LO SCUDO DELLA FEDE (XXIX)

 XXIX

[A. Carmignola: “Lo Scudo della Fede”. S.E.I. Ed. Torino, 1927]

LA RISURREZIONE DI GESÙ CRISTO.

Racconto del grande miracolo. — Contestazione che ne fa l’empio Renan. —

Se la risurrezione di Gesù Cristo poté essere effetto di allucinazione. — Se gli Apostoli abbiano potuto rapirne il corpo. — La risurrezione di Gesù prova massima della nostra fede.

— Vi sarebbero altre prove della divinità di Gesù Cristo, oltre a quelle che già mi ha addotte.

Sì, molte altre, tra le quali è principalissima il massimo de’ suoi miracoli, la sua gloriosa Risurrezione.

— In che cosa consiste propriamente questo miracolo?

Ascolta. Dopo che Gesù Cristo spirò intorno alle tre ore dopo il mezzodì, in giorno di venerdì, un soldato per assicurarsi della sua morte gli die’ una lanciata nel fianco, e ne uscì sangue misto con acqua. Essendo la vigilia della gran festa di Pasqua e il cadavere dovendo essere levato per quella festa, Giuseppe d’Arimatea, discepolo occulto di Gesù, ne richiese il corpo a Pilato, il quale accertata la morte glie lo accordò. Il cadavere insanguinato e tutto piaghe fu ravvolto in una sindone, ossia lenzuolo, con una grande quantità di aromi e fu seppellito in un sepolcro nuovo di pietra. – I Giudei, nel timore che i discepoli di Gesù potessero rapire quel cadavere e spacciare poi che Gesù era risorto, secondoché aveva ripetutamente predetto, accordatisi con Pilato suggellarono il sepolcro e posero guardie al medesimo per custodirlo. Intanto l’anima di Gesù, che per la morte si era separata dal corpo, era discesa al limbo, che nel Credo dicesi inferno cioè luogo posto in basso, a consolare con la sua presenza e a liberare dalla lunga cattività le anime dei giusti, che erano trapassate prima di quel tempo. Ma la divinità dello stesso Gesù Cristo, come già ti dissi, senza punto disgiungersi dalla sua anima, era pure rimasta personalmente unita al suo sacratissimo corpo, e meglio assai di tutti i più preziosi aromi lo andava preservando dalla corruzione. E quando poi l’anima di Gesù Cristo compiuta la consolazione e la liberazione dei santi del limbo, sull’alba del terzo dì, dacché Gesù era morto, ossia in sul mattino della domenica, tornava a ricongiungersi con il suo corpo, per la infinita virtù della sua divinità, senza alcun soccorso ed intervento esterno, senza far rumore alcuno, senza infrangere il sigillo o spostare la pietra, Gesù Cristo trionfante e glorioso si scioglieva dalle braccia della morte ed usciva dal sepolcro chiuso, come già usciva dal seno verginale della sua Santissima madre. Ed allora la terra tremò, un Angelo del Signore discese dal cielo a rovesciare la pietra sepolcrale, le guardie atterrite rimasero dapprima come morte, e poi si diedero alla fuga; i Giudei, pieni di costernazione e di rabbia, avendo inteso dalle guardie fuggite ciò che era accaduto, diedero alle medesime una grossa somma di danaro, dicendo: « Dite che i discepoli vennero nella notte, e mentre voi dormivate, portarono via il cadavere; come se dormendo così della grossa, si potesse vedere quello che gli altri fanno; infine tosto incominciarono le apparizioni di Gesù Cristo risorto a Maria Maddalena, ad altre sante donne, a S. Pietro, a due discepoli che andavano verso Emmaus, e poi ripetutamente a tutti gli apostoli ed una volta ad una moltitudine di circa cinquecento persone. Ecco il grande miracolo della risurrezione di Gesù Cristo.

— Ho inteso dire tuttavia che questo miracolo è assai contestato.

Sì, sopratutto dall’empio Renan, il quale nella sua opera Gli Apostoli, arriva al punto di asserire dapprima che Gesù Cristo non era morto veramente, e poi, con stranissima contraddizione, che gli Apostoli furono poveri allucinati, i quali facilmente si diedero a credere che il loro Maestro fosse risorto senza che fosse vero, e così lasciarono scritto nei loro libri, e così la diedero ad intendere al mondo, cui predicarono.

— E su che mai si basa Renan per asserire anzitutto che Gesù Cristo non era morto davvero?

