della verità, ma non lascia libertà a quello che chiama errore, cioè al Cattolicesimo; lo carica di catene, in attesa che venga soffocato o sgozzato. Questi uomini, che conducono una guerra totale contro il Syllabus, lo superano in modo crudele. La Santa Sede condanna l’errore dottrinalmente, per illuminare le menti; ma il Syllabus rimane come un faro, per illuminare coloro che vogliono la sua luce, e i massoni sono liberi di agire come vogliono, mentre le processioni cattoliche sono soppresse, l’insegnamento cattolico distrutto pezzo per pezzo, Cristo rimosso dalle nostre scuole, il Catechismo ripudiato e Dio soppresso. Perché? Perché nel 1877 la Massoneria francese, sulla scia del Convento di Wilhemsbad, eliminò dai suoi statuti l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima. La Massoneria è razionalista ed atea; di conseguenza, intende che tutti lo siano. Proibisce la pratica di qualsiasi culto religioso e non vuole alcun atto pubblico di Religione, perché la coscienza dei massoni ne sarebbe ferita. – Comprendiamo, allora, cosa significhi per loro questa espressione: libertà di coscienza. Si tratta della loro libertà, della loro coscienza. Essi si impregnano della setta massonica con tale amore ed orgoglio che l’umanità scompare ai loro occhi. A noi Cattolici non rimane alcun diritto, se non quello di ricevere la legge da questi spietati padroni e di ritenerci felici che essi ci facciano vivere, per il momento. Se un bambino cattolico sussurra la sua preghiera in classe, deve tacere: la coscienza massonica è ferita… Il Padre Nostro lo fa contorcere…. La vista di Cristo lo disturba… Presto la tonaca del prete sarà un crimine… i nostri canti sacri saranno grida di sedizione… Cattolici, e anche voi, bambini, tacete, in nome della libertà della coscienza massonica, tacete, e se Dio è vostro Padre, non nominatelo più, nemmeno sottovoce: la Massoneria vuole così! Quindi i franco-massoni formano il popolo eletto e noi, che non lo siamo, siamo i Gentili. Loro sono la razza santa e noi siamo i profani: questo è il nome che ci danno nella loggia; loro sono i cittadini romani – di una volta – e noi siamo i barbari. Si dice: sono un massone, come San Paolo ha detto: Civis romanus sum: sono un cittadino romano. La libertà a cui abbiamo diritto è quella che loro sono disposti a concederci; felici, ancora una volta, di poterci considerare in grado di poter vivere, senza che ci si inquieti oltre. Non è questa una novità. Tra i manichei c’era libertà solo per i manichei; si dava l’elemosina, dice Sant’Agostino, solo ai manichei; il resto formava il volgo spregevole. Tali sono i musulmani nei loro Paesi per i cani Cristiani; di un orgoglio smisurato e di un’insolenza che sarebbe rivoltante, se non fosse ridicola. Siamo clericali e ci è stato detto che il clericalismo è il nemico! Questo epiteto vale tutti gli altri. Queste valutazioni sono ben fondate nella ragione. Seguiamo il lavoro delle logge da molto tempo, leggiamo le loro opere e i loro bollettini mensili; siamo sicuri di ciò che diciamo. Libertà di coscienza! Queste due parole sono fatte l’una per l’altra? E unirli non è forse un matrimonio forzato? Vorrei che un massone ci spiegasse cosa si intenda in massoneria per libertà di coscienza. Se questi signori non avessero giurato di farlo, sotto le più severe sanzioni, li pregheremmo di insegnarcelo. Per prendere le parole come suonano, la coscienza è il giudizio pratico della ragione che ci dice che una cosa possa essere fatta, o debba essere fatta, perché è buona o ordinata, o che debba essere omessa, non fatta, perché è cattiva. San Basilio chiama la coscienza « un tribunale basato sulle luci naturali ». È uno spirito di insegnamento e di correzione dato all’anima, di cui è come la legge interiore. Ascoltiamo alcune parole di San Tommaso d’Aquino su questo capitolo della coscienza, e traiamo dalle sue parole le conclusioni volute per il nostro argomento. « Si dice che la coscienza testimonia, vincola, stimola, oppure