EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (1)
IL DOGMA CATTOLICO: Extra Ecclesiam Nullus Omnino Salvatur
[Michael Müller C. SS. R., 1875]
Questa piccola ma preziosissima opera del Sacerdote Redentorista tedesco, stabilito negli Stati Uniti, nasce da una controversia seguita alla pubblicazione su un giornale di Buffalo, di un articolo che pretendeva di dimostrare come l’opera del nostro Redentorista, il compendio catechistico: Explanation of Christian Doctrine, adapted for the family and more advanced students in catholic schools and colleges, No. III; (Spiegazione della Dottrina Cristiana, adattata per la famiglia e gli studenti avanzati delle scuole e collegi cattolici) – [Kreuzur Brothers, 30 North st., Baltimre, MD. – 1874], fosse difettosa e contenesse errori dottrinali, in particolare nei riguardi del dogma cattolico fondamentale: “Nessuno si salva assolutamente fuori dalla Chiesa Cattolica”. Il nostro buon Redentorista, teologo fine formato alla scuola di S. Alfonso M. De’ Liguori, consigliato da un amico sacerdote, difende la sua opera e soprattutto difende, con lume dottrinale rigoroso e coerente, il dogma cattolico che proprio in quegli anni la Santa Sede ribadiva con assoluta fermezza. Abbiamo così ricevuto in eredità uno scritto veramente illuminante, pieno di dottrina e citazioni di passi scritturali, della Tradizione, dei Padri della Chiesa, dell’immancabile San Tommaso, del Magistero della Chiesa. Oggi poi, questo scritto è utile non solo per confutare e persuadere i protestanti “storici”, che all’epoca già infestavano gli Stati Uniti, circa l’assoluta certezza della loro eterna riprovazione e dannazione, ma soprattutto per chiarire ai settari neoprotestanti della “chiesa dell’uomo”, nata dal conciliabolo c. d. Vaticano II, ove sono state ribaltate molte delle definizioni dogmatiche della Chiesa Cattolica, e poste le basi per un totale sovvertimento dottrinale e liturgico operato nel post-concilio dagli antipapi usurpanti la Cattedra di S. Pietro, succeduti fino ad oggi, nonché agli eretici fallibilisti pseudo-tradizionalisti e agli scismatici eretici sedevacantisti, che la loro posizione e sorte nella via eterna, è esattamente identica a quella di chi si trova fuori dalla Chiesa Cattolica (come lo erano allora pagani e protestanti), magari inconsapevolmente, ma in ogni caso colpevoli di ignoranza vincibile, per non avere mai voluto né apprendere, né approfondire la conoscenza della dottrina cristiana. Quindi, aggiungendo ai protestanti ritenuti storici della c. d. riforma, i protestanti della satanica riforma conciliare-montiniana, con gli pseudo-tradizionalisti, ci imbattiamo in un’opera ancor più preziosa ora, inizio del terzo millennio, di quanto lo fosse già all’epoca in cui essa fu concepita e pubblicata. – Lo scritto scorre con chiarezza dottrinale inconfutabile, sostenuta da citazioni opportune – al momento giusto e al posto giusto – fin poi ad arrivare ai toni patetici e quasi comici nei confronti dello scrittore anonimo dell’articolo pubblicato (indicato come “Signor Oracolo, il Prete più eminente degli Stati Uniti”), e del direttore del giornale di Buffalo, oltre che per certi protestanti dell’epoca, autori di scritti simili. Per essere però ancora più esaustivi, abbiamo pensato di iniziare la pubblicazione riportando il capitolo XII dell’“Esplanation…” (opera tra l’altro molto importante, seppur relativamente breve, fatta da domande e risposte, che pensiamo di pubblicare completo nel tempo perché chiarissima ed esaustiva della dottrina cattolica), il capitolo incriminato dal giornale di Buffalo e che ha poi armato la mano e la penna del Reverendo M. Muller nella stesura del “Dogma Cattolico: Extra Ecclesiam nullus omnino salvatur”.
MICHAEL MULLER:
Familiar Explanation of Christian Doctrine adapted for the
family and more advanced students in catholic
schools and colleges. No. III;
[Published by
Kreuzer Brothers, 30 North st., Baltimore, Md., Catholic publication Society, 9
Watrren street, Nez York. Fr. PUSTET, 52 Barclay st. New York. 204 Vine st.
Cincinnati. – 1875]
LEZIONE XII
NON C’È SALVEZZA AL DI FUORI DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA.
D. Dal momento che la Chiesa Cattolica Romana è la sola vera Chiesa di Gesù
Cristo, chi muore
fuori della Chiesa può salvarsi?
R. No,
non può.
D. Perché no?
R. Perché uno che non fa la volontà di Dio non può essere salvato.
D. È quindi per volontà di Dio che
tutti gli uomini dovrebbero essere Cattolici?
R. Sì; perché è solo nella Chiesa Cattolica Romana che si può conoscere la volontà
di Dio, cioè, la dottrina completa di Gesù Cristo, che
sola può salvarli.
D. Gesù Cristo stesso ci ha
assicurato nel
modo più solenne e con parole semplici, che nessuno può
essere
salvato fuori dalla Chiesa
Cattolica Romana?
