LA SUMMA PER TUTTI (5)
R. P. TOMMASO PÈGUES
LA SOMMA TEOLOGICA Di S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI
PARTE PRIMA
Capo XIX.
Opera di conservazione e di governo.
272. Che cosa intendete col dire che Dio è Sovrano Signore di tutte le cose?
Intendo che tutte le cose del mondo creato da Dio sono soggette al governo unico, supremo ed assoluto di Dio stesso (CIII, 1,3).
273. E che cosa intendete col dire che tutte le cose del mondo creato da Dio sono soggette al governo unico, supremo ed assoluto di Dio stesso?
Intendo non esservi niente nel mondo degli spiriti, nel mondo dei corpi e nel mondo umano che possa sottrarsi all’azione di Dio che conserva tutti questi esseri e li conduce al fine per il quale li ha tutti creati (CIII, 4-8).
274. Qual è il fine a cui Dio col suo governo conduce tutti gli esseri che ha creati e conserva?
Il fine a cui Dio col suo governo conduce tutti gli esseri che ha creati e conserva è Egli stesso, ossia la sua propria gloria (CIII, art. 2).
275. Come dite che Dio e la sua gloria sono il fine di tutto l’universo conservato e governato da Lui?
Io dico. che Dio e la sua gloria sono il fine di tutto l’universo conservato e governato da Lui, perché Dio muove tutte le cose in questo universo creato e conservato da Lui, affinché si manifesti e si esplichi nell’ordine stesso dell’universo ciò che è nella intelligenza e nella volontà di Colui che lo ha fatto, lo conserva e lo governa (Ibid).
276. Dunque nell’ordine stesso dell’universo risplende e si manifesta la gloria esterna di Dio?
Sì; nell’ordine stesso dell’universo risplende e si manifesta la gloria esterna di Dio (Ibid.).
277. Può esservi qualche cosa di più grande e di più perfetto all’infuori di Dio, che questo ordine dell’universo creato, conservato e governato da Lui?
No; non vi può essere nell’ordine attuale delle cose niente di più grande né di più perfetto all’infuori di Dio, che questo ordine dell’universo creato, conservato e governato da Lui (XXV, 5,6).
278. Perché dite: nell’ordine «attuale» delle cose?
Perché essendo Dio infinito ed onnipotente, nessun ordine creato per quanto perfetto, saprebbe uguagliare la potenza infinita di Dio (Ibid.).
Capo XX.
Azione personale di Dio nel governo del mondo.
I miracoli.
279. Come governa Dio questo universo creato da Lui?
Conservandolo ed indirizzandolo al suo fine (CIII, 4).
280. Dio conserva da Se stesso tutti gli esseri da Lui creati?
Sì; Dio conserva da Se stesso tutti gli esseri creati da Lui, benché si serva anche di altri esseri determinati per conservarne altri ancora secondo l’ordine di dipendenza che ha stabilito tra loro creandoli (CIV, 1, 2).
281. Che cosa intendete col dire che Dio conserva da Se stesso tutti gli esseri da Lui creati?
Intendo che ciò che trovasi in fondo a tutti gli esseri dell’universo e fa sì che essi partecipino tutti nel fatto di essere, viene loro continuato direttamente dall’azione di Dio stesso (CIV, 1).
282. Questa conservazione nell’essere di tutti gli esseri che esistono, è essa pure propria di Dio come la loro creazione?
Sì; questa conservazione nell’essere di tutti gli esseri che esistono è essa pure propria di Dio come la loro creazione; perché ambedue vanno a terminare direttamente ed immediatamente all’essere, effetto proprio di Dio (CIV, 1 ad 4; VII, 1).
283. Potrebbe Dio far sì che tutti gli esseri esistenti cessassero di essere?
Sì; Dio potrebbe fare che tutti gli esseri esistenti cessassero di essere (CIV, 3).
284. Che cosa occorrerebbe a Dio per fare che tutti gli esseri esistenti cessassero di essere?
Basterebbe che Egli cessasse di voler loro continuare l’essere che hanno, e che continuano a ricevere da Lui ad ogni istante (/bid.).
285. Dunque l’essere di tutto ciò che è nel mondo si mantiene continuamente in una dipendenza assoluta da Dio?
Sì; l’essere di tutto ciò che è nel mondo si mantiene continuamente in un: assoluta dipendenza da Dio: quasi come la luce del giorno si trova in una assoluta dipendenza dalla presenza e dall’azione del sole. Soltanto mentre l’azione del sole è di necessità, l’azione di Dio è tutta di libertà e di bontà infinita (Ibid.).
