UN’ENCICLICA AL GIORNO TOGLIE I MODERNISTI APOSTATI DI TORNO … E NON SOLO: “SACROSANTA ŒCUMENICA”

La Sacra Scrittura – il Santo Vangelo e la Sacra Bibbia – è stata da sempre l’oggetto, da parte dei nemici della Chiesa Cattolica, cioè di coloro che odiano Dio e tutti gli uomini, di manipolazione, riduzioni, sforbiciate, riduzioni arbitrarie, aggiunte non autorizzate, false interpretazioni e pretese nuove “illuminazioni” o “chiarimenti” da parte di strampalati e folkloristici pseudostudiosi, il cui vero intento è quello di mettere in confusione il fedele e portarlo alle porte degli inferi, per introdurlo poi ivi con tutta facilità. È successo tantissime volte: fin dall’inizio della vita della Chiesa, c’è stato sempre qualche giudaizzante interprete di una Bibbia monca e adattata già alla sinagoga gnostico-cabalistica, Bibbia già anatemizzata dagli stessi giudei, all’atto della compilazione della Bibbia dei Settanta, tradotta in greco perché l’ebraico biblico era oramai sconosciuto ai Giudei della diaspora. Poi sono apparsi di tanto in tanto neo-esegeti, ritrovatori di frammenti ammuffiti nelle grotte ove venivano gettate le copie errate degli scribi, e fatte passare come frammenti autentici [esempio classico sono i frammenti attribuiti alla setta degli Esseni, già di per sé eretici eredi della gnosi babilonese ed adoratori del dio-sole in agapi di “eletti” ben occultati. Sorvolando sui pittoreschi personaggi che di volta in volta si sono proposti [ed ancora ce ne sono tantissimi in giro!], come portatori della parola biblica, giungiamo alle aberrazioni dei protestanti, sempre più lontane dalla verità nella loro manipolazione, traduzione, interpretazione fino all’assurdo ed irreale “libero esame” che ancora oggi continua  a generare sette eretiche ed assolutamente improbabili, che mescolano elementi cristiani, gnostici, cabalistici e soprattutto fantasiosi, evidentemente prodotti dai fumi dell’alcool e delle droghe che infarciscono predicatori fanatici ed irresponsabili. Predicatori allucinati ed autoreferenziati sono oggi diffusi in ogni setta e derivati, e brulicano, oltre ai pretesi ignoranti (per vero o per inganno) professori delle conventicole massoniche, anche tra i settari del “novus ordo” e degli pseudo-tradizionalisti scismatici. Ma non è il caso di perdere tempo con ciarlatani ed imbonitori, oggi più che mai virulenti ed in salsa informatica. Noi Cattolici abbiamo una guida sicura, unico criterio di discernimento tra verità e cialtroneria: il Magistero della Chiesa Cattolica. Oggi iniziamo con il ricordare la sessione IV del Sacrosanto Concilio di Trento, per continuare poi con le principali Encicliche Pontificali riguardanti l’argomento: SACRE SCRITTURE.

CONCILIO DI TRENTO

“Sacrosanta Œcumenica”

SESSIONE IV (8 aprile 1546)

-S.S. Paolo III-

Primo decreto: Si ricevono i libri sacri e le tradizioni apostoliche.

Il sacrosanto, ecumenico e generale Concilio Tridentino, legittimamente riunito nello Spirito Santo, sotto la presidenza dei medesimi tre legati della Sede Apostolica, ha sempre presente che, tolti di mezzo gli errori, si conservi nella Chiesa la stessa purezza del Vangelo, quel Vangelo che, promesso un tempo attraverso i profeti nelle scritture sante, il signore nostro Gesú Cristo, figlio di Dio, prima promulgò con la sua bocca, poi comandò che venisse predicato ad ogni creatura per mezzo dei suoi apostoli, quale fonte di ogni verità salvifica e della disciplina dei costumi. – E poiché il Sinodo sa che questa verità e disciplina è contenuta nei libri scritti e nelle tradizioni non scritte – che raccolte dagli Apostoli dalla bocca dello stesso Cristo e dagli stessi apostoli, sotto l’ispirazione dello Spirito santo, tramandate quasi di mano in mano, sono giunte fino a noi, – seguendo l’esempio dei padri ortodossi, con uguale pietà e pari riverenza accoglie e venera tutti i libri, sia dell’antico che del nuovo Testamento, – Dio, infatti, è autore dell’uno e dell’altro ed anche le tradizioni stesse, che riguardano la fede e i costumi, poiché le ritiene dettate dallo stesso Cristo oralmente o dallo Spirito Santo, e conservate con successione continua nella Chiesa Cattolica. – E perché nessuno possa dubitare quali siano i libri accettati dallo stesso Sinodo come sacri, esso ha creduto opportuno aggiungere a questo decreto l’elenco.

