Il grande prestigiatore: Buan 1365/75
Il burattino di G.B. Montini, Annibale Bugnini, Buan 1365/75 [nome in codice della loggia] è stato senza dubbio il più grande prestigiatore di tutti i tempi. Egli ha infatti trasformato, ingannando senza che nessuno se ne accorgesse [tranne sparuti ben informati cani muti] e sotto gli occhi di tutti, la Santa Messa cattolica in un rito rosacrociano. E come ha fatto, con quale trucco? Il trucco sta essenzialmente nell’Offertorio che precede la consacrazione. Esaminiamo la differenza tra la preghiera di sempre, 1) – il “Suscipe Sancta Trinitas” , e 2) – il “Benedetto sei tu…” del rito taroccato:
.1)- “Suscipe, Sancta Trinitas, hanc oblationem, quam tibi offerimus ob memoriam passionis,resurrectionis, et ascensionis Iesu Christi, Domini nostri, et in honorem beatae Mariae semper Virginis, et beati Ioannis Baptistas, et sanctorum apostolorum Petri et Pauli, et istorum, et omnium sanctorum: ut illis proficiat ad honorem, nobis autem ad salutem: et illi pro nobis intercédere dignéntur in casus, quorum memoriam agimus in terris. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen”. [Accetta, Trinità santa, questa oblazione che Ti offriamo in memoria della passione, della resurrezione e dell’ascensione del Signore nostro Gesù Cristo e in onore della beata Maria sempre Vergine, di San Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, dei Santi, le cui reliquie sono racchiuse in questo altare e di tutti i Santi; essa sia per loro sorgente d’onore e per noi causa di salvezza. Dal cielo si degnino di intercedere per noi essi la cui memoria noi celebriamo in terra. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Così sia].
.2) – “Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna. Benedetto nei secoli il Signore. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della terra, e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza. Benedetto nei secoli il Signore”.
Nessuno si accorge di nulla, si estrae l’asso occulto ed occultato nella manica e … voilà, signori, il gioco è fatto! Ecco che l’offerta della Vittima pura ed immacolata, gradita infinitamente dal Padre, viene sostituita dai banalissimi “frutti della terra e del lavoro dell’uomo” esattamente quelli che Dio aborrisce; in Genesi IV, 3 leggiamo: … “Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore” …, frutti che il Signore non gradiva affatto! Ma questi frutti del lavoro dell’uomo, così sgraditi a Dio, che preferiva, guarda un po’ che gusti strani, l’ostia immacolata, l’agnello senza macchia che Gli offriva Abele destando l’invidia omicida di Caino, vengono portati nientemeno che al “signore dell’universo”, signore con la “s” minuscola e ne spiegherò il perché. Infatti ci siamo chiesti: perché la Santissima Trinità, espressione cattolica perfetta e totale, sia stata sostituita dal dio dell’universo … che forse indicano la medesima entità? “Benedetto sei tu, dio dell’universo” è una espressione della cabala giudaica. Non si dice infatti: “Benedetto sei tu Dio, Creatore dell’universo” … figuriamoci poi il riferimento esplicito alla SS. TRINITA’, bensì: “Benedetto sei tu, dio dell’universo”, cioè dio Immanente all’universo, anima della materia. Questo è tipicamente cabalistico, morbo che ha infettato tutta la nuova delirante anti-teologia modernista! Pensavamo in verità, fino a poco fa, che queste considerazioni fossero esagerate, allucinazioni di inguaribili complottisti, che non si potesse in fondo mai arrivare a tanto, finché siamo stati colti dallo sgomento nel leggere in un testo del 1895 di Domenico Margiotta, noto esponente apicale della massoneria dell’ottocento, del palladismo, un provetto adoratore del baphomet-lucifero, quanto qui riportiamo con orrore: “Che cosa è dunque il Signore dei Cieli, se non è il Dio dei pigri, degli oziosi e dei vagabondi che immaginano lo spirito e si satollano di materia, che vivono di idee e consumano la realtà? Non c’è spirito senza materia e sono identificati l’uno all’altro, se no, il Signore dei Cieli è il Dio del Nulla; mentre Satana è invece, il dio dell’Universo! Il dio dell’Universo, poiché comprende in un solo essere spirito e materia, l’una non potendo sussistere senza l’altro. Quello solo deve essere per noi il dio che le governa tutt’e due, e quello è Satana”(Domenico Margiotta: Le palladisme: Culte de Satan-Lucifer dans les triangles maçonniques, Grenoble 1895, p. 44). Complimenti all’abile prestigiatore: il Sacrificio di Cristo offerto alla Santissima TRINITA’ per la Redenzione dell’umanità, si trasforma in un DEICIDIO offerto a lucifero, signore dell’universo. La Messa cattolica diventa il rito dei cavalieri rosa+croce, ove appunto l’agnello immacolato, decollato, con gli arti tagliati e gettati nel fuoco, viene offerto al baphomet-lucifero per la redenzione gnostico-satanica, il tutto sotto gli occhi di ignari, incoscienti e nolenti satanisti. Giustamente i poveri Cardinali Bacci ed Ottaviani, che nel loro “Breve Esame critico” avevano mosso dei rilievi fondati solo sugli aspetti teologici del “novus ordo”, erano stati tacciati di superficialità e scarso approfondimento. Stavolta Buan 1365/75 aveva ragione, perché nessuno aveva nemmeno lontanamente pensato all’aspetto satanico ed esoterico del nuovo rito!
