LA SUMMA PER TUTTI (1)

LA SUMMA PER TUTTI (1)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA Di S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

Opera onorata di un Breve di S. S. il Papa Benedetto XV

Traduzione Italiana approvata e riveduta dall’autore del Sac. Don ARTURO ROMANI, TERZIARIO DOMENICANO

TORINO-ROMA

PIETRO MARIETTI- Editore

TIPOGRAFO PONTIFICIO E DELLA $, CONGREG., DEI RITI Casa fondata nel 1820 – 1922

Nihil obstat.

Pisciæ, 20 Septembris 1921.

† ANGELUS Episcopus Piscinns.

V. Nulla osta alla stampa.

Chieri, 19 Novembre 1921.

Fr. Stefano M. VALLARO O. P., Rev. Deleg.

Imprimatur.

Torino, 23 Giugno 1921.

C. FRANCESCO DUVINA, Prov. Gen.

BREVE DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XV

Tradotto dall’originale latino

AL Diletto Figlio TOMMASO PÈGUES

DEI PREDICATORI

PROFESSORE. DI S. TOMMASO NEL COLLEGIO ANGELICO DI ROMA.

Diletto Figlio, Salute e Apostolica Benedizione. Gli specialissimi elogi che la Sede Apostolica ha fatto di Tommaso di Aquino non lasciano più a nessun cattolico dubitare che questo Dottore non sia stato suscitato da Dio, perché la Chiesa avesse un maestro della dottrina che Essa seguirebbe massimamente in ogni tempo. D’altra parte, sembrava conveniente che la sapienza unica di questo Dottore fosse direttamente manifestata non soltanto agli uomini del Clero, ma anche a tutti coloro, chiunque essi siano, che coltivano in un certo grado più alto gli studi religiosi, ed alla stessa moltitudine: avviene infatti naturalmente che più ci si avvicina alla luce, più se ne riceve abbondante splendore.

    Sei adunque grandemente degno di lode, tu che avendo intrapreso a spiegare con un commentario letterale francese la Somma Teologica, opera principale del Dottore Angelico — ed i volumi già pubblicati mostrano che il tuo disegno si va effettuando con successo — hai recentemente pubblicato la stessa Somma a modo di Catechismo. Così tu non hai meno acconciamente adattato le ricchezze di questo gran genio all’uso dei meno istruiti che a quello dei più dotti, dando sotto una forma breve e succinta, con la stessa perspicuità di ordine, tutto ciò che Egli aveva più copiosamente esposto. – Certamente Noi Ci congratuliamo con te di questo frutto di un lungo lavoro e di un lungo studio, in cui è dato riconoscere la tua grande conoscenza e la tua grande scienza della dottrina Tomistica. E Noi auguriamo — ciò che è il tuo voto per il grande amore che hai verso la Santa Chiesa — che questo lavoro serva a quanti più possibile per conoscere a fondo la dottrina cristiana. –  Auspice dei favori divini e testimonio della Nostra specialissima benevolenza, Noi impartiamo affettuosissimamente a te, diletto figlio, ed ai tuoi discepoli, la Benedizione Apostolica.

Dato a Roma presso S. Pietro il 5 Febbraio 1919

Anno Quinto del Nostro Pontificato.

BENEDETTO PP. XV.