Dell’Antico Testamento: i cinque di Mosè, e cioè: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio; Giosuè, Giudici, Ruth; i quattro dei Re; i due dei Paralipomeni; il primo e il secondo di Esdra (che è detto di Neemia); Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe; i Salmi di David; i Proverbi, l’Ecclesiaste, il Cantico dei cantici, la Sapienza, l’Ecclesiastico, Isaia, Geremia con Baruch, Ezechiele, Daniele; i dodici Profeti minori, cioè: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia; i due dei Maccabei, primo e secondo. Del Nuovo Testamento: i quattro Evangeli: secondo Matteo, Marco, Luca, Giovanni; gli Atti degli Apostoli, scritti dall’evangelista Luca; le quattordici Lettere dell’Apostolo Paolo: ai Romani, due ai Corinti, ai Galati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, due ai Tessalonicesi, due a Timoteo, a Tito, a Filemone, agli Ebrei; due dell’apostolo Pietro, tre dell’apostolo Giovanni, una dell’apostolo Giacomo, una dell’apostolo Giuda, e l’Apocalisse dell’apostolo Giovanni.

Se qualcuno, poi, non accetterà come sacri e canonici questi libri, interi con tutte le loro parti, come si è soliti leggerli nella Chiesa Cattolica e come si trovano nell’edizione antica della Volgata latina e disprezzerà consapevolmente le predette tradizioni, sia anatema.

Sappiano quindi tutti, con quali argomenti lo stesso Sinodo, posto il fondamento della confessione della fede, procederà, e soprattutto di quali testimonianze e difese si servirà nel confermare gli insegnamenti e nel riformare i costumi nella Chiesa.

Secondo decreto: Si accetta l’edizione volgata della Bibbia e si prescrive il modo ai interpretare la sacra Scrittura ecc.

Lo stesso sacrosanto Sinodo, considerando, inoltre, che la Chiesa di Dio potrebbe ricavare non piccola utilità, se si sapesse quale, fra tutte le edizioni latine dei libri sacri, che sono in uso, debba essere ritenuta autentica, stabilisce e dichiara che questa stessa antica edizione Volgata, approvata nella Chiesa dall’uso di tanti secoli, si debba ritenere come autentica nelle pubbliche letture, nelle dispute, nella predicazione e che nessuno osi o presuma respingerla con qualsiasi pretesto. – Inoltre, per reprimere gli ingegni troppo saccenti, dichiara che nessuno, basandosi sulla propria saggezza, negli argomenti di fede e di costumi, che riguardano la dottrina cristiana, piegando la Sacra Scrittura secondo i propri modi di vedere, osi interpretarla contro il senso che ha (sempre) ritenuto e ritiene la santa madre Chiesa, alla quale spetta di giudicare del vero senso e dell’interpretazione delle sacre scritture o anche contro l’unanime consenso dei padri, anche se queste interpretazioni non dovessero esser mai pubblicate. Chi contravvenisse sia denunciato dagli ordinari e punito secondo il diritto.

Ma, volendo anche com’è giusto, imporre un limite in questo campo agli editori, i quali, ormai, senza alcun criterio – credendo che sia loro lecito tutto quello che loro piace – stampano, senza il permesso dei superiori ecclesiastici, i libri della Sacra Scrittura con note e commenti di chiunque indifferentemente, spesso tacendo il nome dell’editore, spesso nascondendolo con uno pseudonimo, e – cosa ancor piú grave, – senza il nome dell’autore, e pongono in vendita altrove, temerariamente, questi libri stampati, il Concilio prescrive e stabilisce che, d’ora in poi la Sacra Scrittura – specialmente questa antica volgata edizione, sia stampata nel modo piú corretto, e che nessuno possa stampare o far stampare libri di soggetto sacro senza il nome dell’autore né venderli in futuro o anche tenerli presso di sé, se prima non sono stati esaminati ed approvati dall’ordinario, sotto minaccia di scomunica e della multa stabilita dal canone dell’ultimo Concilio Lateranense.

Se si trattasse di religiosi, oltre a questo esame e a questa approvazione, siano obbligati ad ottenere anche la licenza dei loro superiori, dopo che questi avranno esaminato i libri secondo le prescrizioni delle loro regole.

Chi comunica o diffonde per iscritto tali libri, senza che siano stati prima esaminati ed approvati, sia sottoposto alle stesse pene riservate agli stampatori. Quelli che li posseggono o li leggono, se non diranno il nome dell’autore, siano considerati come autori. L’approvazione di questi libri venga data per iscritto, e quindi sia posta sul frontespizio del libro, sia esso scritto a mano o stampato. L’approvazione e l’esame siano gratuiti, cosí che le cose da approvarsi siano approvate e siano riprovate quelle da riprovarsi.

Volendo infine reprimere il temerario uso, per cui parole e espressioni della Sacra Scrittura vengono adattate e contorte a significare cose profane, volgari, favolose, vane, adulazioni, detrazioni, superstizioni, incantesimi empi e diabolici, divinazioni, sortilegi, libelli diffamatori, il Concilio comanda ed ordina per togliere di mezzo questo irriverente disprezzo, ed anche perché in avvenire nessuno osi servirsi, in qualsiasi modo, delle parole della Sacra Scrittura per indicare simili cose, che tutti i corruttori e violatori della Parola di Dio, siano puniti dai vescovi secondo il diritto o la discrezione dei Vescovi stessi.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.