EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (10)

EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (10)

IL DOGMA CATTOLICO:

Extra Ecclesiam Nullus Omnino Salvatur

[Michael Müller C. SS. R., 1875]

§ 10. S. O. FA IN MODO DA EVITARE LA NOSTRA CORRETTA CONCLUSIONE, E RACCONTA TANTE FANDONIE

S. O. continua a citare dalla nostra Spiegazione della Dottrina Cristiana e a commentarla.

« D.: Una simile fede in tale Cristo salverà i protestanti?

R.: Nessun uomo ragionevole mai asserirà una simile assurdità. »

« La risposta è corretta, poiché una tale fede in tale Cristo, porterebbe ad una non salvezza, come ogni uomo ragionevole sarebbe perfettamente disposto ad ammettere, come fa un tale autore ».  –

Abbiamo dimostrato nella nostra Explanation … che la Chiesa Cattolica Romana sia la sola vera Chiesa di Gesù Cristo; che la dottrina di Cristo si trovi solo in questa vera Chiesa; che solo i membri di questa Chiesa hanno la FEDE assoluta, divina in Cristo e in tutto ciò che Essa ha fatto per la salvezza; che solo in questa Divina Fede sia possibile la salvezza, perché essa è il fondamento della giustificazione; abbiamo dimostrato come i protestanti abbiano respinto tutto la Fede Divina in Gesù Cristo e nella sua dottrina; che, respingendo la Chiesa di Cristo, essi hanno rigettato Cristo stesso e la sua dottrina, e che quindi di conseguenza, diciamo sia un’assurdità per chiunque, credere che essi possano essere salvati nella loro fede, la quale è solo un’invenzione umana che ha condotto e conduce ancora a vari tipi di abomini. – Ma poiché S. O. sembra avere tanta fede e fiducia nella fede dei protestanti in Cristo, pensa che tutti i Cattolici siano perfettamente disposti a non disturbarlo nella sua “onesta” convinzione e nella sua “invincibile ignoranza”. Ma nello stesso tempo protestiamo contro le menzogne che dice nella sua continuazione della risposta di cui sopra, vale a dire: « … È strano come alcune persone pie e buone considerino come loro dovere religioso e come un piacere, fare in modo tale da considerare che i loro vicini dissenzienti siano opportunamente e facilmente dannati. Ricordano una di quelle persone immortalate in Hudibras, che: “accusano dei peccati a cui essi sono inclini, condannando coloro che non hanno alcuna intenzione o proposito di farli” . – Qui S. O. afferma molto impudentemente che alcune persone pie e buone (cioè i Cattolici, e in particolare il Rev. M. Muller, CSSR, l’autore di Explanation of Christian Doctrine), considerino loro dovere e piacere religioso, … fare in modo che i loro vicini dissenzienti siano corretti propriamente e considerati irrimediabilmente dannati! Una calunnia più infame non è mai uscita neppure dalle labbra di un eretico contro i Cattolici! Ahimè! il Rev. Editor della BCU & T. assicura solennemente che le suddette parole non provengono né da un ebreo né da un eretico; ci assicura solennemente che sono state scritte dal “Prete più eminente” degli Stati Uniti, e le ha incoraggiate con gioia e le ha stampate a beneficio dei lettori di BCU & T. – Potete vedere come, in parole povere, S. O. proferisca menzogne in modo evidente e vergognoso citando dalla nostra “Explanation”  la seguente risposta:

« D.: Che cosa dobbiamo pensare della salvezza di coloro che sono fuori dalla Chiesa senza colpa loro, e che non hanno mai avuto l’opportunità di conoscerla meglio?

R.: La loro ignoranza incolpevole non li salverà; ma se temono Dio e vivono secondo la loro coscienza, Dio, nella sua infinita misericordia, fornirà loro i mezzi necessari per la salvezza, anche con l’inviare, se necessario, un Angelo per istruirli nella fede Cattolica, piuttosto che lasciali perire attraverso un’ignoranza incolpevole ». Ahimè! che peccato che S. O. cada di qua e di là, in un abisso di bugie e di false asserzioni.

§ 11. S. O. DICHIARA QUINDI CHE LA SENTENZA FINALE DEL GIUDICE ETERNO NELL’ULTIMO GIORNO SI ABBATTERÁ SOLTANTO SUI CATTIVI CATTOLICI – DALLA PROPRIA ARGOMENTAZIONE SI PROVA PERO’ CHE ANCHE I PROTESTANTI SIANO INCLUSI IN QUESTA SENTENZA.