E su che cosa vuoi mai che si basi? Il suo empio scritto è un tessuto continuo di si può dire, si può credere, è facile immaginare, forse, è verosimile, eccetera; è un impasto continuo delle più spudorate menzogne presentate sotto la forma più seducente che mai. Figurati che egli dice che Gesù Cristo fu messo nella tomba non morto, ma in istato di sincope, di asfissia, di sfinimento; che le sostanze oleose applicate al corpo ne guarirono le piaghe; che l’aria fredda della tomba lo richiamò ai sensi!

— Ma è possibile? Le dirò francamente che queste asserzioni anziché di un uomo che la pretenda a dotto, mi sembrano quelle di uomo che ha perduto affatto il cervello.

Hai altro che ragione nel pensarla così. Dopo che Gesù Cristo aveva sudato sangue nel Getsemani, dopo che era stato percosso per una notte intera, dopoché lo si era flagellato e coronato di spine, dopoché lo si era crocifisso, dopoché lo si vide a spirare, dopoché gli si diede una lanciata, dopoché calato dalla croce lo si ravvolse in un lenzuolo con una mistura di cento libbre di aloè e di mirra, dopoché lo si depose in un sepolcro e se ne chiuse la bocca con una grossa pietra, osar dire che Gesù Cristo non era morto, bisogna proprio essere giunti al colmo della pazzia o della impudenza nel mentire!

— Ma poi ella dice che il Renan passando a spiegare il fatto della Risurrezione di Gesù Cristo lo mostra come effetto di allucinazione.

Sì, effetto anzitutto di allucinazione in Maria Maddalena, la quale, dice egli, con la sua fantasia turbatissima, nella sua crisi meravigliosa, per la potenza del suo idealismo, si sognò di vedere Gesù Cristo risorto; e poi effetto di allucinazione negli Apostoli, che dopo la Maddalena andando alla tomba di Gesù Cristo si credettero di vedere anch’essi la stessa cosa. Dimmi, ti par vero che si possano mettere fuori simili stranezze e bugiarderie? Allucinati gli Apostoli? Ma come mai potevano essere allucinati degli uomini, che, secondo la narrazione stessa del Vangelo, avevano tanta difficoltà a credere alla risurrezione di Gesù Cristo, e che non si arresero a credere, se non quando ebbero toccato con le loro stesse mani? – Allucinati gli Apostoli? Ma come mai insieme con gli Apostoli potevano essere allucinate quelle cinquecento e più persone, che sul monte della Galilea videro esse pure Gesù risorto? – Dica pure l’empio Renan che l’allucinazione è un’infermità contagiosa, ma io non so chi mai potrà dare altresì a intendere che un simile contagio si attacchi a cinquecento persone, e duri per quaranta giorni, durante i quali si narrano avvenute le ripetute apparizioni di Cristo risorto, e in diversissimi luoghi. – E poi gli Ebrei, ai quali gli Apostoli si diedero a predicare Gesù Cristo risorto, non si sarebbero avveduti della allucinazione dei medesimi, e per convincerli del loro folle inganno non sarebbero andati a togliere dalla tomba e a mostrare in pubblico il corpo di Gesù Cristo? Forseché si astenessero dal far ciò, perché dopo cinquanta giorni, dacché avevano sepolto Gesù non si ricordassero più dove l’avevano sepolto? Sì, amico mio, è a questa stupida supposizione, che si appiglia un altro razionalista moderno (lo Strauss) per spiegare il perché gli Ebrei non andarono a dissotterrare il Corpo di Cristo, quando gli Apostoli predicarono loro la sua risurrezione. Ma quando per negare ad ogni costo un fatto che è chiaro come il sole, si arriva al punto di far uso di sì stupide supposizioni, ben vedi che la iniquità mentisce a se stessa.

— Non si potrebbe tuttavia obbiettare qui che realmente gli Apostoli avessero rapito il corpo di Gesù Cristo dal sepolcro e lo abbiano nascosto per poter poi dire liberamente che era risorto?

