CATECHISMO DI BALTIMORA 3 (III) – Lez. 8-10

Catechismo di Baltimora 3 (III) Lez. 8-10

[Dal terzo Concilio generale di Baltimora

Versione 1891]

LEZIONE 8 –

SULLA  PASSIONE , MORTE, RESURREZIONE E ASCENSIONE DEL SIGNORE NOSTRO

D. 369. Che cosa intendiamo per: passione di Nostro Signore?

R. Per passione di Nostro Signore intendiamo le sue tremende sofferenze, dalla sua agonia nel giardino, fino al momento della sua morte.

D. 370. Che cosa ha sofferto Gesù Cristo?

R. Gesù Cristo ha sofferto un sudore di sangue, una flagellazione crudele, è stato incoronato con spine ed è stato crocifisso.

D. 371. Quando Nostro Signore soffrì il “sudore di sangue”?

R. Nostro Signore soffrì il “sudore i sangue” quando gocce di sangue uscirono da ogni poro del Suo corpo, durante la sua agonia nell’orto degli Ulivi, vicino a Gerusalemme, dove andò a pregare la notte in cui iniziò la sua passione.

D. 372. Chi ha accompagnato nostro Signore all’orto degli ulivi nella notte della sua agonia?

R. Gli Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, gli stessi che avevano assistito alla sua trasfigurazione sul monte, accompagnarono nostro Signore all’orto degli ulivi, per vegliare e pregare con Lui nella notte della sua agonia.

D. 373. Che cosa intendiamo per trasfigurazione di Nostro Signore?

R. Per trasfigurazione di Nostro Signore intendiamo il cambiamento soprannaturale nella Sua apparizione, quando Egli si mostrò ai Suoi Apostoli in grande gloria e splendore in cui “il Suo volto brillò come il sole e le Sue vesti divennero candide come la neve”.

D. 374. Chi erano i presenti alla trasfigurazione?

R. Alla trasfigurazione erano presenti – oltre agli Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che ne furono testimoni – i due grandi e santi uomini della antica Legge, Mosè ed Elia, che parlavano con nostro Signore.

D. 375. Che cosa ha causato l’agonia di Nostro Signore nel giardino?

R. Si crede che l’agonia di Nostro Signore nel giardino sia stata causata:

⁕  Dalla sua chiara conoscenza di tutto ciò che presto avrebbe sopportato;

⁕  Dalla vista delle molte offese commesse contro Suo Padre dai peccati di tutto il mondo;

⁕ Dalla sua conoscenza dell’ingratitudine degli uomini per le benefici della redenzione.

D. 376. Perché Cristo fu crudelmente flagellato?

R. Cristo fu crudelmente flagellato dagli ordini di Pilato, affinché la vista del Suo corpo sanguinante potesse spingere i suoi nemici a risparmiare la Sua vita.

D. 377. Perché Cristo fu incoronato di spine?

R. Cristo fu coronato di spine a mo’ scherno perché aveva affermato che era un re.

D. 378. Avrebbe potuto Cristo, a Lui piacendo, sfuggire alle pene della sua passione?

R. Cristo avrebbe potuto, volendo, sfuggire alle pene della sua Passione, perché le aveva previste ed aveva il potere di vincere i suoi nemici.

D. 379. Era necessario dunque che Cristo soffrisse così tanto per riscattarci?

R. Non era necessario che Cristo soffrisse così tanto per riscattarci, poiché la minima delle sue sofferenze era più che sufficiente per espiare tutti i peccati dell’umanità. Soffrendo così tanto però, ha mostrato il Suo grande amore per noi.

D. 380. Chi ha tradito Nostro Signore?

R. Giuda, uno dei Suoi Apostoli, ha tradito Nostro Signore e dal suo peccato possiamo imparare che anche il bene può trasformarsi in grande malvagità con l’abuso del libero arbitrio.

D. 381. In che modo Cristo fu condannato a morte?

R. Per l’influenza di coloro che lo odiavano, Cristo fu condannato a morte dopo un processo ingiusto, in cui testimoni falsi furono indotti a testimoniare contro di Lui.

