LO SCUDO DELLA FEDE (77)

LO SCUDO DELLA FEDE (77)

[S. Franco: ERRORI DEL PROTESTANTISMO, Tip. Delle Murate, FIRENZE, 1858]

PARTE SECONDA. FRODI PER CUI S’INTRODUCE IL PROTESTANTISMO

CAPITOLO XII.

DUODECIMA FRODE: CHE IL PURGATORIO È UN’INVENZIONE DEI PRETI.

I Protestanti dopo aver turbato i fedeli che vivono sulla terra, tenterebbero se potessero di tormentare anche quelli che già sono passati all’altra vita, e li vorrebbero privare dei suffragi, delle Messe, delle orazioni di S. Chiesa. Per ciò insegnano che il Purgatorio non esiste, che i fedeli appena morti senz’altro o salgono in Paradiso, o piombano nell’Inferno: che non per altro fu inventato dai Preti cotesto domma se non perché riusciva utile ai loro interessi. Ora sappiate che con queste falsità che spacciano, commettono tre gravissimi mali, tolgono a noi dal cuore la fede intorno ad una verità solennissima nella S. Chiesa, spogliano le povere anime dei defunti dei suffragi che loro sarebbero sì vantaggiosi, e calunniano atrocemente il Sacerdozio cristiano. Osservate se non è vero. – Dicono che non esiste il Purgatorio: ma le S. Scritture che essi a parole fan tanta mostra di rispettare, insegnano tutto l’opposto; la S. Chiesa che è di tanta autorità come sopra vi ho detto ha sempre tenuto che esistesse; i sacri Dottori non solo l’hanno difeso, ma l’hanno anche temuto; innumerabili rivelazioni fatte non a donnicciole ma a gran Santi lo confermano, e tutto ciò non vale un po’ più che le loro beffe, le loro risa, e le loro bestemmie? – Nella S. Scrittura si dice chiaro che Giuda Maccabeo mandò dodicimila dramme di argento a Gerusalemme perché si offrissero sacrifici per quelli che erano morti in battaglia, poiché, è ivi soggiunto, è un pensiero santo c salutare pregar pei morti, onde siano disciolti dai loro peccati. Ora se non vi è Purgatorio, che giova il pregar pei morti? Quelli che sono in Paradiso non ne hanno più bisogno, quelli che sono nell’Inferno non possono più ricevere sollievo di sorta. É dunque manifesto che vi ha Purgatorio. I Protestanti per isbrigarsi di questa Autorità, non sapendo che dire han negato che quel libro facesse parte delle S. Scritture: ma S. Agostino, S. Cipriano, S. Ambrogio e tutta la Cattolica Chiesa che in ogni secolo l’ha sempre riconosciuto, ha qualche peso maggior del loro. Del resto anche il nuovo Testamento lo prova chiaro. Nostro Signore insegna che chi bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonato né in questo secolo né nell’altro (Matth. XII); dunque, conclude il grande S. Agostino, vi hanno da essere dei peccati che nell’altro si perdonino. Non si perdonano nel cielo, perché in esso non entra nulla che sia macchiato, non si perdonano nell’Inferno perché in esso non vi è più redenzione, che resta se non il Purgatorio? Anche S. Paolo nella sua lettera ai Corinti dice di alcuni che sarau salvi, ma tuttavia passando pel fuoco (1 Cor. III). Nella lettera ai Filippesi dice che al nome dì Gesù si debbono curvare nel cielo, sulla terra, e nelle parti infernali (Fil. II). Or nell’Inferno dove stanno i dannati niun certo riverisce il nome di Gesù, sono dunque le anime racchiuse nel Purgatorio che lo riveriscono. E poi è chiaro che se nel cielo non entra nulla che sia macchiato come insegna S. Giovanni (Apoc. XXI), se è vero che anche i giusti cadono in molte mancanze sebbene non gravi, come insegnano i Proverbi (Prov. XXIV, 16) è anche manifesto che vi ha da essere un luogo di espiazione dove possano purificarsi quelli che non ebbero il tempo o la sollecitudine di farlo in vita. Ed infatti così l’insegnò sempre la S. Chiesa come ne fanno fede indubitatissima i Santi Dottori che ne sono autorevoli testimoni. Io ve ne ricorderò solo qualcuno, perché veggiate quanto abbiano torto quei disgraziati che dicono che è un’invenzione dei Preti. S. Efrem nel suo testamento spirituale chiede delle preghiere per riposo della sua anima. – L’Imperatore Costantino volle esser sepolto in una Chiesa affinché i fedeli si ricordassero di pregare per lui: che è il desiderio che hanno anche ai dì nostri i Cristiani fervorosi. S. Giovanni Crisostomo avverte i fedeli che se sono