accusa, lacera e riprende. Ora, tutte queste cose sono la conseguenza dell’applicazione ai nostri atti di una conoscenza o scienza della nostra mente. Questa applicazione avviene in tre modi; in primo luogo, quando riconosciamo di aver fatto o omesso qualcosa, secondo le parole dell’Ecclesiaste: « La vostra coscienza sa che spesso avete pronunciato maledizioni contro gli altri »; e così si dice che la coscienza testimonia. – « In secondo luogo, quando giudichiamo in base alla nostra coscienza se una cosa debba o non debba essere fatta; e così la coscienza ci serve da freno o da sprone. « Infine, questa applicazione avviene in un terzo modo, quando giudichiamo che una cosa fatta sia stata fatta bene o male; ed è in questo modo che la coscienza scusa, accusa o lacera. Così, secondo San Tommaso d’Aquino, la coscienza svolge in noi la triplice missione di testimoniare, giudicare ed applicare la sanzione, e in queste diverse funzioni agisce secondo i principi di verità e di giustizia che sono in essa, come partecipazione dei principi che sono in Dio stesso. Chi può non vedere, allora, che la coscienza non può essere libera? Infatti, come testimone, può la nostra coscienza dirci che non abbiamo commesso questa o quella azione malvagia, quando sa perfettamente che ne siamo colpevoli? Provate a convincere un peccatore, chiunque esso sia, che è innocente; nel profondo della sua anima dirà a se stesso: “Gli uomini possono non sapere del mio crimine, io non posso ignorarlo”. – Che quest’uomo poi cerchi di illudersi, la sua coscienza, come un ramo vigoroso piegato per un momento, si rialzerà presto con nuova forza e gli dirà: Ho visto tutto, ho sentito tutto, ho conservato tutto; testimonio e testimonierò sempre contro di te, perché sono schiavo della verità incorruttibile. Pensate che come giudice la vostra coscienza sia più libera? No, certo che no. La coscienza non è altro che la ragione che giudica in un caso particolare e sentenziando un atto come buono o cattivo ai suoi occhi, la coscienza dice necessariamente ciò che vede: la verità! Un uomo, in pieno giorno, è libero di vedere o non vedere che è giorno? Può chiudere gli occhi, ma non è libero di dire che è notte, quando sa che è giorno. Se lo dice, sa che sta mentendo alla verità. La coscienza non è nemmeno libera di dire che vede qualcosa di diverso da ciò che osserva. Infine, la nostra coscienza non può fare a meno di accusarci quando abbiamo fatto del male, né può fare a meno di lacerarci con il rimorso, che ci conficca come una spada e che non ci strapperà dal cuore finché non avremo espiato questo crimine, questa colpa, davanti a Dio, che perdona sempre il peccatore contrito e pentito, nel tribunale della misericordia che ha istituito sulla terra, attraverso il ministero della sua Chiesa, quando vi si può ricorrere. La coscienza non è quindi libera, né come testimone, né come giudice, né come esecutore della sentenza; di conseguenza l’espressione: libertà di coscienza, in sé, è difettosa. Se questa espressione significa: libertà di credere, allora è più comprensibile, perché la libertà è la facoltà di scegliere tra il bene e il male; « facultas eligendi inter bonum et malum », ognuno, in virtù di questa facoltà, crede o non crede all’insegnamento che riceve. – Ma anche in questo caso ci si può chiedere dove sia il rispetto della Massoneria per le credenze religiose altrui. Se esistesse questo rispetto, i massoni non tratterebbero i Cattolici come fanno quando hanno il potere nelle loro mani; e i Pontefici non dovrebbero alzare la voce così spesso per lamentarsi dei loro scritti e delle loro azioni. – La setta massonica, come abbiamo detto e come tutti possono vedere oggi, è incredibilmente intollerante nei confronti di tutte le religioni positive, soprattutto del Cattolicesimo. Lo attacca nelle logge. – dove essa dice, non si discute né di Religione né di politica, – con una violenza ispirata dall’odio settario, e anche dalla malafede, quando