Egli cita di nuovo: –

« D.: Cosa dirà loro Cristo nel giorno del giudizio?

R.: Io non vi conosco, perché voi non mi avete mai conosciuto. »

« Non è – egli dice – un elemento valido per me prendere in parola l’autore, dal momento che il suo argomento è quello che i protestanti non conoscono il vero Cristo, e poi dire che nel giorno del giudizio un uomo sarà condannato da Cristo perché non l’ha mai conosciuto. Nessun uomo sarà condannato a causa della sua ignoranza, né protestante, né pagano, né, posso aggiungere, Cattolico. Può essere condannato però perché, conoscendo Cristo, ha rifiutato di accettarlo, di credere in Lui, di fare la sua volontà e osservare i suoi Comandamenti. – Invece (S. O.) dice che nostro Signore, non si rivolge ai protestanti, che non hanno mai conosciuto la verità delle sue dottrine insegnate dalla Chiesa Cattolica, bensì minaccia di rinnegare solo quei Cattolici che, conoscendolo, lo hanno rinnegato con la loro vita peccaminosa e il non fare la volontà del Signore: « … Ed egli vi dirà: Io non so da dove venite, allontanatevi da me, voi tutti operatori d’iniquità ». (San Luca, XIII, 26-27). « Poiché per lui, S. O. non è un argomento speciale prendere l’autore di “Explanation” in parola, perché l’argomento dell’autore è che i protestanti non conoscono il vero Cristo, e non sarà comunque da prendere in parola un argomento importante dell’autore di “Explanation”, dal momento che il suo argomento è stato, per tutto il tempo, che i protestanti conoscono il vero Cristo e credono esattamente ciò che la Chiesa Cattolica insegna riguardo a Cristo. Se S. O. allora dichiara che la frase sopracitata riguarda solo « … quei Cattolici che, conoscendo Cristo, lo hanno rinnegato con le loro vite peccaminose, – che cioè, conoscendo la volontà del Signore, non l’hanno fatta », egli deve anche, per la stessa ragione, dichiarare che anche i protestanti sono inclusi nella sentenza del Giudice eterno: essi, infatti, ben conoscendo Cristo, lo hanno rinnegato con le loro vite peccaminose, e, conoscendo la volontà del Signore, non l’hanno fatta. Ecco che S. O., così come anche i protestanti, usa la sua personale interpretazione privata della Sacra Scrittura, almeno per la frase sopra riportata del Giudice eterno, contrariamente a quanto dichiarato dal Concilio Vaticano su questo argomento; aggiungiamo qui ciò che Sant’Agostino (Serm. 23) dice riguardo a quelle parole di Cristo: “Io non ti conosco”. « Se colui che conosce ogni cosa – dice questo grande Dottore della Chiesa, dichiara: “Io non ti conosco” , intende dire: “Io ti riprovo” perché non ti ho mai visto appartenere al mio ovile con la Fede assoluta, la Fede Divina in tutte le mie parole e in tutto ciò che ho fatto per la tua salvezza, e così sei sempre rimasto separato da me, e perciò … ti riprovo ». – S. O. farebbe bene a riflettere su questa interpretazione della frase finale di Cristo di cui sopra. Sottoponiamo inoltre al suo esame le seguenti parole di Cristo, che lui e tutti i suoi amici protestanti ascolteranno nel giorno del giudizio: « Colui che si vergognerà di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’Uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo, con i santi Angeli ». (Marco VIII, 38). In questo testo si afferma nei termini più semplici che non ci si deve vergognare, non solo di Cristo, ma anche delle sue parole, cioè della sua Dottrina, della sua Religione e, di conseguenza, della sua Chiesa – la depositaria di quella Fede, – cosa che costituisce un peccato mortale, e che comporterà pertanto la dannazione eterna dell’anima. Ma se il vergognarsi di Cristo e della sua Dottrina condanna l’anima all’inferno, quanto più negare Cristo e la sua Santa Chiesa Cattolica! Non è così in un certo qual modo vergognarsi di Cristo e della sua Dottrina, quando egli (S. O.) si dichiara così tanto a favore del credo protestante, e così poco in favore della Fede Cattolica, quando dichiara che si sono travisate le dottrine Cattolica e protestante, quando afferma che le prove che abbiamo dato e che vengono