LA VITA INTERIORE E LE SUE SORGENTI (1)
Sac. Dott. GIOVANNI BATTISTA CALVI
con prefazione di Mons. Alfredo Cavagna
Assistente Ecclesiastico Centr. G. F. di A. C.
Ristampa della 4a edizione Riveduta.
Nihil Obstat quominus imprimatur: Sac. Don Luigi Carnino
Imprimatur
Di Curia Arch.Taurin 11 oct.1937
Mons. Lorenzo Coccolo Vic. Gen.
Visto per la Congregazione Salesiana
TORINO, 4 VOV. 1937
Sacerdote Giovanni Zolin
TORINO – SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE – 1943
AL REVERENDISSIMO SIGNOR Don PIETRO RICALDONE
IV SUCCESSORE DI S. GIOVANNI BOSCO RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI
UMILE FILIALE OMAGGIO
PREFAZIONE
Lo Spirito di Dio che soffia quando e dove vuole e che assiste e ispira la mistica Sposa del Cristo ha, in questi ultimi tempi, suscitato negli animi una particolare attrattiva alla vita interiore. Sembra una contraddizione, ma è una realtà. Iddio fa sanabili le Nazioni e somministra Egli solo i rimedi necessari, anche se a noi sembrano paradossali, come paradossi, a Corta vista, sì giudicano alcune sentenze nel Vangelo. – Nel secolo dell’esteriorismo, del dinamismo, del meccanicismo troviamo, in ogni condizione, anime assetate di raccoglimento, di preghiera, di vita intima. Saranno minoranze, ma è confortante il constatare che queste minoranze non si contavano così numerose nelle epoche precedenti. Potevamo forse trovare un numero maggiore di buoni mediocri, che la vertiginosità e il turbinìo della vita moderna ha in parte travolto nei suoi gorghi, ma in compenso constatiamo, in quel pusillus grex sul quale il Padre Celeste ha posto le compiacenze, un promettente risveglio, che lascia intravvedere e sperare albe migliori. Il grande Toniolo così preconizzava l’avvenire: « La palingenesi sociale sarà compita non da un eroe o da un dotto o da un diplomatico, ma da un Santo; anzi da una società di Santi ». E siamo veramente su questa strada regale. Ne sia ringraziata la Provvidenza! Chi con competenza e dottrina studierà e narrerà la gloria dei tempi nostri e della sua spiritualità, dovrà sottolineare questa nota dominante e testimonierà che forse mai la vita interiore ha avuto un rilievo come oggi. – Cogliamone alcuni aspetti caratteristici. Un primo aspetto si potrebbe chiamare dogmatico. La vita interiore scaturisce dalle profondità del dogma. È pregio dell’età nostra l’aver più saldamente innestato l’ascetica alla dogmatica. Non che prima ne fosse avulsa, ma si prescindeva un po’ troppo dalle basi dogmatiche, quasi fosse. Una costruzione a sé stante. Solo rivelando le altezze di Dio si spingono più sicuramente le anime al Padre Celeste, secondo il precetto di Gesù: Siate dunque perfetti com’è perfetto il Padre vostro nei cieli (MATT., V,48). – Di qui i profondi e fertili studi sul Corpo Mistico di Cristo e sulla nostra incorporazione; le consolanti dottrine, che si riassumono nella frase meravigliosa « Dio in noi»; gli sviluppi ampi e proficui del trattato De gratia, che dai chiusi recinti delle severe aule teologiche è stato portato in tutta la sua operante realtà alle anime, che ignoravano le grandezze del loro Battesimo. – Un secondo aspetto è quello liturgico. Partiamo dalla liturgia non in quanto è semplice cerimoniale o estetismo, ma senza escludere l’importanza e la bellezza dei suoi riti augusti: vogliamo farne rilevare lo spirito vivificatore. Vivere la liturgia è attingere la vita divina alle sue sorgenti, ai Sacramenti e ai Sacramentali e in modo speciale alla S. Messa; è proporsi un mistico itinerario, seguendo giorno per giorno la vita di Gesù, che si ricorda nell’Anno liturgico e nell’immolazione quotidiana del divin Sacrificio; è porsi sotto l’azione santificatrice che l’Eterno Sacerdote esercita mediante la Gerarchia. Oggi, con la