D. 382. In quale giorno è morto Cristo?

R. Cristo è morto il Venerdì Santo.

D. 383. Perché chiami “buono” quel giorno in cui Cristo morì in modo così triste?

R. Chiamiamo “buono” quel giorno in cui Cristo è morto, perché con la sua morte ha mostrato il suo grande amore per l’uomo e ha acquistato per lui ogni bene.

384. Per quanto tempo Nostro Signore fu appeso sulla croce prima di morire?

R. Nostro Signore rimase appeso alla Croce circa tre ore prima che morisse. Mentre soffriva così, i suoi nemici stavano intorno a bestemmiare e a deriderlo. Con la sua morte Egli ha dimostrato di essere un vero uomo mortale, poiché certo non poteva morire nella sua natura divina.

D. 385. Come chiamiamo le parole che Cristo ha pronunciato mentre era appeso sulla croce?

R. Chiamiamo le parole che Cristo ha pronunciato mentre era appeso sulla croce “le sette ultime parole di Gesù sulla croce”. Ci insegnano le disposizioni che dovremmo avere noi nell’ora della morte.

D. 386. Ripeti le ultime sette parole o parole di Gesù sulla croce.

R. Le sette ultime parole o parole di Gesù sulla Croce sono:

1. “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”, in cui Egli perdona e prega per i Suoi nemici.

2. “In verità, io ti dico, questo giorno sarai con Me in Paradiso”, in cui Egli perdona il peccatore penitente.

3. “Donna, ecco il tuo Figlio” – “Ecco la tua Madre”, parole con le quali ha rinunciato a ciò che gli era più caro sulla terra, e ci ha dato Maria per Madre nostra.

4. “Mio Dio, mio ​​Dio, perché mi hai abbandonato?” da cui apprendiamo la sofferenza della sua mente.

5. “Ho sete”, da cui apprendiamo la sofferenza del suo corpo.

6. “Tutto è consumato”, con cui ha mostrato il compimento di tutte le profezie che riguardavano Lui ed il completamento dell’opera della nostra redenzione.

7. “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”, con il quale ha mostrato la sua perfetta rassegnazione alla volontà dell’eterno Padre Suo.

D. 387. Cosa è successo alla morte di Nostro Signore?

R. Alla morte di Nostro Signore ci sono state tenebre e movimenti della terra; molti santi morti uscirono dalle loro tombe ed il velo che nascondeva il Santo dei Santi, nel Tempio di Gerusalemme, fu lacerato.

D. 388. Cos’era il Santo dei Santi nel tempio?

R. Il Santo dei Santi era la parte sacra del Tempio, in cui era custodita l’Arca dell’Alleanza, e dove il sommo sacerdote consultava la Volontà di Dio.

D. 389. Che cosa era “l’Arca dell’Alleanza”?

R. L’Arca dell’Alleanza era una scatola preziosa in cui erano custodite le tavole di pietra recanti i comandamenti scritti di Dio, la verga che Aronne trasformò in un serpente davanti al re Faraone, e una parte della manna di cui gli israeliti si erano miracolosamente nutriti nel deserto. L’Arca dell’Alleanza era una antica figura del Tabernacolo in cui conserviamo la Santa Eucaristia.

D. 390. Perché il velo del Tempio fu squarciato alla morte di Cristo?

R. l velo del Tempio fu squarciato alla morte di Cristo perché alla sua morte la religione ebraica cessò di essere la vera religione, e Dio non manifestò più la Sua presenza nel Tempio.

D. 391. Perché la religione ebraica, che fino alla morte di Cristo era stata la vera religione, cessò in quel momento di essere la vera religione?

R. La religione ebraica, che fino alla morte di Cristo era stata la vera religione, cessò in quel momento di essere la vera religione, perché essa era solo una promessa della redenzione e figura della Religione cristiana, e quando la redenzione fu compiuta e la Religione cristiana stabilita dalla morte di Cristo, la promessa e la figura non erano più necessarie.

D. 392. Tutte le leggi della religione ebraica furono abolite dall’istituzione del Cristianesimo?

R. Le leggi morali della religione ebraica non furono abolite dall’istituzione del Cristianesimo, poiché Cristo non venne per distruggere queste leggi, ma per renderle più perfette. Le sue leggi cerimoniali furono abolite, quando il Tempio di Gerusalemme cessò di essere la Casa di Dio.