date dai migliori teologi circa la verità che “non c’è salvezza fuori dalla Chiesa”, sono false, ecc. ecc.? Non è negare, in una certa misura, Cristo e la sua Dottrina, quando egli dichiara che la fede dei protestanti in Cristo è esattamente la stessa di quella dei Cattolici? Non è così tanto vergognoso il dire: la religione del diavolo è buona come quella di Dio; la menzogna è buona quanto la verità; il cristianesimo contraffatto è buono quanto il vero Cristianesimo; la fede umana è buona quanto la Fede Divina; la strada per l’inferno è buona così come la via per il paradiso? – O felici protestanti! Poco fa, S. O. ha detto di voi, che “… voi credete precisamente ciò che insegna la Chiesa Cattolica, e cioè che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, ecc.; che i protestanti credono a tutto ciò che la Chiesa Cattolica crede, cioè ai fatti della sua vita divina, ai miracoli, alla passione, morte e risurrezione. … Questa è una verità innegabile! « E ora dice, nientemeno che non avete mai conosciuto la verità delle dottrine di Cristo così come insegnate dalla Chiesa Cattolica! », e quello che ha definito una innegabile verità, qui invece la nega in parole semplici. Dice anche di voi che « … la dottrina protestante della regola di fede, – l’interpretazione privata di ciascuno della Parola di Dio scritta – è indiscutibilmente errata, e subito dopo dice che non crede in questa regola! Dice che i protestanti sono in errore riguardo alla volontà divina, e questo lo sappiamo; ma a causa di questo errore, essi non sono però colpevoli davanti a Dio; e poi di nuovo nega in parte questa affermazione dicendo che i protestanti ostinati, cocciuti, che respingono la verità sono colpevoli! Che consolazione per i protestanti conoscere questi oracoli infallibili da S. O., per essere rassicurati da lui che le parole di Cristo, « Io non so voi di dove siate e da dove veniate, voi tutti operatori d’iniquità », saranno rivolte non ai protestanti, ma solo ai Cattolici, ed imparare da lui per certo che « … nessun uomo sarà condannato a causa della sua ignoranza, né protestante, né pagano, né cattolico ». – « Sebbene tutti i teologi Cattolici insegnino che l’ignoranza colpevole dei mezzi di salvezza e dei nostri grandi doveri sia un peccato mortale, tuttavia S. O. assicura enfaticamente ogni protestante, ogni pagano, ed ogni Cattolico che « … nessuno sarà condannato a causa della sua ignoranza ». Se la tua ignoranza è stata incolpevole, tanto meglio, perché, a meno che tu non abbia commesso peccati contro la tua coscienza, non sarai condannato, perché nessuno è condannato a causa di tale incolpevole ignoranza! Quale abbagliante luce teologica si irradia per i protestanti moderni dagli oracoli infallibili di S. O.! Come è consolante per essi l’essere tanto sicuri che in questo caso, come in ogni altro, egli abbia dimostrato la sua consueta onniscienza. Teologia cattolica, dogmatica e morale, logica, storia della Chiesa Cattolica e della società, come tutti possono vedere, sono i suoi punti di forza. Potrebbe sbagliare in altre questioni, ma non in questa. Gli antenati meno fortunati dei protestanti moderni non avevano questa guida. Essi potevano contare solo su qualche piccolo sostegno degli scritti di Sant’Agostino e di altri Padri della Chiesa; ma non avevano certo il più sicuro e più luminoso insegnamento di S.O., che, comunicato attraverso il C. U. & T. di Buffalo, era riservato ai protestanti della generazione attuale. Il sole di quel giornale non è sorto da molto sopra l’orizzonte, … è nato per ricevere e riflettere sui suoi lettori i raggi teologici elettrizzanti di uno dei più grandi oracoli che siano mai vissuti, egli che si considera un “apostolo dell’illuminazione” e misura il successo della sua illuminazione dal successo che ottiene nel persuadere non solo i Cattolici, ma soprattutto i protestanti, e persino i pagani, nel far credere che il Rev. M. Muller, C. SS. R., nella sua “Explanation…” abbia travisato la credenza cattolica e la credenza protestante: Dio e il diavolo.

