IL PURGATORIO

IL PURGATORIO.

[G. Dalla Vecchia: Albe Primaverili; G. Galla ed. Vicenza. 1911 – impr.]

* Et exiens vidit turbarti multarti, et misertus est eis..

Ed uscito (di barca) vide una gran turba, e si mosse a compassione di loro.

(Matt. XIV, 14)

ESORDIO. — Dio, infinitamente giusto, riserva agli eletti, ai santi il Paradiso; ai peccatori ostinati 1’Inferno. In cielo non può entrare la minima macchia. Ed allora chi muore in peccato veniale, o senza avere espiato interamente i suoi falli, andrà per sempre dannato? — No, no: questo ripugna alla giustizia e bontà di Dio. — Vi deve essere un luogo, dove l’anima si purga dei piccoli falli, dove sconta il suo debito colla divina Giustizia. Un luogo, dove vi sia il dolore, lo strazio, ma dove ancora sorrida la speranza di raggiungere il sommo Bene… Questo luogo esiste; è il Purgatorio… E nel purgatorio vi è una folla immensa di anime in gemiti, in pianto …. Che faremo? – Gesù, un giorno, uscito dalla barca, trova nel deserto una folla immensa, che lo aveva seguito… Erano migliaia di persone stanche, affamate. Il suo cuore si commuove; con uno strepitoso miracolo sazia i poverini moltiplicando pochi pani e pochi pesci. Et exiens vidit turbavi multam, et misertus est eis.

— Così voi: lasciate per un istante i pensieri terreni…, contemplate quella folla di anime gementi nel fuoco dell’espiazione… ; muovetevi a pietà… La natura, la religione, il vostro interesse, vi dicono di venire in loro aiuto…, di moltiplicare le vostre opere buone…, per distribuirle in loro sollievo…

I – LA NATURA

Il dolore è sacro; chi disprezza un infelice è vile… ; naturale è il bisogno di sollevare chi soffre…

(a) Le anime purganti sono belle della grazia santificante…; e si trovano in mezzo alle fiamme. — Terribili …, strazianti…. per nulla differenti, in ardore, da quelle dell’Inferno… Eodem igne torquetur damnatus et cruciatur electus (S. Agost). — La Scrittura lo chiama spirito di ardore.

— L’orefice purga i gioielli col fuoco…, così Dio quelle anime.

Tomaso scrive: La pena più piccola del purgatorio è molto più grande di tutti i dolori della terra. — S. Agostino: Il fuoco del Purgatorio è molto più doloroso di tutte le pene che puoi vedere, provare, immaginare qui sulla terra… E S. Basilio: Tutti i tormenti di questa vita confrontati colle pene del Purgatorio sono un sollievo, un gaudio. Omnia tormenta huius vitæ comparata pœnis Purgatorii sunt solatia. L’unica differenza fra l’Inferno ed il Purgatorio è questa: Il Purgatorio finisce, e vi regna la rassegnazione: nell’inferno il pianto è disperato ed eterno (Tertulliano).

(b) Vedi un infelice impotente ad aiutarsi… Il cuore t’intima: aiutalo. Le anime purganti soffrono, sospirano, amano…, ma non possono accorciare le loro pene… ; con la morte termina il tempo di meritare… L’ora della liberazione è fissata da Dio…, ed a Lui solo è nota. Ma a voi spetta di aiutarle… ; e le meschine vi stendono le braccia…, chiedono pietà… Miseremini mei!… saltem vos, amici mei. (Iob.). — Ricuserete ? Eppure anche voi vi troverete in quelle fiamme… ; chiamerete i vostri cari a tergere le vostre lagrime infuocate… Quello, che desidererete un dì per voi, fatelo adesso alle misere penanti…

(c) Ma fra quelle anime vi sono persone a te care… ; i loro nomi, come dolci al tuo labbro!… La natura ti grida: aiutale! La mamma tua, vero angelo di amore, pianse, patì, per te… Gemeva sul letto di morte… e tu, in singulto, le promettevi: Non ti obblierò giammai… Mantieni la parola; prega per lei.

Guarda: In quelle fiamme soffre l’anima del tuo fratello, o giovanetta; arde il tuo figlio, o donna… Lo amavi, vivevi per lui … e ne eri ricambiata di affetto… Stretto al tuo collo, nell’estremo anelito ti diceva: Non ti scordar di me… — L’amore ti dice: aiutalo!

— Padre di famiglia! la tua sposa divideva con te il pane, il lavoro, il sorriso ed il pianto, le gioie, la croce, la vita; e fra le tue braccia la rapiva la morte… Di lagrime inondasti il suo avello… Non la obbliare.