grazia di Dio, si intende così e si vive così, da non pochi fedeli la liturgia. Felice conseguenza dovuta non solo a questi ma anche ad altri fattori, sui quali sarebbe troppo lungo indugiarsi (accenniamo. alla dottrina dell’infanzia spirituale, richiamata dalla piccola Teresa del Bambino Gesù, alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, allo spirito missionario, ecc.) e che è indice dell’importanza in cui è tenuta la vita interiore, è il diffondersi dell’uso della meditazione, della pratica del Ritiro e degli Esercizi spirituali proprio in mezzo ai laici. – Aggiungiamo un altro aspetto: quello offerto dall’Azione Cattolica. Chi ha giudicato l’Azione Cattolica un movimento esterioristico, coreografico, burocratico, esclusivamente organizzativo, ignora la vera natura dell’A. C. Non si comprenderebbero le vive insistenze del Regnante Pontefice per Azione Cattolica se tutto dovesse ridursi a limiti così angusti e meschini. Un Papa della statura gigantesca di Pio XI non ne avrebbe fatto uno dei capisaldi del suo glorioso Pontificato. – Si è che l’Azione Cattolica ha dissetato i suoi ascritti alla pura sorgente del dogma, ha posto sulle loro labbra la preghiera ufficiale della Chiesa e così ha saputo suscitare verace zelo per la salvezza delle anime. Si è che l’Azione Cattolica è soprattutto un movimento di anime, che nella profondità della loro vita interiore, sanno ascoltare l’invito del Vicario di Cristo a collaborare all’apostolato gerarchico, per salvare la società e la civiltà contemporanea, instaurare la pace di Cristo nel regno di Cristo e «ridare al Cuore divino il trono e lo scettro nelle famiglie e nella società ». (Enc. Ubi Arcano). Ecco perché la vita interiore è alla base dell’A. C.; ecco perché l’Azione Cattolica è esuberanza e pienezza di vita interiore; ecco l’alto monito di Pio XI: « L’Azione Cattolica deve avere per premessa la santificazione individuale di ciascuno: che abbondi cioè e sovrabbondi quella vita soprannaturale che il Buon Pastore è venuto a portare a salvezza del mondo, ut vitam habeant et abundantius habeant »
(19 aprile 1931 alle Associazioni Cattoliche di Roma).
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Saremmo incompleti nella nostra rapida rassegna se non ricordassimo il potente e prezioso contributo della stampa a questo orientamento verso la vita interiore. Dai libri dotti e profondi a quelli di semplice volgarizzazione. Vantaggiosi i primi per il loro contributo scientifico, ma non meno utili i secondi per l’opera modesta ma indispensabile con cui ai più umili, quasi per vasi capillari, sanno far giungere la linfa corroborante di vitali insegnamenti. Annoveriamo fra questi ultimi, e salutiamo con vera gioia spirituale il nuovo scritto sulla « Vita interiore, ecc. », di cui ha voluto farci dono il Sac. Dott. G. B. Calvi, già noto per altre sue celebrate pubblicazioni. – Vi si ritroverà lo spirito di Don Bosco, Santo trasfuso nel suo discepolo, per cui anche le cose alte sono dette con semplicità e sempre con unzione. Vi si rintraccerà una modestia istintiva per cui l’Autore, a un certo punto, ama quasi celarsi, e lascia volentieri la parola ad altri, ornando così con rari gioielli il fine broccato del suo lavoro. Ma in modo speciale si rileverà il desiderio ardente di portare a tutti, specie ai giovani e agli ascritti alla Azione Cattolica, un anelito più sentito verso quella vita interiore, alla cui vetta apparisce Lui solo, il Maestro Divino, unico mediatore al Padre, e Salvatore degli individui e della società. – Sotto questi auspici il nuovo libro verrà accolto con piacere e con riconoscenza dalle anime desiderose di pace e di bene.
Roma, 15 ottobre 1937.
Festa di Santa Teresa.
Sac. A. CAVAGNA – Ass. Eccl. Centrale G. F. di A. C.