§ 12. S. O. DICHIARA ALLORA CHE LA VITA ONESTA DEI PROTESTANTI SI ERGA A  RIMPROVERO DEI CATTIVI CATTOLICI.

« Molti protestanti – dice S. O. – a motivo delle loro vite oneste, rette e caritatevoli, sono un rimprovero per i cattivi Cattolici ». Insegniamo, anzi crediamo fermamente, che non ci sia salvezza fuori dalla Chiesa Cattolica; tuttavia non insegniamo che tutti coloro che sono membri della Chiesa Cattolica saranno salvati. « Certamente, nelle nostre città e nelle grandi città – dice il dottor O. A. Brownson – sì, anche nei piccoli villaggi del nostro grande Paese, si possono trovare molti cosiddetti Cattolici liberali o nominali, che non fanno onore alla nostra Religione, alla loro Madre spirituale, la Chiesa. Sottoposti come erano, nella terra della loro nascita, alle restrizioni imposte dai governi protestanti o semi-protestanti, sentono ora, venendo qui, di essere sciolti da ogni ritegno, e dimenticano l’obbedienza che devono ai loro Pastori, ai prelati che lo Spirito Santo ha posto sopra di loro, diventano insubordinati e vivono più come non-Cattolici che come Cattolici, trascurando in larga misura vergognosamente i loro doveri e stentando nel progredire senza sufficienti istruzioni morali e religiose, diventando così elementi della nostra popolazione corrotta. Questo è certamente da deplorare, ma può essere facilmente spiegato senza pregiudicare la verità e la santità della Religione Cattolica, rendendo anzi pubblica la condizione alla quale tali individui sono stati ridotti prima di venire in questo Paese, le loro delusioni in una terra straniera, la loro esposizione a tentazioni nuove e inattese, che essi non erano affatto il meglio dei Cattolici, anche nei loro Paesi nativi, la loro povertà, la miseria, l’ignoranza, la cultura insufficiente ed una certa naturale incapacità ed incuria, nonché la grande mancanza di scuole cattoliche, di Chiese e ferventi Sacerdoti. Ma pur abbassata e degradata come può essere questa classe di popolazione cattolica, essa non corrisponde alla classe di non Cattolici in ogni nazione; nel peggiore dei casi, c’è sempre un germe che, con la dovuta cura, può essere rivitalizzato, che può rifiorire e dare i suoi frutti. La loro Madre, la Chiesa, non smette mai di avvertirli di pentirsi e di purificarsi dai loro peccati con il Sacramento della Penitenza. Se non ascoltano la voce della loro Madre, ma continuano a vivere nel peccato fino alla fine della loro vita, la loro condanna sarà maggiore di quella di coloro che sono nati in seno  all’errore, e le cui menti non sono mai state penetrate dalla luce della verità. « Quel servo –  dice Gesù Cristo – che conosceva la volontà del suo Signore, e non ha fatto secondo la sua volontà, sarà battuto con molte percosse. » (Luca, XII 47.); – Senza dubbio, è, in generale, molto più facile riconciliare con Dio un Cattolico poco edificante, che non ha rinunciato alla Fede, piuttosto che ottenere un protestante che rinunci ai suoi errori, ai suoi pregiudizi e ai suoi peccati segreti, e sia disposto a fare tutto ciò che è necessario per ottenere il perdono. Quanti Cattolici ci sono stati, che per diversi anni hanno condotto vite per nulla edificanti ed in seguito sono diventati modelli di virtù, e persino grandi santi. Un Cattolico scandaloso, senza dubbio, dispiace a Dio a causa dei suoi peccati, ma non a causa della sua Fede. Un protestante, tuttavia, non può piacere a Dio, finché rimane senza Fede Divina, senza la quale è impossibile piacere a Dio, dice lo Spirito Santo nella Sacra Scrittura. E se la Fede, senza opere buone, è morta fino a un certo punto, va ricordato che anche le buone opere eseguite senza la Fede Divina sono morte. – Che diritto, quindi, ha S. O. da dire che, a motivo delle loro vite oneste, rette e caritatevoli, molti protestanti sono un rimprovero continuo ai cattivi Cattolici. Sarebbe stato più onorevole per lui, e avrebbe fatto più bene ai protestanti, se avesse detto loro che i milioni di Cattolici in Irlanda e in altri Paesi, che sono morti per la loro Fede nelle persecuzioni subite dai protestanti, sono un rimprovero permanente per tutti i tipi di protestanti; che le vite vissute nella verginità e nel sacrificio di sé di così molti santi Cattolici, sono una testimonianza data specialmente da migliaia di sorelle, fratelli e Sacerdoti, e costituiscono un monito permanente ai protestanti finché continueranno a vivere nell’eresia.