— Laggiù gemono benefattori, amici, parenti… Forse soffrono anche per averti troppo amato qui sulla terra. — Tu godi i loro campi, le loro case, i loro beni… Ma la natura esige riconoscenza… Toglili alla loro amarezza…, frangi le loro catene, apri ad essi le porte del cielo…

— Dimenticare i defunti è un oblio straziante, giacché i poveri morti gemono sperando il nostro soccorso. —

In amaritudinibus moratur anima mea (Iob.).

II – LA RELIGIONE.

La Religione di Cristo santifica gli affetti del cuore ;: ed i n modo particolare l’affetto ai poveri morti…

(a) Ella ti accompagna coi sacramenti, colle sue preci, fino all’estremo respiro… Forse ti abbandona estinto? — Innanzi alla tua salma prega gli Angeli ed i Santi ad accorrere per introdurti nell’eterno riposo… Subvenite sancii Dei ; occurrite angeli Domini. Conduce il tuo cadavere al tempio, lo incensa…, lo asperge con l’acqua benedetta… Ti accompagna salmeggiando alla fossa, e ti depone all’ombra della Croce… su cui è scritto: Ego sum resurrectio et vita (Ioan.).

— Per i defunti ella recita un apposito ufficio, dove trovi un’elegia di preci affettuose… Sette volte al dì i sacerdoti inneggiano al Signore e sempre la loro prece si chiude invocando pace agli estinti… Et fidelium animœ per miserieordia, in Dei requiescant in pace.

— Nel santo Sacrificio…, dopo l’elevazione…, il sacerdote nel mistico silenzio di quei momenti santi ricorda le anime benedette del Purgatorio, e supplica Gesù a concedere loro refrigerio, luce e pace… Locum refrigera, lucis, et pacis ut indulgeas deprecamur.

— Per gli estinti un giorno, anzi un mese speciale di preghiere…; indulgenze, altari privilegiati, privilegi particolari ai generosi, che con l’Atto eroico cedono ai defunti i meriti delle loro opere buone. In breve la Chiesa ripete ai viventi: Figli miei, io vi amo; ma altri miei figli gemono espiando i loro falli» Deh! aiutatemi a liberarli dal loro patire: pregate con me: Requiem æternam dona eis, Domine,

(b) La pena maggiore delle anime purganti è la pena del danno, cioè la lontananza da Dio… ; e la Religione ti eccita a congiungere queste orfanello al loro Padre celeste. L’anima purgante è sposa, è figlia di Dio; ella lo ama, si sente attratta a Lui, e per i suoi falli, non ancora espiati, deve rimanere lontana da quel Dio, che è l’unico sospiro dei suoi palpiti infuocati… Sitivit anima mea ad Deum… E va gemendo: Quando mai potrò giungere a vedere la sua faccia divina ? Quando veniam et apparebo ante faciem Dei ? (Salmo XLI). — Protesta di essere pronta a qualunque sacrificio, pure di slanciarsi fra le braccia del suo Signore… Ma finché non sarà suonata l’ora prefissa, non saranno appagati i suoi voti ardenti. Quoniam, si voluisses, sacrificium dedissem utique. (Salmo L).

— Infelice l’esule…, il prigioniero…, la bimba orfanella!… Ma tutto è nulla al confronto, di quello, che soffre l’anima purgante per la lontananza dall’ amplesso di Dio!… — Vorrebbe slanciarsi a Lui,, ma, vedendo (S. Bonav.) di non essere ancora del tutto bella e pura, rassegnata soffre 1’indicibile martirio; si uniforma piamente alle giuste disposizioni del Signore… Sarebbe ben contenta di soffrire ancora più, se tale fosse su lei il volere di Dio…

(c) La Religione infine t’insegna di amare Dio; quindi di appagare i suoi desideri. — Dio ama tutti…, ma specialmente i suoi eletti. Ora, della schiera fulgente degli eletti sono le anime purganti. Hanno la veste dalla grazia, sebbene offuscata da qualche macchia… Questa veste le rende figlie e spose di Dio… Egli desidera di stringerle tra i suoi amplessi di gioia… ; ma la sua giustizia trionfa dopo la morta: devono purgarsi… Non exies inde, donec reddas novissum quadrantem. (Matt. V).

— O tormenti della divina Misericordia! esclama san Gregorio Magno; O tormenta Misericordiæ.