286. Dio ha mai distrutto niente di ciò che ha fatto?
No; Dio non ha mai distrutto niente di ciò che ha fatto (CIV, 4).
287. Dio deve mai distruggere niente di ciò che ha fatto?
No; Dio non deve mai distruggere niente di ciò che ha fatto (Ibid.).
288. Perché dite che Dio non ha mai distrutto né deve mai distruggere niente di ciò che ha fatto?
Perché Dio non opera che per la sua gloria; e la sua gloria non richiede che Egli distrugga ciò che ha fatto, ma al contrario che lo conservi nell’essere (Ibid.).
289. Si possono produrre dei cambiamenti nelle cose fatte da Dio?
Sì; si possono produrre dei cambiamenti nelle cose fatte da Dio; cambiamenti più o meno profondi, secondo la diversità della natura e secondo la diversità degli stati rispetto ad una stessa natura.
290. Questi cambiamenti che possono prodursi e che di fatto si producono nelle cose fatte da Dio, rientrano nell’ordine del governo divino?
Sì; tutti i cambiamenti che possono prodursi e che di fatto si producono nelle cose fatte da Dio rientrano nell’ordine del governo divino; perché tutto ciò può e deve servire al fine di tale governo, che è la gloria di Dio ed il bene della sua opera.
291. Nelle cose fatte da Dio si danno dei cambiamenti dovuti all’azione propria di Dio?
Sì; nelle cose fatte da Dio si danno dei cambiamenti dovuti all’azione propria di Dio (CV, 1-8).
292. Quali sono i cambiamenti nelle cose fatte da Dio, dovuti all’azione propria di Dio?
Sono tutti i cambiamenti che riguardano in maniera immediata l’ultimo fondo degli esseri materiali, o la parte affettiva degli esseri spirituali; ed ancora ciò che vi è di primo in ogni azione della creatura (CV, 1, 4, 5).
293. Bisognerebbe attribuire all’azione propria di Dio i cambiamenti che avvenissero nelle cose materiali fatte da Lui, al di fuori delle cause seconde proporzionate a tali cambiamenti secondo il corso ordinario della natura?
Sì; ed è ciò che si chiama propriamente miracolo (CV, 6, 7).
294. Vi sono dunque dei miracoli operati da Dio?
Sì; certissimamente vi sono dei miracoli operati da Dio nel mondo materiale, e si possono dividere in tre grandi categorie secondoché si tratta di fatti che la natura è impotente a produrre in se stessi, o nel soggetto che li manifesta, o nel modo che si producono (CV, 8).
295. Perché Dio ha operato ed opera ancora queste specie di miracoli?
Dio ha operato ed opera ancora quando Gli piace queste specie di miracoli, per impressionare la mente degli uomini e condurli a riconoscere il suo intervento divino in ordine al loro bene ed alla sua gloria.
Capo XXI.
L’azione delle creature in questo governo.
L’ordine dell’universo.
296. Nei cambiamenti che si producono o possono prodursi nelle cose create da Dio, le creature possono agire ed agiscono le une sulle altre?
Sì; ed è anzi per questa azione delle creature le une sulle altre che è propriamente costituito l’ordine dell’universo (XLVII, 3).
297. Questa azione delle creature le une sulle altre è essa pure sottomessa all’azione del governo divino?
Sì; questa azione delie creature le une sulle altre è essa pure sottomessa nel più alto grado all’azione del governo divino (CIII, 6).
298. Che cosa volete dire quando dite che questa azione delle creature le une sulle altre è sottomessa nel più alto grado all’azione del governo divino?
Voglio dire che per questa stessa azione delle creature le une sulle altre Dio conduce tutte le creature al fine loro assegnato (Ibid).
299. Dio avrebbe potuto da Sé solo, con la sua azione propria, condurre al suo fine ciascuna delle sue creature?
Lo avrebbe potuto senza alcun dubbio; ma era cosa migliore che si servisse anche dell’azione delle creature le une sulle altre per condurle al loro fine; perché le creature ne riescono più perfette ed Egli stesso ne apparisce più grande.
300. Come dite che le creature ne riescono più perfette?
Perché esse partecipano all’azione sovrana di Dio che agisce sulle sue creature per condurle al loro fine (CIII, 6 ad 2).
301. Come dite che Dio ne apparisce più grande?
Perché è una nota di grandezza, di potenza e di maestà per un sovrano, avere al suo servizio una moltitudine di ministri che ne eseguiscono gli ordini assoluti (CIII, 6 ad 3).
