Fondazione dell’Ordine della Mercede
Fino dal 416, la Spagna fu_travagliata dai Vandali e dai Goti che, cessato il Romano Impero, se ne resero padroni. Vinto però ed ucciso da Giuliano conte di Ceuta stabilito nell’Africa l’ultimo Re dei Goti Roderico nel 713, la Spagna fu invasa dai Saraceni venuti d’Africa, i quali, essendo Maomettani, perseguitavano in ogni maniera , oltre il trattare da schiavi tutti i Cristiani del regno: il che continuò fino al principio del XIII, cioè circa 600 anni. Maria Santissima, a cui istantemente raccomandavansi tutti i buoni, apparve la notte del 10 agosto 1218 al piissimo e ricchissimo signore San Pietro Nolasco, che contava allora 29 anni, ed era a tutti oggetto di speciale edificazione, e gli comando di instituire un nuovo Ordine Religioso denominato della Mercede, il cui scopo doveva esser quello di adoperarsi con tutti i mezzi possibili a redimere i Cristiani dalla schiavitù degli infedeli. Alla mattina egli conferì l’avuta visione col suo confessore, che era San Raimondo di Pegnafort, e con gran gioja senti che a lui pure era apparsa Maria, e aveva fatta la stessa intimazione. Entrambi si recarono per partecipare il proprio disegno al Re Giacomo, il quale dominava in Aragona quella parte di Spagna che, fin dal 778, era stata da Carlo Magno tolta ai Mori. E quale non fu la loro sorpresa in sentire che anche al Re Giacomo era apparsa Maria, e gli aveva fatta la stessa ingiunzione! Cerziorati tutti e tre della volontà divina, non si frappose più indugio alla nuova Istituzione, per cui nel giorno medesimo, nella Cattedrale di Barcellona dal Vescovo del luogo, Berengario della Palù, San Pietro Nolasco ricevette la veste bianca e lo scapolare distintivo del nuovo Ordine, e ai soliti tre voti
aggiunse quello di dare, occorrendo, anche la vita per la Redenzione degli Schiavi, e Re Giacomo gli cedette per prima casa del nuovo Istituto la maggior parte del proprio palazzo. Cosi principiò il grand’Ordine che ben tosto dilatossi in fogni parte, e recò immensi vantaggi alla Cristianità, l’Ordine della Redenzione degli Schiavi, e Maria sotto il titolo della Mercede acquisto nuovi titoli alla comune riconoscenza, essendo ELla stata la institutrice di un Ordine cosi benemerito della Religione e della Società.
MADONNA DELLA MERCEDE (24 settembre).
ossia della Redenzione degli Schiavi.
I.
Amabilissima Vergine Maria, che non contenta di avere così efficacemente cooperato alla liberazione delle anime nostre dalla schiavitù del peccato allora quando, col sacrificio del vostro Cuore, rendeste più compito e più abbondante
quel Sacrificio divino che della propria persona faceva là sul Calvario il vostro divin Figliuolo, voleste ancora diventare la Redentrice dei nostri corpi, ordinando ai vostri divoti d’instituire sotto i vostri auspicj il santissimo Ordine della Mercede per riscattare i Cristiani dalle barbare mani degli infedeli, ottenete a noi tutti la grazia di riguardarvi mai sempre come la nostra più generosa benefattrice, e di travagliare continuamente, a vostra imitazione per la salute così spirituale come corporale dei nostri prossimi. Ave.
II.
Amabilissima vergine Maria, che, per liberare dalla tirannia dei Saraceni dominatori della Spagna tutti i Cristiani che venivano da quegli empj condotti in durissima schiavitù, vi degnaste di comparire nella medesima notte a S. Pietro Nolasco e a S. Raimondo di Pegnafort, non che a Giacomo Re d’Aragona, affinché, animati dalla vostra protezione, si applicassero immediatamente all’istituzione dell’Ordine tanto benefico della Mercede, impetrate a noi tutti la grazia di avere a vostra imitazione
una compassione tenera ed efficace per tutti i travagli del nostro prossimo, e di viver sempre in maniera da meritare le vostre particolari illustrazioni per procurargli costantemente il miglior bene. Ave.
III.
Amabilissima vergine Maria, che, ad ottenere efficacissima la redenzione degli schiavi, mediante l’Ordine santissimo della Mercede da Voi medesima instituito, ora infondeste nei facoltosi una generosità tutta nuova perché largheggiassero nelle elemosine, ora moltiplicaste il denaro nelle mani dei Religiosi quando mancavano del
necessario al riscatto dei loro fratelli, ora con aperti miracoli sottraeste alle mani dei barbari gli schiavi vostri divoti, ottenete a noi tutti la grazia di non perdere mai la libertà di figli adottivi di Dio, e di essere subito liberati dalla schiavitù del demonio, quando con qualche peccato ci fossimo a lui venduti spontaneamente, onde, dopo avervi servita come nostra padrona qui in terra, passiamo a ringraziarvi per tutti i secoli quale nostra ‘correndentrice‘ su in Cielo. Ave, Gloria.
ORAZIONE.
Deus, qui per gloriosissimam Filii tui Matrem, ad liberandos Christi fideles a potestate Paganorum, nova Ecclesiam tuam prole amplificare dignatus es,
præsta, quæsumus: ut quam pie veneramur tanti Operis institutricem,
ejus pariter meritis et intercessione a peccatis omnibus et captivitat dæmonis liberem eumdem Dominum, etc…
[G. RIVA: Manuale di Filotea, XXX ed. Milano 1888]