TUTTA LA MESSA MOMENTO PER MOMENTO (2)
[Aldéric BEAÜLAÇ, p. S. S. Vicario & subdiacono (Montréal)
“TOUTE LA MESSE Par questions et réponses”
TUTTA LA MESSA in Domande e risposte
(Nouvelle édition revue et corrigée)
3425, RUE ST-DENIS MONTREAL
Cum permissu Superioris,
EUGENE MOREAU, p.s.s.
Nihil obstat’.
AUGUSTE FERLAND, p.s.s.
censor deputatus
Marianopoli, die 28a martii 1943
Imprimi potest’.
ALBERT VALOIS, V. G.
Marianopoli, die 28 martii 1943
SECONDA PARTE
La Messa dei Catecumeni
25 — Come si raggruppano le preghiere della Messa dei Catecumeni?
Le preghiere della Messa dei Catecumeni possono suddividersi in due gruppi: la preparazione e l’istruzione.
Preparazione: Entrata nella chiesa. – Il segno della croce. – Salmo Judica me. – Confiteor. – La salita all’altare. Incensamento. – Introïto. – Kyrie. – Gloria.
Istruzione: Colletta e orazione. – Epistola – Graduale e Alléluia. -Evangelio. – Predica. – Credo.
PREPARAZIONE
26 — Cosa esprimono le preghiere della preparazione?
Le preghiere di preparazione esprimono fiducia in Dio nell’umile confessione delle colpe, il pentimento che implora misericordia. Attraverso di loro, l’anima si ordina, si orientata verso l’ideale primario di ogni Cristiano, la glorificazione del Padre.
1 — L’entrata in Chiesa
27— Descrivete l’andata verso l’altare.
Il sacerdote, vestito dei paramenti, prende il calice preparato con la mano sinistra e lo tiene all’altezza del petto, con la mano destra sulla borsa. Si inchina davanti alla croce o all’immagine in sacrestia e procede verso l’altare, preceduto dal servente.
28— Cosa fa il Sacerdote entrando in Chiesa?
Entrando in chiesa, il Sacerdote prende l’acqua santa e si fa il segno della croce.
L’uso dell’acqua santa quando si entra in chiesa indica che si vuole avere un’anima pura per partecipare alla Messa, e per dedicarsi con dignità alla preghiera.
Nelle religioni antiche era consuetudine non entrare mai nel tempio senza essersi purificati. La stessa religione ebraica prescriveva il lavaggio delle mani. Da lì, nel cortile del tempio si vedeva una vasca di bronzo piena d’acqua, chiamata il mare di bronzo. La Chiesa ha cristianizzato l’uso dell’acqua collocando delle acquasantiere vicino alle porte della chiesa.
29— Perché il Sacerdote sale all’altare prima di cominciare le preghiere della Messa?
Il Sacerdote sale all’altare prima di iniziare le preghiere della Messa per porre il calice sul corporale, che dispiega completamente, e per mettere i segnalibri nelle pagine del messale dove leggerà le preghiere della Messa.
2 — Il segno della croce
In nomine Patris et Filii et Spiritus sancti. Amen.
30— Perché si fa il segno della croce cominciando le preghiere della Messa?
Il segno della croce viene fatto all’inizio delle preghiere della Messa per tre motivi principali:
1) è il Sacrificio della croce che il Sacerdote, in unione con i fedeli, rinnoverà sull’altare;
2) è a nome della Santissima Trinità, cioè a gloria delle tre Persone divine e con il loro aiuto, che il Sacerdote offrirà il Santo Sacrificio a cui tutti i fedeli parteciperanno;
3) è l’inizio di un’azione importante.
31—Qual è l’origine del segno della croce?