302. Quando dunque tutte le creature agiscono le une sulle altre eseguiscono gli ordini assoluti di Dio?
Sì; tutte le creature, quando agiscono le une sulle altre, eseguiscono gli ordini assoluti di Dio; non potendo mai la loro azione sfuggire alla perfetta e sovrana ordinazione del governo divino (CIII, 7).
303. E affatto impossibile che vi sia qualche disordine nell’azione delle creature le une sulle altre, quando agiscono come strumenti di Dio nel governo del mondo?
Sì; perché la loro azione, qualunque essa sia, è sempre condotta a concorrere sotto l’azione suprema di Dio al bene dell’universo (CIII, 8 ad 1, ad 3).
304. Possono le creature, con la loro azione delle une sulle altre, essere causa di un male particolare?
Sì; le creature possono con la loro azione delle une sulle altre essere causa di un male particolare, sia nell’ordine fisico sia ancora nell’ordine morale; perché esse possono turbare questo o quell’ordine subalterno fra le creature, ed anche fra le diverse manifestazioni subordinate dei consigli e dei voleri divini (CIII, 8 ad 1).
305. Questo male particolare avviene contrariamente all’ordine del governo divino?
No; questo male particolare non avviene contrariamente all’ordine del governo divino preso nel suo insieme.
306. Perché dite che questo male particolare non avviene contrariamente all’ordine del governo divino preso nel suo insieme?
Perché Dio è così sovranamente potente che subordina questo male particolare ad un ordine superiore, in virtù del quale serve anch’esso al bene del tutto (Ibid.: XIX, 6; XXIII, arti 5 ad 3).
307. Tutto è dunque meravigliosamente ordinato nell’azione delle creature le une sulle altre, sotto l’azione suprema e sovrana del governo divino?
Sì; tutto è meravigliosamente ordinato, nell’azione delle creature le une sulle altre,
308. Possiamo noi su questa terra comprendere tale ordine meraviglioso del governo di Dio sul mondo?
Non lo possiamo assolutamente; perché per questo bisognerebbe conoscere tutto l’insieme delle creature e dei consigli divini.
309. Dove vedremo in tutto il suo splendore la bellezza e l’armonia del governo di Dio nel mondo?
Soltanto in cielo noi vedremo in tutto il suo splendore la bellezza e l’armonia del governo di Dio nel mondo,
CAPO XXII.
Fra gli angeli. – Le gerarchie e gli ordini.
310. L’azione delle creature le une sulle altre esiste nel mondo dei puri spiriti, ossia tra gli Angeli?
Sì; nel mondo dei puri spiriti ossia tra gli Angeli esiste l’azione di questi spiriti gli uni sugli altri.
311. Come si chiama l’azione dei puri spiriti gli uni sugli altri?
Si chiama illuminazione (CVI, 1).
312. Perché chiamate illuminazione l’azione dei puri spiriti gli uni sugli altri?
Perché i puri spiriti non agiscono gli uni sugli altri se non per comunicarsi la luce che ricevono da Dio, sulla scorta del suo governo (Ibid.).
313. Questa luce di Dio viene comunicata ai puri spiriti in una maniera graduale ed ordinata?
Sì; questa luce di Dio viene comunicata ai puri spiriti in una maniera graduata e meravigliosamente ordinata.
314. Che cosa intendete col dire che la luce di Dio è comunicata ai puri spiriti in maniera meravigliosamente ordinata?
Intendo che Dio la comunica anzitutto a quelli che sono più vicini a Lui, e questi agli altri Angeli per ordine dai più elevati fino agli ultimi, in modo che l’azione dei primi si comunica agli ultimi per l’azione degli intermedi (CVI, 3).
315. Vi sono dunque dei primi, dei secondi e degli ultimi in questa subordinazione dell’azione dei puri spiriti gli uni sugli altri, per comunicarsi la luce che discende da Dio sopra di essi?
Sì; vi sono dei primi, dei secondi e degli ultimi in questa subordinazione dell’azione dei puri spiriti gli uni sugli altri, per comunicarsi la luce che discende da Dio su di essi (CVIII, 2).
316. Potreste fare intendere con un paragone che cosa è questa subordinazione dell’azione dei puri spiriti gli uni sugli altri, per comunicarsi la luce che discende da Dio su di essi?
Si potrebbe paragonare ad un fiume di luce che discende limpido di roccia in roccia, alimentato continuamente dalle acque di un bel lago alla sommità della montagna.
317. Questa subordinazione degli Angeli tra loro comprende diversi gruppi?
Sì; questa subordinazione degli Angeli tra loro comprende diversi gruppi (CVIII).
318. Di quante specie sono questi gruppi?
Questi gruppi sono di due specie.