§ 13. LA LINGUA FARISAICA DI S. O.

[Predicare “Extra Ecclesiam nulla salus” è pienamente caritatevole]

« Questa “Explanation” – dice ancora S. O. – è un libro che ferisce il protestante sincero che cerca onestamente la verità e che lo fa allontanare senza speranza e demoralizzato dalla vera sposa di Cristo suo Redentore ». – Non c’è nulla in cui il grande Apostolo delle genti sembra meritare maggior gloria, che nel suo ardente zelo per la salvezza delle anime, e nella sincerità del suo cuore, consegnare al mondo le sacre eterne verità, pure e incorrotte. Non si vergognava l’Apostolo di queste divine verità; si rallegrava quando fu chiamato a soffrire per esse; egli non aveva alcuna mira ed interesse mondano nel predicarle; non cercava la stima e il favore degli uomini nell’esporle; il suo unico intento era quello di promuovere l’onore del suo santo Maestro e di guadagnargli anime, per cui non aveva bisogno di usare parole lusinghiere o di adattare la dottrina del Vangelo agli umori degli uomini. Sapeva che le verità rivelate da Gesù Cristo sono inalterabili; che « … il cielo e la terra passeranno, ma le sue parole non passeranno mai »; e che, quindi, corrompere queste parole sacre, seppure in un singolo articolo, sarebbe « … un pervertimento del Vangelo di Cristo » (Gal. I, 7), un peccato così doloroso, che lo Spirito Santo, con la sua bocca, pronuncia una maledizione su chiunque, anche un Angelo dal cielo, che avesse il coraggio di rendersene colpevole. Quindi descrive la sua condotta nella predicazione del Vangelo come segue: « … Voi sapete come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e per tutto questo tempo: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case,» (Atti XX 18, 20). – « … Abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il Vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio …». (I Tess. II, 2, 4). – « … noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo. » (II Corinzi II, 17.). – « … rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti ad ogni coscienza, al cospetto di Dio. E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso Vangelo di Cristo che è immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù ». (II Cor. IV, 2, 5). – « … Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo! » (Gal. I, 10.) Ora, « … Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il Vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la Croce di Cristo. La parola della Croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio; è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. …Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini … Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, …perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio … » (I Corinzi I, 17- 29). – « … Io infatti non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, … » (Rom. I. 16.). E quindi: « … o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza … e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. » (I. Cor. II 1-5). –  La Chiesa di Cristo, animata dallo stesso Spirito divino di Verità che ha ispirato questo santo Apostolo, ha sempre regolato la sua condotta sul modello che le era stato presentato con le sue parole e il suo esempio. « … combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte » (Giuda, v. 3), la sua continua cura è « … custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede » (I. Tim. VI, 20.). – « … Il mio Spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca non si allontaneranno dalla tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, da ora e per sempre. » (Isa. LIX, 21.). Quindi egli non sa cosa significhi temporeggiare nella Religione, per compiacere gli uomini, né adulterare il Vangelo di Cristo per animarli; dichiara le sacre verità rivelate da Gesù Cristo nella loro semplicità originale, senza cercare di adornarle con parole persuasive di saggezza umana, molto meno col mascherarle in un abito non proprio. La Verità, semplice e disadorna, è l’unica arma che impiega contro i suoi avversari, indipendentemente dalla loro censura o dalla loro approvazione. « Questa è la verità – dice – rivelata da Dio, questa devi abbracciare, o non puoi avere alcuna parte con Lui ». Se il mondo considera ciò che dice come follia, questo non costituisce una sorpresa, perché sa che  « … L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle. » – « l’uomo sensuale non percepisce le cose che sono dello Spirito di Dio, perché è follia per lui, e lui non può capire » (I Cor. II. 14.), ma che « la follia di Dio è più saggia degli uomini »; e compatendo questa cecità, prega sinceramente Dio di illuminarli, di essere « … dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà » (II Tim. II, 25.).  