D. 393. Che cosa intendiamo per leggi morali e cerimoniali?

R. Per leggi “morali” intendiamo le leggi riguardanti il ​​bene e il male. Per leggi “cerimoniali” intendiamo le leggi che regolano le modalità di adorare Dio nel Tempio o nella Chiesa.

D. 394. Dove morì Cristo?

R. Cristo morì sul monte Calvario.

D. 395. Dov’era il Monte Calvario, e cosa significa il suo nome?

R. Il Monte Calvario era il luogo dell’esecuzione, non lontano da Gerusalemme; il nome significa “luogo del cranio”.

D. 396. Come è morto Cristo?

R. Cristo fu inchiodato alla croce e vi morì tra due ladri.

D. 397. Perché il Signore è stato crocifisso tra ladri?

R. Nostro Signore fu crocifisso tra i ladri, perché i suoi nemici potessero così aumentarne il disonore, rendendolo simile ai peggiori criminali.

D. 398. Perché Cristo soffrì e morì?

R. Cristo ha sofferto e è morto per i nostri peccati.

D: 399. Come fu seppellito il corpo di nostro Signore?

R. l corpo di nostro Signore fu avvolto in un panno di lino pulito e deposto in un sepolcro nuovo o tomba scavata nella roccia, da Giuseppe d’Arimatea e da altre persone pie che credevano nel Nostro Divino Signore.

D. 400. Quali lezioni impariamo dalle sofferenze e dalla morte di Cristo?

R. Dalle sofferenze e dalla morte di Cristo, apprendiamo il grande male del peccato, l’odio che Dio gli porta e la necessità di soddisfarlo.

D. 401. Dove andò l’anima di Cristo dopo la sua morte?

R. Dopo la morte di Cristo la sua anima discese nell’inferno.

D. 402. L’anima di Cristo discese nell’inferno dei dannati?

R. L’inferno in cui l’anima di Cristo discese non era l’inferno dei dannati, bensì un luogo o stato di riposo, chiamato Limbo, dove le anime dei giusti lo stavano aspettando.

D. 403. Perché Cristo è disceso nel Limbo?

R. Cristo discese nel Limbo per predicare alle anime che erano prigioniere – cioè, per annunciare loro la lieta novella della loro redenzione.

D. 404. Dov’era il corpo di Cristo mentre la sua anima era nel Limbo?

R. Mentre l’anima di Cristo era nel Limbo, il suo corpo era nel santo sepolcro.

D. 405. In quale giorno Cristo risuscitò dai morti?

R. Cristo risuscitò dalla morte, glorioso e immortale, la domenica di Pasqua, il terzo giorno dopo la sua morte.

D. 406. Perché la risurrezione è il più grande dei miracoli di Cristo?

R. La risurrezione è il più grande dei miracoli di Cristo perché tutto ciò che ha insegnato e fatto è confermato da esso e discende da esso. Egli aveva promesso di risorgere dai morti, e senza l’adempimento di quella promessa non potevamo credere in Lui.

D. 407. Qualcuno ha mai provato a confutare il miracolo della risurrezione?

R. I miscredenti in Cristo hanno cercato di smentire il miracolo della risurrezione così come hanno tentato di confutare tutti i suoi altri miracoli; ma le spiegazioni che danno per dimostrare che i miracoli di Cristo sono falsi, sono molto più improbabili e difficili da credere degli stessi miracoli.

D. 408. Che cosa intendiamo quando diciamo che Cristo è risorto “glorioso” dai morti?

R. Quando diciamo che Cristo è risorto “glorioso” dai morti, intendiamo che il suo corpo era in uno stato glorificato; cioè, dotato delle qualità di un corpo glorificato.

D. 409. Quali sono le qualità di un corpo glorificato?

R. Le qualità di un corpo glorificato sono:

1. Splendore, per cui emette luce;

2. Agilità, con la quale si muove da un luogo all’altro rapidamente come un Angelo;

3. Sottigliezza, in base alla quale le cose materiali non possono fermarlo;

4. Impassibilità, con la quale è reso incapace di soffrire.

D. 410. Cristo rimase tre giorni interi nella tomba?

R. Cristo non rimase nella tomba tre giorni interi, ma solo parte di tre giorni.

D. 411. Per quanto tempo Cristo rimase sulla terra dopo la sua risurrezione?

R. Cristo rimase quaranta giorni sulla terra dopo la sua risurrezione, per dimostrare che era veramente risorto dai morti e per istruire i suoi Apostoli.