Era consuetudine tra i primi Cristiani non iniziare alcuna azione importante senza fare il segno della croce, per indicare che tutto è stato fatto nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo suo. Ora, con questo segno, si impiegava di solito la formula: “Nel nome del Padre, e del Figlio, ecc.” per invocare contemporaneamente la Santa Trinità. Da questo deriva la consuetudine di segnarsi, non appena pronunciato il nome della Trinità; questo può avvenire durante la Messa, sia invocando direttamente le Persone divine, sia semplicemente nominandole.
3 — Il salmo “Judica me” e la sua antifona
S.
Introíbo ad altáre Dei.
M. Ad Deum, qui
lætíficat iuventútem meam.
Postea alternatim cum Ministris dicit
sequentem:
Ps. XLII, 1-5.
S. Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine
iníquo et dolóso érue me.
M. Quia
tu es, Deus, fortitudo mea: quare me reppulísti, et quare tristis incédo,
dum afflígit me inimícus?
S. Emítte lucem tuam et veritátem
tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum et in
tabernácula tua.
M. Et
introíbo ad altáre Dei: ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
S. Confitébor tibi in cíthara, Deus, Deus meus: quare tristis es, ánima
mea, et quare contúrbas me?
M. Spera in Deo, quóniam adhuc confitébor illi: salutáre vultus mei, et
Deus meus.
Sacerdos repetit Antiphonam:
S. Introíbo ad altáre Dei.
M. Ad Deum, qui lætíficat
iuventútem meam.
[Quindi, con le
mani giunte davanti al petto, comincia l’Antifona:
S. Mi accosterò all’altare di Dio.
M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza.
Alternandosi con il ministro e i
fedeli, dice:
Ps. XLII, 1-5.
S. Fammi giustizia, o Dio, e separa la mia causa da quella di una
nazione non santa, e liberami dall’uomo iniquo e ingannatore.
M. Perché tu, o Dio, sei la mia forza; perché mi hai tu rigettato? e
perché me ne vo’ contristato, mentre il nemico mi affligge?
S. Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino e mi conducano al
tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli.
M. E mi accosterò all’altare di Dio; a Dio che dà letizia alla mia
giovinezza.
S. Io ti loderò sulla cetra, o Dio, Dio mio. Perché, o anima mia, sei
triste? e perché mi conturbi?
M. Spera in Dio, perché io lo loderò ancora: egli salute della mia
faccia, e mio Dio.
S. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
M. Come era in principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli.
Amen.
Il Sacerdote ripete l’Antifona:
S. Mi accosterò all’altare di Dio.
M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza.
A. — L’Antifona
32 —Cosa indica la parola antifona?
La parola antifona si riferisce a un verso, una frase, una parola che apre e chiude i salmi e gli inni.
33 —Da dove è tratta l’Antifona « Io andrò all’altare di Dio »?
Questo antifona è tratta dal salmo “Judica me”.
I neobattezzati, uscendo dal fonte battesimale, si recavano all’altare per ricevere il Corpo del Signore, dicendo: “Andrò all’altare di Dio, del Dio che dà gioia alla mia giovinezza”.
34 — Cosa significa qui la parola giovinezza?
La parola “giovinezza” qui significa la vita soprannaturale, ottenuta attraverso la rigenerazione, effetto della grazia dello Spirito Santo.
Questa grazia distrugge in noi il vecchio peccatore e ci veste dell’uomo nuovo che rinasce nella conoscenza di Dio. Chi, “come un bambino appena nato, spogliato di ogni malizia, inganno, occultamento, invidia e calunnia”, si fa avanti verso l’altare, vede crescere la giovinezza del suo spirito, cioè il suo zelo, il suo ardore al servizio di Dio.
B. — Il Salmo
35 — Cosa esprime il Salmo “Judica me”?
Il Salmo “Judica me” è una preghiera, seguita da una santa risoluzione, e si conclude con un atto di speranza e di sottomissione alla volontà di Dio.
36 — Chi ha composto il SalmoJudica me?