non è che vera ignoranza. – È nostro dovere fornire una prova di questa affermazione, ed è ancora una volta dal Bollettino della Gran Loggia Simbolica Scozzese che la trarremo, (pagina 333, n. 23. Febbraio 1882.). – Il F .:. Poncerot riferisce in questi termini di un opuscolo offerto alla L. :. di F.:. Alfred La Belle, e intitolato: Les Dogmes. – « In quest’opera, miei F. F. :., il F. :. La Belle, prendendo di mira i dogmi fondamentali della Religione cattolica, cerca di dimostrare che i teologi, suoi fondatori, nel formularli non li hanno affatto inventati, ma se ne sono solo appropriati, prendendo in prestito i caratteri principali dalle religioni indiane che hanno preceduto l’era cristiana di diverse migliaia di anni. « Partendo dal peccato originale, l’autore stabilisce che la Bibbia ebraica ha ricamato il suo romanzo di Adamo ed Eva sul mito indù dell’albero della vita e della scienza, che ha semplicemente adattato alle esigenze del tempo e all’obiettivo perseguito da Mosè e poi dai Padri della Chiesa per spiegare, a modo loro, le cause del male e del decadimento originale, una mostruosità di cui mette in luce la perfetta e iniqua assurdità. « Dall’idea della creazione dal nulla e da questo principio di decadenza originaria seguono logicamente tutti gli altri dogmi: Immacolata Concezione, Battesimo, Cresima, Matrimonio, Estrema Unzione, Ordine, Eucaristia, Immortalità e vita futura, Purgatorio e Inferno, ecc. ecc. e infine l’Infallibilità papale, dovendo il Papa, successore e rappresentante del Redentore, Figlio di Dio, essere necessariamente infallibile. – Mi astengo dal seguire l’autore nella sua critica dettagliata di ciascuno di questi dogmi che – è il F. :. Poncerot che parla sempre – formano i titoli dei capitoli del suo volume, dogmi la cui inanità non ha certo bisogno, miei F. F. :. di essere dimostrata, essendo l’edificio costruito in modo tale che, pur essendo molto solido, è troppo solido solo se si ammette il fatto della caduta originaria, e sprofonda e cade nella polvere non appena questa chiave di volta viene distrutta. » – Potremmo fermarci qui; ma se, per caso, F. :. Poncerot ci leggerà un giorno, forse dirà che non abbiamo osato citare la parte più forte del suo articolo; quindi riportiamo il resto: « Vi dirò tuttavia qualche parola sul capitolo sulla Predestinazione, sul quale il F.:. La Belle si è soffermato in modo particolare, e di cui sottolinea la flagrante contraddizione con gli attributi di bontà e di giustizia sovrana di cui i credenti si compiacciono di adornare il loro Dio. – Questo dogma ha la sua origine e la sua spiegazione nel brahmanesimo, la cui civiltà relativa si basa sulla divisione in classi. In India, la casta sacerdotale aveva bisogno di attribuirsi l’autorità, il governo supremo e il possesso della maggior parte possibile dei beni terreni; sosteneva, essendo emanata dal cervello stesso di Brahma, di essere predestinata alla superiorità dell’intelligenza e di essere l’unica autorizzata a creare la legge, il diritto, affermandosi così come padrona assoluta dell’intera società. « Come vedete, si trattava di una chiara negazione delle idee di libertà, uguaglianza e fraternità. « Questa tradizione funesta era troppo buona per non essere impiegata, e soprattutto troppo fruttuosa per non servire da modello ai leader delle varie religioni successive in contatto con il brahmanesimo, che la utilizzarono nella misura in cui l’ambiente in cui operavano glielo permettesse, e lo troverete in varie traduzioni: in Persia, in Egitto, dove fu importata dagli emigranti indù, e poi nei druidi, nei greci e nei latini, che però ne mitigarono l’orribile dispotismo, soprattutto questi ultimi, ammettendo, più tardi, dopo Gesù, la possibile elevazione dei paria, a condizione però che la grazia divina lo permettesse, Si capisce bene, infatti, che il Dio di questo popolo si riserva il diritto di salvare chi vuole, conoscendo fin dall’eternità quelli che gli conviene dannare, probabilmente