Complimenti a Buan 1365/75, che senza farsene accorgere, coprendo bene il trucco, è riuscito in ciò che né Ario, né Lutero, né Calvino, né Socino, né Kranmer ed altri eresiarchi, nonostante si fossero profusi in sforzi erculei, erano riusciti mai a farlo: “… distruggere il Sacrificio di Cristo sostituendolo con l’incruento deicidio offerto a lucifero” … Chapeau maestro! E poi al trisagio ancora “santo, etc. … è il signore dio dell’universo”, si inneggia al prometeo-lucifero! Non c’è che dire, un sublime artista del prestigio! Santo, santo subito, come l’altro … santo subito nella sinagoga di satana!
(D. Qual è stata la conseguenza dell’abolizione della Messa?
R. Abolendo la Messa, essi hanno rubato a Dio Padre l’infinito onore che Gesù Cristo gli rende in essa, e a se stessi tutte le benedizioni che Gesù Cristo conferisce a coloro che assistono a questo santo Sacrificio con fede e devozione. « … così il peccato di quei giovani (i figli di Eli) era molto grande davanti al Signore perché avevano allontanato gli uomini dal sacrificio del Signore.” (1 Re II. 17).
D. Credi che Dio Padre ammetterà in cielo questi rapinatori del Suo infinito onore?
R. No certamente; perché se sono dannati coloro che rubano i beni temporali del loro prossimo, quanto più saranno dannati quelli che privano Dio del suo infinito onore e i loro simili delle infinite benedizioni spirituali della Messa).
[Michael Muller C.SS.R.: “Familiar Explanation of Christian doctrine …” pp. 102-103; Kreuzer Broth. Baltimore, M.D. Catholic Publication Society, New York, 1875]
“L’Anticristo cercherà di abolire ed abolirà realmente il Santo Sacrificio dell’Altare, in castigo dei peccati degli uomini”. [S. Alfonso M. de’ Liguori].
… et revelatus fuerit homo peccati filius perditionis, qui adversatur, et extollitur supra omne, quod dicitur Deus, aut quod colitur, ita ut in templo Dei sedeat ostendens se tamquam sit Deus. (II Tess. II, 3-4].
Dopo qualche anno, il Dr. F. Adessa, si è ricordato di alcune lettere che Don Luigi Villa gli aveva affidato e la ha recentemente pubblicate nella rivista Chiesa Viva (*) (Lugl.-Ago- 2019),
Lettera del 14 luglio 1964
Caro Buan,
ti comunichiamo l’incarico,
che il Consiglio dei Fratelli ha stabilito per te d’accordo col Gran Maestro e i principi Assistenti al Soglio,
e ti obblighiamo:
- a far tuo il programma di Rocca, ex prete: “Si dovrà arrivare ad una nuova religione: dogma nuovo, rito nuovo, sacerdozio nuovo mediante la naturalizzazione dell’Incarnazione”.
- ad una inversione dell’autorità: “Le autorità della chiesa devono rimanere, ma limitarsi ad approvare le decisioni della base”.