inutili le lagrime dei vivi sopra dei morti, ben son loro utili le limosine e le preghiere. S. Girolamo loda Pammachio perché invece di spargere fiori sulla tomba di sua moglie, avea sparse tra i poverelli delle limosine per suffragarla. S. Agostino ricorda i sacrifici che si celebrarono per la sua madre Monica, e nel libro delle Eresie scrive che fu Ario il primo eretico che osò negare il Purgatorio. Ora se tutti questi gran Santi ed altri molti che potrei qui allegarvi, tutti si accordano a raccomandar la preghiera pei defunti, quale audacia non è quella di questi nuovi dottori che negano l’esistenza del Purgatorio? Ma non è solo un’audacia diabolica, è anche una crudeltà inaudita contro quelle povere anime. Imperocché senza star qui a ricercare qual sia il modo delle loro pene, è certo però che esse soffrono orribilmente, e Dio solo sa per quanto tempo, dovranno esse soddisfare ad ogni loro benché leggera mancanza. Ora chi consideri un momento che sono non solo anime di Cristiani, che hanno avuto con noi comune la S. Fede, che sono morte nella grazia di Gesù, che sono quelle che speriamo di aver compagne per tutta l’eternità nella gloria, ma che fra loro sono anche le anime dei nostri parenti, dei nostri amici, del nostro povero padre, della nostra povera madre, forse di un marito, forse di una sposa che già ci furono sì cari sulla terra, e che ora aspettano da noi un poco di aiuto; chi consideri, io dico, tutto ciò come non si sentirà inorridire al pensiero di abbandonarle sul pretesto frivolo che non vi ha Purgatorio? Bisogna aver perduta non solo la fede, ma anche il cuore per dare in questi eccessi. Certo non pochi protestanti ai nostri giorni guidati anche solo dal cuore sono giunti ad ammettere questa verità per aver la consolazione di pregare pei loro parenti e pei loro cari: e noi soffriremo poi che questi maestri di errore ci tolgano un sì bel conforto, noi a cui la fede lo somministra? – Ma che ragioni hanno adunque da recare in mezzo per negare questa verità? Ce lo facciano almeno sapere. Ve le esporrò. Allegano in primo luogo quelle parole dell’Ecclesiaste dove è detto che da qualunque parte l’albero cadrà sia mezzo giorno, sia settentrione ivi resterà (Eccles. XI, 3). E quelle di S. Paolo che sono beati quei che muojono nel Signore, perché si riposano dei lor travagli, e pretendono che per queste parole venga escluso il domma del Purgatorio. Per verità se non avevano altre migliori ragioni ad allegare, potevano tacere eternamente. Conciosiachè che hanno mai che fare queste sentenze col Purgatorio? Le parole dell’Ecclesiastico significano che nell’altra vita non v’è se non la salvezza eterna, oppure la dannazione. E chi l’ha mai negato? Questo è lo stato finale delle anime: ma quelle che passano prima a purificarsi nel Purgatorio non pervengono poi subito dopo all’eterna salute? Le parole di S. Paolo significano la consolantissima verità, che i morti nel Signore si riposeranno dei loro travagli. Sì. ma se tra loro ve n’avesse di quelli che prima dovessero per qualche tempo purificarsi, non si verificherebbe più che giungono poi al riposo? S. Paolo ha forse detto che tutti vi giungeranno subito? Eppure credereste queste frivole ragioni sono le più gagliarde che arrecano per negare il Purgatorio. Si burlano proprio di voi, mentre vi spacciano i loro errori. – Sebbene no, replicano essi, sono i Preti che vi danno ad intendere tante sciocchezze, perché al fuoco del Purgatorio essi fanno bollire (sono parole loro) la loro pentola. Veramente se io volessi rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza, potrei dire che Dio farà bollire questi sacrileghi in ben altro fuoco che non è quello del Purgatorio. Potrei osservare ancora quanto sia riverente un tal modo di parlare, e quanto convenga a quelli che si danno per inviati di Gesù Cristo: ma lasciando stare tutto ciò io chieggo loro prima di tutto, e che cosa guadagnano i Sacerdoti sul Purgatorio? La Chiesa Cattolica insegna che le anime del Purgatorio si possono suffragare colle orazioni, coll’ascoltare la S. Messa, col digiuno, con la limosina, con la penitenza e con ogni sorta di opere buone. Ora