SALMO 150: “LAUDATE DOMINUM IN SANCTIS EJUS”
CHAINE D’OR SUR LES PSAUMES
ou LES PSAUMES TRADUITS, ANALYSÉS, INTERPRÉTÉS ET MÉDITÉS A L’AIDE D’EXPLICATIONS ET DE CONSIDÉRATIONS SUIVIES, TIRÉES TEXTUELLEMENT DES SAINTS PÈRES, DES ORATEURS ET DES ÉCRIVAINS CATHOLIQUES LES PLUS RENOMMÉS.
[I Salmi tradotti, analizzati, interpretati e meditati con l’aiuto delle spiegazioni e delle considerazioni seguite, tratte testualmente dai santi Padri, dagli oratori e dagli scrittori cattolici più rinomati da …]
Par M. l’Abbé J.-M. PÉRONNE,
CHANOINE TITULAIRE DE L’ÉGLISE DE SOISSONS, Ancien Professeur d’Écriture sainte et d’Éloquence sacrée.
[Canonico titolare della Chiesa di Soissons, Professore emerito di Scrittura santa e sacra Eloquenza]
TOME TROISIÈME (III)
PARIS – LOUIS VIVES, LIBRAIRE-ÉDITEUR 13, RUE DELAMMIE, 1878
IMPRIM.
Soissons, le 18 août 1878.
f ODON, Evêque de Soissons et Laon.
Salmo 150
Alleluja.
[1] Laudate Dominum in sanctis ejus;
laudate eum in firmamento virtutis ejus.
[2] Laudate eum in virtutibus ejus; laudate eum secundum multitudinem magnitudinis ejus.
[3] Laudate eum in sono tubæ; laudate eum in psalterio et cithara.
[4] Laudate eum in tympano et choro; laudate eum in chordis et organo.
[5] Laudate eum in cymbalis benesonantibus; laudate eum in cymbalis jubilationis. Omnis spiritus laudet Dominum! Alleluja.
[Vecchio Testamento Secondo la Volgata Tradotto in lingua italiana da mons. ANTONIO MARTINI Arciv. Di Firenze etc.
Vol. XI
Venezia, Girol. Tasso ed. MDCCCXXXI]
SALMO CL.
L’ultimo Salmo, che si connette coi due superiori, è ardente esortazione a lodar Dio, che abita ne’ cieli, con tutti i musici strumenti.
Alleluja. Lodate Dio.
1. Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel fortissimo suo firmamento.
2. Lodatelo per le opere sue; lodatelo secondo la sua molta grandezza.
3. Lodatelo al suon della tromba; lodatelo sul salterio e sulla cetra. (1)
4. Lodatelo al suon del timpano; lodatelo al suon del flauto; lodatelo sugli strumenti a corda e a fiato.
5. Lodatelo co’ sonori cimbali; lodatelo coi cimbali di lieta armonia: ogni spirito dia laude al Signore. Lodate il Signore.
(1)
La
voce, il soffio e l’impulso sono i tre mezzi strumentali che il Profeta qui
menziona.
Sommario analitico
Dopo avere esporto, nei diversi salmi precedenti, i motivi che aveva il popolo di Israele di lodare Dio, non restava più, al Re-Profeta, che regolare per così dire il cerimoniale della festa. Tale è lo scopo di questo salmo. (1)
Esso invita i sacerdoti ed i leviti a cantare le lodi di Dio al suono degli strumenti; esso indica:
I. – il luogo in cui devono lodare Dio:
nel suo santuario, il tempio della terra e del cielo (1)
II. – la materia, il soggetto di queste lodi:
1° all’esterno, le opere della sua potenza;
2° all’interno, la sua eccellenza e la sua infinita grandezza (2).
III. – La maniera con cui essi devono lodarlo:
1° Al suono armonioso di tutti gli strumenti musicali (3-5);
2° Unendo i loro canti in un concerto di lodi di tutto ciò che respira.
(1) I salmi ci hanno mostrato la provvidenza e l’azione di Dio sui giusti durante la vita; il salmo CXLIX ci ha descritto la loro gloria nell’ultimo giudizio; il salmo CL ce li mostra come giunti in cielo, e ivi lodanti il Signore per l’eternità. Così si è giunti con grande naturalezza alla conclusione dell’intero Salterio.