D. 412. Cristo è stato visibile a tutti ed in ogni momento durante i quaranta giorni che è rimasto sulla terra dopo la sua risurrezione?

R. Cristo non era visibile a tutti, né in ogni momento durante i quaranta giorni in cui rimase sulla terra dopo la sua risurrezione. Sappiamo che Egli apparve ai Suoi Apostoli e ad altri, almeno nove volte, sebbene Egli potesse apparire più spesso.

D. 413. In che modo Cristo dimostrò che era veramente risorto dai morti?

R. Cristo dimostrò che era veramente risorto dai morti, mangiando e conversando con i suoi Apostoli e con altri ai quali apparve. Mostrò le ferite nelle sue mani, piedi e fianchi, e fu dopo la sua risurrezione che diede ai suoi apostoli il potere di perdonare i peccati.

D. 414. Dopo che Cristo era rimasto per quaranta giorni sulla terra, dove andò?

R. Dopo quaranta giorni, Cristo è asceso al cielo, ed il giorno in cui è asceso al cielo è chiamato Ascensione.

D. 415. Dove si è svolta l’ascensione di Nostro Signore?

R. Cristo ascese al cielo dal monte Oliveto, il luogo reso sacro dalla sua agonia nella notte prima della sua morte.

D. 416. Chi erano i presenti all’ascensione e chi ascese al cielo con Cristo?

R. Da varie luoghi della Scrittura, possiamo concludere che c’erano circa 125 persone – anche se le tradizioni ci dicono che ce n’era un numero maggiore – presenti all’Ascensione. Questi erano gli Apostoli, i Discepoli, le pie donne e altri che avevano seguito Nostro Signore. Con Cristo salirono le anime dei giusti che stavano aspettando nel Limbo la Redenzione.

D. 417. Perché la candela pasquale, illuminata il mattino di Pasqua, si spegne durante la Messa nel giorno dell’Ascensione?

R. Il cero pasquale è illuminato il mattino di Pasqua, e significa la presenza visibile di Cristo sulla terra, e si spegne nel giorno dell’Ascensione per mostrare che Egli, avendo adempiuto tutte le profezie concernenti Se Stesso, e avendo compiuto l’opera di redenzione, ha affidato la cura visibile della sua Chiesa ai suoi Apostoli ed è ritornato col suo corpo al cielo.

D. 418. Dove si trova Cristo in cielo?

R. In cielo, Cristo siede alla destra di Dio Padre Onnipotente.

D. 419. Cosa intendi dicendo che Cristo siede alla destra di Dio?

R. Quando dico che Cristo siede alla destra di Dio, intendo dire che Cristo, come Dio, è uguale a Suo Padre in tutte le cose e che, come uomo, Egli è nel posto più alto in cielo accanto a Dio.

LEZIONE 9 –

SULLO SPIRITO SANTO E LA SUA DISCESA SUGLI APOSTOLI

D. 420. Chi è lo Spirito Santo?

R. Lo Spirito Santo è la terza Persona della Santissima Trinità.

421. Lo Spirito Santo è mai apparso?

R. Lo Spirito Santo è apparso a volte sotto forma di una colomba, e di nuovo sotto la forma di lingue di fuoco; poiché, essendo un puro spirito senza un corpo, Esso può assumere qualsiasi forma.

422. Lo Spirito Santo è chiamato con altri nomi?

R. Lo Spirito Santo è chiamato anche Santo Spirito, il Paraclito, lo Spirito di Verità e altri nomi dati nella Sacra Scrittura.

423. Da chi procede lo Spirito Santo?

R. Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio.

D. 424. Lo Spirito Santo è uguale al Padre e al Figlio?

R. Lo Spirito Santo è uguale al Padre e al Figlio, essendo lo stesso Signore e Dio così come Essi sono.

D. 425. In quale giorno lo Spirito Santo scese sugli Apostoli?

R. Lo Spirito Santo scese sugli Apostoli dieci giorni dopo l’Ascensione di nostro Signore; e il giorno in cui discese sugli Apostoli è chiamato Pentecoste o Pentecoste.

