LO SCUDO DELLA FEDE (78)
[S. Franco: ERRORI DEL PROTESTANTISMO, Tip. Delle Murate, FIRENZE, 1858]
PARTE TERZA.
CONSEGUENZE DEL PERDERE LA S. FEDE E MODI DI PREVENIRLE
CAPITOLO I.
QUALI BENI SPIRITUALI TOLGA IL PROTESTANTESIMO
Chiunque ha dal Signore la grande grazia di vivere nella S. Chiesa, possiede un tesoro di beni spirituali, che sono i più preziosi che si possano immaginare. I Protestanti (compreso il falso Novus Ordo e i sedevacantisti vari – ndr.-) con lo strapparvi dalla S. Chiesa vi vogliono rapire tutti questi beni. Miei cari, considerate un momento l’ampiezza e la gravità del danno che vi vogliono fare, che basterà certo a colmarvi di santo orrore. – Chiunque è entrato nella S. Chiesa per mezzo del S. Battesimo, di brutto e deforme che era pel peccato originale diventò mondo e bello per la grazia di Dio infusale in quel punto: di nemico che era del Signore gli è diventato amico: di schiavo di lucifero che era, divenne figliuolo di Dio: d’impotente a nulla operare per la vita eterna divenne libero di verace libertà, che è quella di poter meritare: mentre prima era spoglio d’ogni bene, colmo di ogni male diventò ricco in Gesù Cristo di tutti i doni e possessore fortunato dell’abito della Fede, della Speranza e della Carità e di tante altre virtù: e quello che tutto corona, divenuto per la grazia figliuolo di Dio, è stato fatto erede del santo Paradiso. Ora ecco quello che vi farebbero i Protestanti se vi strappassero dalla S. Chiesa: vi ruberebbero tutti questi tesori, e vi spoglierebbero di tutti questi beni e soprattutto dell’eterna eredità che sperate da Gesù Cristo. – Nella S. Chiesa avendo ricevuto voi la Confermazione, voi avete lo Spirito Santo che abita nel vostro cuore con i suoi doni e con le sue grazie, che v’illumina nella mente per ben osservare i santi comandamenti e che vi conforta il cuore, perché possiate negl’incontri anche difficili, mostrarvi veri Cristiani, professando la S. Fede. Ma se vi strappassero dal cuore questa Fede si partirebbe da voi lo Spirito Santo, e voi rimarreste privo di tutte quelle grazie di cui esso è la fontana perenne. – Finché siamo in questa vita, pur troppo cadiamo sempre nel peccato, e pur troppo cadiamo anche talvolta in peccati gravi, che danno morte all’anima nostra, privandoci della grazia di Gesù. Ora qual è tutta la nostra speranza quando siamo carichi d’iniquità e meritevoli dell’Inferno? Allora noi abbiamo nella S. Chiesa istituito da Gesù Cristo il Sacramento della Confessione; noi manifestiamo tutti i nostri peccati al Sacerdote che è ministro di Gesù per concederci in suo nome il perdono. Se egli vede che noi sinceramente e con tutto il cuore detestiamo il peccato, egli con l’autorità che Gesù Cristo gli ha data, ce ne assolve e ci perdona: e Dio rimette nel cielo quello che egli ha rimesso in terra secondo le sue infallibili promesse. Oh che grazia grande è questa che possiedono i Fedeli! Che sarebbe di noi che siamo tanto facili a cadere, se non avessimo questa consolazione in vita e specialmente nell’ora della morte, quando tanto importa d’essere perdonati da Dio? Ora, miei cari, i Protestanti vi priverebbero di questo gran bene qual è il perdono dei peccati; e togliendovi dal cuore quella dolce fiducia che avete di essere perdonati, fondata sulle divine promesse, vi sostituirebbero una presunzione superba di salvarvi senza merito o una irreparabile disperazione. Dovreste tremare sempre come le foglie al vento dicendo: chi sa se io sia perdonato, nessuno me ne assicura, nessuno me ne dà speranza, e soprattutto poi nell’ora della morte vi trovereste in estreme angustie. Oh perfidi che vi vogliono togliere tanti beni e con tanta ipocrisia! La Santa Confessione per noi è l’apparecchio a beni anche maggiori. Dopoché ci siamo purificati nel Sangue prezioso di Gesù con la Confessione e col pentimento nel Sacramento della Penitenza, noi passiamo a ricevere Gesù nel S. Sacramento dell’Altare. Qui le grazie che ci fa il buon Gesù non si possono dire per metà. Egli ci dà allora il suo Corpo Divino, il suo Sangue prezioso, l’anima sua sacrosanta, la sua ineffabile divinità: e cosi