Questo salmo è attribuito al santo re Davide. Davide, cacciato da Gerusalemme dalla rivolta del figlio Assalonne, è duramente inseguito dai suoi nemici. La sua separazione dal Tabernacolo lo addolora e gli sembra un segno dell’ira di Dio. Sospira perciò il giorno in cui, liberato dai suoi nemici, verrà al santuario per cantare sull’arpa, mentre sull’altare dell’olocausto vengono offerti sacrifici di ringraziamento.
37 — In chi mette la sua fiducia il re David?
Il re David mette la sua fiducia in Dio, fonte di luce, di salvezza e di riposo.
38 — Si faccia l’applicazione l’applicazione di questo salmo al Sacerdote ed ai fedeli che offrono il santo Sacrificio
Come il re Davide, noi viviamo in esilio in questo mondo dove i nemici delle nostre anime sono molto numerosi. Chiediamo a Dio di liberarci da essi, perché Egli è la forza di coloro che confidano in Lui. Gli chiediamo la sua luce, che dissiperà le tenebre della nostra afflizione, e la sua verità, cioè la salvezza che si è impegnato a dare ai giusti e che deve operare se vuole che le sue promesse siano mantenute.
39 — Perché incliniamo ls testa recitando il Gloria Patri?
Nel recitare il Gloria Patri, chiniamo il capo per rispetto all’infinita maestà di Dio e come testimonianza del nostro nulla e della nostra indegnità.
Il Gloria Patri, chiamato la piccola Dossologia, (canto di gloria), forma la conclusione ordinaria dei salmi.
40 — Perché in certe Messe si omette la recita del salmo Judica me?
Questo salmo cerca di allontanare la tristezza dall’anima. Suppone, in chi lo recita, impressioni che sono soprattutto consolanti e gioiose. Conviene dunque sopprimerlo quando l’anima è permeata dal dolore e dalla pietà, come nelle Messe da Requiem e nelle Messe della Passione.
4 — Le Confiteor
41— Si reciti il “Confiteor”.
Confiteor Deo omnipotenti, beatæ Mariæ semper Virgini, beato Michael Archangelo, beato Joanni Baptistæ, sanctis apostolis Petro et Paulo, omnibus sanctis et tibi, Pater: quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ideo precor beatam, Mariam semper Virginem, beatum Michaelem archangelum, beatum Joannem Baptistam, sanctos apostolos Petrum, et Paulum, omnes sanctos, et te. Pater, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.
Misereatur vestri omnipotens Deus, et dimissis peccatis vestris, perducat vos ad vitam aeternam, Arnen.
Indulgentiam, + absolutionem et remissionem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus. Arnen.
Confesso a Dio onnipotente, alla beata sempre Vergine Maria, al beato Michele Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a voi, o fratelli, di aver molto peccato, in pensieri, parole ed opere: per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. E perciò supplico la beata sempre Vergine Maria, il beato Michele Arcangelo, il beato Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi, e voi, o fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
M. Dio onnipotente, abbia pietà di te, e, perdonati i tuoi peccati, ti conduca
alla vita eterna.
S. Amen,
S. Il Signore onnipotente e misericordioso ✠
ci accordi il perdono, l’assoluzione e la remissione dei nostri peccati.
R. Amen.
Le Confiteor è introdotto da un versetto del Salmo CXXIII-8
V. Adjutórium nostrum ✠ in nómine Dómini.
R. Qui fecit cœlum et terram.
[V. Il nostro aiuto ✠
è nel nome del Signore
R. Che ha fatto il cielo e la terra.]
42— Perché il Sacerdote si segna all’Adjutorium?
Il sacerdote si segna all’Adjutorium perché con questa preghiera inizia una nuova azione.
43— In quante parti si divide il Confiteor?
Il Confiteor è diviso in due parti: dapprima prendiamo i Santi come testimoni delle nostre colpe, e poi ricorriamo alla loro onnipotente intercessione davanti a Dio.
44— Quale rubrica osserva il Sacerdote recitando il Confiteor?
