LO SCUDO DELLA FEDE (64)

LO SCUDO DELLA FEDE (64)

[S. Franco: ERRORI DEL PROTESTANTISMO, Tip. Delle Murate, FIRENZE, 1858]

CAPITOLO XVI.

II. PROTESTANTISMO  È FALSO PERCHÉ CONDANNA LE ASTINENZE E I DIGIUNI.

Gesù Cristo è venuto sulla terra per riformare il mondo: a questo fine mosse guerra principalmente ai vizi che predominavano, quali sono la superbia, l’avarizia, la sensualità. Come però si possono reprimere e vincere questi vizi? In niun altro modo fuorché combattendoli a tutto andare con la mortificazione. Il perché tutto il s. Vangelo è una raccomandazione continua di rinnegare noi stessi, la nostra volontà, i nostri vizi, le nostre concupiscenze. Chi non ha capito ciò, non ha mai compreso nulla del s. Vangelo, e della dottrina di Gesù. Ognuno vede adunque che è necessario a questo fine il fare penitenza e per soddisfare a Dio per i peccati che queste passioni ci hanno fatto commettere, e per distruggere in noi le viziose abitudini e soprattutto per raffrenare la carne, la quale insolentisce orgogliosa e se non è tenuta in dovere ci trascina ad ogni eccesso. E perciò Gesù Cristo contro i vizi della carne, ordinò specialmente il santo Digiuno. Ci fece sapere che certi demoni (e sono per sentenza dei Padri quelli della sensualità) non si possono cacciare se non con l’orazione e col digiuno (Marc. IX, 28): ci avvertì che quando si fosse partito lo sposo da noi, cioè quando avesse Egli allontanata la sua presenza visibile, allora si sarebbe digiunato (Matt. IX, 19), e presupposto già questo obbligo, ci fece sapere che digiunando non dovevamo fare come i Farisei, che s’imbiancavano la faccia, e mentivano pallidezza per ostentare i loro digiuni, sebbene che dovevamo farlo con allegrezza e quasi direi con disinvoltura per non parere di fare molto per Iddio, mentre gli offriamo sì poco (Matt. VI, 15). Inoltre siccome Egli volle in ogni cosa darci esempio, sebbene non avesse bisogno per sé di digiuno, non potendo Egli correr pericolo di restare tentato o sedotto dalla sua purissima carne: così si ritirò nel deserto e passò quaranta giorni e quaranta notti in un digiuno rigorosissimo. Da questi precetti e da questo esempio ammaestrata la Chiesa prescrisse i santi digiuni, ed il fece in due maniere. Lo prescrisse più rigoroso nella quaresima, nei quattro tempi, ed in certe vigilie in cui volle che ci astenessimo dalle carni e che prendessimo il cibo solo una volta al giorno, quantunque anche questo l’abbia poi temperato: il prescrisse più mite in altri tempi come il Venerdì ed il Sabato d’ogni settimana in cui si contentò che ci astenessimo dalle carni, sebbene ci lasciasse libertà di prender cibo anche più volte al giorno. Ora qual cosa più giusta in se stessa, più conveniente al popolo Cristiano, e più conforme alla volontà di Gesù? – Può esservi dubbio che la vera Chiesa di Cristo non debba esser quella che obbedisce a questi precetti ed imita questi esempi? Che dire adunque dei Protestanti che ricusano di obbedire e di conformarvisi? Ma Gesù Cristo ha detto, ripigliano essi, che non è quello che entra per la bocca, che contamina l’uomo, bensì quello che ne esce – Matth. XV 11),cioè le imprecazioni, le bestemmie, le ingiurie,le offese alla carità.Sì, Gesù Cristo ha dette queste parole: ma queste parole sono ben lontane dal condannare i santi digiuni. Per intenderle avete da sapere che i Giudei sempre carnali e stolidi nel loro modo di vedere, si erano fitti in capo, che il mangiare certi cibi i quali erano loro proibiti, contaminasse materialmente l’anima: quasi l’anima fosse una cosa che si potesse imbrattare col cibo e con la bevanda. Il Signore per levar loro questo inganno di capo, dice loro che quel che si mangia, materialmente non imbratta, ma che quello che imbratta sono gli affetti iniqui e le volontà perverse del cuore. E questo è verissimo. Ma i Cattolici non hanno mai spacciato che il cibo materialmente preso imbratti l’anima: no: essi insegnano invece che quello che macchia le anime nella violazione dei digiuni e delle astinenze è la disobbedienza di chi resiste alla volontà della Chiesa ed a quella di Gesù, è il ricusarsi a far penitenza quando essa è imposta da chi ne ha la legittima Autorità, è il non voler conformarsi agli esempi di Gesù Cristo il quale li ha lasciati perché li imitassimo. Questa volontà rea e perversa è quella che macchia e contamina il cuore e che offende la sua Divina maestà. Il perché quando sentirete a dire che quel che entra per la bocca non contamina, rispondete cosi: che quel che entra contro la volontà di Dio, con disobbedienza a Gesù Cristo, con spirito di ribellione verso la Chiesa, contamina si, e contamina tantoché merita un’eternità d’Inferno. Chi non ascolta la Chiesa, abbilo in conto di Gentile e di Pubblicano, dice Gesù (Matth. XVIII. 17). E tanto è vero che non crediamo scioccamente che il cibo imbratti l’anima; che agli ammalati la Chiesa lo permette, e la Chiesa non lo permetterebbe se fosse un peccato. E che questo sia il vero senso della parola di Gesù, si fa chiaro anche dallo stesso operar di Gesù: imperocché se Egli avesse voluto condannare il digiuno, come dicono i Protestanti, perché avrebbe poi Egli digiunato? Dunque Gesù comanderà una cosa e poi ne farà un’ altra? Perché digiunò S. Giovanni Battista? Perché digiunarono i Santi Apostoli, come abbiamo nelle Sante Scritture? Oh non sapevano gli Apostoli che il digiuno era stato ripreso da Gesù? Condannino dunque, se loro basta l’animo, condannino il Divin Salvatore con i suoi Apostoli, oppure si contentino che la S. Chiesa ammaestrata da loro continui i suoi digiuni.Bramereste per ventura sapere qual sia la vera ragione per cui i Protestanti, i libertini strepitano tanto contro il digiuno? Eccovela. É l’amore sfrenato che hanno alla propria carne, non hanno mai compreso quello che dice l’Apostolo che quelli che appartengono a Gesù Cristo hanno crocifìssa la propria carne coi suoi vizi e con le sue concupiscenze (Gal. V, 24), né quello che praticava lo stesso Apostolo, quando diceva : io castigo il mio corpo e lo riduco in servitù (1 Cor. IX, 27). Essi sono schiavi miseri del piacere e della voluttà, e perciò non possono soffrire che si parli tra i Cristiani di macerazione, di digiuni, di penitenza. Siccome però sarebbe troppo vergognoso il palesare la vera cagione che li muove, fingono poi che Gesù Cristo abbia vietato di digiunare. Voi dunque lasciateli fare e non vi confondete; che Iddio saprà chiedere a suo tempo il conto dei digiuni violati: e state saldi a praticarli, a rispettarli, ed amate sempre più la vostra Fede, che nelle penitenze che professa a somiglianza di Gesù mostra una prova novella della sua veracità.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.