319. Come chiamate queste due specie di gruppi esistenti nella subordinazione degli Angeli tra loro?
Si chiamano gerarchie ed ordini o cori angelici (CVIII).
320. Che cosa intendete con la parola gerarchia?
La parola gerarchia è derivata dal greco e significa « principato sacro ».
321. Che cosa comprende la parola « principato »?
La parola « principato » comprende due cose: il principe ed il popolo amministrato sotto di lui (CVIII, 1).
322. E quando si dice « principato sacro » che cosa si vuol dire con questo?
Il « principato sacro » inteso nel suo senso pieno e perfetto designa la moltitudine delle creature ragionevoli chiamate a partecipare delle cose sante sotto il governo unico di Dio, Principe supremo e Re Sovrano di tutta questa moltitudine (Ibid.).
323. Non vi sarebbe dunque che un solo principato sacro ed una sola gerarchia nel mondo governato da Dio?
Sì; a considerare il principato sacro da parte di Dio, Principe supremo e Re Sovrano di tutte le creature ragionevoli governate da Lui, non vi è che un solo principato sacro, ossia una sola gerarchia che comprende gli Angeli e gli uomini (CVII, 1).
324. Come dunque ed in qual senso si parla di gerarchie al plurale, ed anche in modo speciale nel solo mondo dei puri spiriti, ossia degli Angeli?
Perché da parte della moltitudine ordinata sotto il Principe, il principato si diversifica secondoché la moltitudine deve ricevere in diverse maniere il governo del Principe stesso (CVIII, 1).
325. Potreste darmi un esempio di questa diversità nelle cose umane?
Sì; avviene nella stessa guisa che sotto un medesimo re si trovano città o province differenti, rette da diverse leggi e da ministri diversi (CVII, 1).
326. Vi è una gerarchia differente per gli uomini e per gli Angeli?
Sì; fintantoché gli uomini sono sulla terra vi è una gerarchia differente per gli uomini e per gli Angeli (CVIII, 1).
327. Perché dite fintantoché gli uomini sono sulla terra?
Perché in cielo gli uomini saranno ammessi nella gerarchia degli Angeli. (CVIII, 8)
328. Vi sono dunque più gerarchie tra gli Angeli?
Sì, tra gli Angeli vi sono più gerarchie (CVII, 1).
329. Quante gerarchie vi sono tra gli Angeli?
Tra gli Angeli vi sono tre gerarchie (CVII, 1).
330. Potreste dirmi come si distinguono queste tre gerarchie tra gli Angeli?
Queste tre gerarchie tra gli Angeli, si distinguono secondo una triplice maniera di riconoscere le ragioni delle delle cose concernenti il governo divino (CVIII, 1)
331. In qual maniera la prima gerarchia conosce le ragioni del governo divino?
Essa le conosce in quanto queste ragioni procedono dal Primo Principio universale che è Dio (CVIII, 1).
332 Che cosa consegue da ciò in ordine, in ordine agli Angeli di questa prima gerarchia?
Da ciò consegue, in ordine agli Angeli della prima gerarchia, che essi stanno vicino a Dio in modo che tutti gli ordini dui questa gerarchia prenderanno i loro nomi da qualche ufficio avente per oggetto Dio stesso (CV. 1, 6)
333. In qual maniera la seconda gerarchia conosce le ragioni delle cose concernenti il governo divino?
Essa le conosce in quanto queste specie di ragioni dipendono dalle cause universali create (CVIII, 1).
334. Che cosa ne consegue per gli Angeli di questa seconda gerarchia?
Per gli Angeli di questa seconda gerarchia ne consegue che essi ricevono la loro illuminazione dalla prima gerarchia, e che i loro ordini traggono il nome da qualche ufficio avente relazione con la universalità delle creature governate da Dio (CVIII, 1, 6).
335. In qual maniera la terza gerarchia conosce le ragioni delle cose concernenti il governo divino?
Essa le conosce in quanto si applicano alle cose particolari ed in quanto dipendono dalle loro cause proprie (CVIII, 1).
336. Che cosa ne consegue per gli Angeli di questa terza gerarchia?
Per gli Angeli di questa terza gerarchia ne consegue che essi ricevono la luce divina secondo forme particolari che permettono loro di comunicarsi alle nostre intelligenze su questa terra, e che i loro ordini traggono il nome da atti limitati ad un uomo, come gli Angeli custodi; oppure ad una provincia come i Principati (CVIII, 1, 6).