D. 426. Perché il giorno in cui lo Spirito Santo scese sugli Apostoli è chiamato Domenica Bianca?

R. Il giorno in cui lo Spirito Santo scese sugli Apostoli è chiamato Pentecoste o Domenica Bianca, probabilmente perché i Cristiani che furono battezzati alla vigilia di Pentecoste indossarono indumenti bianchi per qualche tempo dopo, come segno della purezza conferita alla loro anime dal Sacramento del Battesimo.

D. 427. Perché questa festa si chiama anche Pentecoste?

R. Questa festa è chiamata anche Pentecoste, perché Pentecoste significa: cinquantesimo; e lo Spirito Santo scese sugli Apostoli cinquanta giorni dopo la risurrezione di Nostro Signore.

D. 428. In che modo lo Spirito Santo discese sugli Apostoli?

R. Lo Spirito Santo discese sugli Apostoli sotto forma di lingue di fuoco.

D. 429. Che cosa denotava la forma delle lingue di fuoco?

R. La forma delle lingue di fuoco denotava il carattere sacro e l’autorità divina della predicazione e dell’insegnamento degli Apostoli, dalle cui parole e fervore tutti gli uomini dovevano essere convertiti all’amore di Dio.

D. 430. Chi ha inviato lo Spirito Santo sugli Apostoli?

R. È Nostro Signore Gesù Cristo che ha inviato lo Spirito Santo sugli Apostoli.

D. 431. Gli Apostoli sapevano che lo Spirito Santo sarebbe sceso su di loro?

R. Gli Apostoli sapevano che lo Spirito Santo sarebbe sceso su di loro; poiché Cristo ha promesso ai suoi Apostoli che dopo la sua Ascensione avrebbe mandato lo Spirito Santo, lo Spirito di verità, per insegnare loro tutte le verità e per rimanere con loro per sempre.

D. 432. Qualcuno ha mai negato l’esistenza dello Spirito Santo?

R. Alcune persone hanno negato l’esistenza dello Spirito Santo; altri hanno negato che fosse una Persona reale uguale al Padre e al Figlio; ma tutte queste affermazioni si sono dimostrate false per le parole della Sacra Scrittura e per l’insegnamento infallibile della Chiesa.

D. 433. Quali sono i peccati contro lo Spirito Santo che Nostro Signore ha detto che non saranno perdonati né in questo mondo né nel futuro?

R. I peccati contro lo Spirito Santo, che Nostro Signore ha detto che non saranno perdonati né in questo mondo né nel futuro, sono peccati commessi per pura malvagità e fortemente contrari alla misericordia di Dio, e sono perciò raramente perdonati.

D. 434. Perché Cristo ha mandato lo Spirito Santo?

R. Cristo ha mandato lo Spirito Santo per santificare la Sua Chiesa, per illuminare e rafforzare gli Apostoli e per consentire loro di predicare il Vangelo.

D. 435. In che modo la Chiesa fu santificata dalla venuta dello Spirito Santo?

R. La Chiesa fu santificata mediante la venuta dello Spirito Santo ricevendo quelle grazie che Cristo aveva meritato per i suoi ministri, i Vescovi e i sacerdoti e per le anime di tutti coloro che erano affidati alle loro cure.

D. 436. In che modo gli Apostoli furono illuminati dalla venuta dello Spirito Santo?

R. Gli Apostoli furono illuminati dalla venuta dello Spirito Santo ricevendo la grazia di ricordare e comprendere nel suo vero significato tutto ciò che Cristo aveva detto e fatto alla loro presenza.

D. 437. In che modo gli Apostoli si rafforzarono con la venuta dello Spirito Santo?

R. Gli Apostoli furono rafforzati dalla venuta dello Spirito Santo con il ricevere la grazia di sfidare ogni pericolo, e persino la stessa morte, nell’adempimento dei loro sacri doveri.

D. 438. Che cosa significa “Apostolo” e che cosa significa “Vangelo”?

R. “Apostolo” significa una persona inviata e “Vangelo” significa “buone notizie” o “nuove”. Quindi il nome “Vangelo” è dato alla storia ispirata della vita di Nostro Signore e delle opere sulla terra.