per sua soddisfazione, poiché, essendo Onnipotente, non può che dipendere da Lui che tutti i suoi figli siano felici e godano della beatitudine eterna. Questa è la sua giustizia. » – Tali sono, diremo a nostra volta, i ragionamenti del F.:. La Belle, portati alla luce dal F. :. Poncerot. Fino a quel momento, nulla era pericoloso per il pubblico, poiché nessuno poteva capire nulla. La conclusione deve averli impressionati di più: eccola: « Ma noi, miei F.F. :., che non entriamo nei nostri a:. t:., cioè nelle nostre officine massoniche, se non solo dopo aver lasciato alla porta tutte queste superstizioni, uniamoci al F.:. La Belle, dicendo: salute e grazie al metodo scientifico, che espelle da tutto il processo della fede ». La cosa più evidente è che la libertà di coscienza sia intesa in modo singolare dai massoni: essi lasciano alla porta tutti i pregiudizi, cioè tutte le credenze religiose, e salutano con entusiasmo il metodo scientifico, che espelle da ogni parte il processo di fede. L’espressione, libertà di coscienza, è quindi solo una parola destinata ad ingannare, appunto è il syllabus dell’errore massonico. Per quanto riguarda l’estratto in sé e il suo valore, ci permettiamo di dire a F.:. La Belle e F.:. Poncerot, che sarebbe stato molto utile per loro consultare il lavoro del signor Estîin Carpenter, pubblicato in The Nine teenth Century-dicembre 1880. Questo scrittore non avrebbe dovuto spaventarli, visto che è un razionalista. Ebbene, in una discussione storica in cui P. de Bonniot pubblica una sintesi di quest’opera, come F.:. Poncerot ha fatto per F.:. La Belle, il P. de Bonniot, seguendo passo dopo passo il suddetto studioso, giunge a questa conclusione: « Così, tutto crolla in questo sistema che fa del Cristianesimo una specie di setta buddista. Oltre al fatto che le dottrine sono radicalmente opposte nelle loro parti essenziali, la storia chiude ostinatamente tutte le vie che potrebbero permettere alle idee del Buddha di penetrare nei luoghi in cui la Religione di Cristo ha avuto origine da lui. Non c’è quindi nulla che permetta di far derivare il Cristianesimo dal buddismo. Anche questa povera argomentazione basata sulla somiglianza è sparita! Le origini buddiste del Cristianesimo sono una barzelletta scientifica. « J, DE BONNIOT ». (Annali di filosofia cristiana. – Giugno 1881). – Facciamo osservare che la tesi di F.:. La Belle non è diversa da quella dei filosofi dell’Accademia di Vicenza, fondatori della Massoneria, i cui scritti sono scomparsi. Gli uni e gli altri dimenticano che Gesù Cristo non abbia mai frequentato le scuole e che i Giudei, ascoltandolo parlare, dicevano pieni di ammirazione: « Come fa costui a conoscere le Scritture, visto che non le ha imparate? Eppure il Vangelo è la parola di Gesù Cristo. Chi, dunque, conosceva Buddha a Gerusalemme o anche tra i Romani, che non gliene parlasse? E gli Apostoli, hanno forse pescato il buddismo nel lago di Tiberiade? Pochi giorni prima di iniziare a predicare, essi erano assolutamente come quelli che noi chiamiamo ignoranti; eppure, la dottrina che hanno proclamato è assolutamente la stessa dei Padri della Chiesa e la nostra. Per questo motivo diciamo e dimostriamo che il F.:. La Belle e F. :. Poncerot si sbagliano. Questo fatto, su cui insistiamo deliberatamente, dimostra come le menti degli oratori delle logge siano traviate, quanto poco sia rispettata la libertà religiosa e cosa si debba intendere con la massima massonica: Libertà di coscienza. Libertà di coscienza o meno, la setta massonica non ne comprende nessuna, e non sappiamo quale pratichi. La libertà, considerata come la facoltà di scegliere tra il bene e il male, viene da loro confusa con il diritto di scegliere tra il bene e il male; eppure c’è una grande differenza tra la facoltà e il diritto. Un padre ha la facoltà di educare il proprio figlio come un pagano, ma non ha il diritto di farlo. Ho la facoltà di prendere la proprietà di un altro e di violare la sua