Se mai ci fosse stato un momento in cui questa condotta della Chiesa era necessaria, l’età presente sembra particolarmente esigerla. Al momento le porte dell’inferno sembrano aperte, e l’infedeltà di ogni sorta si propaga senza legge sulla terra; le sacre Verità della Religione sono contraddette e negate; il Vangelo adulterato da innumerevoli interpretazioni contraddittorie; la sua originale semplicità sfigurata dalla maestosità della parola e dalle espressioni persuasive della saggezza umana. Mille accondiscendenze e compiacenze sono ammesse ed accettate, grazie alle quali la purezza della Fede e della Morale soffre molto, e la « via stretta che conduce alla vita » è mutata nella « … strada larga che conduce alla distruzione ». Questa osservazione si applica in particolare a quell’opinione latitudinaria, così comune oggigiorno secondo la quale: « … un uomo può essere salvato in qualsiasi religione, purché viva una buona vita morale secondo la luce che ha»; pertanto la fede di Cristo è resa nulla, e il Vangelo non è servito a nulla. Un ebreo, un maomettano, un pagano, un deista, un ateo, sono tutti compresi in questo schema e, se vivono una buona vita morale, hanno uguale diritto alla salvezza così con un Cristiano! Essere membro della Chiesa di Cristo non è più necessario; è inutile il fatto che apparteniamo ad Essa o meno, poiché se viviamo una buona vita morale, siamo comunque sulla via della salvezza! Che ampio campo si apre alle passioni umane! Che licenza offre questo al capriccio della mente umana! È quindi della massima importanza affermare e mostrare chiaramente la Verità cattolica rivelata per cui: « … non c’è salvezza fuori dalla Chiesa cattolica «. – Una presentazione forte, vigorosa e intransigente di questa Verità cattolica deve essere fatta contro quei Cattolici mollicci, infingardi, deboli, timidi e liberalizzanti, che lavorano per spiegare tutti i punti della fede Cattolica offensivi per i non Cattolici, e per far sembrare che non si disputi di vita e di morte, di Paradiso e di inferno nelle differenze tra noi e i protestanti. Questa Verità è odiata da molti, lo sappiamo, eppure è una Verità rivelata da Dio alla sua Chiesa a nostra salvezza. San Tommaso si pone la domanda: « Può l’uomo odiare la verità? » e risponde: « La verità in generale non provoca mai odio, ma lo può in un modo particolare: per quanto riguarda il bene, che è sempre desiderabile, nessuno può resistere alle sue attrazioni o odiarlo, ma non è lo stesso per quanto riguarda la Verità. La Verità, in generale, è sempre in armonia con la nostra natura, ma può accadere in certi casi che non sia gradita ai nostri sentimenti e pregiudizi. Quindi Sant’Agostino dice: « L’uomo ama lo splendore e la bellezza della Verità, ma non può sopportare i suoi precetti e le sue rimostranze ». Il grande Apostolo dice allo stesso modo: « Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? » (Galati IV, 16). Anche san Tommaso pone la domanda: « Cristo avrebbe potuto predicare agli ebrei senza offenderli? » La salvezza del popolo è preferibile al capriccio e al bigottismo degli individui. Se la loro perversione e il loro fanatismo sono soffocati da ciò che il vero ministro di Dio predica, egli, non deve essere scoraggiato e turbato per questo, perché la Parola di Dio è libera, nonostante la lingua e la spada. Se la Verità scandalizza i malvagi, dice san Gregorio, è meglio subire il loro scandalo piuttosto che celare la Dottrina della grazia e della verità. Chi erano coloro che si sono offesi per la dottrina del nostro Salvatore? Un piccolo numero di scribi e di farisei fanatici, pieni di ipocrisia e di malvagità, che, a causa della loro malizia e della gelosia, si opponevano alla Dottrina divina, che sola poteva salvare e santificare il popolo. « Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso! » (Matt. XV, 14) « Ai tempi del Concilio Vaticano – dice il cardinale Manning – alcuni pensavano che la Dottrina cattolica dell’infallibilità del Papa non dovesse essere definita, per timore che gli scismatici e gli eretici non dovessero essere respinti ulteriormente fuori