Spiegazioni e considerazioni
I, II.— 1, 2
ff. 1, 2. – Queste parole: « Lodate Dio nei suoi Santi » devono intendersi come del popolo stesso, o della vita santa, o degli uomini santi. Il libro dei Salmi si ferma su di un inno di azioni di grazie, al fine di insegnarci ciò che debba essere l’inizio e la fine delle nostre azioni e delle nostre parole. È quanto ci raccomanda San Paolo (Col. III, 17) « In tutto ciò che farete, nei vostri discorsi ed in tutte le vostre opere, rendete costantemente grazie a Dio e per Lui al Padre. » Rendetegli dunque grazie di ciò che ci ha fatto con un genere di vita così sublime, di come abbia cioè trasformato degli uomini in Angeli. (S. Chrys.). – Lodate il Signore nei sSnti, cioè in coloro che Egli ha glorificato. « Lodatelo nel riaffermare la sua potenza; lodatelo nelle meraviglie della sua forza, lodatelo nella sua grandezza infinita. » Tutte queste espressioni si applicano ai suoi Santi, secondo queste parole di San Paolo: « Affinché in Lui diventiamo giusti della giustizia di Dio. » (II Cor. V, 21). Se dunque essi sono giusti della giustizia che Dio ha fatto in essi, perché non sarebbero forti della forza di cui Dio è anche autore in essi, per farli resuscitare dai morti … Perché non si potrebbero chiamare le potenze di Dio, coloro nei quali Egli ha mostrato la sua potenza? Ancor più, essi sono la potenza di Dio, della stessa che egli ha detto: « Noi siamo giusti in Dio della giustizia di Dio. » Qual più grande marchio di potenza vi è, che regnare eternamente, tenendo sotto i piedi tutti i nemici? Perché i Santi non sarebbero la grandezza infinita di Dio? Io non parlo della sua propria grandezza, ma della grandezza che Egli ha dato alla moltitudine innumerevole dei Santi (S. Agost.). – Si può anche intendere la forza di cui qui parla il Profeta della potenza di Dio in esercizio, della potenza che doma gli ostacoli, che distrugge tutta la potenza opposta, che abbatte i superbi, che riduce in polvere i ribelli.
III. — 3- 5.
ff. 3-5.- Ciò che il Profeta si propone, è mettere in movimento tutti gli strumenti, che tutto si unisca per celebrare la gloria di Dio, che tutti i cuori siano ardenti di amore per Lui. Ora, come era prescritto ai Giudei di impiegare tutti gli strumenti in onore di Dio, così ci viene prescritto di farvi servire tutte le nostre membra, gli occhi, la lingua, le orecchie e le mani. « Offrite i vostri corpi come ostia vivente, santa, gradita a Dio, dice San Paolo; che la ragione presieda al vostro culto. » (Rom. XII, 1). – L’uomo tutto intero diviene allora un armonioso e multiplo strumento che fa salire a Dio una melodia spirituale piena di potenza e di dolcezza. « Siate dunque voi stessi le trombe, il salterio, il tamburo, il coro, le corde, l’organo ed i cembali di giubilazione armoniosi, perché si accordino con tutti gli altri strumenti. Ecco tutto ciò che voi siete; che non vi sia niente di basso, di passeggero, di frivolo; e poiché i sentimenti carnali non sono propriamente che una morte … ogni spirito lodi il Signore. » (S. Agost.). – Dopo aver convocato gli abitanti del cielo, risvegliato lo zelo del popolo, fatto appello a tutti gli strumenti, il Profeta si rivolge alla natura intera, a tutte le età, senza eccezione; egli convoca in uno stesso coro, vecchi e giovani, uomini e donne, gli stessi bambini, tutti gli abitanti dell’universo, preludendo così all’universale effusione della semenza divina che doveva compirsi nel Nuovo Testamento (S. Chrys.). – Egli non dice: tutto ciò che esiste, perché la lode di Dio non appartiene che ai viventi: « I morti non vi loderanno, Signore » (Ps. CXIII), « è l’uomo vivente che celebrerà il vostro nome; » (Isai. XXXVIII) ma che tutto ciò che respira … ogni spirito lodi il Signore. – La fine di questo ultimo salmo comprende in sunto tutto il frutto che si deve trarre dai 150 salmi: « Che ogni spirito lodi il Signore. » È questo lo spirito di questo libro divino intitolato a ragione: il Libro delle lodi.