R. Sì,
lo fece quando disse ai suoi Apostoli:
“Andate ed ammaestrate tutte le nazioni, e insegnate loro ad osservare tutte le cose che Io ho comandato. Colui che non crede a tutte queste cose sarà condannato”.
D. Gesù Cristo ci ha assicurato, in altre parole, la
dannazione di coloro che muoiono fuori dalla sua Chiesa?
R.
Sì, lo ha fatto con queste parole: “Colui che non vuole ascoltare la Chiesa, sia per te come un pagano e un pubblicano. (Matt. XVIII, 17).
D. Puoi fornire ulteriori prove
che dimostrino che nessuno possa essere salvato fuori dalla Chiesa Cattolica Romana?
R. Da queste parole di Gesù Cristo: «
Vi sono altre pecore che non sono di questo gregge,
Io devo portare anche loro, ed
esse ascolteranno la mia voce e saranno un solo gregge ed un solo pastore. » (Giovanni X, 16).
D. Come puoi dimostrare da
queste parole di nostro Signore, che tutti coloro che desiderano
essere salvati devono essere Cattolici romani?
R. Perché in questo passo Egli dichiara chiaramente che tutte quelle pecore che non appartengono al
suo gregge (cioè alla sua Chiesa) devono, come condizione necessaria alla loro salvezza, essere portate a quel gregge.
D. Cosa dicono i Padri della
Chiesa
circa la salvezza di coloro che muoiono fuori dalla Chiesa Cattolica romana?
R. Tutti, senza eccezioni, si pronunciano
infallibilmente, che essi andranno persi per sempre.
D. Cosa fecero Sant’Agostino e
gli altri Vescovi d’Africa, al
Consiglio di Zirta, nel
412 d.C.? ci si parli di loro!
R. « Chiunque – essi
dissero – è separato dalla Chiesa Cattolica, quantunque encomiabile possa essere la sua vita,
per il fatto stesso di essere separato dall’unione con Cristo, non vedrà la
vita, ma su di lui incomberà l’ira di Dio ». (Giovanni III).
D. Cosa ci dice san Cipriano
sulla salvezza
di quelli che muoiono fuori dalla Chiesa Cattolica?
R. Egli dice questo: « Colui che
non ha la Chiesa
per sua madre non può avere Dio per suo Padre; »
e con lui i Padri in generale dicono che « … come tutti coloro
che non erano nell’arca di Noè sono periti nelle acque del
diluvio, così
periranno tutti coloro che sono fuori dalla vera Chiesa. »
D. Chi è fuori dall’ambito della Chiesa Cattolica Romana?
R. I non battezzati, i non
credenti,
gli apostati, gli scomunicati, e tutti
gli eretici.
D. Come sappiamo che le persone
non battezzate
non saranno salvate?
R. Perché Gesù Cristo ha detto: « Se un uomo non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, non
può entrare nel regno di Dio. (Giovanni III, 5).
D. Come sappiamo che i non
credenti non saranno
salvi?
R. Perché si dice di loro, che essi non piacciono a Dio: « Senza fede è
impossibile piacere a Dio. »
D. Come sappiamo che gli
apostati non sono
salvati?
A. Perché abbandonare la fede è
un grande peccato, che fa perdere il regno del Paradiso.
D. Come sappiamo che le persone
giustamente scomunicate, che non sono disposte a fare ciò che è richiesto loro prima di essere assolti, non sono salvati?
R. Perché il peccato di grande scandalo, per il quale erano come membri
morti espulsi
dalla comunione della Chiesa, li esclude dal regno dei cieli.
D. Qual è il significato della
parola eretico?
R. Eretico è una parola greca e significa semplicemente un selezionatore, uno che
sceglie.
D. Chi è dunque un eretico?
R.
È un battezzato che sceglie tra le dottrine a lui proposte dalla Chiesa Cattolica Romana, quelle che gli sono più gradite, rifiutando le
altre.
D. Come sappiamo che gli
eretici non vengono salvati?
R. Perché ci assicura San Paolo Apostolo che un tale “selezionatore” o eretico è condannato: «
Dopo
una o due ammonizioni sta’ lontano da chi è eretico, ben sapendo che è gente
ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se stessa. » (Tit III. 10, 11).
D. Ci sono ancora altri motivi che dimostrino
che gli eretici o i protestanti
che muoiono fuori dalla Chiesa cattolica Romana, non sono salvati?
R. Ce
ne sono diversi, essi non possono essere salvati, perché:
1. Non hanno la fede divina.
2. Fanno di Gesù Cristo un bugiardo, così come pure dello
Spirito Santo e degli Apostoli.
3. Non hanno fede in Cristo.
4. Hanno abbandonato la vera Chiesa di Cristo.
5. Sono troppo orgogliosi per sottomettersi al Papa, il Vicario di Cristo.
6. Non possono eseguire alcuna
buona opera
per cui possano ottenere
il paradiso.
7. Non ricevono il Corpo ed il Sangue di Cristo.
8. Muoiono nei loro peccati.
9. Ridicolizzano e bestemmiano
la Madre
di Dio e dei suoi Santi.
10. Calunniano la sposa di Gesù Cristo, la Chiesa Cattolica.
D. Perché i protestanti non
hanno la
fede divina?