stringendoci tutti a Lui ne riempie d’ogni sorta di grazie: grazie per vincere tutte le tentazioni del mondo, del demonio e della carne: grazie per disimpegnare tutti gli obblighi del nostro stato: grazie per amarlo ardentemente, non solo con le parole, ma con l’esecuzione di tutti i suoi comandi: grazie per arrivare facilmente al cielo. Quando noi ci comunichiamo degnamente, noi restiamo così uniti ed incorporati con Gesù, che i Santi Angeli stessi ce ne portano invidia. Oh che stato fortunato è mai questo! Ebbene guardate la perfidia dei Protestanti. Essi non riconoscono per niente questa gran grazia del Signore. Non credono che Gesù Cristo stia presente nella S. Eucaristia, e sono tanto superbi, che non lo credono neppure a Gesù Cristo, il quale lo ha detto più volte, non lo credono alla S. Chiesa che l’ha imparato dalla bocca di Gesù e dei santi Apostoli; non lo credono a tutti i Santi i quali ricevevano con tanta riverenza ed amore questo cibo angelico, e dopo che i miseri sono per la loro infedeltà e malizia privi di tutti questi beni, ne vogliono privare anche voi dandovi ad intendere che Gesù Cristo non si trova in quell’Ostia sacrosanta, e che non vi può far nessun bene. Ah malvagi che sono, ah infedeli! Nési contentano ancora di tanti beni preziosi che vi hanno involato. La S. Eucaristia oltre all’essere Sacramento che noi riceviamo, è ancora il sacrifizio che noi offriamo a Dio. Voi sapete che quando il Sacerdote si reca al S. Altare e celebra la S. Messa, esso non fa altro che immolare di nuovo il nostro buon Gesù all’eterno Padre, rinnovando così, sebbene senza spargimento di sangue, il gran Sacrifizio che fu già offerto dallo stesso Gesù sopra la Croce. Ora quando il Padre nostro celeste vede quella gran vittima che gli è tanto cara, perché è il suo Figliuolo Unigenito, si placa subito verso di noi, ascolta le nostre preghiere per riguardo di Lui, si rende propizio ai nostri peccati e pago e soddisfatto di quell’onore che Egli gli rende, lo accetta da Lui come se glielo avessimo fatto noi stessi, di cui Egli è il Redentore ed il Salvatore pietoso. Di quaè poi che in forza di questo gran sacrificio che per noi si offre ed a cui noi siamo presenti almeno nei dì festivi, il Signore risparmia alla terra tanti castighi che la sua giustizia manderebbe sopra di noi e ci converte invece in benedizioni quelle maledizioni che noi avremmo meritato. Guai al mondo, se non si offrisse nel mondo il santo Sacrificio della Messa! Ma i Protestanti dopo di averci rapito tutti gli altri beni, ci vogliono togliere anche questo, e così toglierci con un colpo solo tutti i beni corporali e spirituali che ci provengono dal Sacrifizio. Oh malvagità, oh perfidia! – Né sono ancora paghi. Ci vorrebbero ridurre in questa terra a vivere come le bestie. Ci vogliono rapire il santo Sacramento del matrimonio, negando che esso sia un sacramento. E così l’unione dell’uomo con la donna invece di essere santificata dalla grazia di Gesù Cristo, sarebbe come l’unione dei cani e delle bestie. – Ci vogliono togliere il Sacramento dell’Ordine con cui si fanno i sacerdoti, e così a poco a poco ci farebbero diventare come i selvaggi i quali sono senza Chiesa, senza sacerdoti e senza Dio. Credereste? perfino nelle nostre agonie ci vorrebbero contristare, levandoci la grande consolazione dell’Olio santo. In quel momento in cui è così grande il bisogno, in cui il demonio ci assale, la vista dei nostri peccati ci conturba, la infermità ci affanna, in quel momento terribile i buoni Fedeli ricevono un gran conforto dal Sacramento dell’Estrema Unzione, perché Gesù per mezzo di essa ci anima, ci consola, ci rimette anche i peccati, ci dà fiducia per morir bene. Ora questi perfidi ci perseguitano anche in quei momenti, vietando che ci si amministri questo Sacramento di tanta consolazione. Può darsi un delitto più grave di questo? Eppure essi mirano a tutto ciò, giacché se voi diventaste protestanti, sareste privi di tutti questi tesori che essi disprezzano, perché non conoscono e non vogliono conoscere. – Ah mille morti piuttosto che cadere in tanto errore e tanta abbominazione!