16 LUGLIO MADONNA DEL CARMELO (2019)
LA MADONNA DEL CARMINE
L’ ORAZIONE.
Deus, qui beatíssimæ semper Vírginis et Genetrícis tuæ Maríæ singulári título Carméli órdinem decorásti: concéde propítius; ut, cujus hódie Commemoratiónem sollémni celebrámus offício, ejus muníti præsídiis, ad gáudia sempitérna perveníre mereámur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.
“0 Dio, che avete concesso all’ Ordine del Carmelo l’insigne onore di portare il nome della beatissima sempre Vergine Maria vostra Madre, concedete a noi, nella vostra misericordia, che circondati dalla protezione di Colei di cui onoriamo oggi solennemente la memoria, meritiamo di pervenire all’eterna felicita; voi che Dio vivete e regnate etc. “
L’EPISTOLA.
Lezione tratta dal Libro dell’Ecclesiastico. Cap XXIV, v. 23,31.
Io come la vite gettai fiori di odor soave, e i miei fiori sono frutti di gloria e di ricchezza. Io madre del bell’amore, e del timore e della scienza e della santa speranza: in me ogni grazia per conoscer la via della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù. Venite a me voi tutti,voi che siete presi dall’amore di me; e saziatevi dei miei frutti; perché dolce è il mio spirito più del miele e lamia eredità più’ del favo del miele. Memoria di me si farà per tutta la serie dei secoli. Coloro che mi mangiano hanno sempre fame, e coloro che mi bevono hanno sempre sete. Chi ascolta me non avrà mai da arrossire, e quelli che per me operano non peccheranno. Coloro che mi illustrano, avranno la vita eterna.
IL VANGELO.
Segue il santo Vangelo secondo s. Luca, Cap. XI, v. 17. 28.
lo quel tempo mentre Gesù parlava alle turbe, alzò la voce una donna di mezzo ad esse, e gli disse: Beato il seno che ti ha portato, e le mammelle che hai succhiate. Ma Egli disse: Anzi beati coloro, che ascoltano la parola di Dio, e l’osservano.
In qualità di Madre di Dio, Maria è pietosa alle nostre necessità; in qualità di Madre di Dio, Maria può soccorrerci nelle nostre necessità: questo è quanto ci insegnano i Padri, e c’insegna la Chiesa, è quanto ci detta la ragione, e l’esperienza di tutti i tempi c’impedisce di porre in dubbio. Alla nostra profonda venerazione per l’augustaMadre di Dio uniamo adunque la più gran fiducia; ricorriamo a Lei in tutte le penose congiunture in cui ci troveremo: poiché in qualunque occasione ciò avvenga, Maria può essere per noi un aiuto infallibile, estendendosi la sua misericordia ad ogni cosa, intromettendosi in tutte le nostre necessità, quanto ai beni spirituali, e quanto ai beni temporali. Voi dunque, dice s. Bernardo, voi tutti che vogate in mezzo agli scogli e alle tempeste di questo mondo, se volete salvarvi dal naufragio, mirate la vostra stella, alzate gli occhi verso Maria. Siete assaliti da violente tentazioni, vi sentite mancare le forze, e il vostro cuore è presso a soccombere? Chiamate in vostro soccorso Maria. Siete esposti a gonfiarvi d’orgoglio, all’amarezza dell’odio, agli impeti dell’ira, al veleno dell’invidia? Invoca te Maria. È la tribolazione che vi perseguita, vi affligge, vi abbatte e vi desola? Cercate in Maria il vostro sostegno. In tutti i pericoli, in tutti i mali, in tutte le sventure di questa vita mortale, pensate a Maria, e tendete a Lei le braccia per implorare la sua assistenza – La Regina dei cieli, che oggi onoriamo, sotto il titolo di Nostra Donna del santo scapolare, apparendo al Beato Simone Stock, generale dell’ordine dei Carmelitani, gli pose nella mano il santo scapolare, come uno scudo contro tutti gli assalti e una difesa in tutti i pericoli, come uno dei più saldi appoggi nell’ultima ora, e quasi assicurazione contro lo spaventoso rischio di una irrevocabile condanna: ma non perdiamo di vista che tante promesse sono unite alla confraternita del santo scapolare, non per dispensarci