A. Perché non credono a Dio in coloro che ha Egli ha nominato per insegnare.
D. Chi è l’insegnante tra i
protestanti?
A. Ciascuno di
loro è insegnante, legislatore
e giudice di
se stesso in materia di religione.
D. C’è sempre stato un momento
in cui Dio ha lasciato gli uomini a se stessi, per adattare
a sé la propria religione, per inventare il loro credo personale e la stessa loro personale forma di culto?
A. No; fin dall’inizio del mondo Dio ha stabilito sulla terra per insegnamento, una autorità visibile, a cui era un dovere per ogni uomo sottomettersi.
D. Da questo cosa deriva?
A. Il protestante, rifiutando di prestare
obbedienza a quella autorità istituita per l’insegnamento divino, non può avere la fede divina.
D. Qual è l’atto di fede di un
protestante?
A. O mio Dio, io non credo a
niente, tranne a quello che il mio giudizio privato mi dice di voler credere; quindi credo di poter interpretare la tua parola scritta: le Sacre Scritture; così come scelgo di credere che il Papa sia l’anticristo; che ogni uomo possa essere salvato, a
condizione
che sia un uomo onesto; credo che la sola fede sia sufficiente per la salvezza, mentre non siano
necessarie le buone opere, né le pratiche di penitenza, né la confessione dei
peccati, ecc.
D. È questo un atto di fede divina?
R. È piuttosto una grande
bestemmia contro
Dio; è la lingua di Lutero, che, secondo la sua stessa confessione, l’ha appresa dal diavolo.
D. Ma se un protestante dovesse dire: “Io non ho niente
a che fare con Lutero, o Calvino, o Enrico VIII, o John Knox, io attingo
direttamente dalla Bibbia … » cosa gli si potrebbe rispondere?
R. In tal caso tu adotti e cadi nei principi e nello spirito di questi uomini, perché cambiano la Parola di Dio scritta, nella
parola d’uomo.
D. In che modo?
R. Perché ogni protestante interpreta la Sacra Scrittura a modo suo, dandole quel significato
che ritiene
opportuno darle, e quindi, invece di credere alla Parola di Dio, crede piuttosto alla interpretazione privata di essa, che è invece la parola d’uomo.
D. Ora, cos’è l’uomo senza la fede divina?
R. Un tale uomo è un profano e privo di tutta la Religione; e per aver rifiutato ogni obbedienza al suo Sovrano Signore, non godrà mai della sua
presenza, né vedrà chiaramente ciò che non sia disposto
a credere umilmente.
D. Come fanno i protestanti a
fare
di Gesù Cristo un bugiardo?
R. –
Gesù Cristo dice: “Ascolta la Chiesa”.
No – dice Lutero e tutti i protestanti – Non ascoltare la Chiesa, ma protesta contro di Essa con tutta la tua forza.”
– Gesù Cristo dice: “Se qualcuno non vorrà ascoltare la Chiesa, consideralo come un pagano e un pubblicano.”
No – dice il protestantesimo – se
qualcuno non ascolta la Chiesa, consideralo come un apostolo, come un ambasciatore di Dio
“.
– Gesù Cristo dice: “Le porte dell’inferno non prevarranno contro la mia Chiesa” –
No – dice il Protestantesimo – Questo è falso, le porte dell’inferno hanno già prevalso contro la Chiesa già da mille anni e più!”
– Gesù Cristo ha dichiarato San Pietro e ogni successore di San Pietro – il Papa – essere il suo Vicario sulla terra. “
No – dice il protestantesimo – il papa è l’anti-Cristo”.
– Gesù Cristo dice: “Il mio giogo è dolce, e il mio carico leggero.” (Matt. XI. 30).”
No – dissero Lutero e Calvino – è impossibile osservare i comandamenti.”
– Gesù Cristo dice: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. (Matt. XIX, 17). “
No – dissero Lutero e Calvino – la fede da sola, senza le buone opere, è
sufficiente
per entrare nella vita eterna.”
– Gesù Cristo dice: “Se non fate penitenza, morirete tutti allo stesso modo”. (Luca III, 3).”
No – dissero Lutero e Calvino – i digiuni e le altre opere di penitenza, non sono necessarie come soddisfazione per
il peccato. “
– Gesù Cristo dice: “Questo è il mio corpo”.
No – disse Calvino – questa è solo la figura del Corpo di Cristo, che diventerà il suo Corpo non appena lo si riceverà.”
– Gesù Cristo dice: “Io vi dico che chiunque ripudia la propria moglie, e ne sposa un’altra, commette adulterio; e colui che sposerà colei che è stata ripudiata, commette adulterio. “Matt. XIX. 9.”
No – dicono
Lutero e tutti i protestanti a un uomo sposato – puoi
ripudiare tua moglie, divorziare, e
sposarne un’altra.”
– Gesù Cristo dice ad ogni uomo: “Non rubare.” – “No – dice Lutero ai principi secolari – vi do il diritto di appropriarvi di tutte le proprietà della Chiesa Cattolica Romana.”
D. Come fanno i protestanti a
fare dello Spirito
Santo un bugiardo?