337. Si troverebbe un esempio di questa triplice gerarchia nelle cose della terra?
Sì; si potrebbe trovare un esempio di questa triplice gerarchia nelle cose della terra. Avviene qui come tra gli ufficiali del re, tra i quali si trovano i ciambellani, i consiglieri, gli assessori che sono sempre presso la persona del Principe; poi gli ufficiali della curia reale dai quali dipendono gli affari di tutto il regime in generale; ed infine gli ufficiali che nel regime sono preposti ad una funzione determinata (CVIII, 6).
338. Sono distinti tra gli Angeli gli ordini dalle gerarchie?
Sì; tra gli Angeli gli ordini sono distinti dalle gerarchie (CVIII, 2).
339. In che consiste questa distinzione degli ordini dalle gerarchie tra gli Angeli?
Consiste in questo, che le gerarchie costituiscono diverse moltitudini di Angeli formanti diversi principati sotto il medesimo governo divino; mentre gli ordini costituiscono diverse classi in ciascuna delle moltitudini che formano una gerarchia (CVIII, 2).
340. Quanti ordini vi sono in ciascuna gerarchia?
In ciascuna gerarchia vi sono tre ordini (CVIII, 2).
341. Perché dite che in ciascuna gerarchia vi sono tre ordini?
Perché avviene come presso di noi, ove tutte le diverse classi che distinguono gli uomini in una stessa città si riducono a tre classi principali che sono la nobiltà, la borghesia ed il basso popolo (CVIII, 2).
342. Vi sono dunque in ciascuna gerarchia degli Angeli superiori, degli Angeli intermedi e degli Angeli inferiori?
Sì; e sono appunto i tre ordini di ciascuna gerarchia (CVIII, 2).
343. Bisogna dunque distinguere in tutto nove ordini angelici?
Sì; vi sono in tutto nove principali ordini angelici (CVIII, 5, 6).
344. Perché dite « principali »?
Perché in ciascun ordine vi sono ancora quasi all’infinito altre subordinazioni, avendo ciascun Angelo il suo posto distinto ed il suo ufficio particolare; ma non ci appartiene conoscerli su questa terra (CVIII, 8).
345. I nove ordini sono la stessa cosa che i nove cori degli Angeli?
Sì; i nove ordini sono la stessa cosa che i nove cori degli Angeli.
346. Perché è stato dato il nome di cori agli ordini angelici?
Perché i diversi ordini, compiendo i loro uffici in relazione al governo divino, costituiscono ciascuno degli aggruppamenti pieni di armonia, che fanno risplendere meravigliosamente la gloria di Dio nell’opera sua.
347. Potreste dirmi quali sono i nomi dei nove cori degli Angeli?
Sì; essi sono in ordine discendente: i Serafini, i Cherubini, i Troni; le Dominazioni, le Virtù, le Potestà; i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli (CVIII, 5).
348. Fra i demoni sono rimasti gli ordini?
Sì gli ordini sono rimasti anche fra i demoni; perché essi sono proporzionati alla natura degli Angeli, e la natura è restata la stessa anche tra i demoni.
349. Dunque i demoni sono subordinati tra loro come erano prima della loro caduta?
Sì; i demoni rimangono subordinati tra loro come erano prima della loro caduta (CIX, art. 1,2).
350. Tale ordine tra loro si esercita mai in relazione a qualche bene?
No; tale ordine tra loro non si esercita mai in relazione a qualche bene (CIX, 3).
351. Non si dà dunque alcuna illuminazione fra i demoni?
Fra i demoni non vi sono che le tenebre del male; e per questo il loro impero è chiamato l’impero delle tenebre (Ibid.).
Capo XXIII.
Azione degli Angeli buoni sul mondo dei corpi.
352. Dio si serve degli Angeli per il governo del mondo corporeo?
Sì; Dio si serve degli Angeli per il governo del mondo corporeo; perché il mondo corporeo è inferiore agli Angeli, ed in ogni governo ordinato gli esseri inferiori sono retti da quelli a loro superiori (CX, 1).
353. A quale ordine appartengono gli Angeli che governano il mondo corporeo?
Appartengono all’ordine delle Virtù (CX, art. 1 ad 3).
394. Che cosa fanno gli Angeli che servono al governo del mondo corporeo?
Gli Angeli che servono al governo del mondo corporeo attendono al compimento perfetto del piano provvidenziale e dei divini voleri, in tutto ciò che accade tra i diversi esseri che costituiscono il mondo dei corpi (CX, 1,2,8).
355. Dio opera tutti i cambiamenti che avvengono nel mondo dei corpi, compresi i miracoli, per la interposizione di questi Angeli dell’ordine delle Virtù?
Sì; Dio opera tutti i cambiamenti che avvengono nel mondo dei corpi, compresi i miracoli, per la interposizione di questi Angeli dell’ordine delle Virtù (CX, 4).