PREFAZIONE DEL TRADUTTORE

Ho fatto del mio meglio per dare la esatta versione italiana del presente lavoro del chiarissimo P. Pègues, sulla Somma Teologica di S. Tommaso di Aquino ridotta in forma di Catechismo. Non so come vi sia riuscito. Certo che la cosa non era così facile, come a qualcuno a prima vista potrebbe sembrare. – In ogni modo mi sono impegnato di non tradire — anzichè tradurre — il pensiero dell’illustre autore, al quale debbo esprimere tutta la mia gratitudine per avermi egli stesso aiutato, rileggendo la traduzione italiana, a che la traduzione stessa riuscisse fedele al testo originale francese. – Non sto a fare gli elogi del volume che oggi esce in veste italiana. Ciascuno che lo legge e lo studia potrà farli e dovrà farli da sé; e tanto più lo leggerà e lo studierà, altrettanto ci troverà da cavarne tesori di verità e di sapienza. – Il libro poi non ha bisogno di altra raccomandazione, quando si sa che lo stesso Santo Padre Benedetto XV ne desiderò la traduzione, e nel Breve indirizzato all’autore esprime il voto che « questo lavoro serva a quanti più è possibile per conoscere a fondo la dottrina cristiana ». Ed anzi quando ripenso di aver avuto io la fortuna di appagare, sia pure così malamente, il desiderio sovrano del Santo Padre, mi sembra di potermi sentire legittimamente orgoglioso. – Ho inteso del resto di far tutto a gloria di Dio e per il bene delle anime, e spero che il Signore benedica anche la mia modesta fatica. –  In tanta aberrazione di intelletti, in tanto guasto di cuori, in tanto scadimento morale che oggi tutti lamentiamo, una sola è la via di salvezza: il ritorno alle verità religiose ed alle ptratiche cristiane. Non esito ad affermare che il presente libro ne è una guida sicura per tutti. Semplice e profondo al tempo Stesso, è accessibile a tutte le intelligenze desiderose di verità; frutto di quel tesoro inesauribile di dottrina e di bene che è la Somma do S. Tommaso, non può non essere veicolo di miglioramento per ogni volontà non asservita del tutto alla schiavitù morale della superbia e delle turpi passioni. Senza dire inoltre che può essere usato come ottimo libro di testo nelle Scuole di Religione, nei Collegi e nei Circoli, e come guida bene illuminata nei Corsi Parrocchiali. – In quanto a me, se con questa traduzione avrò potuto portare sia pure un minimo contributo alla propagazione della verità ed alla volgarizzazione della dottrina del grande Santo di Aquino, lustro della famiglia Domenicana che per la verità sorse e per la verità combatté e vinse tante battaglie, mi chiamerò contento e del tutto soddisfatto. Non ultimo motivo del mio lavoro, fu infatti di mostrare anche lo speciale mio attaccamento al glorioso Ordine di S. Domenico, al quale mi è sommamente caro di appartenere come il più umile dei Terziari. – E nella gloriosa celebrazione del settimo centenario Domenicano, sia questo ultimo ma non meno sentito omaggio al santo cavaliere della verità ed al suo inclito Ordine.

Pescia, 15 Settembre 1921.

Don ARTURO ROMANI

Terziario Domenicano.

AI LETTORI

Ridurre in forma di catechismo di non troppo grande mole, ed esporre per modo di brevi domande e risposte i tesori di dottrina contenuti nella Somma Teologica di S. Tommaso, è tale lavoro la cui perfezione sarebbe follia sperar. – Tuttavia è certo che il P. Pègues, che possiede a perfezione l’immensa dottrina della Somma, e che in grossi volumi la fa gustare anche ai profani della Teologia nel suo « Commentaire français littéral de la Somme Théologique de Saint Thomas », non ha tentato invano di darci il « Catéchisme de Saint Thomas »; ed è riuscito, superando difficoltà estreme, a restringere nelle due mila domande-risposte del suo lavoro gran parte delle dottrine di S. Tommaso, anche le più profonde, e le più proprie dell’Angelico Dottore. – Non si può negare che la lettura di queste pagine così condensate riesce piuttosto dura e faticosa; ma tuttavia quando i nostri giovani studenti universitari, i chierici dei nostri Seminari, i più colti nostri uomini cattolici, ed anche gli stessi Sacerdoti e Teologi si saranno con pazienza messi a meditarle e studiarle, senza dubbio ne sentiranno gusto, vedendosi aprir davanti gli occhi quegli ampi orizzonti dalla sommità dei quali l’angelica mente dell’Aquinate contemplava le divine armonie delle verità cristiane. – Anche il traduttore trovò difficoltà non lievi nel suo lavoro. Rendere in vero italiano il pensiero dell’autore, con quella precisione che è assolutamente necessaria nelle questioni teologiche, fu davvero fatica da non prendersi a gabbo. Confesserò anzi che la traduzione nel suo primo getto era in non pochi punti deficiente, e che fu necessario in più di un luogo ritoccarla notevolmente. Ma dopo il lavoro paziente di correzione si può sperare che essa non dispiacerà, e potrà servire a far conoscere anche ai nostri le sublimi speculazioni alle quali l’umana ragione, poggiando sulla rivelazione, s’innalzò Thomæ pennis evecta.

Fr. Stefano M. VALLARO O. P.