R. Lo Spirito Santo dice nella Sacra Scrittura: “L’uomo non conosce né l’amore né l’odio;” (Eccles, IX 1); – “Chi può dire: Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?” (Prov. XX, 9); e ” … opera la tua salvezza con timore e tremore” (Filipp., II, 12). –
No – dissero Lutero e Calvino, – chiunque crede in Gesù Cristo, è nello stato di grazia.”
D. Come fanno i protestanti a fare dei bugiardi gli Apostoli?
R. San Paolo dice: “Se avessi la fede, in modo da poter smuovere le montagne e non avessi la carità, non sono nulla. “1 Cor. XIII.”
No – dissero Lutero e Calvino, – la sola fede è sufficiente a salvarci.”
– San Pietro dice che nelle Epistole di San Paolo ci sono molte cose “… difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.” (2 Piet. III, 16).”
No – dissero Lutero e Calvino – le Scritture sono molto semplici e facili da capire.”
– San Giacomo dice: “C’è qualche malato tra voi? Lasciate che lo si porti ai preti della Chiesa, e che preghino su di lui, ungendolo con olio, nel nome del Signore.” (Giac., V, 14). “
No – dissero Lutero e Calvino – questa è una cerimonia inutile.”
D. Ora, pensi che Dio Padre ammetterà in Cielo coloro che credono bugiardi suo Figlio Gesù Cristo,
lo Spirito Santo e gli Apostoli?
R. No; Egli lascerà che essi abbiano la loro parte e la sorte di Lucifero, che per primo si ribellò contro Cristo, egli che è il padre dei menzogneri.
D. I protestanti hanno una qualche fede in Cristo?
R. No, non ne
hanno mai avuta.
D. Perché no?
R. Perché non è mai vissuto un Cristo simile a quello che
essi immaginano e credono.
D. E in qual tipo di Cristo credono?
R. In un “tale” che essi possono considerare impunemente un bugiardo, di cui possono interpretare la dottrina come meglio credono, perché, secondo loro, non importa ciò che un uomo crede, purché appaia un uomo onesto in pubblico.
D. Tale fede in questo tipo di Cristo, salverà i Protestanti?
R. Nessun uomo ragionevole asserirà mai una simile assurdità.
D. Cosa dirà loro Cristo nel
giorno del
giudizio?
R. Io non ti conosco, perché tu non mi hai mai conosciuto.
D. Potrà mai essere salvato colui che ha lasciato la vera Chiesa di Cristo, cioè la Santa Chiesa Cattolica?
R. No; perché la Chiesa di Cristo è il Regno di Dio sulla terra e colui che la lascia, si chiude da
sé il regno di Cristo in cielo.
D. I protestanti hanno lasciato
la vera Chiesa di Cristo?
R. Essi
hanno, tra i loro fondatori,
chi se ne andò
dalla Chiesa Cattolica per orgoglio o a causa di passioni come
la lussuria e la cupidigia.
D. Chi furono i primi
protestanti?
R. –
1. Martin Lutero, un cattivo prete tedesco, che lasciò il suo convento, infranse i voti solenni di povertà, castità
ed obbedienza, che egli aveva fatto a Dio, sposò una suora, e
divenne
il fondatore dei luterani.
2. – Enrico VIII, un cattivo re cattolico di Inghilterra, che uccise le sue
mogli fondando
la chiesa episcopale o anglicana.
3. – Giovanni Calvino, un cattivo cattolico francese,
fondatore dei calvinisti.
4. – John Knox, un cattivo prete scozzese, che è il fondatore dei Presbiteriani o puritani.
D. Che grande crimine hanno
commesso tutti
questi uomini malvagi?
R. Essi
si sono ribellati alla Chiesa di Gesù Cristo, e hanno condotto un gran numero di loro connazionali Cattolici a seguire il loro cattivo esempio.
D. Quale sarà la punizione di coloro che si ribellano volontariamente alla Santa Chiesa Cattolica?
R. Quella
di lucifero e degli l’altri angeli ribelli, essi cioè saranno gettati per
l’eternità nelle fiamme dell’inferno.
D. Chi ci ha assicurato questo?
R. Gesù Cristo stesso, il Figlio di Dio.
D. Quali sono le sue parole?
R. “Colui che non ascolterà la Chiesa, sia per te come un pagano e un pubblicano.” (Matt. XVIII, 17).
D. Cosa ci dice Gesù Cristo in
queste
parole?
R. Ci dice chiaramente che chi è fuori dalla
sua Chiesa, e non obbedisce, è da Lui
stesso considerato come un pagano e un pubblicano.
D. Cosa ne consegue da questo?
R. Ne consegue che, siccome i pagani
sono dannati, saranno dannati pure tutti coloro che muoiono fuori dalla Chiesa di Gesù Cristo.
D. Si può salvare un uomo che sia troppo orgoglioso per presentarsi al Capo della Chiesa di Cristo, disprezzando Gesù Cristo nel suo rappresentante, il Papa?
R. No non può; perché Gesù Cristo dice: “Colui che disprezza te (gli Apostoli e i loro successori) disprezza me!
D. I protestanti disprezzano Gesù Cristo nella persona di San Pietro e dei suoi successori?
R. Si, essi lo fanno; perché Lutero insegnò loro che chi non si oppone all’autorità del Papa, non può essere salvato. (1 Vol. Germ. Edit. f. 353).