356. Quando Dio si serve dei suoi Angeli per operare qualche miracolo, il miracolo si compie per la virtù propria dell’Angelo?
No; il miracolo non si compie che per la virtù propria di Dio; ma Vangelo può concorrervi a modo di intercessione, ossia a titolo di strumento (CX, 4 ad 1).
Capo XXIV
Azione degli Angeli buoni rispetto all’uomo.
Gli angeli custodi.
357. L’Angelo può agire sull’uomo?
Sì; l’Angelo può agire sull’uomo a motivo della sua natura spirituale di ordine superiore (CXI).
358. L’Angelo può illuminare l’intelligenza e lo spirito dell’uomo?
Sì: l’Angelo può illuminare l’intelligenza e lo spirito dell’uomo, fortificando la sua virtù e mettendo alla sua portata la pura verità che egli stesso contempla (CXI, 1).
359. L’Angelo può cambiare la volontà dell’uomo, agendo su di essa direttamente?
No; l’Angelo non può cambiare la volontà dell’uomo agendo su di essa direttamente. essendo il movimento della volontà una inclinazione che non può dipendere direttamente che dalla volontà stessa o da Dio che ne è l’autore (CXI, 2).
360. Non vi è dunque altri che Dio che possa cambiare la volontà dell’uomo, agendo su di essa direttamente?
Sì; non vi è altri che Dio che possa cambiare la volontà dell’uomo agendo su di essa direttamente (CXI, 2).
361. L’Angelo può agire sulla immaginazione dell’uomo e sulle altre sue facoltà sensibili?
Sì; l’Angelo può agire sulla immaginazione dell’uomo e sulle altre sue facoltà sensibili, essendo queste facoltà legate a degli organi, e per conseguenza dipendenti dal mondo corporeo soggetto all’azione degli Angeli (CXI, 3).
862. L’Angelo può agire sui sensi dell’uomo?
Sì; e per la stessa ragione l’Angelo può agire sui sensi esterni dell’uomo ed impressionarli a suo piacimento; purché trattandosi di angeli malvagi, la loro azione non sia ostacolata da quella degli Angeli buoni (CXI, 4).
363. Gli Angeli buoni possono impedire e ostacolare l’azione degli angeli malvagi?
Sì, gli Angeli buoni possono impedire e ostacolare l’azione degli angeli malvagi, avendo stabilito l’ordine della giustizia divina, che gli angeli malvagi, a causa del loro peccato, siano sottomessi alla dominazione degli Angeli buoni (CXI, 4).
364. Gli Angeli buoni possono essere mandati da Dio in missione presso gli uomini?
Sì; gli Angeli buoni possono essere mandati da Dio in missione presso gli uomini; perché Dio si serve della loro azione presso gli uomini per promuovere il bene di questi ultimi, o per la esecuzione dei suoi disegni a loro riguardo (CXII, 1).
365. Tutti gli Angeli buoni possono essere mandati da Dio in missione presso gli uomini?
No; non tutti gli Angeli buoni possono essere mandati da Dio in missione presso gli
uomini (CXII, 2).
366. Quali sono quelli che non vengono mai mandati in missione presso gli uomini?
Sono tutti quelli della prima gerarchia (CXII, 2, 3).
867. Perché nessuno di questi Angeli viene mandato in missione presso gli uomini?
Perché il privilegio della loro gerarchia è di stare continuamente davanti a Dio (CXII, 3).
368. Come si chiamano gli Angeli della prima gerarchia in ragione di questo privilegio?
Si chiamano Angeli assistenti (CXII, 3).
369. Tutti gli Angeli delle altre due gerarchie possono essere mandati in missione presso gli uomini?
Sì; tutti gli Angeli delle altre due gerarchie possono essere mandati in missione presso gli uomini; in questo modo però che le Dominazioni presiedono alla esecuzione dei disegni divini, mentre gli altri, le Virtù, le Potestà, i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli, attendono direttamente a tale esecuzione (CXII, 4).
370. Vi sono degli Angeli mandati da Dio presso gli uomini per proteggerli?
Sì; vi sono degli Angeli mandati presso gli uomini per proteggerli; avendo la Provvidenza del governo divino voluto che l’uomo, dai pensieri e dai voleri sì mutevoli e fragili, fosse assistito nel suo cammino verso il cielo da uno spirito beato, per sempre confermarlo nel bene (CXIII, 1).
371. Dio deputa presso gli uomini per proteggerli uno stesso Angelo per più uomini, oppure distintamente un Angelo per ogni uomo?