D. 439. Come si chiamavano gli Apostoli?

R. Gli Apostoli erano: Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Giacomo, Taddeo, Simone e Giuda Iscariota, al cui posto fu poi scelto Mattia.

D. 440. San Paolo era un Apostolo?

R. San Paolo era un Apostolo, ma poiché non è stato chiamato che dopo l’Ascensione di Nostro Signore, non è numerato tra i dodici. È chiamato l’Apostolo delle genti; cioè di tutti quelli che non erano di religione ebraica o membri della Chiesa della vecchia legge.

D. 441. In che modo San Paolo divenne un Apostolo?

R. Mentre stava andando a perseguitare i Cristiani, San Paolo fu miracolosamente convertito e chiamato ad essere un Apostolo da Nostro Signore, che gli parlò. San Paolo, prima della sua conversione, si chiamava Saulo.

D. 442. Chi erano gli Evangelisti?

R. San Matteo, San Marco, San Luca e San Giovanni sono chiamati Evangelisti, perché hanno scritto i quattro Vangeli che portano il loro nome, ed “Evangelia” è il nome latino dei Vangeli. San Marco e San Luca non furono Apostoli, mentre San Matteo e San Giovanni furono entrambi Apostoli ed Evangelisti.

D. 443. Perché gli Apostoli non hanno compreso pienamente quando Cristo stesso aveva loro insegnato loro?

R. Gli Apostoli non capirono pienamente quando Cristo stesso insegnò loro, perché durante la sua permanenza con loro sulla terra si stavano solo preparando a diventare Apostoli; le loro menti erano ancora piene di molti pensieri e desideri mondani che dovevano essere poi rimossi alla venuta dello Spirito Santo.

D. 444. Lo Spirito Santo rimarrà per sempre con la Chiesa?

R. Lo Spirito Santo dimorerà per sempre con la Chiesa e la guiderà sulla via della santità e della verità.

D. 445. Quale beneficio noi otteniamo dalla consapevolezza che lo Spirito Santo resterà con la Chiesa per sempre?

R. Dalla consapevolezza che lo Spirito Santo resterà con la Chiesa per sempre, noi siamo certi che la Chiesa non potrà mai insegnarci la menzogna e non potrà mai essere distrutta dai nemici della nostra fede.

D. 446. Quale potere visibile fu dato agli Apostoli, attraverso la venuta dello Spirito Santo?

R. Attraverso la venuta dello Spirito Santo gli Apostoli ricevettero il “dono delle lingue”, con il quale potevano essere compresi in ogni lingua, sebbene predicassero in una sola lingua.

D. 447. Perché tali meravigliosi doni hanno accompagnato la conferma, o la venuta dello Spirito Santo, nella prima età della Chiesa?

R. Tali meravigliosi doni hanno accompagnato la confermazione nelle prime età della Chiesa per dimostrare la potenza, la verità e il carattere divino del Cristianesimo a coloro che altrimenti non avrebbero potuto credere, e per attirare l’attenzione di tutti sull’istituzione della Chiesa Cristiana.

D. 448. Perché questi segni non sono continuati poi ovunque, ed anche in questo momento?

R. Questi segni non sono continuati ovunque ed anche in questo momento, perché ora che la Chiesa è pienamente stabilita e il suo carattere e i potere divini si sono dimostrati in altri modi, tali segni non sono più necessari.

D. 449. Poteri come il “dono delle lingue” costituivano parte del Sacramento della Confermazione?

R. Poteri come il “dono delle lingue”, non facevano parte del Sacramento della Confermazione, ma furono aggiunti dallo Spirito Santo quando fu necessario per il bene della Chiesa.

LEZIONE 10 –

SUGLI EFFETTI DELLA REDENZIONE

D.450. Che cos’è un effetto?

R. Un effetto è un qualcosa che viene causato da qualcos’altro, come ad esempio il fumo, è effetto del fuoco.

D.451. Che cosa significa redenzione?

R. Redenzione significa riacquistare una cosa che è stata data via o venduta.

D. 452. Che cosa ha dato via Adamo col suo peccato, e che cosa ha comprato Nostro Signore per lui e per noi?

R. Con il suo peccato, Adamo ha ceduto ogni diritto ai doni di grazia promessi da Dio in questo mondo e di gloria nell’altro, e Nostro Signore ha recuperato il diritto che Adamo aveva perduto.