D. Pensi tu che Cristo possa
ammettere in Paradiso colui dal quale sia disprezzato?
R. No,
questo è impossibile, e di questa verità parla
infatti San Paolo quando dice: ”
… poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da
Dio. E quelli che vi si oppongono si attireranno addosso la condanna.” (Rom. XIII, 1, 2).
D. Qualcuno può entrare nel
Regno
del Paradiso senza buone opere?
R. No.
D. Come lo sappiamo?
R. Perché l’ultimo giorno del giudizio, Cristo dirà ai malvagi: « Partitevi da me, maledetti, nel fuoco eterno. Perché avevo fame e non
mi
avete dato da mangiare, avevo sete e non mi
avete dato da bere. » (Matt, XXV, 41- 42).
D. I protestanti non fanno buone
opere?
R.
Si, molti di loro le fanno.
D. Saranno salvati per queste loro buone
opere?
R. In nessun modo; perché le opere, seppur buone di per sé,
ma eseguite al di fuori della Chiesa fondata da Gesù Cristo, non sono accompagnate e vivificate dalla fede divina, senza la quale è impossibile piacere a Dio, e, quindi, poiché non sono dentro di Essa, non possono meritare le gioie eterne del Cielo. Come la fede senza le
opere è morta, così
pure le opere senza la fede sono morte e non possono salvare dalla dannazione colui che le
compie.
D. Cosa dice Gesù Cristo di coloro che non ricevono il suo Corpo e il suo
Sangue?
R. Se
non mangi la carne del Figlio dell’uomo e non bevi il suo Sangue,
non avrai
la vita in te (Giovanni VI, 54).
D. I protestanti ricevono il Corpo e il Sangue di nostro Signore?
R. No, perché i loro ministri non sono sacerdoti e di conseguenza non hanno alcun potere da Gesù Cristo per dire Messa, nella quale, mediante le parole della Consacrazione, il pane ed il vino vengono cambiati in Corpo e Sangue di Cristo.
D. Cosa ne deriva da questo?
R. Che essi non entreranno nella vita eterna, e meritatamente, perché hanno abolito il santo Sacrificio della Messa.
D. Qual è stata la conseguenza
dell’abolizione
della
Messa?
A. Abolendo la Messa, (come ha fatto l’eresiarca G. B. Montini nei tempi moderni, sostituendola con il rito sacrilego del N. O. – ndt. -), essi hanno rubato a Dio Padre l’infinito onore che Gesù Cristo gli rende in essa, e a se stessi tutte le benedizioni che Gesù Cristo conferisce a coloro che assistono a questo santo Sacrificio con fede e devozione. « … Così il peccato di quei giovani (i figli di Eli) era molto grande davanti al Signore perché avevano allontanato gli uomini dal sacrificio del Signore.” (1 Re II. 17).
Q. Credi che Dio Padre
ammetterà
in cielo questi rapinatori del Suo infinito onore?
R. No
certamente; perché se sono dannati coloro
che rubano i beni temporali del loro
prossimo, quanto più saranno dannati quelli che privano Dio del suo infinito onore ed i loro simili delle infinite benedizioni
spirituali della Messa.
D. Può essere salvato un uomo
che muore in
uno stato di peccato
mortale?
R. No, non può; perché Dio non può unire se stesso ad un’anima in cielo che, per il peccato mortale, è un suo nemico.
D. I protestanti commettono
inoltre altri peccati mortali oltre a quelli sopra
menzionati?
A. Si, moltissimi, altri.
D. Come lo provi?
R. Se è un peccato mortale per un Cattolico Romano dubitare intenzionalmente anche di un solo suo articolo di fede, è anche e più sicuramente, un peccato mortale per i protestanti, negare volontariamente non solo una verità, ma quasi tutte le verità rivelate da Gesù Cristo.
D. Muoiono nei peccati di apostasia, di blasfemia,
calunnia, ecc.?
R. Si è così, tutti loro muoiono in peccato mortale perché, avendo offeso gravemente l’Onnipotente Dio, non sono disposti a confessare i loro peccati.
D. Come lo sappiamo?
R. Perché Gesù Cristo ci assicura che quei peccati che non sono perdonati dai suoi Apostoli e dai loro successori, per mezzo della Confessione, non saranno perdonati. “Di chi riterrai i peccati, a questi sono ritenuti.” (Giovanni XX, 22, 23).
D. I protestanti sono disposti
a confessare i loro peccati ad un Vescovo o ad un Sacerdote cattolico, che unicamente ha
il potere da Cristo di perdonare i
peccati? “…
a chi perdonerete i peccati, a questi saranno perdonati”.
R. No, perché generalmente essi hanno una totale avversione alla Confessione,
e quindi i
loro peccati non saranno perdonati per tutta l’eternità.
D. Cosa implica questo?
R. Che essi muoiono nei loro
peccati, e
pertanto sono dannati.
D. Se qualcuno ama Dio, amerà
anche
la Madre di Dio e tutti i suoi Santi?
R. Si,
lo farà, senza dubbio.
D. I protestanti amano la Madre
di Dio e
i Santi?