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A CHI LEGGE…
L’idea della pubblicazione di questo — comunque si voglia dire — modesto lavoro, mi venne durante la celebrazione intima del 25° annuale (31 luglio 1936) della mia prima Messa. Per due ragioni speciali: in ringraziamento al Signore per gli anni di vita concessimi, e per il fine di presentare un aiuto, di suggerire un mezzo, di indicare, a tutte le anime pie, ma, soprattutto alle anime giovanili, una strada diritta e relativamente facile per andare a Dio, raggiungerlo, possederlo, vivere uniti con Lui. Lo so. Libri che trattano di questa materia, ve ne sono molti, belli e utilissimi. Basterebbe ricordarne, e presentarne, uno solo, il libro carissimo della mia giovinezza, meraviglioso nella sua efficacia: il Per la vita intima del Padre Grou, che fu, ed è, per tante anime, come un perfetto intonatore spirituale dalla voce magica, chiara, forte; sempre fiducioso e persuadente. Mi si perdonerà, tuttavia, se nonostante questo, ho coltivato il desiderio di poter cooperare, modestamente, al dolce e insistente richiamo di Gesù: venite ad me omnes! Si: venite a me, tutti… senza distinzione: ma venite per vivere uniti a me! Poiché… Io sono la vite e voi i tralci… e voi senza di me non potete fare nulla. Quanto ho desiderato, e desidererei, che le mie povere pagine fossero un fiore, per l’altare di Gesù! Per questo ho supplicato la bontà infinita del suo Cuore divino e ricorsi all’intercessione della Vergine, che col dolcissimo titolo di Ausiliatrice imparai ad amare filialmente sino dall’infanzia! Ma so, purtroppo, che i lettori non troveranno, in queste pagine, delle novità attraenti, o, almeno, speciali doti caratteristiche di forma e di contenuto. Le parole, però, che riguardano Dio e le sue infinite perfezioni, risuonano sempre di Lui, e hanno, sempre, una loro luce intima, ch’è la luce del Signore. Questa luce, se accolta nel focolare dell’anima, dapprima sfavilla e lampeggia, poi si sprigiona e schiarisce in tante scintille, indi, in fiamma ardente. Se noi assecondiamo questa fiamma che illumina e riscalda, accesa e tenuta viva dall’amore divino per noi, veniamo presto a conoscere il nostro nulla, e, in questa miseria constatata, il bisogno di andare a Lui solo, a sentire lo stimolo della fame e della sete di Lui. – La vita d’unione con Gesù, esclude la vita del nostro io plasmato d’orgoglio e d’amor proprio, esige il distacco, la dimenticanza, la nostra morte mistica. Tutta l’ascesi sta nelle parole di Gesù: se qualcuno vuole seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua Croce e mi segua (MATT., XVI, 24). – È nell’ascesi, che ha le radici la mistica. «Se qualcuno mi ama, ricorderà e osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui, e presso di lui prenderemo dimora » (Giov., XIV, 33). Il rinnegamento di sé e l’unione con Dio, ecco l’ideale richiesto da Gesù agli Apostoli e a tutte le anime generose. « Tutte le dottrine ascetiche e mistiche dei grandi periodi della storia della spiritualità non sono che tante esposizioni ed esecuzioni di questo programma unico e perenne ». « Nulla, nulla, nulla fuor che Dio! Dir questo nell’anima, non è il metodo di pregare? diceva san Giovanni della Croce. E non è forse, questo modo di pregare che induce la Grazia divina a cantare il suo poema nei cuori e nelle anime? Possano, dunque, queste pagine servire come di strumento, pur miserrimo, alla Grazia Divina per attrarre tante e tante anime… renderle consapevoli della loro nobilissima aderenza al Corpo mistico di Gesù, e sempre più radiose di luce e sovrabbondanti di gioia.
Al rev.mo Padre Prof. Angelo Taverna S. I. della Facoltà Teologica di Chieri, ch’ebbe la bontà di leggere e di esaminare pazientemente il mio lavoro prima che venisse stampato, e al rev.mo Mons. Alfredo Cavagna, Assistente Eccl. Centrale della G. F. di A. C. che si degnò di leggerne le bozze di stampa e mi regalò la sua magnifica prefazione, i miei ringraziamenti umili, ma fervidi e vivissimi. Il Signore lo ricompensi generosamente.