Mentre recita il Confiteor, il Sacerdote, con le mani giunte, si inchina profondamente davanti all’altare e si batte tre volte sul petto dicendo mea culpa,
45— Cosa significano questa attitudine e questi gesti durante la récita del Confiteor?
Questo atteggiamento del sacerdote segna la disposizione di un povero peccatore, oppresso dal peso delle sue colpe, contrito ed umiliato, che implora perdono e misericordia.
Il Sacerdote e i fedeli colpiscono il petto tre volte perché hanno offeso Dio in tre modi: nel pensiero, nella parola e nell’azione. Sant’Agostino dice: “Colpire il petto è accusare e punire il peccato nascosto nel nostro cuore”.
46 — La confessione dei peccati prima del Sacrificio è peculiare della Chiesa Cattolica?
La confessione dei peccati ha sempre preceduto il sacrificio. Tra gli Ebrei, quando il sommo sacerdote offriva il capro espiatorio, confessava tutte le iniquità dei figli di Israele.
47 — Perchè nel Confiteor si si invoca in particolare la Santa Vergine, San Michele, San Giovanni-Battista, gli Apostoli San Pietro e San Paolo?
La Beata Vergine Maria è il rifugio dei peccatori; San Michele ha vendicato l’oltraggio di Lucifero fatto a Dio; San Giovanni Battista ha predicato la penitenza per la remissione dei peccati; San Pietro, il capo degli Apostoli, ha ricevuto da Gesù il potere di perdonare i peccati; San Paolo ha ottenuto la grazia di una straordinaria conversione.
48 — Cosa domanda il Sacerdote con la preghiera dell’assoluzione?
Il Sacerdote chiede al Signore, in virtù dell’onnipotenza di Dio, di avere pietà dei fedeli, di perdonare i loro peccati, di elevarli dalla morte spirituale alla vita di grazia e di condurli alla gloria.
Questo è un sacramentale, cioè è una formula e un rito che, in virtù della preghiera stessa della Chiesa e delle buone disposizioni di coloro che assistono alla Messa, cancella i peccati veniali e rimette le punizioni temporali dovute ai peccati.
49—Perché il Sacerdote si segna nel dire le preghiere dell’assoluzione?
Perché è per i meriti della croce che sono cancellati inostri peccati.
5. — Salita all’altare
V. Deus, tu convérsus vivificábis nos.
R. Et plebs tua lætábitur in te.
V. Osténde nobis,
Dómine, misericórdiam tuam.
R. Et salutáre tuum da nobis.
V. Dómine, exáudi oratiónem meam.
R. Et clamor meus ad te véniat.
V. Dóminus vobíscum.
R. Et cum spíritu tuo.
Orémus,
Aufer a nobis, quœsumus, Dómine, iniquitátes nostras: ut ad Sancta
sanctórum puris mereámur méntibus introíre. Per Christum, Dóminum nostrum.
Amen.
Orámus
te, Dómine, per mérita Sanctórum tuórum, quorum relíquiæ hic sunt, et ómnium
Sanctórum: ut indulgére dignéris ómnia peccáta mea. Amen.
[V. Volgendoti a noi, o Dio, ci farai
vivere.
R. E il tuo popolo si rallegrerà in Te.
V. Mostraci, o Signore, la tua misericordia.
R. E da’ a noi la tua salvezza.
V. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga fino a Te.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con lo spirito tuo.
Preghiamo,
Togli da noi, o Signore, le nostre iniquità: affinché con ànimo
puro possiamo entrare nel Santo dei Santi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Ti preghiamo, o Signore, per i mériti dei tuoi Santi dei quali
son qui le relíquie, e di tutti i tuoi Santi: affinché ti degni di perdonare
tutti i miei peccati. Amen.]
50 — Qual è il senso di questa espressione: rivolgetevi a noi?
Questa espressione significa: preveniteci, aiutateci a convertirci con la vostra grazia preveniente ed operante.