R. No, essi non lo fanno, anzi ridicolizzano e bestemmiano la Madre di Dio e i Santi!
D. Da questo cosa ne scaturisce?
R. Che i protestanti non saranno mai ammessi alla compagnia dei Santi in cielo, che essi hanno ridicolizzato e bestemmiato in terra.
D. Un grande re di questo mondo
punirebbe molto
severamente qualcuno che calunni la regina?
A. Si, certo lo farebbe.
D. La Chiesa Cattolica è la sposa di Gesù Cristo, il Re del cielo e della terra?
A. Essa lo è, e San Paolo ci assicura che Gesù Cristo ama la sua Chiesa e che “ha dato se stesso per Essa, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.” (Ef. V. 25-27).
D. I protestanti hanno mai
cessato di calunniarla?
R.
No, mai!
D. Come essi calunniano lo Sposa di Gesù Cristo?
R. Il libro protestante
episcopaliano delle
omelie, ad esempio, dice: “Laici e clero, dotti ed ignoranti, tutte le età e i
gradi degli uomini, donne e
bambini di tutta la cristianità, erano annegati in un’abominevole idolatria.”
D. L’idolatria è un peccato
grave?
R. È uno dei peccati più gravi che possano essere commessi.
D. I protestanti potrebbero mai
dimostrare che la Chiesa Cattolica, la Sposa di
Cristo, sia
divenuta colpevole di questo
peccato?
R. No
mai; al contrario, tutti sanno che la Chiesa Cattolica ha
abolito l’idolatria e l’ha sempre tenuta in
abominio.
D. Cosa ne deriva da ciò?
A. Che i protestanti commettono un grande peccato di calunnia contro le Sposa di Cristo.
D. Possono commettere questo
grande peccato senza accusare Gesù Cristo e nello stesso tempo abbandonando quella gloriosa Sposa, che Egli ama così
ardentemente?
R.
No, non lo possono.
D.
Cosa ne consegue?
R.
Che Gesù Cristo farà vendetta prima o
poi sui protestanti per avere essi commesso questi peccati di orrenda bestemmia
e di calunnia.
D. Ma non è questa una dottrina molto poco caritatevole, il dire cioè che nessuno possa essere salvato fuori dalla Chiesa?
R. Al contrario, affermare questa dottrina nel modo più enfatico, è anzi un grande atto di carità
D. Perché mai?
R.
Perché Gesù Cristo stesso e i suoi Apostoli l’hanno insegnata con un linguaggio molto semplice.
D. Non è una grande carità
avvertire il prossimo quando è in
pericolo di cadere in un profondo abisso?
R. Certo
lo è, davvero.
D. Non lo è per
tutti quelli che, fuori dalla
Chiesa,
sono in grande pericolo di cadere nell’abisso dell’inferno?
R. Si, lo è!
D. Non è, quindi, una grande
carità avvertirli di questo pericolo?
R.
Anzi, sarebbe una grande crudeltà non farlo.
D. Quelli che sono fuori dalla Chiesa sono tutti allo stesso modo colpevoli e condannabili davanti a Dio?
R. No; alcuni sono più colpevoli di altri.
D. Chi sono i meno colpevoli e
condannabili?
A. Coloro che, senza alcuna loro colpa, non conoscono affatto Gesù Cristo o la sua dottrina.
D. Chi sono invece i più colpevoli e quindi condannati?
A. Coloro che
riconoscono che
la Chiesa Cattolica sia l’unica vera Chiesa, ma non ne hanno abbracciato la fede, così come pure coloro che, pur potendo riconoscerla
se
l’avessero ricercata con
sincerità, a causa dell’indifferenza ed altri
colpevoli
motivi, hanno trascurando di
farlo.
D. Cosa dobbiamo pensare della
salvezza di quelli che sono fuori dall’ovile della Chiesa senza nessuna loro colpa e
di chi non ha mai avuto alcuna opportunità di conoscerla meglio?
R. La loro ignoranza incolpevole non li salverà; ma se
temono Dio e vivono secondo
la loro coscienza, Dio, nella sua infinita misericordia,
fornirà loro i mezzi necessari alla salvezza, anche inviando
loro, se necessario, un Angelo per
istruirli nella fede cattolica, piuttosto
che lasciarli perire a
causa della
loro ignoranza invincibile.
D. È giusto per noi dire che chi non sia entrato nella Chiesa prima della sua morte, sia dannato?
R. No.
D. Perché no?
R. Perché noi non possiamo sapere
per certo
ciò che avviene tra Dio e l’anima nel terribile momento della morte.
D. Cosa intendi dire con questo?
A. Intendo dire che Dio, nella Sua infinita misericordia, può illuminare, nell’ora della morte, colui che non è ancora Cattolico, in
modo che possa vedere la
verità della fede cattolica, e sia veramente contrito per
i suoi peccati, desiderando sinceramente morire da
buon Cattolico.
D. Cosa diciamo di coloro che
ricevono tale
grazia straordinaria, e muoiono in questo modo?
R. Diciamo di loro che muoiono uniti, almeno all’anima
della Chiesa Cattolica, e quindi sono salvati.
D. Cosa attende quindi, tutti
quelli che sono fuori
dalla Chiesa Cattolica, e muoiono senza aver ricevuto una grazia così straordinaria nell’ora della morte?