G. B. CALVI,
Salesiano.
Torino, 8 dicembre 1937
L’Immacolata Concezione.
Lettera di S. Em. il signor Card. E. PACELLI.
SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITÀ
Dal Vaticano 8 aprile 1928.
Molto Reverendo Signore, ho il piacere di: significarle che l’Augusto Pontefice ha accolto con paterno gradimento l’omaggio dalla S. V. umiliatoGli della pubblicazione: La vita interiore e le sue sorgenti. Ringraziando del dono e del devoto pensiero che l’ha ispirato, Sua Santità le imparte di cuore, in auspicio di celesti favori, l’Apostolica Benedizione.
Mi valgo volentieri dell’occasione per ringraziare la S. V. dell’esemplare a me cortesemente destinato e per professarmi, con distinta stima;
dev.mo nel Signore
(firmato): E. Card. PACELLI.
Molto Reverendo Signore Sac. Dott. G. B. CALVI della Pia Società Salesiana di San Giovanni Bosco
TORINO
Lettera di S. Em. il Signor Card. VINCENZO LA Puma, Prefetto della Congregazione dei Religiosi.
Rev.mo Padre,
la ringrazio vivamente dell’omaggio fattomi del suo, più che modesto, ottimo volumetto di: La vita interiore e le sue sorgenti, che io già conoscevo ed avevo ammirato. A questa ammirazione aggiungo la mia particolare benedizione che spero le riuscirà assai gradita, con quell’affetto con il quale io intendo inviarla a un ottimo Figlio di Don Bosco. La ossequio e mi professo
di Lei dev.mo
Roma, 7 marzo 1938.
(firmato): Vincenzo Card. LA Puma.
Lettera di S. Em. il Signor Card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino.
Torino, 7-IV-38.
Il Cardinale Fossati, Arcivescovo di Torino, ringrazia il M. Rev. Don Calvi dell’omaggio fattogli della nuova pubblicazione, ma più ancora per aver dato a tante anime il modo di istruirsi su un punto tanto importante della vita cristiana. Benedice quindi all’Autore coll’augurio che La vita interiore abbia a trovare tanti e tanti lettori.
(firmato): M. Card. Fossati.
Lettera di S. E. il Signor Card. Pietro BOETTO,
Arcivescovo di Genova.
Il Cardinale Pietro Boetto S. J., Arcivescovo di Genova, riverisce il M. R. D. Calvi e gl’invia un piccolo pensiero sopra il suo bel libretto La vita interiore. Il buon don Calvi farà di esso quel conto che crederà. Ho data una scorsa al libretto La vita interiore dovuto alla penna del Sac. G. B. Calvi, Salesiano, libretto che si presenta in una veste tipografica così nitida e così comoda, che invoglia a leggerlo. Però nello scorrerlo dovetti constatare che se esso pel suo formato si può dire un libretto, per la materia che contiene e per la densità dei concetti e degli ammaestramenti pratici e utilissimi, specialmente alla nostra cara gioventù, si può e si deve dire un bel libro, che può supplire a parecchi. altri più voluminosi. In questo libro il giovane che voglia essere schiettamente e seriamente cattolico, trova le sincere e salutari sorgenti a cui attingere per coltivare la sua vita interiore, la vita dell’anima, perché possa ascendere sempre meglio ad alto in altum. In questo bel libro egli vede accese le luci, che lo guidano sulla via sicura nella sua ascensione; trova il fuoco, che lo riscalda. In esso egli vede assai bene indicati i gradini che deve ascendere, le svolte che deve evitare per non sbagliare la mèta. Trova insomma tutto ciò che è necessario ed utile per giungere in cima alla vetta, nella quale si incontra col suo Divin Maestro, ed in Lui possiede quanto può pienamente soddisfare il suo cuore ardente, quanto può appagare il suo ardore giovanile, che tende sempre in alto! Quanto, quindi, è desiderabile che questo bel libro formi l’oggetto di assidua lettura del nostro caro giovane cattolico, perché possa in tal modo assimilarlo nella sua vita pratica! Faccia il Signore che questo mio desiderio si converta in realtà nei nostri carissimi giovani!
Genova, 7 ottobre 1938.
(firmato): Pierro Card. Boetto, S. J.