
LO SCUDO DELLA FEDE (67)
[S. Franco: ERRORI DEL PROTESTANTISMO, Tip. Delle Murate, FIRENZE, 1858]
PARTE SECONDA.
FRODI PER CUI S’INTRODUCE IL PROTESTANTISMO
CAPITOLO II.
FRODE SECONDA. BASTA LA FEDE PER SALVARSI
Somigliante a questo primo inganno è quello per cui sono tutti ad esaltare la S. Fede, e dire che basta aver Fede in Dio e che poi tutto il resto non è necessario per la salute, e sopra questa Fede fanno uno strepito che mai il maggiore. Ora sentite, miei cari: i Protestanti dicono che basta aver fede in Dio per salvarsi. Ebbene se i Cattolici dicessero tutto il contrario, cioè che non basta la sola fede, a chi si dovrebbe credere? Io penso che tutta la S. Chiesa Cattolica valga almeno quanto può valere uno di questi nuovi maestri. E però anche senza che si dovessero portare tante ragioni, la causa sarebbe bella e finita. – Ma forse che mancano ragioni a dimostrare che non basta la sola fede? Tutte le sante scritture ne sono piene di prove invitte. Non basta la sola fede, perché dice espressamente S. Paolo, che ci vuole oltre la fede anche la speranza e la carità e se noi avessimo tanta fede da trasportare le montagne e da fare anche miracoli strepitosi, tuttavia senza la carità, non saremmo nulla davanti a Dio (1 Cor. XIII). Non basta la sola fede, perché si richiedono anche le buone opere. S. Giovanni Apostolo dice chiaro che chi non eseguisce i comandamenti di Dio, non ha carità(1 Giov. II, 3-4), perché la prova della carità è appunto l’osservanza della divina legge.Non basta la fede, perché S. Paolo protestaanzi che al tribunal di Dio ognunoriporterà la pena ed il premio, secondo cheavrà operalo (2 Cor. V, 10). E Gesù Cristo Signor nostro ci assicura che nel dì finale quelli che non avranno fatte opere buone, possono dire tutto quel che vogliono, saranno condannati all’inferno senza pietà (Matt. XXV). Non basta la fede, perché se questa bastasse, il mondo intero andrebbe in rovina, mentre sul pretesto di aver la fede si disprezzerebbe l’esercizio di ogni virtù e gli uomini si abbandonerebbero, come fecero i Luterani, sfrenatamente ad ogni vizio, contro tutto quello che prescrive la dottrina di Gesù Cristo, la stessa ragione ed il buon senso. Non basta la fede finalmente, perché coloro che dicono che basta la fede, nonhanno neppure questa; non l’hanno e non possono averla, perché non sanno neppure che cosa sia questa fede.A sentirli parlare fanno tanti elogi alla S. Fede, dicono tante meraviglie della S.Fede, e poi se li interrogate che cosa essi veramente intendano per fede, s’imbrogliano e non sanno che rispondere. Io l’ho provato con parecchi ed è proprio così. Vuol dire, ripigliano altri, credere a Dio: ma certo il credere a Dio solamente non basta a salvare nessuno. Il demonio stesso crede a Dio, dice S. Giacomo, anzi crede tanto che trema di spavento (Jac. II, 19); niuno però dirà che il diavolo sia in luogo di salute. Volete voi dunque sapere che cosa sia veramente la S. Fede? Ve lo dirò io, e comprenderete che i Protestanti non hanno affatto la Fede.Fede non è credere così in confuso che vi è Iddio ed un Salvatore, ma è credere tutte le cose che questo Dio e Salvatore ha rivelato, e crederle perché Egli somma verità le ha rivelate e perché la S. Chiesa cele propone a credere. Primo, creder tutte le cose che Dio ha rivelate cioè tutto quello che si contiene nelle S. Scritture, poi tutto quello che la Tradizione contiene, in una parola tutto ciò che Egli ha affidato alla Chiesa Cattolica, e la Chiesa Cattolica propone a noi. – I Protestanti non credono tutto quello che Dio ha rivelato, scelgono a capriccio, prendono una cosa, ne lasciano un’altra. Non credono per esempio che sono sette i Sacramenti, che è divino il Sacrifizio della S. Messa, che è buona l’invocazione dei Santi, che è un debito intervenire alla Messa e confessarsi e comunicarsi, e cento altre cose. Dunque non credendo tutto, non hanno la vera fede. Però è che non si può dire che credano a Dio, poiché mentre fanno essi la distinzione di quel che vogliono ammettere e di quello che vogliono rigettare, non credono veramente ad altri che a se stessi, al proprio capriccio, al proprio giudizio e nulla più. – Ma soprattutto non credono sull’autorità della Chiesa che proponga. Ora dovete sapere che questo è un punto molto essenziale. Gesù Cristo ci ha dato la Chiesa per maestra e vuole che ascoltiamo Lei. Egli ha detto dei suoi ministri, che: chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me(Luc. X, 16). – Ha detto che la Chiesa è la colonna ed il saldo sostegno della verità(1 Tim. III, 15), ha detto che chi non ascolta la S. Chiesa, si ha da tenere in conto di Gentile e di Pubblicano (Matt. XVIII, 17). É dunque sua volontà che noi nel credere alle verità rivelate, stiamo al Magistero cheessa ne darà. Essa custodisce tutte le verità della S. Fede, essa ci spiega le S. Scritture, Essa c’intima le vere tradizioni, e Gesùvuole che tutte le verità della Fede ci siano proposte da Essa. Ma i protestanti pieni disuperbia, rigettano il Magistero della Chiesa, vogliono fare da sé, si costituiscono da prima essi i giudici di quello che hanno da credere e poi per adulazione costituiscono anche voi. – Ognuno, secondo essi, ha da leggere la Bibbia e trovare la verità, ognuno ha da fare esame sopra di essa e pretendono scioccamente ed empiamente che chi non ha fatti mai studi, che non ha né tempo, né capacità di farli, sia il giudice di quelle profonde verità. Con che tentano l’impossibile, fanno fare un capo grosso come un cestone alla povera gente, la mettono in mezzo, sì che non sappia più né quel che credere, né quel che non credere, e tolgono loro interamente dal cuore la S. Fede: perché quando non crediamo sull’autorità della S. Chiesa, ma sul nostro giudizio, la Fedeè bell’e finita. Ecco miei cari che cosa fanno costoro col gridare fede, fede; vi levano il dono preziosissimo della Fede e vi riempiono la mente di errori, ed il cuore di superbia e vanità.