A. La dannazione eterna, è cosa certa, come è certo che c’è Dio.
D. Ma non ci sono molti che
perderebbero gli
affetti dei loro amici, le loro case confortevoli, i loro beni temporali, le
prospettive negli affari, diventando Cattolici? Gesù-Cristo non li scuserebbe in queste circostanze del non diventare Cattolici?
A. Per quanto riguarda gli
affetti degli amici, Gesù Cristo ha
dichiarato solennemente: “Colui che ama il padre o la madre più di me,
non è
degno di me; e colui che ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me” (Matt., X. 37); e per quanto riguarda la perdita di guadagni
temporali, Egli ha risposto: “Che cosa servirà ad un uomo guadagnare il mondo
intero se
soffrirà la perdita
della sua anima?” (Marco VIII.
36).
D. Ma non sarebbe sufficiente per una persona
essere Cattolico solo nel cuore, senza professare la sua
Religione pubblicamente?
R. No; perché Gesù Cristo ha dichiarato solennemente questo: “… Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui
si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e
degli Angeli santi.” (Luca IX. 26).
D. Ma non si potrebbe rimandare
in modo sicuro l’essere ricevuto nella
Chiesa fino all’ora della morte?
R. Questo sarebbe abusare della misericordia di Dio.
D. Quale potrebbe essere la punizione per questo peccato?
R. Perdere la luce e la
grazia della fede, e morire da riprovato.
D. Cos’altro impedisce a molti
di diventare Cattolici?
R. Si tratta in verità di questo: essi sanno molto bene che, se diventano Cattolici, devono condurre una vita onesta e sobria, essere puri, evitare i loro peccati, dominare le passioni, e questo essi non lo vogliono fare. “Gli uomini amano le tenebre anziché la luce – dice Gesù Cristo – perché le loro azioni sono malvagie. E “… Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
D. Cosa consegue da ciò che è stato detto sulla salvezza che si ottiene solo nella Chiesa Cattolica Romana?
A. Che è molto empio pensare e dire che importa poco che un uomo
creda, purché sia un
uomo onesto.
D. Quale risposta puoi dare a
un uomo che
parla così?
A. Gli chiederei se egli creda o no che la sua onestà e la sua giustizia
siano più
grandi di quelle degli scribi e dei farisei nel Vangelo!
D. In che cosa consisteva l’onestà e la giustizia che gli Scribi e Farisei praticavano?
R. Essi erano costanti nella preghiera, pagavano le decime secondo la legge, facevano grandi elemosine, digiunavano due volte a settimana, oltrepassavano mare e terra per fare un convertito e portarlo alla conoscenza del vero Dio.
D. Cosa disse Gesù Cristo di
questa giustizia dei Farisei?
R. Egli
disse: “Se la vostra giustizia non supera quella degli
scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli”. (Matt, V. 20).
Q.
La giustizia dei Farisei era quindi, molto difettosa agli occhi di Dio?
R.
In gran parte lo era, senza dubbio. La loro giustizia era tutta un’esibizione
esteriore ed un’ostentazione. Facevano del bene solo per essere elogiati ed
ammirati dagli uomini; ma dentro di loro, le anime erano piene di impurità e di
cattiveria. Essi erano lascivi ipocriti, che nascondevano grandi vizi sotto la
bella apparenza dell’amore per Dio, la carità verso i poveri e la severità
verso se stessi. La loro devozione consisteva nelle apparenze esterne, e
disprezzavano tutti quelli che non vivevano come loro; erano severi nelle osservanze
religiose delle tradizioni umane, ma non scrupolosi nell’osservanza dei
Comandamenti di Dio.
D.
Cosa pensi allora di quegli uomini che dicono: “Poco importa quello che
crede un uomo, a condizione che sia onesto”?
R.
Che la loro onestà esteriore, come quella dei farisei, può essere sufficiente a
tenerli fuori dal carcere, ma non dall’inferno.
D.
Un non-Cattolico potrebbe dire: “Mi piacerebbe molto credere alla dottrina
della Chiesa Cattolica, ma non posso”: come risponderesti?
A.
Che, senza dubbio, è la volontà di Dio, che “… tutti gli uomini siano
salvati e vengano alla conoscenza della verità.” (1 Tim. II 4); ma è, allo
stesso tempo, volontà di Dio che si dovrebbero assumere seriamente tutto i
mezzi adeguati per acquisirla. È perciò necessaria la conoscenza; altrimenti, si
mostra chiaramente che non si desidera credere sinceramente.
D.
Quali sono i mezzi di cui parli?
R.
La sincerità di cuore che deve essere dimostrata:
1°.
Con il desiderio più sincero di conoscere la vera Religione,
2°.
Con una ricerca diligente e persistente di esse,
3°.
Con la fervente e frequente preghiera a Dio per ottenere il dono della fede,
4°.
E infine, con una risoluta decisione di eliminare ogni elemento che potrebbe
costituire un ostacolo o un ritardo nell’abbracciare la verità conosciuta.
D. Ma non si perderà la propria libertà se si crede e si fa ciò che la Chiesa Cattolica Romana insegna?
R. No; al contrario, solo allora si godrà della vera libertà, perché è libero solo colui che la verità rende liberi.
D.
Non può Dio fare tutte le cose che gli piacciono?