INTRODUZIONE

Crediamo di corrispondere al desiderio di molti lettori, dando qui brevemente qualche notizia su S. Tommaso di Aquino, autore della Somma Teologica, e sulla Somma Teologica stessa, di cui il presente volume non è che il riassunto catechistico. – S. Tommaso d’Aquino nacque in Italia, nel castello di Aquino o in quello di Roccasecca, dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, probabilmente nell’anno 1225. Nell’anno 1230, non avendo che cinque anni, fu affidato allo zio Sinibaldo abbate di Montecassino. Ivi ancora fanciullo proponeva ai suoi maestri la questione che domina tutto nella sua vita e nei suoi scritti: Che cosa è Dio? Egli non ha vissuto, né scritto, né insegnato se non per rispondervi. – Inviato a Napoli per completarvi gli studi, ebbe occasione di conoscere i primi figli di S. Domenico, che si erano stabiliti in quella città. Chiese subito di far parte della loro famiglia, e ne ricevé l’abito religioso. La madre contessa Teodora considerò come un disdoro che il proprio figlio abbracciasse il nuovo Ordine dei mendicanti, e cercò di distrarnelo. Ma Tommaso, piuttosto che rinunziare alla scelta ormai fatta, preferì di prendere la via di Roma e poi quella Francia, per sottrarsi alle resistenze della famiglia. Raggiunto dai suoi fratelli che servivano nell’esercito imperiale di Lombardia, fu condotto prigioniero e rinchiuso nel castello di famiglia a Roccasecca. Vi trattenuto quasi due anni; ma sempre più fermo nella risoluzione di essere di Dio., Tommaso utilizzava intanto il tempo della sua prigionia per imparare a memoria la Bibbia, le Sentenze e vari altri libri di Aristotele. La sua virtù fu sottoposta dai suoi fratelli ad una guerra difficilissima, ed il piccolo eroe ne uscì vittorioso: si era armato di un tizzone per scacciare da sé la tentazione vivente, mandata appositamente per trionfare della sua costanza. Due Angeli del cielo scesero a consolarlo in prigione, ed a cingerlo di un cordone misterioso, assicurando per sempre il trionfo della sua anima sui sensi. Restituito finalmente alla sua famiglia religiosa, fu inviato a Colonia per assistere alle lezioni di Alberto Magno. Quivi si mostrò così attento e così « Prodigiosamente taciturno » secondo la frase di Guglielmo di Tocco,  che i suoi Condiscepoli lo soprannominarono « il gran bue muto di Sicilia ». ma Alberto Magno, stupito del genio che scopriva nel suo discepolo, annunziò che i muggiti del « bue muto » avrebbero presto echeggiato sino alle ultime estremità della terra. – A ventisei anni appena ebbe la missione di andare ad insegnare nel convento di S. Giacomo a Parigi, ed il primo frutto di tale insegnamento fu il Commentario al libro delle Sentenze di Pietro Lombardo, che era allora e doveva restare fino al secolo decimosesto il libro di testo nelle scuole di teologia. Dopo questo primo lavoro e queste prime lezioni, quegli che doveva essere per eccellenza il Maestro della Dottrina, apparì e si rivelò quale oggi la Chiesa lo ha consacrato con la sua autorità. Egli aveva una tale maniera di spiegare il testo; sapeva con tanta arte e tanto opportunamente. confrontare col testo stesso, raggruppandole in un ordine che faceva già presentire l’ordine meraviglioso della Somma Teologica, le questioni atte a rischiarare la intelligenza dei suoi discepoli; soprattutto inaugurava un metodo così preciso ed al tempo stesso così ampio e luminoso; parlava una lingua sì chiara, sì appropriata alle materie trattate; proiettava su tutto quanto toccava una tale chiarezza; emanava dal suo insegnamento una tal grazia, una