Dio deputa in missione presso gli uomini per proteggerli un Angelo distintamente per ogni uomo, essendo ogni anima umana più cara a Dio delle diverse specie di creature materiali, alle quali tuttavia è preposto un Angelo distinto che veglia a promuovere il loro bene (CXIII, 2).
372. A quale ordine appartengono gli Angeli deputati da Dio distintamente presso ciascun uomo per proteggerlo?
Gli Angeli deputati da Dio distintamente presso ciascun uomo per proteggerlo, appartengono all’ultimo dei nove cori degli Angeli (CXIII, 3).
373. Tutti gli uomini senza eccezione sono affidati da Dio alla custodia di uno dei suoi Angeli?
Sì; tutti gli uomini senza eccezione sono affidati da Dio alla custodia di uno dei suoi Angeli fintantoché vivono sulla terra, per causa del viaggio pericoloso che tutti debbono percorrere prima di arrivare alla meta (CXIII, 4).
374. Nostro Signor Gesù Cristo, in quanto uomo, ha avuto anch’Egli un Angelo custode?
No; perché Egli era Dio in persona e non conveniva a N. S. Gesù Cristo di avere un Angelo a custodirlo; ma ha avuto degli Angeli preposti all’insigne onore di servirlo (CXII, 4 ad 1).
375. Quando avviene che l’Angelo personale a ciascun uomo, è deputato da Dio presso di lui per proteggerlo?
Nello stesso istante in cui ogni uomo viene al mondo, riceve presso di sé l’Angelo incaricato da Dio di proteggerlo (CXIII, 5).
376. L’Angelo custode abbandona mai l’uomo alla cui custodia è preposto?
No; l’Angelo custode non abbandona mai l’uomo alla custodia del quale è preposto, e continua a vegliare su di lui senza alcuna interruzione fino all’ultimo momento della sua vita terrestre (CXIII, 6).
377. Gli Angeli si affliggono dei mali di coloro che custodiscono?
No; perché dopo aver fatto ciò che dipendeva da loro per impedirli, se avvengono, adorano in questo come in tutto la profondità dei disegni divini (CXIII, 7).
378. E cosa buona e raccomandabile nella pratica, affidarsi in tutto e spesso alla protezione del proprio Angelo custode?
Sì; è cosa eccellente e da raccomandarsi sommamente nella pratica, affidarsi in tutto e spesso alla protezione del proprio Angelo custode.
379. Questa protezione, quando la si invoca, ci è sempre infallibilmente assicurata?
Sì; questa protezione quando si invoca ci è sempre infallibilmente assicurata; in esecuzione però degli eterni consigli di Dio, ed in quanto ciò che ci riguarda è ordinato alla sua gloria (CXII, 8)
Capo XXV.
Azione degli angeli malvagi, ossia dei demoni.
380. I demoni possono assalire e tentare gli uomini?
Sì; i demoni possono assalire e tentare gli uomini.
381. Perché i demoni possono assalire e tentare gli uomini?
I demoni possono assalire e tentare gli uomini per la loro malizia, e perché Dio fa volgere la tentazione stessa al bene dei suoi eletti (CXIV, 1)
382 Il fatto di tentare gli uomini è proprio dei demoni?
Sì, Il fatto o di tentare gli uomini è proprio dei demoni.
383. In che senso dite che il fatto di tentare gli uomini è proprio dei demoni?
Il fatto di tentare gli uomini è proprio dei demoni nel senso che essi soli li tentano continuamente allo scopo di nuocere loro e perderli (CXIV, 2)
384. I demoni, per tentare gli uomini e sedurli, possono operare miracoli?
No; i demoni non possono operare dei veri miracoli per tentare gli uomini e sedurli; ma soltanto delle apparenze di miracoli.
385. Che cosa intendete con le parole « apparenze di miracoli?».
Intendo certi prodigi che superano il modo di agire degli esseri che ci circondano quale noi lo conosciamo, ma che non superano il potere naturale dell’insieme delle creature (CXIV, 4).
386. Da qual segno specialmente si riconoscono i falsi miracoli compiuti dai demoni?-
Si riconoscono specialmente dal segno che implicando sempre qualche cosa di cattivo, non possono avere per autore Dio come i veri miracoli (CXIV, 4 ad 3).
PARTE PRIMA
Capo XXVI
Azione del mondo materiale, ossia dell’insieme del cosmo.
387. Non vi sono che gli spiriti buoni o cattivi che concorrono all’azione di Dio nel suo suo governo del mondo?
No; non vi sono i soli spiriti buoni o cattivi che concorrono all’azione di Dio nel suo governo del mondo.