che cosa guadagnano i Preti se voi pregate, se voi udite la S. Messa, se voi digiunate, se voi distribuite limosine, se voi vi mortificate, o vi esercitate altrimenti a far del bene? Su dite che guadagno fanno i Sacerdoti in tutto ciò? Se fosse vero che essi hanno inventato il Purgatorio per trarne vantaggio insegnerebbero mai per suffragare le anime, tante maniere che a loro non fruttano nulla? Tutto il loro guadagno si ristringerà solo alta celebrazione delle Messe, ed al canto dei divini Uffizi. Ma in primo luogo chi obbliga i fedeli a suffragare le anime in questo modo, e non sono essi padroni di scegliere quegli altri modi sopraccennati? Ma poi, se perché può tornare di qualche vantaggio ai Sacerdoti che si pratichi un’opera di pietà, non è più lecito il raccomandarla per timore di parere interessati, non sarà più lecito di raccomandar nessuna virtù al mondo. Imperocché in quasi tutte le opere buone che altri vi raccomanda si trova sempre qualche vantaggio di chi l’inculca. In cominciando dal Principe che raccomanda al suddito 1’ubbidienza fino al contadino che la raccomanda al suo garzone, tutti vi trovano il loro conto: dunque non si raccomanderà più l’ubbidienza benché l’abbia tanto raccomandata Gesù Cristo? Il marito non potrà più inculcare alla moglie la ritiratezza, perché si dirà che lo fa per suo conto poiché è geloso. Il padre non potrà più raccomandare al figliuolo che non scialacqui perché si dirà che lo fa per suo conto poiché è avaro. Ed allora si potrà anche dire di questi disgraziati che negano il Purgatorio che lo fanno per loro utile, perché sono cosi sordidi da aver paura di cavar fuori un quattrino pei loro poveri morti. Se queste maniere d’interpetrare l’intenzione è buona riguardo ai Sacerdoti, perché non sarà buona riguardo ai loro calunniatori? Che cosa ne dite? – Del resto se i Sacerdoti ritraggono qualche vantaggio temporale dalla limosina, intendetelo bene una volta e fatelo sentire a costoro, è giustissimo che la ritraggono. Ancor essi hanno da vivere. Gran cosa! Si stima giusto che un medico, un avvocato, un giudice riceva uno stipendio e perché ancora esso ha da campare, e perché avendo passato tanti anni e sostenute tante spese ad apprendere la sua professione, si stima convenevole che a suo tempo ne sia rimunerato: ed un Sacerdote che ha speso tanti anni per rendersi capace del sublimissimo ministero di annunziare la divina parola, di amministrare i Sacramenti, di offrire il gran Sacrifizio, non avrà diritto non dico ad una remunerazione, che non la cerca, ma neppure al suo quotidiano sostentamento? Qui il ridicolo e l’assurdo è congiunto con la perfidia e con l’empietà. – Sapete qual è in fondo in fondo la vera ragione per cui tanto schiamazzano contro i Sacerdoti? Eccovela chiara. Non li possono sopportare perché odiano la Religione di cui essi sono i ministri. Non vorrebbero che si predicasse per non essere turbati nel sonno del peccato in cui si giacciono, non vorrebbero la Confessione perché non vogliono essi cambiar vita, e non fa loro comodo spesse volte che la vogliano cambiare gli altri, non vorrebbero lo zelo sacerdotale perché scompiglia le loro trame, e per ciò non potendoli soffrire, si sveleniscono contro di loro con ogni calunnia e colgono occasione da tutto per metterli in mala voce. E ciò sia detto per cautelarvi contro ogni loro diceria. – Conchiudendo ora quello che abbiamo discorso in questo capo, non solo tenete salda la dottrina di S. Chiesa sul Purgatorio, ma animatevi secondo levostre forze a suffragare il più che potete quelle povere anime. Esse non saranno ingrate verso di voi, che anzi per quella bella Comunione che passa tra i fedeli vivi, e defunti pregheranno singolarmente per voi e adesso, e quando saranno giunte a godere la faccia di Dio svelata, siccome ne fanno fede tutte le ecclesiastiche storie, e tutte le vite dei Santi. E quando alcuno vi dice che il Purgatorio non v’è, rispondete quel che già disse, un buon popolano a chi gli parlava così, che è vero che non v’è Purgatorio per chi lo nega, poiché come eretico è riserbato solo all’Inferno!

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.