soavità ed una forza tale, che ben presto non si parlò più, tra gli studenti ed i maestri di Ss. Giacomo, in tutta la Università e nel mondo intero, che delle lezioni di frate Tommaso (Histoire des Maîtres géneraux de l’Ordre des Frères-Précheurs, par le F. Mortier. — T. I., pag. 408). – Una volta Maestro, tutte le Università del mondo cristiano si disputano la gloria insigne di averlo come dottore. È chiamato a Roma, Orvieto, Anagni, Viterbo, Perugia, Bologna, Napoli. Ritorna a Parigi che deve poi lasciare di nuovo, ma con la promessa di ritornarvi; perché nessuno si rassegna a vederselo allontanare senza la speranza di riaverlo presto. Egli spande a torrenti impetuosi ed inesauribili gli splendori del suo insegnamento; e come se ciò fosse troppo poco, dagli innumerevoli allievi che si tengono avidamente intorno alle cattedre da lui occupate, da tutto il mondo cristiano gli giungono senza posa questioni e domande che lo pongono nella occasione di versare nelle umili celle dei religiosi, come sui troni dei duchi, dei principi e dei re; e fino sui gradini della cattedra di S Pietro, i getti di luce che il suo genio sprigiona. – Nello spazio di Ventiquattro o venticinque anni scrisse successivamente o contemporaneamente, oltre il Commentario sulle Sentenze, la Somma contro i Gentili; i Commentari sul libro di Giobbe, sui Salmi, sopra Isaia, sopra Geremia, sopra S. Matteo, sopra S. Giovanni, sulle Epistole di S. Paolo; la Catena aurea sui quattro Evangeli; i Commentari sopra Boezio, sopra S. Dionigi; le Questioni disputate e le Miscellanee, il Commentario sopra Aristotele e la Somma Teologica. – Noi vedremo tra breve la estensione e le proporzioni di questa ultima opera di S. Tommaso. Ci basti dire che il Commentario letterale francese, intorno al quale lavoriamo da quindici anni e che richiederà ancora, piacendo a Dio di concederceli, almeno altri dieci anni di lavoro continuo, non si occupa che della Somma Teologica; e comprenderà, non facendo che seguire il testo passo passo, almeno venti volumi in grande formato, di circa settecento pagine ciascuno. Ora, tutti insieme, gli scritti di S. Tommaso equivalgono a cinque o sei volte la Somma Teologica. D’altra parte in queste opere si trova una tale maestria ed una perfezione tale, sia di pensiero che di lingua e di espressione, che si crederebbero tutte scritte nello stesso tempo e nella stessa piena maturità, senza che S. Tommaso sia stato quasi mai obbligato a ritornare su ciò che una volta aveva insegnato. Perché egli aveva ricevuto da Dio, insieme con una missione unica, dei doni ed una tale sovrabbondanza di lumi, che non ne sono stati mai compartiti allo stesso grado o con la stessa pienezza, ad alcun altro genio comparso nella Chiesa. Cosicché la Chiesa non ha mai cessato di considerarlo e di riguardarlo in seno a sè, come il Maestro ed il Dottore per eccellenza. Egli ha per emblema il sole. Ed alla sua luce tutti debbono illuminarsi nella Chiesa di Dio. Essa stessa non esita nelle sue più solenni adunanze, di mettersi in qualche modo alla scuola di lui. Il Pontefice Leone XIII nella sua Enciclica Æterni Patris fa notare che dopo S. Tommaso non si è tenuto alcun Concilio generale, dove egli non sia stato presente con i suoi scritti, e che per così dire non abbia presieduto. Lo stesso Pontefice sottolinea soprattutto la gloria unica di cui la Chiesa circondò la Somma Teologica nel Concilio di Trento, ponendola accanto alla Sacra Scrittura ed ai Decreti dei Sommi Pontefici anche durante il Conclave, « per apprenderne gli avvisi, le ragioni, gli oracoli ».