R. Si che lo può!
D. Perché?
R. Perché Egli è la stessa libertà suprema.
D.
Ma Dio può peccare?
R. No, non può.
D.
Non sono liberi gli Angeli e i Santi in paradiso?
R.
Essi sono perfettamente liberi, perché prendono parte alla libertà di Dio.
D.
Ma i Santi possono peccare?
R.
No, non possono.
D.
È quindi, è un segno di libertà essere sotto il potere del peccato, seguire le
proprie passioni, e così via, andando alla perdizione?
R. Questo non è avere il potere o l’inseguire di libertà per ogni cosa.
D.
Cos’è, allora?
R.
È piuttosto un segno di debolezza e di miseria.
D.
Cosa implica il potere del peccato?
R.
La possibilità di diventare schiavo del peccato e del diavolo.
D.
Quelli che poi sono veramente liberi, sono forse coloro che si fanno grandi
sotto il potere del peccato, e quindi vanno all’inferno?
R.
Essi sono piuttosto gli schiavi miserabili del peccato e delle loro passioni.
D.
Cosa diventano essi sicuramente se rimangono sotto questo potere del peccato e
delle loro passioni?
R.
Saranno gli schiavi del diavolo all’inferno per l’eternità.
D.
Chi, quindi, può definirsi veramente libero?
R.
Libero è colui che vuole e fa ciò che Dio desidera per lui: la sua eterna
felicità!
D.
Se Dio, quindi, come abbiamo visto, lo desidera, gli uomini possono essere
salvati solo nella Chiesa santa Cattolica Romana, e un uomo perde o gode della
libertà, quando crede e fa ciò che la Chiesa insegna?
A.
Ecco come, in effetti, egli gode della vera libertà, e ne fa un corretto uso.
D.
Cosa dici di un uomo il cui potere è molto grande e facilmente sperimenterà
delle difficoltà nel seguire l’insegnamento della Chiesa?
R. Un tale uomo è veramente libero.
D.
I Cattolici, quindi, che vivono fedelmente l’insegnamento della Chiesa, godono
di una maggiore libertà rispetto ai protestanti e ai non credenti, che credono
e fanno come vogliono?
R.
Sì, essi la godono, perché sono figli della luce della verità, che li guida al
cielo, mentre quelli che vivono fuori dalla Chiesa, sono i figli delle tenebre
dell’errore, che li condurranno alfine nell’abisso dell’inferno.
D.
Se nessuno può essere salvato tranne che nella Chiesa Cattolica Romana, tutti
quelli che ne sono fuori, cosa sono destinati a fare?
A.
Sono obbligati a diventare membri della Chiesa.
D.
Il buon senso non lo dice a tutti i non Cattolici?
A.
Sì, che lo dice.
D.
In che modo?
A.
Perché ogni non Cattolico crede che ogni membro praticante della Chiesa
Cattolica sarà salvato.
D.
Cosa segue da questo?
A.
Ne consegue chiaramente che quando c’è il problema della salvezza eterna e
dell’eterna dannazione, un uomo ragionevole prenderà la via più sicura per il
Paradiso.
D.
Tutti quelli che sono membri della Chiesa Cattolica si salveranno?
A.
No; solo i membri praticanti saranno salvati; ma quelli che sono dei membri
morti, cioè i cattivi Cattolici, saranno condannati all’inferno.
D.
Chi è un membro praticante della Chiesa Cattolica?
R. Coloro che credono fermamente tutte le verità contenute nel Credo degli Apostoli, osservano i Comandamenti di Dio e i precetti della Chiesa, e usano i mezzi della grazia, che sono i Sacramenti e la preghiera.
D.
Dove si impara tutto questo?
R.
Nella dottrina cristiana.
D.
Di chi è il dovere di insegnare la dottrina cristiana?
R.
Questo è un dovere dei pastori della Chiesa Cattolica.
D.
È molto gradito a Dio che si istruiscano gli uomini nella dottrina cristiana?
R.
Sì; è una delle opere più sante e che più piacciono a Dio.
D.
È dovere pure l’assistere alla spiegazione della dottrina cristiana?
R.
Questo è il dovere di tutti, ma soprattutto di quelli che sono più o meno
ignoranti della Religione Cristiana.
D.
Dio è molto contento di coloro che con entusiasmo ascoltano la spiegazione
della dottrina cristiana?
R. Dio è così contento di loro che spesso ha mostrato il suo piacere con miracoli.
D. Dio è anche molto scontento di coloro che non si interessano della dottrina cristiana?
R. Dio è così scontento di loro tanto che Egli spesso ha mostrato il suo dispiacere con spaventose punizioni.
D.
Cosa dovremmo fare quando ascoltiamo un Cristiano spiegare la dottrina?
R.
Dovremmo ascoltarlo con l’intenzione di profittarne.
D.
Come si chiama il libro che contiene brevemente la dottrina cristiana sotto
forma di domande e di risposte?
R.
Il Catechismo!
D.
Di che cosa tratta allora il Catechismo?
R. Il Catechismo tratta di ciò che dobbiamo conoscere e credere, di ciò che dobbiamo fare e dei mezzi della grazia che dobbiamo usare; cioè, i Sacramenti e la preghiera.