casa, ma non ho il diritto di farlo. Un legislatore ha la facoltà di fare leggi ingiuste ed empie, ma non ne ha il diritto. È così che lo intendono i massoni? Le loro azioni rispondono a questa domanda e non possono negare che, ovunque si trovino, per loro la libertà consiste nel diritto di fare ciò che vogliono, sia che si chiamino nichilisti, illuministi, socialisti, o carbonari, liberali o massoni. Sanno essi rispettare i diritti politici di ogni individuo, il cui rispetto garantisce la libertà comune a tutti? Dagli imperatori e presidenti di repubbliche che vengono assassinati, al più semplice religioso che viene cacciato dalla sua casa, non c’è forse una moltitudine di funzionari e di persone che si lamentano, e a ragione, di essere stati lesi nell’esercizio dei loro legittimi diritti? Sarebbe meglio parlare meno di libertà e praticarla di più. Lasciamo al lettore il compito di completare da se stesso questa considerazione, perché è difficile parlare senza emozione della libertà, quando la si vede tormentata, arrestata e calpestata da uomini che, con il pretesto della libertà, conoscono solo l’indipendenza, la licenza e la rivolta.
IV. – Il progetto della Massoneria è contrario ai buoni costumi.
Se la massoneria è nemica della vera libertà, non è certo amica della buona morale. Possiamo applicare ad essa le parole che Lutero stesso disse della Riforma protestante, poiché Socino ne fu il figlio terribile. Non dimentichiamo che i discepoli di Socino hanno inciso sulla lapide del loro maestro: « Lutero ha scoperchiato il tetto della Chiesa cattolica, Calvino ne ha rovesciato le pareti e Socino ne ha demolito le fondamenta. » – « Non appena abbiamo iniziato a predicare il nostro Vangelo – dice Lutero – si è verificato un terribile sconvolgimento nel Paese; si videro scismi e sette, e ovunque la rovina dell’onestà, della moralità e dell’ordine: la licenziosità e tutti i vizi e la turpitudine superarono ogni limite, molto più di quanto non avessero fatto sotto il regno del Papismo; il popolo, prima frenato dal dovere, non conosceva più alcuna legge, e viveva come un cavallo imbizzarrito, senza pudore e senza freni, lasciandosi trasportare dal capriccio delle sue voglie mondane. Da quando predichiamo, il mondo è diventato più triste, più empio, più volgare; i diavoli si scatenano a legioni sugli uomini, che, alla pura luce del Vangelo, si mostrano avidi, impudenti, detestabili, insomma, peggiori di quanto non fossero sotto il Papismo; dal più grande al più piccolo, si vedono ovunque solo avarizia, disordini vergognosi, passioni abominevoli. Io stesso sono più negligente di quanto non lo fossi sotto il Papismo, e sono meno che mai disposto a seguire la disciplina e le pratiche di zelo che dovrei osservare. Se Dio non mi avesse nascosto il futuro, non avrei mai osato propagare una dottrina da cui sono scaturite tante calamità. – Edizione Walch, v. 1 14. Questa confessione di Lutero, fatta in un momento in cui la verità parlava alla sua anima, è notevole. È l’errore colto sul fatto; è l’errore con le sue immediate e deplorevoli conseguenze, che si abbatte sulla testa e sul cuore del padre della cosiddetta riforma, per punirlo del suo orgoglio, della sua imprudenza e delle sue colpevoli debolezze. L’abate Lefranc, già citato, ci dirà che cosa la massoneria abbia fatto della Francia, e di ciò che era, come risultato della sua dottrina, il francese alla fine del XVIII secolo. – « L’Europa è stupita del cambiamento avvenuto nei nostri costumi. In passato i francesi venivano rimproverati solo per la loro allegria, leggerezza e frivolezza; ora che sono diventati crudeli, barbari e sanguinari, sono aborriti e temuti come lo sarebbe una bestia feroce. Chi lo ha reso feroce, sospettoso, sempre pronto ad attaccare la vita dei suoi simili e ad incarnare l’immagine della morte? Lo dirò io, e … sarò creduto? È la Massoneria… Sì, non ho paura a dirlo, è la Massoneria che ha insegnato ai Francesi a contemplare la morte a