D. 453. Quali sono gli effetti principali della Redenzione?

R. Gli effetti principali della Redenzione sono due: la soddisfazione della giustizia di Dio, mediante le sofferenze e la morte di Cristo, e l’acquisto della grazia per gli uomini.

D. 454. Perché diciamo “effetti principali”?

R. Diciamo “effetti principali” per dimostrare che questi sono solo i più importanti ma non i soli effetti della Redenzione; infatti tutti i benefici della nostra santa Religione e della sua influenza sul mondo sono gli effetti della redenzione.

D. 455. Perché la giustizia di Dio richiede soddisfazione?

R. La giustizia di Dio richiede soddisfazione perché è infinita e richiede riparazione per ogni colpa. L’uomo nel suo stato di peccato non ha potuto fare una riparazione necessaria, così Cristo è diventato uomo e l’ha fatto Egli per lui.

D. 456. Cosa intendi per grazia?

R. Per grazia intendo un dono soprannaturale di Dio a noi conferito, per i meriti di Gesù Cristo, per la nostra salvezza.

D. 457. Che cosa significa “soprannaturale”?

R. Soprannaturale significa sopra o superiore alla natura. Tutti i doni come la salute, l’apprendimento o le comodità della vita, che influiscono principalmente sulla nostra felicità in questo mondo, sono chiamati doni naturali, mentre e tutti i doni, come le beatitudini, che riguardano la nostra felicità principalmente nel mondo futuro, sono chiamati doni soprannaturali o spirituali.

D. 458. Cosa intendi con “merito”?

R. Merito indica la qualità di meritare un bene o un male per le nostre azioni. Nella domanda di cui sopra, si intende il diritto di ricompensa per le buone azioni compiute.

D. 459. Quanti tipi di grazia ci sono?

R. Esistono due tipi di grazia, la grazia santificante e la grazia reale.

R. 460. Qual è la differenza tra la grazia santificante e la grazia effettiva?

R. La grazia santificante rimane con noi finché non siamo colpevoli di peccato mortale; e quindi essa è spesso chiamata grazia abituale; ma la grazia effettiva ci perviene solo quando abbiamo bisogno del suo aiuto nel fare o nell’evitare un’azione, e rimane con noi solo nel mentre che stiamo facendo o evitando l’azione.

D. 461. Che cos’è la grazia santificante?

R. La grazia santificante è quella grazia che rende l’anima santa e gradita a Dio.

D. 462. Come chiamate quelle grazie o doni di Dio con le quali crediamo in Lui, speriamo in Lui e Lo amiamo?

R. Quelle grazie o doni di Dio con cui crediamo in Lui, speriamo in Lui, e Lo amiamo, sono chiamate le virtù divine o teologali, di Fede, Speranza e Carità.

D. 463. Che cosa intendi per virtù e per vizio?

R. La virtù è l’abitudine di fare il bene, mentre il vizio è l’abitudine di fare il male. Un atto, buono o cattivo, non costituisce un’abitudine; e quindi, una virtù o un vizio è il risultato di ripetuti atti dello stesso tipo.

D. 464. L’abitudine ci scusa dai peccati commessi per causa sua?

R. L’abitudine non ci scusa dai peccati commessi a sua causa, ma anzi ci rende ancor più colpevoli mostrandoci quanto spesso dobbiamo aver commesso il peccato per acquisirne l’abitudine. Se, tuttavia, stiamo seriamente cercando di superare una cattiva abitudine, e con la dimenticanza cediamo ad essa, l’abitudine a volte ci può scusare dal peccato.

D. 465. Che cos’è la fede?

R. La fede è una virtù divina grazie alla quale crediamo fermamente alle verità che Dio ha rivelato.

D. 466. Che cos’è la speranza?

R. La speranza è una virtù divina con la quale crediamo fermamente che Dio ci darà la vita eterna e i mezzi per ottenerla.

D. 467. Che cos’è la carità?

R. La carità è una virtù divina con la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per proprio amor suo, e il nostro prossimo come noi stessi, per amor di Dio.