(per la vita di S. Tommaso v. VITA DELL’ANGELICO DOTTORE SAN TOMMASO D’AQUINO (1)

La Chiesa intanto, ponendo il suggello a tutto ciò che finora aveva fatto per dimostrare la stima in cui tiene il suo Dottore preferito, ha inserito nel Codice del nuovo Diritto Canonico un testo formale di legge, che prescrive a tutti i professori di filosofia e di teologia di trattare accuratamente le materie dei loro corsi e di attendere alla formazione dei loro discepoli in siffatte scienze, secondo il metodo, la dottrina ed i principi di S. Tommaso di Aquimo, e di attenervisi scrupolosamente. – S. Tommaso morì il 7 Marzo 1274 appena cinquantenne, ed il 18 Luglio 1323 fu canonizzato da Papa Giovanni XXII. Le sue reliquie furono donate da Papa Urbano V alla Università di Tolosa, e rimasero nella Chiesa dei Domenicani di questa città fino alla grande rivoluzione. Da allora in poi esse si trovano nella Chiesa di S. Sernin della stessa città. – Noi non abbiamo bisogno d’intrattenerci sulle virtù e sulla eminente santità del Dottore Angelico, né sulle meraviglie di ordine soprannaturale che contrassegnarono la sua vita e sono continuate dopo la morte. Basterà dire che per un prodigio di grazia la sua vita fu luminosa come il suo insegnamento. Essa presenta gli stessi caratteri di maestosa semplicità, di serenità e di lucidità, di calma e di fortezza, di soavità, di dolcezza, di perfetta verità. Egli fu in tutto, nella vita e negli atti, come era e come rimane nel suo insegnamento ed in tutti i suoi scritti, una purissima e perfetta irradiazione di Dio. Tutto S. Tommaso, nella vita e negli scritti, fu una purissima e perfetta irradiazione di Dio; ma la sua Somma Teologica, che è come il riassunto per eccellenza di tutto lui stesso, lo è a titolo speciale. E si vedrà subito con la semplice lettura del presente volume che non è, lo abbiamo già detto, se non il riassunto catechistico della Somma nella sua assoluta fedeltà; si vedrà che non vi si fa questione che di Dio. Il suo unico obbietto S. Tommaso lo ha definito al principio della sua opera: Dio. Dio in Se stesso, nel Suo essere, nella Sua azione intima, nella Sua vita più misteriosa e feconda, ove senza perdere nulla della sua unità di essenza, si manifesta in una Trinità di Persone; sulla Sua opera di creazione: gli angeli attorno al Suo trono, all’estremo opposto il mondo materiale, e l’uomo sul confine dei due mondi; nella Sua opera di conservazione e di governo di questo triplice mondo dell’uomo, della materia e degli spiriti. Dio che attira a Sé, per inebriarla della Sua stessa felicità, la creatura ragionevole di cui S. Tommaso esamina con infinita attenzione i più piccoli atti, vale a dire gli atti morali che possono avvicinarla od allontanarla da Dio suo ultimo fine, secondoché saranno buoni o cattivi, meritori o demeritori, cioè conformi o no alla legge divina e soprannaturalizzati dalla grazia; atti morali che si distinguono e si dividono in atti relativi alle tre virtù teologali della fede, della speranza e della carità, ed alle quattro virtù cardinali della prudenza, della giustizia, della fortezza e della temperanza, rivestenti talvolta il carattere più speciale impresso loro dallo stato di perfezione, quale si trova nel sommo sacerdozio e nella vita religiosa. Dio finalmente che ha pietà della sua povera creatura ammalata, decaduta, perduta dal peccato, e che viene col mistero. della sua vita e della sua morte, della sua Resurrezione e della sua Ascensione, a tracciare la via facile e sicura che permetta alla umanità rigenerata dai Sacramenti di incamminarsi verso quella meta radiosa della restaurazione finale dove essa, dopo essere venuta da Dio ed avere camminato con Dio, si troverà eternamente come immersa in Dio, oceano senza riva e senza fondo di ogni luce, di ogni amore, di ogni vita e di ogni felicità. Tale è l’obbietto, unico obbietto, ma tutto l’obbietto della Somma Teologica nelle tre parti che la compongono. – Ciascuna di queste parti si divide in questioni ed articoli. La prima comprende 119 questioni divise in 584 articoli. La seconda parte si suddivide in due sezioni: la prima sezione comprende 114 questioni divise in 618 articoli; la seconda sezione, 189 questioni divise in 924 articoli. La terza parte non è stata ultimata da S. Tommaso, avendo la morte interrotto il suo lavoro; è stata tuttavia completata con estratti ricavati da altra opera di S. Tommaso, che aveva già trattato le materie in parola. La parte trattata da S. Tommaso sulla Somma comprende 190 questioni divise in 559 articoli; la parte aggiunta che forma il supplemento comprende 99 questioni divise in 442 articoli; più un’appendice di 3 questioni divise in 10 articoli. Sono dunque in tutto 614 questioni e 3137 articoli. – Di queste tre parti della Somma, prese ciascuna nella integrità del proprio obbietto e nell’ordine stesso delle materie che vi sono svolte, il nostro presente lavoro offre il riassunto catechistico completo. Seguendo questo riassunto, i conoscitori della Somma ne riscontreranno ad ogni passo la dottrina essenziale, nella piena e perfetta chiarezza del suo ordine luminoso e del suo pensiero gelosamente conservato. Possiamo dire che niente è nostro in questo lavoro: ordine e pensiero, tutto è di S. Tommaso e di lui solo. Di nostro non vi si troverà che la scelta di ciò che bisognava prendere nello svolgimento delle questioni e degli articoli, o meglio il pensiero condensato in formule catechistiche ordinate e concatenate nell’ordine stesso della Somma Teologica, per mettere alla portata di tutte le intelligenze la Somma stessa tutta intera, in ciò che costituisce la midolla e la sostanza del suo insegnamento (Per facilitare da tutti i lati i richiami al testo della Somma, indicheremo sempre, con cifre romane per le questioni ed arabe per gli articoli, la questione e l’articolo corrispondenti al testo del presente riassunto).