sangue freddo, a maneggiare il pugnale senza paura, a mangiare la carne dei morti, a bere dai loro teschi ed a superare i popoli selvaggi in barbarie e crudeltà. Sotto il pretesto della libertà e dell’uguaglianza essa è stata in grado di spegnere il sentimento religioso nei cuori dei Francesi, di far loro odiare i loro principi, i loro magistrati, i loro pastori più fedeli; di alimentare uno spirito di divisione nelle famiglie più unite, di ispirare orrore e carneficina per far riuscire i suoi folli progetti. All’ombra dell’inviolabile segretezza che fa giurare agli iniziati ai suoi misteri, essa ha impartito lezioni di omicidio, assassinio, incendio doloso e crudeltà. Essa ha incoraggiato i crimini più inauditi con la garanzia dell’impunità, con il numero delle braccia armate per la difesa di coloro che seguono le sue massime; ed è riuscita a metterli al riparo dalla severità delle leggi, a prescindere dagli eccessi che si sono permessi. Cosa non sia in grado di fare una società ambiziosa guidata dal fanatismo, che ha corrispondenze in tutta Europa; che ha legato alla sua causa un numero infinito di individui che hanno giurato di marciare in suo aiuto, a qualunque costo; che sembra fatta apposta per riunire gli eretici di tutte le sette, e che li vede pronti ad essere spostati al primo segnale? – Il giuramento richiesto al destinatario è atroce. Eccolo qui: « Dopo che i miei occhi saranno stati privati della luce dal ferro rosso, accetto che, se mai rivelerò il segreto che mi è stato affidato, il mio corpo diventi preda degli avvoltoi; che il mio ricordo sia inviso ai figli della vedova su tutta la terra. E così sia. Questa vedova è la società sociniana. – Si può dire che la Massoneria non abbia adottato tutti questi eccessi? Rispondo che non c’è nulla di cui non sia capace e che non possa giustamente essergli imputato secondo i suoi principi costituzionali. Vuole e pretende di ammettere nel suo seno tutte le sette; perciò quelle moderate si troveranno accanto a quelle feroci, estreme nei loro principi. Così, per sua stessa ammissione, sarà composto da sette contraddittorie, che avranno principi opposti, che potranno approvare e insegnare ciò che altri troveranno reprensibile ed insostenibile; dunque i principii dei massoni tendono a formare un corpo mostruoso, capace di tutti gli eccessi in cui l’errore e il fanatismo possono condurre l’uomo debole e accecato dai pregiudizi e dalle false opinioni; e se nelle Logge massoniche ci fosse solo una mescolanza di luterani e protestanti, di Cristiani e deisti, di giudei e maomettani, che possono essere tutti accolti nella loggia, non sarebbe sufficiente per impedire ad un buon Cattolico di esserne accolto? – Il velo sollevato per i curiosi, pag. 41. – Eckert, un massone protestante, ha scritto quanto segue: « La storia deve negare che la Massoneria abbia reso il popolo più morale. È vero, aggiunge, che nel 1770, epoca della sua introduzione in Germania da parte dell’Inghilterra, il popolo aveva meno conoscenze scientifiche; ma, in compenso, si distingueva per la probità ed i buoni costumi; amava la propria casa, aveva pietà dei poveri, era leale, si accontentava di ciò che la Provvidenza gli avesse dato come parte; in una parola, viveva secondo i comandamenti di Dio, in cui credeva e che adorava santamente. E oggi è pieno di smisurata presunzione, ha sete di piaceri proibiti; non ha fede in Dio, nei suoi santi Comandamenti, nella ricompensa dei buoni e nella punizione dei cattivi; esso considera lecito tutto ciò che gli sembra vantaggioso, tutto ciò che ecciti la sua bramosia ». La verità non potrebbe essere espressa in modo più preciso, né la fonte del male potrebbe essere indicata più chiaramente. L’uomo cerca sempre la propria felicità nelle sue azioni. Se crede nel paradiso e nell’inferno, agirà in modo da evitare il fuoco eterno riservato ai peccatori e ottenere la felicità eterna promessa al Cristiano che obbedisce alla legge di Dio. – Aiutato dalla grazia