- a diffondere la scristianizzazione mediante la confusione dei riti e delle lingue e mettere preti, vescovi e cardinali l’un contro l’altro: la babele linguistica e ritualistica sarà la nostra vittoria, come l’unità linguistica e di rito è stata la forza della chiesa”.
- a sceglierti gli elementi più adatti e segreti tra il clero e a segnalarceli subito perché vengano avvicinati e contrattati. Il tutto deve avvenire entro un decennio. Il tuo stipendio fisso di Lire 500.000 mensili potrà essere aumentato e raddoppiato secondo i successi.
A voce i particolari del tutto. Ti abbracciano i Fratelli del Consiglio uniti al Gran Maestro.
Al fratello Buan
(a mano).
Lettera del 21 luglio 1964
Gran Maestro Incomparabile
Consiglieri cari,
la Vostra del 14 c.m. mi obbliga anzitutto a ringraziarVi per la fiducia che riponete in me in tutta la realizzazione del programma del Fratello Rocca. In particolare:
- ho già scelto i collaboratori che vi presenterò personalmente e che Voi ingaggerete secondo i compiti specifici: sono esperti nelle varie materie e docenti nei vari Atenei Pontifici Romani.
- il mio compito sarà molto facile e raggiungibile in quanto che ho miei intimi il Cardinal LERCARO e lo stesso Paolo VI che mi dona la massima fiducia in tutto, per cui non sospetterà mai le mie relazioni con Voi. Farò il possibile perché il sacerdote (… illeggibile) diventi Cerimoniere Pontificio: allora tutto sarà più agevolato.
- la dissacralizzazione dovrà avvenire per gradi: perciò Vi prego di essere comprensivi nei miei riguardi. Occorre immettere elementi protestanti e ortodossi nella liturgia cattolica con la scusa dell’ecumenismo: poi la strada è aperta a tutto. Tutto questo richiede tempo, ma in dieci anni ci riusciremo. Mentre ripeto il mio fraterno ringraziamento, Vi assicuro di essere già al lavoro alacremente e presto verrò a trovarVi.
Vi abbraccia il Vostro Fratello (firmato: “Buan”)
AL GRAN MAESTRO
di Palazzo Giustiniani
(a mano)
Lettera del 6 aprile 1967
Gran Maestro, Consiglieri cari,
come avevo promesso, ormai è stata aperta la via alla dissacralizzazione con la pubblicazione ufficiale dell’Istruzione della Musica sacra del 5 marzo u.s. Come avrete potuto constatare, è un documento volutamente molto ambiguo e subdolo. Mentre infatti si ribadiscono certi principi tradizionali, quasi di passaggio e per non dare molto all’occhio, mi sono battuto perché fossero messi in rilievo alcuni punti:
- la parte preminente del popolo;
- la lingua volgare, prima della lingua ufficiale;
- la parte delle donne, che possono formare anche da sole una schola cantorum;
- i vari gradi di partecipazione, per cui si scompagina e si fraziona il sistema precedente, sino a non far cantare e partecipare più alcuno…
- libertà dei vari generi di composizione e di strumenti. Si sarebbe potuto far di più, ma, come già dissi a voce, c’è la grave difficoltà della Congregazione dei Riti, il cui segretario è un mio acerrimo nemico: Antonelli. Voi dovreste, tramite i nostri Fratelli Assistenti al Soglio, far abolire detta Congregazione e mettere me al posto di Antonelli.
Ma di questo ne parleremo a voce.
Cari saluti dal Vostro Fratello (firmato: “Buan”)
AL GRAN MAESTRO
Palazzo Giustiniani
(a mano)
Lettera del 2 luglio 1967
Gran Maestro Incomparabile
Consiglieri illustri,
i gradi della dissacralizzazione procedono celermente. Infatti è uscita un’altra Istruzione la cui attuazione è iniziata il 29 giugno u.s. – Ormai possiamo cantare vittoria poiché
- la lingua volgare è sovrana in tutta la liturgia anche nelle parti essenziali
- le vesti sacre sono ridotte sempre più…
- massima libertà di scelta dei vari formulari sino alla creatività privata e al … caos!