dalla Chiesa. La ragione non era buona, la ragione per cui prevaleva la definizione del dogma in questione era che i Cattolici hanno il diritto di essere istruiti dal Concilio su ciò in cui devono credere in un modo così incisivo, onde evitare che l’errore pernicioso del tempo infetti le menti semplici e le masse del popolo inconsapevoli, così come pure i Padri di Lione e di Trento si ritenevano obbligati a stabilire la dottrina della Verità, resistendo all’offesa che potesse essere fatta agli eretici scismatici. Se la Verità viene cercata con sincerità, non sarà respinta, ma al contrario, attrarrà a noi, quando si vedrà su quali basi poggiano principalmente le verità insegnate dalla Chiesa Cattolica. Ma se qualcuno di loro si sente respinto dall’affermazione della Verità, lo è perché essi cercano un pretesto per non aderire alla Chiesa Cattolica. (Vedi Postulatum del Conc.Vat.). – Se desideriamo che tutti coloro che non sono membri della Chiesa Cattolica cessino di ingannare se stessi sul vero carattere della loro fede e proponiamo loro considerazioni che possano contribuire a tale risultato, non è certo per l’inimicizia alle loro persone, né per l’indifferenza al loro benessere. Finché essi resteranno vittime di una delusione tanto grave, quanto ad esempio quella che rende l’ebreo ancora aggrappato alla sua sinagoga decaduta, e che solo un miracolo di grazia può dissipare, alcuni di loro probabilmente si risentiranno del consiglio dei loro amici più  veri, non dovendoli considerare come dei nemici. « Il Cristiano – dice Tertulliano – non è il nemico di nessuno, nemmeno dei suoi persecutori. Odia l’eresia perché Dio la odia; ma ha solo compassione per quelli che sono intrappolati nelle sue insidie. Se li esorta o li riprende, non mostra malvagità, ma carità. Sa che sono, tra tutti gli uomini, i più indifesi; e quando la sua voce che avverte è più veemente, sta solo facendo ciò che la Chiesa ha sempre fatto fin dall’inizio [Clama, ne cesses!]. La sua voce è solo l’eco di Essa. Ci è detto che, prima del Concilio di Nicea, la Chiesa aveva già condannato trentotto diverse eresie; e in ogni caso pronunciava l’anatema su quelli che le praticavano. Ed Essa era veramente la portavoce di Dio nel suo ufficio giuridico, così come nel suo ufficio docente, ed in ogni caso pronunciava l’anatema su quelli che le affermavano. La Chiesa è, invero, intransigente in materia di Verità. La Verità è l’onore della Chiesa. La Chiesa è la più onorevole di tutte le società. È al più alto livello d’onore, perché giudica tutte le cose alla luce di Dio, che è la fonte di ogni onore. Un uomo che non ha amore per la Verità, un uomo che racconta una bugia intenzionale o fa un falso giuramento, è considerato disonorevole. A nessuno importa di lui, e sarebbe irragionevole accusare di intolleranza o di bigottismo colui che si rifiuta di associarsi con un uomo che non ha amore per la Verità. Sarebbe altrettanto irragionevole accusare la Chiesa Cattolica di intolleranza, o di bigottismo, o di mancanza di carità, perché esclude dalla sua società e pronuncia anatemi su chi non ha riguardo per la Verità e rimane volontariamente fuori dalla sua comunione . Se la Chiesa avesse creduto che gli uomini potessero essere salvati in qualunque religione, o senza alcuna di esse, non avrebbe avuto nessuna carità nel non annunciare al mondo che “fuori da Essa non c’è salvezza”. Ma siccome Essa sa e sostiene che c’è una sola Fede, poiché c’è un solo Dio e Signore di tutti, e che Essa è in possesso di quella sola Fede salvifica, e che senza quella Fede è impossibile piacere a Dio ed essere salvati, sarebbe molto poco caritatevole da parte sua e di tutti i suoi figli, nascondere la dottrina di Cristo al mondo. – Come mettere in guardia il prossimo, qualora sia in un imminente pericolo di cadere in un profondo abisso, è considerato un atto di grande carità, è un atto di carità ancora più grande avvertire i non Cattolici del pericolo certo di cadere nell’abisso dell’inferno, poiché Gesù Cristo, gli stessi Apostoli e tutti i loro successori, hanno sempre affermato in modo molto enfatico che « fuori dalla Chiesa non c’è salvezza ». Questa risposta, pensiamo, sia abbastanza chiara per S. O. L’animus eretico, che caratterizza la sua Queer in Explanation, è proiettato solo a mantenere i protestanti onesti il ​​più lontano possibile dalla Chiesa Cattolica.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.