divina che la preghiera e la pratica dei Sacramenti gli conferiscono, si sforzerà di vincere le sue cattive inclinazioni e di praticare la virtù, preferendo privarsi dei piaceri proibiti quaggiù piuttosto che esporsi ad un tormento senza fine. Ma se non crede in una ricompensa nell’oltretomba, volendo assolutamente la sua felicità, la cercherà in questo mondo e per lui l’obiettivo della vita sarà il godimento a tutti i costi. Sono quindi le credenze a regolare la morale, e non esiste una morale indipendente dai dogmi. La Massoneria abolisce tutti i dogmi; si spinge fino all’ateismo, almeno tra quei massoni che hanno adottato puramente e semplicemente l’illuminismo di Weishaupt. In Francia, fino al 1877, il Grande Oriente conservava, come abbiamo detto, nei suoi statuti, la credenza nell’esistenza di Dio e nell’immortalità dell’anima; a quel punto, cancellò queste due credenze, per diventare ateo, mentre l’Inghilterra e l’America se ne separarono, volendo mantenere nei loro riti l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima. – La vostra Massoneria è quindi senza Dio, senza fede, senza leggi religiose. Essa professa una morale civica, la cui sanzione è la multa, la prigione o qualsiasi altra pena, che non ha alcun rapporto con la sanzione eterna. Quando, dunque, non è proibito dalla legge umana compiere un atto, per quanto immorale possa essere, se questo atto può essere vantaggioso per il suo autore o eccitare la sua brama – dice Eckert – egli lo compie senza scrupoli o rimorsi, perché non crede in Dio, né nei suoi Comandamenti, né nelle sue ricompense, né nelle sue punizioni. Ecco perché potremmo applicare al regno della Massoneria tra noi ciò che Lutero disse del regno della sua stessa Riforma; ciò che l’Abate Lefranc scrisse della morale della Francia al tempo della Rivoluzione di cui sarebbe stato vittima; ciò che Eckert dice della Germania. Chi non conosce il diluvio di libri scadenti, giornali sconci, incisioni oscene da cui siamo sommersi in questo periodo? È stato necessario inventare una parola la cui radice, che significa prostituzione, esprime bene la cosa: pornografia, per dipingere le nostre immagini e la nostra morale in un colpo solo. A chi dobbiamo attribuire questo vergognoso disturbo? Nubius, capo dell’Alta Vendita, ha risposto: « Il miglior pugnale per colpire al cuore la Chiesa Cattolica è la corruzione ». Il suo consiglio è stato ascoltato e seguito tra noi. È dunque alla Massoneria che si deve questo movimento di decadenza morale nelle varie pubblicazioni del nostro tempo, da cui passa alla morale privata e pubblica, per questo la parola è un seme che fatalmente produce frutti, secondo la sua buona o cattiva natura. La massoneria è quindi contraria ai buoni costumi. Il danno che ha fatto in questo senso, ed in molti altri, è incalcolabile, insondabile, profondo come l’abisso. Per tre secoli ha sviato l’umanità e l’ha gettata in balia di tutte le dissolutezze della mente e del cuore; è soprattutto attraverso di essa che la Riforma ha prodotto i suoi frutti peggiori. E questo è comprensibile; vogliamo ripetere questa verità, principio di ogni morale, perché Socino ha abbandonato Gesù Cristo, senza il Quale l’uomo è incapace di compiere un solo atto di virtù soprannaturale. Lutero e Calvino non si sono spinti fino a negarlo. Se la storia dovesse un giorno portare la sua fiaccola nelle logge massoniche, e prendersi la responsabilità di esaminare i loro principi e le loro azioni, per pesare la loro influenza sulla vita intellettuale e morale degli individui e delle nazioni, sarà per essa e per il mondo una spaventosa rivelazione. Si dirà che dalla metà del XVI secolo ad oggi il mondo è stato corrotto, anima e corpo, reso pagano dall’eresia sociniana, che non è altro che la setta massonica. Sarà allora evidente che solo i Papi hanno visto chiaro quando hanno condannato la Massoneria, ma che tutti gli altri erano e sono rimasti ciechi. La Chiesa ci avrebbe salvato da questa piaga.