51— Perchè il Sacerdote dice: “mostrateci, Signore, la vostra misericordia”?
Il Sacerdote, consapevole della sua indegnità di salire all’altare, invita il Signore misericordioso a purificarsi ulteriormente e a meritare di celebrare degnamente.
52 — Perchè il Sacerdote si inchina dicendo questi versetti?
Il Sacerdote si inchina mentre dice questi versi per mostrare il suo rispetto e la sua fiducia.
53 — Perché il Sacerdote dice il “Dominus vobiscum”?
Il Sacerdote dice “Dominas vobiscum” per chiedere a Dio di benedire in modo speciale coloro ai quali rivolge questo desiderio e di invitare i fedeli ad una fervente preghiera, annunciata da questa parola “Oremus”, cioè Preghiamo.
Il sacerdote chiede ripetutamente durante la Messa che Dio sia con coloro che assistono al Santo Sacrificio, e i presenti esprimono il desiderio che Dio sia con lo spirito del celebrante.
54— Il saluto “Dominus vobiscum” è antico?
Booz diceva ai suoi mietitori: il Signore sia con voi, come ripete anche spesso san Paolo nelle sue lettere: la grazia del Signore sia con voi. Il Papa e i Vescovi usano la stessa formula quando si rivolgono ai fedeli.
55 — Che significa l’espressione: entrare nel Santo dei santi?
L’espressione entrare nel santo dei santi qui significa salire all’altare e offrire il santo sacrificio.
Nell’Antica Legge, il Sommo Sacerdote, egli solo, e solo una volta all’anno, poteva entrare in questa parte del Tempio chiamata il Santo dei Santi e offrire il sangue delle vittime.
56— Quali santi invoca il Sacerdote salendo all’altare?
Mentre il sacerdote sale all’altare, invoca i Santi le cui reliquie sono contenute nella pietra sacra. Si rivolge poi a tutti i Santi, in particolare a Gesù Cristo, loro Capo e Re, il cui emblema è l’altare.
57 — Perché il Sacerdote bacia l’altare dicendo la preghiera: Oramus te?
Il sacerdote bacia l’altare per venerare la pietra consacrata dal Vescovo e le reliquie dei Santi contenute in questa pietra.
58 — Perchè si chiudono le reliquie dei santi nella pietra dell’altare?
In ricordo della Messa che un tempo si celebrava presso le tombe dei Santi Martiri sepolti nelle catacombe.
6 — L’incensamento dell’altare(nelle Messe cantate)
59 — L’uso dell’incenso è antico?
Il Signore stesso, secondo l’Antica Legge, aveva descritto esattamente come e quando l’incenso doveva essere preparato e quando doveva essere usato. Ogni giorno, mattina e sera, un sacrificio di incenso veniva offerto sull’altare dell’incenso posto nel santuario. L’incenso fu introdotto all’inizio del culto cristiano e divenne di uso generale quando nel quarto secolo, fu data libertà alla Chiesa.
60 — Di cosa l’inceso è figura ed immagine?
L’incenso che viene bruciato, rappresenta il sacrificio interiore dell’anima, e rappresenta la preghiera che piace a Dio. Le nuvole di fumo simboleggiano i frutti della preghiera, cioè la grazia che scende dal cielo o va dal tabernacolo e dall’altare, dove risiede Gesù Cristo.
61— L’incenso è impiegato sempre come segno di adorazione?
No, la Chiesa se ne serve anche come testimonianza della venerazione dovuta a tutto ciò che è santo. Ecco perché, oltre al Santissimo Sacramento, sono incensate le reliquie e le immagini dei santi, il libro dei Vangeli, il Sacerdote celebrante, il clero e il popolo.
62— Perchè si benedice l’incenso prima di servirsene?
Si benedice l’inenso prima di servirsene per fare una cosa santa e consacrata a Dio. Questa benedizione ci presenta più perfettamente l’incenso come un simbolo religioso. Così si fa per le ceneri e per le palme.