D. 468. Perché la fede, la speranza e la carità sono chiamate virtù?

R. Fede, Speranza e Carità sono chiamate virtù perché non sono meri atti, ma abitudini, mediante le quali sempre e in ogni cosa crediamo in Dio, speriamo in Lui e Lo amiamo.

D. 469. Che tipo di virtù sono Fede, Speranza e Carità?

R. Fede, Speranza e Carità sono chiamate virtù infuse teologali per distinguerle dalle quattro virtù morali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza.

D. 470. Perché diciamo che le tre virtù teologali sono infuse e le quattro virtù morali acquisite?

R. Diciamo che le tre virtù teologali sono infuse; cioè, riversate nelle nostre anime, perché sono doni rigorosamente di Dio e non dipendono dai nostri sforzi per ottenerle, mentre le quattro virtù morali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza – sebbene anche doni di Dio, possono, come virtù naturali, essere acquisite con i nostri sforzi.

D. 471. Perché crediamo in Dio, speriamo in Lui e Lo amiamo?

R. Crediamo in Dio e speriamo in Lui perché è infinitamente vero e non ci può ingannare. Lo amiamo perché è infinitamente buono, magnifico e degno di ogni amore.

D. 472. Quali peccati mortali sono contrari alla Fede?

R. L’ateismo, che è una negazione di tutte le verità rivelate; l’eresia, che è una negazione di alcune verità rivelate; la superstizione, che è un uso improprio della religione, sono contrarie alla Fede.

D. 473. Chi è il nostro prossimo?

R. Ogni essere umano suscettibile di salvezza di ogni età, paese, razza o condizione, specialmente se ha bisogno del nostro aiuto, è il nostro prossimo nel senso del Catechismo.

D. 474. Perché dovremmo amare il nostro prossimo?

R. Dovremmo amare il prossimo perché è uno dei figli di Dio, redento da Gesù Cristo, e perché è nostro fratello creato per dimorare in cielo con noi.

D. 475. Qual è la vera grazia?

R. La grazia effettiva è quell’aiuto di Dio che illumina la nostra mente e muove la nostra volontà per evitare il male e fare del bene.

D. 476. La grazia è necessaria per la salvezza?

R. La grazia è necessaria per la salvezza, perché senza la grazia non possiamo fare nulla per meritare il cielo.

D. 477. Possiamo resistere alla grazia di Dio?

R. Possiamo, e purtroppo spesso facciamo resistenza alla grazia di Dio.

D. 478. È un peccato resistere consapevolmente alla grazia di Dio?

R. Sì, è un peccato resistere consapevolmente alla grazia di Dio, perché così lo disprezziamo e ne rifiutiamo i doni senza i quali non possiamo essere salvati.

D. 479. Dio concede la sua grazia a tutti?

R. Dio dà a tutti coloro che Egli crea sufficiente grazia per salvare la propria anima; e se le persone non salvano le loro anime, è perché non hanno usato la grazia ricevuta.

D. 480. Qual è la grazia della perseveranza?

R. La grazia della perseveranza è un dono particolare di Dio che ci permette di continuare nello stato di grazia fino alla morte.

D. 481. Possiamo meritare la grazia della perseveranza finale o sapere quando la possediamo?

R. Non possiamo meritare la grazia della perseveranza finale, o sapere quando la possediamo, perché dipende interamente dalla misericordia di Dio e non dalle nostre azioni. Immaginare di possederlo ci condurrebbe al peccato della presunzione.

D. 482. Una persona può meritare una ricompensa soprannaturale per le buone azioni compiute, mentre è in peccato mortale?

R. Una persona non può meritare alcuna ricompensa soprannaturale per le buone azioni compiute mentre è in peccato mortale; tuttavia, Dio ricompensa tali buone azioni dando la grazia del pentimento; e, quindi, tutte le persone, anche quelle in peccato mortale, dovrebbero sforzarsi di fare del bene.

D. 483. Dio ricompensa tutte le nostre buone opere?

R. Dio ricompensa la nostra buona intenzione e il desiderio di servirLo, anche quando le nostre opere non hanno successo. Dovremmo rinnovare questa buona intenzione spesso durante il giorno, e specialmente al mattino.

IL CATECHISMO DI BALTIMORA 3 (IV) Lez. 11-13

 

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.