Ascolta, di Apostoli o credevano, o dubitavano, o non credevano. Se credevano alla risurrezione, era inutile rapire il corpo di Gesù; se non credevano, non restava loro che abbandonare la causa di un impostore; se dubitavano, non potevano che attendere, come fecero infatti. Come mai si sarebbero esposti al pericolo, circondati com’erano dai nemici di Gesù e certi che Dio non lascia impunita l’impostura? – E poi erano sicuri di riuscire? Sforniti di tutto, come far credere che un uomo crocifisso fosse risuscitato? E per un impostore si sarebbero esposti al pericolo della vita? Ma poniamo che avessero concepito questo insensato disegno, come attuarlo? Una grossa pietra chiudeva la tomba, custodita dallo Stato col suo suggello, con le sue guardie. Avrebbero i discepoli ricorso alla forza, essi così pusillanimi, che durante la passione avevano abbandonato Gesù? E se l’avessero fatto, non sarebbero incorsi nel castigo riserbato a chi si fa ribelle allo Stato? Avrebbero forse sedotte le guardie, come fecero i Giudei col loro danaro, imponendo loro di dire così ? Ma essi eran poveri, non avevano danaro da pagarle, erano disprezzati, e le promesse, le lusinghe loro non potevano essere accettate. Ricorsero all’astuzia? Ma quanti ostacoli da superare! Come giungere al masso? Per via sotterranea, impossibile senza che le guardie se ne accorgessero E poi avrebbero essi, compiuto il rapimento del corpo, perduto il tempo nel piegar le vesti, le quali appunto si trovarono piegate per opera degli Angeli? Avrebbero essi potuto passare in mezzo ai soldati senza che alcuno se ne accorgesse? Dormivano, si dice. Ebbene va a far questa prova con uno dei Corpi di guardia del nostro esercito, e vedrai se è possibile simile supposizione. – E poi, dice S. Agostino, se le guardie dormivano, come potevano aver veduto i discepoli passare in mezzo ad essi col corpo di Gesù? Argomento semplice, ma perentorio. Era impossibile che i discepoli riuscissero nell’impresa. Ma pur ammettendo che vi fossero riusciti, come spiegare in qual modo pervennero a far credere che un uomo condannato dalla giustizia umana, morto fra due ladroni, potesse essere risorto, se non era un Dio? Quali e quanti ostacoli avrebbero avuto da vincere! Dapprima concertare fra loro per far credere tale impostura; dappoi conservarne tutti gelosamente il segreto; quindi accingersi all’infame impresa di ingannare il mondo, e a tal fine lasciarsi fin anche incarcerare, tormentare, mettere a morte, e dimostrarsi così gli uomini più malvagi e perversi che mai vi fossero. E nulla di meno con sì scellerato inganno riuscire a convincere e convertire il mondo! – Ah! tu ben vedi che il supporre che gli Apostoli abbiano rapito il corpo di Gesù Cristo per poi comporre la menzogna della sua Risurrezione produce una serie di tali assurdi, che bisogna rinunciare alla ragione per ammetterli. Quindi è che i razionalisti alla foggia di Strauss, di Renan e compagni, sono veramente irragionevoli!

— Davvero che dopo quanto ella ha detto mi pare che non vi possa essere nulla di più accertato che il fatto della risurrezione di Gesù Cristo.

Ed è perciò appunto che Gesù Cristo con questo fatto, in cui si sono avverate le profezie chiare ed esplicite, che Egli aveva fatte intorno alla sua Risurrezione ha efficacemente constatata la sua missione, ha solennemente confermata la sua dottrina, e luminosamente provata al mondo la sua Divinità. Tantoché dice giustamente S. Paolo: « Se Gesù Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede? e più vane ancora le nostre speranze (V. Lettera ai Corinti, capo, xv, versetti 17, 19). Sì, se Gesù Cristo non fosse risorto noi ci troveremmo innanzi ad un savio impotente, che si è ingannato, e peggio ancora davanti ad un miserabile impostore, che tentò di ingannare il mondo. Ma poiché Gesù Cristo è veramente risorto, per questo stupendo e massimo dei suoi miracoli noi non possiamo più avere il minimo dubbio sulla sua Divinità e sulla certezza di nostra fede.

[Continua …]

[Ancora oggi i cabbalisti più o meno giudaizzanti, siano essi talmudisti, maomettani, massoni o sedicenti illuminati vari, ateo-materialisti, gnostici classici o modernisti del “novus ordo”, cercano di convincerci con fandonie varie ed ogni artifizio, circa la non esistenza di Gesù, “mito funzionale” – dicono gli empi – agli interessi della casta gerarchica cattolica e “papista”, con la negazione della Resurrezione, dei miracoli, del sovrannaturale, e via cantando … Oltre che ridicoli e sciocchi, sono tutti uniti ed intenti nel distruggere la pietra di inciampo che li travolgerà un giorno, precipitandoli dal loro padre infame, il diavolo, nell’inferno eterno! … contenti loro … – ndr. -]

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.