Come cantore ispirato della Eucaristia S. Tommaso gode nella Chiesa di una gloria unica. I suoi inni che formano l’ammirazione delle menti più vaste, per la profondità del pensiero e la meravigliosa perfezione della forma, non cessano di essere i canti che tutti, anche i più umili, amano ripetere trovandovi le più pure delizie. Che maestà, che splendore ed insieme che soavità ed incanto nelle strofe del Lauda Sion, del Pange lingua, del Sacris Solemniis, del Verbum supernum, riassunti per tutti quotidianamente nell’O Salutaris Hostia e nel Tantum ergo Sacramentum, oppure nell’incomparabile Adoro Te! Forse si dubitava meno finora che la stessa gloria competesse a S. Tommaso nel campo della dottrina. Se egli è da tutti conosciuto come autore della Somma Teologica, di cui si nutrono le menti più poderose nel mondo del pensiero, era altresì conosciuto come il vero autore dell’insegnamento catechistico, in cui si trova il latte destinato ai piccoli, e la cui pura luce formava al tempo stesso le delizie di un Bonald, di un Jouffroy e di un Sully-Prud’homme. – Va bene che non è proprio S. Tommaso che ha dato a tale insegnamento la sua forma catechistica; ma oltrechè questo insegnamento non è che il puro estratto della sua dottrina — ed è soprattutto la purezza della dottrina che lo ha reso facile — vi è ancora questo che il primo catechismo redatto nella Chiesa per autorità della S. Sede — donde il suo nome di Catechismo Romano — subito dopo il Concilio di Trento, è stato in massima parte opera dei fratelli di S. Tommaso in S. Domenico. È stato pure un suo fratello in S. Domenico, ed uno dei più grandi tra i suoi più fedeli discepoli, il teologo spagnolo Giovanni di S. Tommaso, che nel secolo decimosettimo ridusse sotto forma di catechismo propriamente detto, ossia sotto forma dialogale, l’insegnamento di S. Tommaso, ma secondo l’ordine del catechismo, non sotto quello della Somma.