dalla penitenza, ma per aiutarci a far penitenza; non per sottrarci alle leggi del Vangelo. ma per facilitarcene l’osservanza; non per darci una colposa sicurezza nelle nostre sregolatezze, ma per ottenerci i mezzi di uscirne; non per assicurarci una santa morte dopo una vita peccaminosa, ma per farci pervenire alla morte preziosa dei giusti con la vita pura o penitente dei giusti. – Maria è il rifugio dei peccatori, ma dei peccatori contriti,dei peccatori penitenti, dei peccatori che sentendo l’infelice stato a cui gli ha ridotti il peccato, si sforzano di uscirne e di salvare la loro anima dal fuoco eterno. Mariaè la Madre di misericordia, ma la sua misericordia non e una pietà meschina e cieca, una molle indulgenza che favorisca il peccato, ledendo i diritti della giustizia divina; è una misericordia illuminata e pronta sempre a seguire i sentimenti di Gesù Cristo; una misericordia che, facendo sperare il perdono al peccatore, l’eccita nello stesso tempo alla penitenza. Maria è pronta sempre a domandare a Dio la grazia della nostra conversione; ma bisogna che la domandiamo noi stessi con Lei, bisgna che che cooperiamo alla nostra santificazione; ed è follia il riposarci sopra il soccorso di Lei quando da noi medesimi ci abbandoniamo. Facciam capitale, si, di Maria, possiamo, e anzi dobbiamo farlo; ma non speriamo di star d’accordo con Maria, se non temiamo di essere in discordia con Gesù Cristo; e se siamo sempre degni di condanna al tribunale del Figlio di Lei, non speriamo giammai di essere assoluti al tribunale di Maria. Rammentiamoci che per conciliar a noi la benevolenza materna della potente protettrice che onoriamo specialmente oggi, dobbiamo accompagnare alla nostra azione costumi religiosi e puri, costante applicazione nell’adempire tutti i nostri doveri, e la pratica di tutte quelle virtù cristiane, di cui essa ci ha dato l’esempio.
(L. Goffiné: manuale per la santificazione delle Domeniche e delle Feste. Tip. Calas., Firenze – 1869)
Decor Carmeli, ora prò nobis.
Indulgentia trecentorum dierum (S. Pæn. Ap., 8 nov.1921).
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O Vergine benedetta, o piena di grazie, o Reginadei Santi, quanto m’è dolce di venerartisotto questo titolo di Madonna del Monte Carmelo!
Esso mi richiama ai tempi profetici di
Elia, quando Tu fosti, sul Carmelo, raffigurata
in quella nuvoletta, che poi, dilargandosi, si
aprì in una pioggia benefica, simbolo delle grazie
santificatrici, che ci provengono da te. Sin
dai tempi apostolici Tu fosti onorata con questo
misterioso titolo : ed ora mi rallegra il pensiero
che noi ci uniamo a quei primi tuoi devoti e con
essi ti salutiamo, dicendoti: O decoro del Carmelo,
o gloria del Libano, Tu giglio purissimo,
Tu rosa mistica del fiorente giardino della Chiesa.
Intanto, o Vergine delle vergini, ricordati
di me miserabile, e mostra di essermi madre.
Diffondi in me sempre più viva la luce di quella
fede che ti fece beata; infiammami di quell’amore
celestiale, onde Tu amasti il Figliuol
tuo Gesù Cristo. Son pieno di miserie spirituali
e temporali. Molti dolori dell’anima e del corpo
mi stringono da ogni parte ed io mi rifugio,
come figliuolo, all’ombra della tua protezione materna.
Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali,
impetrami da Gesù benedetto i doni
celesti dell’umiltà, della castità, della mansuetudine,
che furono le più belle gemme dell’anima
tua immacolata. Tu concedimi di esser forte
nelle tentazioni e nelle amarezze, che spesso mi
travagliano. Allorché poi si compirà, secondo
il volere di Dio, la giornata del mio terreno pellegrinaggio,
fa’ che all’anima mia sia donata,
per i meriti di Cristo e per la tua intercessione,
la gloria del paradiso. Amen.
Indulgentia quingentorum dierum
(Breve Ap., 12 apr. 1927; S. Pæn. Ap., 29 apr. 1935).