388. Quali sono gli altri esseri che ancora vi concorrono?
Sono tutti gli agenti cosmici, le cui forze mosse da Dio concorrono al fine del suo governo (CXV, 1)
389. Tutto il movimento del mondo della natura è nelle mani di Dio nel suo governo?
Sì; tutto il movimento del mondo della natura, con tutto l’insieme delle sue leggi, è nelle mani di Dio nel suo governo (CXVI, 2).
390. Dunque è per la effettuazione dei divini consigli e per concorrervi che ogni giorno il sole compare, i giorni si alternano con le notti e le stagioni tra loro, e volgono in un ordine che niente può cambiare i giorni, i mesi, gli anni ed i secoli?
Sì; è per la effettuazione dei divini consigli e per concorrervi, che ogni giorno compare il sole, i giorni si alternano con le notti e le stagioni tra loro, e volgono in un ordine che niente può turbare i giorni, i mesi, gli anni ed i secoli.
391. Si può dire che per l’uomo e per promuovere il suo bene Dio ha ordinato e mantiene nel suo corso regolare il movimento del mondo della natura?
Sì; si può e si deve dire che Dio ha ordinato e mantiene nel suo corso regolare il movimento del mondo della natura, in ordine all’uomo e per promuovere il suo bene.
392. L’uomo è dunque la creatura alla quale Dio ha ordinato in qualche modo tutte le altre, per provvedere ai suoi bisogni?
Sì; l’uomo è la creatura alla quale Dio in qualche modo ha ordinato tutte le altre, per provvedere ai suoi bisogni.
393. Perché Dio ha agito così con l’uomo?
Dio ha agito così con l’uomo perché l’uomo è la più debole delle sue creature, ed ha bisogno di tutto per il bene dell’anima e del corpo.
Capo XXVII.
Azione dell’uomo medesimo.
394. L’uomo, debole com’è, può anch’egli concorrere all’azione di Dio nel governo del mondo?
Sì; l’uomo può, malgrado la sua debolezza, concorrere efficacemente all’azione di Dio nel governo del mondo.
395. Come può l’uomo concorrere all’azione di Dio nel governo del mondo?
L’uomo concorre all’azione di Dio nel governo del mondo cooperando esso pure al bene dell’uomo stesso.
396. In qual maniera l’uomo può cooperare al bene dell’uomo?
L’uomo coopera al bene dell’uomo, servendo di strumento a Dio in ordine all’anima ed al corpo dell’uomo stesso.
397. Come avviene che l’uomo serve di strumento a Dio per l’anima dell’uomo?
L’uomo serve di strumento a Dio per l’anima dell’uomo, perché Dio crea l’anima di ciascun fanciullo che viene al mondo nella occasione dell’atto o della operazione dell’uomo; e perchè quest’anima si sviluppa in seguito e cresce in perfezione sotto l’azione del maestro che la istruisce (CXVII, CXVIII).
398. E come serve l’uomo di strumento a Dio per il corpo dell’uomo?
Perché secondo le leggi di natura stabilite da Lui, Dio ha voluto che il corpo del fanciullo sia formato e venga al mondo per la dolce interposizione di un padre e di una madre (CXIX).
Capo XXVIII
Punto di convergenza dove si ritrova tutto l’andamento del governo divino.
399. Intorno dunque alla culla del fanciullo noi vediamo fra gli uomini risplendere come nel loro centro tutte le soavità del governo di Dio nel mondo? Sì; intorno alla culla del fanciullo vediamo risplendere fra gli uomini come nel loro centro, tutte le soavità del governo di Dio nel mondo; perché tutto nel mondo è ordinato al bene di questo fanciullo: il padre e la madre che lo circondano; tutta la natura che lo fa vivere; gli Angeli che lo assistono; e Dio che lo destina alla gloria del cielo.
400. Vi è stata fra gli uomini una culla o una nascita su cui si siano manifestati in maniera incomparabile tutti gli splendori del governo di Dio nel mondo?
Sì; sulla culla e sulla nascita del Fanciullo che ci apparirà tosto come la via il cammino del ritorno dell’uomo verso Dio (CXIX, 2 ad 4).
401. E che cosa si vide infatti alla nascita di questo Fanciullo?
Alla nascita di questo Fanciullo si vide una concezione dovuta all’azione tutta soprannaturale dello Spirito Santo; una Madre rimasta Vergine; dei re e magi condotti da una stella, ed una moltitudine di spiriti celesti lodanti Dio ed esclamanti: Gloria a Dio nelle altezze celesti e pace in terra agli uomini di buona volontà.
402. Come si chiama questo Fanciullo di benedizione?
Egli non è altri che l’Emmanuele, ossia Dio con noi, e si chiama « Gesù ».