Noi vorremmo che il presente lavoro rendesse possibilmente ancora più sensibile questa assoluta e perfetta dipendenza dell’insegnamento catechistico nella Chiesa dalla grande dottrina di S. Tommaso di Aquino. Qui si troverà, come ne avverte e ne dà tutto il senso il titolo stesso del lavoro, « la Somma Teologica di S. Tommaso d’Aquino in forma di catechismo per tutti i fedeli »; e si vedrà, lo speriamo, che effettivamente la grande Somma di S. Tommaso si può trasformare in un semplicissimo e chiarissimo catechismo, che mette alla portata di tutti ciò che la Dottrina sacra ha di più profondo nel suo insegnamento, senza cessare di essere quello che è nella sua sostanza e nella forma essenziale. – Già da lungo tempo si manifestava nella Chiesa il desiderio che l’insegnamento della sacra Dottrina si semplificasse e si unificasse sempre più, non soltanto riguardo alla prima sostanza di questo insegnamento che deve essere la stessa per tutti nella Chiesa, ma anche riguardo alla sua espressione esterna ed alle sue formule. Per riuscirvi era necessario ricorrere all’autorità di un maestro sopra tutti i maestri, autorità che si impose a tutti nella Chiesa. Questo maestro, lo sappiamo, è il Dottore Angelico; e di lui come del suo insegnamento specialmente nella ultima forma che gli ha dato redigendo la Somma Teologica, si può dire a titolo affatto speciale ciò che giustamente è stato detto della Chiesa stessa e del suo insegnamento: « Che maestà! che splendore di misteri! Quale svolgimento e quale concatenazione di tutta la dottrina! Che ragione eminente! Che candore e che innocenza di virtù! Che forza invincibile e schiacciante di testimonianze rese successivamente » (La Bruyère — Caractères des esprits forts) e per tanti secoli, ma con fermezza ancora maggiore ai nostri giorni da tutto quanto di autorità, di genio, di pensiero luminoso esiste nella Chiesa, custode e focolare di tutte le divine verità e di ogni perfetta virtù. Altrettanto è di S. Tommaso e della lettera stessa della sua Somma Teologica, che la Chiesa ha voluto prendere per unificare il suo alto insegnamento dottrinale. Fra questo alto insegnamento dottrinale e l’insegnamento catechistico ordinario, che sarà pure prossimamente unificato anche nella sua forma letterale per tutta la Chiesa, doveva esservi posto per la unificazione che oggi tentiamo. Completando l’una e preparando l’altra delle due unificazioni accennate, questa deve facilitarle tutte e due, fornendo già un testo ed una dottrina emananti da quanto di più puro si trova nella dottrina e nel testo della Somma Teologica nella lettera del suo testo. (Ci sarà permesso di segnalare qui un’opera sorta in Roma, che potendo essere facilmente imitata un po’ dappertutto nel mondo cattolico, ci sembrerebbe destinata a produrre i migliori frutti. Si tratta di una Associazione per lo studio del Catechismo nel mondo sotto gli auspici di S. Tommaso di Aquino, il maestro per eccellenza dell’insegnamento cattolico. Uomini del secolo appartenenti anche alle classi ed alle condizioni più distinte, vi si riuniscono per istudiare la dottrina della Chiesa sotto forma catechistica. E si tratta di un vero studio, perché essi non hanno difficoltà di obbligarsi ad imparare a memoria il testo della lezione letta o spiegata nella riunione precedente, che ripetono interrogati per turno dal direttore o presidente nella riunione che segue. Il testo adottato è quello del presente lavoro, per la duplice ragione che pocanzi indicavamo, cioè che si tratta di un vero catechismo, ma di un catechismo tale che dando la midolla della Somma di S. Tommaso nello stesso ordine della Somma stessa, risponde mirabilmente alle esigenze intellettuali delle persone del mondo desiderose di istruirsi. – Non vi è centro nel mondo cattolico dove non possa fondarsi una simile organizzazione; poiché dappertutto sarà facile trovare un sacerdote in grado di completare al bisogno, con le spiegazioni di S. Tommaso stesso nella Somma, il presente testo dottrinale che ne è il riassunto continuo e fedele. E se pure il sacerdote mancasse, questo o quel cattolico più adatto potrebbe supplirvi, giovandosi a questo scopo dei volumi già pubblicati o da pubblicarsi del Commentaîre français littéral de la Somme théologique). – Più si estenderà nella Chiesa questa azione benefica dell’insegnamento di S. Tommaso di Aquino, per diffondersene anche al di fuori, più vedremo avverarsi sulla terra, attendendo di goderne pienamente nel cielo, quel bel voto che la Chiesa stessa esprime in un inno consacrato a festeggiare la prima manifestazione della sapienza divina apportata da Gesù alla terra: « Allora ogni errore scomparirà; allora la sposa ed i servi tutti camminando su tracce sicure, seguiranno la via regia della verità; allora gli uomini senza fede saranno cacciati di mezzo ai credenti; allora una sola e medesima dottrina, espressione della verità, nutrirà tutti gli spiriti »:

Tunc omnis error excidet, / Tunc sponsa, tunc et servuli, /Secura per vestigia; /

Viam sequentur regiam. / Gentem repellent perfidam /Credentium de finibus;/

Verax et omnes unica / Doctrina nos enutriet.

(Inno delle Laudi per la festa del Ritrovamento di Gesù al Tempio).

Senza dubbio, in previsione appunto di questa perfetta unità di insegnamento in tutti i gradi, la Chiesa ha voluto fare di S. Tommaso di Aquino il Patrono universale di tutte le scuole nel mondo cattolico. Non era stato già dichiarato tale dal Crocifisso miracoloso del convento di Napoli, che vivente ancora S. Tommaso, aveva portato sulla sua dottrina questo divino giudizio: Bene scripsisti de me, Thoma? Tommaso, tu hai scritto bene di me?

LA SUMMA PER TUTTI (2)