— Vorrebbe il buon Dio, quale padre affettuoso, rendere interamente ed all’istante beate queste anime, che pure lo hanno amato, e per lui hanno faticato e sofferto lungo la vita… Ma la sua infinita santità non può tollerare in cielo ombra veruna; la sua giustizia esige che siano riparati completamente i debiti contratti anche con le colpe veniali… Per questo, in certo modo, è costretto a tenerle tra le fiamme e gli strazi del Purgatorio. Cruciat et amat! amat et cruciat (Idem). – Ebbene, vi dice la Religione, correte, volate in aiuto di Dio; aiutatelo ad appagare i suoi aneliti… Coi vostri suffragi potete prendere colle vostre mani quelle figlie, quelle spose di Dio, per consegnarle ai suoi amplessi divini… Egli ve lo chiede: Date illi vos manducare (Matt. XIV, 16); fate voi, colle vostre opere buone, che queste poverine affamate di me, loro Dio, possano saziare le loro brame ardenti… Vi promette grandi ricompense… Beati i misericordiosi, che troveranno misericordia…. — Oh! nulla si può negare ad un Dio che tanto ci ama… Quoniam Dominus retribuens est (Eccli. XXXV).

III- IL VOSTRO INTERESSE.

Nel Vangelo (S. Matt. X, 42) sta scritto, che neppure un bicchiere di acqua, dato ad un poverello, rimarrà senza premio. Quale dunque sarà la ricompensa per le opere di carità verso i defunti? Tre sono specialmente i premi per i generosi nel suffragare le anime penanti.

1° – Rimedio pel passato. — Guarda la tua vita seminata di colpe… ; tanti anni perduti… ; immensi debiti da pagare al tuo Signore… ; hai rubato forse al buon Dio 1’anima tua… Ebbene colla preghiera, con l’elemosina, col le opere buone, scendi in quel carcere di fuoco…, prendi un’anima penante…, paga il suo debito alla divina Giustizia…, la metti nelle braccia del Padre celeste… Ed i tuoi debiti sono rimessi, ed hai salvato l’ anima tua. Animam salvasti; animam tuam prædestinasti. (S. Agost.).

2° – Soccorso per il presente. — Le anime purganti sentono viva la riconoscenza. Benefac iusto, et reddet retributionem magnam. (Eccli. XII). Nulla possono per sé, ma molto per noi; che le preci del giusto gemente sono potenti presso il cuore di Dio.

— Pregheranno per te; terranno lontane le disgrazie dalla tua casa; voleranno in tuo aiuto nella tentazione, nei cimenti… — S. Geltrude afferma, che mai le fu ricusata una grazia, chiesta per intercessione delle anime del Purgatorio…

3° – Sicurezza per l’avvenire. — Gionata, dopo avere sconfitto i Filistei, ignorando la proibizione del padre, arso di sete gusta una stilla di miele. — Saul viene a saperlo, e lo condanna a morte. Ma tutto il popolo insorge, intercede per lui, e lo salva… Liberavit… populous Jonatham, ut non moreretur. (I Reg. IV.). – Comparirai tu pure, timido e tremante, innanzi al Giudice dei vivi e dei morti… Ma là, in quell’istante tremendo, ti vedrai circondato da tutte le anime, che con i tuoi suffragi hai liberato dal Purgatorio… E, Signore, diranno, non lo condannare; egli fu generoso con noi, il tuo popolo eletto, gli perdona, lo salva; qui fecit salutem hanc magnam in Israel (Ibi.). — Esse ecciteranno i viventi a pregare per te, perché si abbrevi il tempo della tua espiazione…, e felici t’introdurranno nella gloria immortale…

CHIUSA. — S. Vincenzo De’ Paoli vuole fondare un asilo per i bambini poveri. — Aduna le ricche dame di Parigi ed espone loro il pietoso pensiero. Esse si dicono dolenti di non poterlo assecondare, trovandosi già impegnate in innumerevoli opere di carità… Il Santo allora fa venire un bambino orfanello, smunto, lacero… ; e tutto infuocato: « Io lo affido a voi questo povero bimbo, e con lui tanti suoi compagni; abbandonateli adesso, se potete..» Ed io pure vi dico: Laggiù, nel Purgatorio, vi è una folla sterminata di anime infelici, affamate di Dio. Esse vi vedono, vi sentono, vi sono d’intorno, vi stendono supplici le mani… No, no; non le abbandonate. La natura, la religione, il vostro interesse, vi eccitano a volare in loro soccorso. — Con le preghiere, elemosine, col santo Sacrifìcio, con le comunioni, calde indulgenze, tergete le loro lagrime, frangete le loro catene, liberatele da quelle fiamme, le conducete all’amplesso, al bacio dello Sposo, del Padre celeste… Voi benedetti ! che vi attende una ricompensa generosa, immensa, la ricompensa di un Dio. Quoniam Dominus retribuens est. (Eccli. XXXV).

 

 

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.