Il nemico della Chiesa e dell’umanità, braccio operante di satana e dei suoi adepti, la setta massonica, viene già individuata dal Santo Padre Clemente XII fin dal 1738, cioè una ventina di anni dopo la sua costituzione ufficiale, anche se era ben presente con denominazioni ed aggregazioni varie da alcuni secoli, … pensiamo ai Rosa Croce, alle pseudo-accademie e lincei nazionali, ai mitrei ove si praticava il culto di Mitra e del dio sole [uno dei capisaldi esoterici tuttora attuali delle conventicole massoniche, noto come “eliocentrismo”, rivestito con falso sapere astronomico da una maschera razional-scientifica che ancora oggi si serve di foto taroccate e di filmati cinematografici di enti pseudospaziali che foraggiano abbondantemente falsi scienziati e fasulli esperti giornalisti, per dimostrare la realtà assurda della terra-palla che si opponga – ridicolizzandola – alla verità biblica mostrata nelle Sacre Scritture], agli occultismi alchemici [dei Newton, Keplero, Bacone, Galileo etc.], ai cabalismi gnostici e a tante altre deliranti diavolerie suggerite dai demoni di turno ad uomini corrotti e orgogliosi del loro nulla; gli effetti di questa satanica aggregazione, già si facevano sentire nella società dell’epoca tanto da generare sospetti, poi divenuti certezze, che indussero il Sommo Pontefice ad una condanna netta, senza appello per chiunque aderisse, in qualsiasi veste, a queste associazioni che accoppiavano ai ridicoli loro pseudo-culti [ornati da grembiulini, medagliette, cappelli frigi con pendagli e nastrini vari…], la corruzione della società e l’odio accanito contro la santa Chiesa Cattolica e contro il Cristo ed il suo Vicario. Si tratta della prima ferma condanna di questo movimento infernale che doveva diffondersi a macchia d’olio nel mondo intero realizzando le profezie sul “mistero dell’iniquità” del quale San Paolo parlava già ai fedeli di Tessalonica. Nessuna simulazione, nessuno sconto per i seguaci del baphomet-lucifero, i sedicenti “figli della vedova”, come amano definirsi, secondo una ridicola favola massonica, i seguaci di satana e nemici di Cristo: « … decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con qualunque altro nome chiamate. ». Abbiamo sottolineato le parole “in perpetuo” onde chiarire a tutti gli attuali aderenti alle conventicole, purtroppo attualmente infiltranti, anzi dominanti i sacri palazzi e la falsa “chiesa dell’uomo”, di montiniana istituzione, di cui hanno le redini in mano saldamente [… non della Chiesa Cattolica, come alcuni eretici e scismatici presumono, poiché la vera Chiesa Cattolica, il Corpo mistico di Cristo, Sposa immacolata senza macchia e senza ruga del divin Coniuge, Maestra e luce del mondo, non è e non sarà mai macchiata dalle infamie della setta del “novus ordo” che si spaccia per Chiesa Cattolica … la Chiesa Cattolica, secondo il permesso di Dio e a nostra prova, è “eclissata”, nelle catacombe e nei sotterranei, è vero ed evidente, ma c’è, pur perseguitata e scacciata da ogni dove, ed è quella di sempre, nei riti e nella dottrina, pronta a risorgere, più viva e splendente che mai, quando tutti gli empi la dichiareranno oramai morta e sepolta], che la loro sentenza è già pronunziata ed è definitiva, ed il fuoco preparato dal loro “padre”, li aspetta superalimentato sette volte: « … sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all’infuori del Romano Pontefice pro tempore » (tradotto in altri termini, significa: scomunica latæ sententiæ riservata in modo speciale alla Santa Sede). E questo vale anche per i discendenti del “cavaliere kadosh” di Lille, che ha generato e partorito una marea di disgraziati, tra falsi prelati e ingannati fedeli, tutti sotto questa scomunica ed a quella degli altri successivi confermanti documenti apostolici. – Dopo aver letto la Bolla, al “pusillus grex” dei Cattolici non resta che pregare per tali sventurati ed offrirsi ostia sacrificale per la salvezza di questi poveracci che, senza una grazia speciale, sono oramai destinati all’eterna dannazione.
BOLLA DOGMATICA
“IN EMINENTI”
DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE XII
“Sulla Condanna della Massoneria”
CLEMENTE PP. XII
Servo dei servi di Dio
A tutti i fedeli, salute ed Apostolica Benedizione!