- Abolite genuflessioni, baci, inchini, cerimonie, prescrizioni rituali…
Insomma con tale documento credo di aver seminato il principio del massimo libertinaggio, secondo le vostre disposizioni. Ho lottato aspramente e sono dovuto ricorrere a tutte le astuzie per farlo approvare dal Papa, contro i miei nemici della Congregazione dei Riti. Per nostra fortuna abbiamo subito trovato appoggio e negli amici e fratelli della Università laus, che sono fedeli. Vi ringrazio della somma inviata e sperando di vederVi quanto prima,
Vi abbraccio.
Vostro Fratello (firmato: “Buan”)
AL GRAN MAESTRO
Palazzo Giustiniani
(a mano)
Lettera del 22 ottobre 1973
Gran Maestro Venerabile
Cari Illustri Aggiunti,
in riferimento alla Vostra del 17 c.m. Vi dirò che capisco perfettamente la Vostra preoccupazione per il male che potrà fare l’Anno Santo. Ma mi preme comunicarVi subito che ho radunato tempestivamente i nostri seguenti fratelli: Erba, Fragi, Mani, Gigi, Chie, Monda, Mago, Saba, Bigi, Gica, Pinpi, Salma e Lube. Tutti tra i più fedeli nostri teologi. Essi hanno il compito di studiare come diminuire il più possibile l’importanza e la necessità dell’Anno Santo in maniera tale che esso non sia sentito né dal clero né dal popolo. Penseranno loro ad organizzare conferenze e convegni e a distribuire una stampa capillare presso il giovane clero facilmente vulnerabile su certi problemi. Un convegno lo faranno certamente ad Assisi come base di lancio di idee contro l’Anno Santo. Vi ringrazio della fiducia e di quanto fate per me, sperando di parlarci quanto prima, con cari saluti.
V.F. (firmato: “Buan”)
AL GRAN MAESTRO
Palazzo Giustiniani
(a mano)
(1) Avviso per i lettori Cattolici:
La rivista Chiesa Viva, fondata da Don Luigi Villa, Sacerdote incaricato da Papa Pio XII di smascherare gli infiltrati massoni nella Gerarchia ecclesiastica, oggi è divenuta purtroppo la voce degli eretici fallibilisti gallicani (gli eredi del Cavaliere Kadosh) e degli altrettanto eretici fallibilisti del Patriarcato (pseudo-)cattolico di Costantinopoli, non disdegnando incursioni operate da scismatici sedevacantisti e cani (… in senso teologico) sciolti vari. La posizione della rivista è oggi di assoluta schizofrenia teologica: ritiene infatti che il sig. J. M. Bergoglio (il sedicente Francesco) sia contemporaneamente un Papa eretico ed un antipapa, mentre nega, contro ogni canone ed ogni principio dogmatico cattolico, in piena ignoranza della storia della Chiesa e della testimonianza dei Padri della Chiesa, la legittimità di un Papa vero “in vincoli” ed impedito, ritenendo il Magistero della Chiesa – ad es. la costituz. Apostolica “Pastor Aeternus” del Concilio Vaticano – e la stessa parola evangelica di Cristo, una falsità enorme: asserto rivoltante … orrore, blasfemia inaudita; la rivista si pone quindi tra gli scritti blasfemi della galassia dei sedevacantisti scismatici (sette pseudotradizionaliste che oramai spuntano come funghi, come le protestanti) e ritiene che la successione apostolica del Sommo Pontefice, si sia fermata con Gregorio XVII al 1989, e che attualmente la Sede Apostolica sia vacante da 30 anni, o forse da 60, non si capisce troppo bene per la verità, è una continua contraddizione …). In pratica la rivista, un tempo benemerita, è diventata un veicolo che conduce negli inferi, oltre che violare le norme della Costituzione Apostolica Officiorum ac Munerum di S. S. Leone XIII, e della Enciclica Pascendi di San Pio X, che prevedono la scomunica « ipso facto latæ sententiæ riservata in modo speciale », per l’editore, gli scriventi ed i lettori non autorizzati dall’Ordinario. Le lettere qui riportate sono documento storico funzionale all’articolo, ma non costituiscono in alcun modo approvazione della rivista a-cattolica, scismatica e quindi fuori dalla Chiesa Cattolica.