Posti per volere della Clemenza Divina, benché indegni, nell’eminente Sede dell’Apostolato, onde adempiere al debito della Pastorale provvidenza affidato a Noi, con assidua diligenza e con premura, per quanto Ci è concesso dal Cielo, abbiamo rivolto il pensiero a quelle cose per mezzo delle quali – chiuso l’adito agli errori ed ai vizi – si conservi principalmente l’integrità della Religione Ortodossa, e in questi tempi difficilissimi vengano allontanati da tutto il mondo Cattolico i pericoli dei disordini. Già per la stessa pubblica fama Ci è noto che si estendono in ogni direzione, e di giorno in giorno si avvalorano, alcune Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Conventicole o Aggregazioni comunemente chiamate dei Liberi muratori o des Francs Maçons, o con altre denominazioni chiamate a seconda della varietà delle lingue, nelle quali con stretta e segreta alleanza, secondo loro Leggi e Statuti, si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà. Tali Società, con stretto giuramento preso sulle Sacre Scritture, e con esagerazione di gravi pene, sono obbligate a mantenere un inviolabile silenzio intorno alle cose che esse compiono segretamente. Ma essendo natura del delitto manifestarsi da se stesso e generare il rumore che lo denuncia, ne deriva che le predette Società o Conventicole hanno prodotto tale sospetto nelle menti dei fedeli, secondo il quale per gli uomini onesti e prudenti l’iscriversi a quelle aggregazioni è lo stesso che macchiarsi dell’infamia di malvagità e di perversione: se non operassero iniquamente, non odierebbero tanto decisamente la luce. Tale fama è cresciuta in modo così considerevole, che dette Società sono già state proscritte dai Prìncipi secolari in molti Paesi come nemiche dei Regni, e sono state provvidamente eliminate. Noi pertanto, meditando sui gravissimi danni che per lo più tali Società o Conventicole recano non solo alla tranquillità della temporale Repubblica, ma anche alla salute spirituale delle anime, in quanto non si accordano in alcun modo né con le Leggi Civili né con quelle Canoniche; ammaestrati dalle Divine parole di vigilare giorno e notte, come servo fedele e prudente preposto alla famiglia del Signore, affinché questa razza di uomini non saccheggi la casa come ladri, né come le volpi rovini la Vigna; affinché, cioè, non corrompa i cuori dei semplici né ferisca occultamente gl’innocenti; allo scopo di chiudere la strada che, se aperta, potrebbe impunemente consentire dei delitti; per altri giusti e razionali motivi a Noi noti, con il consiglio di alcuni Venerabili Nostri Fratelli Cardinali della Santa Romana Chiesa, a ancora motu proprio, con sicura scienza, matura deliberazione e con la pienezza della Nostra Apostolica potestà, decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con qualunque altro nome chiamate. Pertanto, severamente, ed in virtù di santa obbedienza, comandiamo a tutti ed ai singoli fedeli di qualunque stato, grado, condizione, ordine, dignità o preminenza, sia Laici, sia Chierici, tanto Secolari quanto Regolari, ancorché degni di speciale ed individuale menzione e citazione, che nessuno ardisca o presuma sotto qualunque pretesto o apparenza di istituire, propagare o favorire le predette Società dei Liberi Muratori o Francs Maçons o altrimenti denominate; di ospitarle o nasconderle nelle proprie case o altrove; di iscriversi ed aggregarsi ad esse; di procurare loro mezzi, facoltà o possibilità di convocarsi in qualche luogo; di somministrare loro qualche cosa od anche di prestare in qualunque modo consiglio, aiuto o favore, palesemente o in segreto, direttamente o indirettamente, in proprio o per altri, nonché di esortare, indurre, provocare o persuadere altri ad iscriversi o ad intervenire a simili Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole, sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all’infuori del Romano Pontefice pro tempore. Vogliamo inoltre e comandiamo che tanto i Vescovi, i Prelati Superiori e gli altri Ordinari dei luoghi, quanto gl’Inquisitori dell’eretica malvagità deputati in qualsiasi luogo, procedano e facciano inquisizione contro i trasgressori di qualunque stato, grado, condizione, ordine dignità o preminenza, e che reprimano e puniscano i medesimi con le stesse pene con le quali colpiscono i sospetti di eresia. Pertanto concediamo e attribuiamo libera facoltà ad essi, e a ciascuno di essi, di procedere e di inquisire contro i suddetti trasgressori, e di imprigionarli e punirli con le debite pene, invocando anche, se sarà necessario, l’aiuto del braccio secolare. Vogliamo poi che alle copie della presente, ancorché stampate, sottoscritte di mano di qualche pubblico Notaio e munite di sigillo di persona costituita in dignità Ecclesiastica, sia prestata la stessa fede che si presterebbe alla Lettera se fosse esibita o mostrata nell’originale. A nessuno dunque, assolutamente, sia permesso violare, o con temerario ardimento contraddire questa pagina della Nostra dichiarazione, condanna, comandamento, proibizione ed interdizione. Se qualcuno osasse tanto, sappia che incorrerà nello sdegno di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 28 aprile 1738, anno nono del Nostro Pontificato.
Clemente P.P. XII