– Le IMMAGINI della Santissima TRINITA’ – Novena

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– Le IMMAGINI della Santissima TRINITA’ – Novena

Le divine Persone non si possono dipingere se non in quelle figure che assunsero quando si resero visibili agli uomini. Quindi il Padre non può essere rappresentato che in un vecchio venerando, giusta il profeta Daniele che Lo chiama “l’Antico dei giorni”. Lo Spirito Santo può effigiarsi o in una fiamma come apparve agli Apostoli, o meglio in una colomba come fu decretato nel II Concilio Niceno dacché sotto questo simbolo apparve sul capo di Gesù Cristo quando fu battezzato al Giordano. Non occorre parlare del Figlio perché, essendosi Egli incarnato nella pienezza dei tempi, non si può dipingere altrimenti che in forma d’uomo o penante o glorioso, come meglio si crede. La Chiesa ha sempre disapprovato quelle immagini in cui la SS. Trinità sia rappresentata con figure diverse dalle indicate. Urbano VII col decreto 11 Agosto 1628, ordinò che fossero bruciate quelle immagini in cui la SS. Trinità è rappresentata in un uomo avente tre facce distinte con quattro occhi: e “Benedetto XIV dichiarò “anticanonica” la SS. Trinità raffigurata in tre distinti uomini aventi tutta una eguale, anzi identica fisonomia, dacché lo Spirito Santo non si è mai fatto vedere in forma d’uomo, e i tre Angioli apparsi ad Abramo, se erano sotto qualche rapporto un simbolo della Trinità, erano tre distinti Angeli, non già le tre Divine Persone”.

Considerazioni morali.

 Si possono nella circostanza di sì grande mistero, considerare tre Trinità: — Una in Dio e due nell’uomo. — In Dio è increata, e sono le tre divine Persone e un solo Dio. Delle due Trinità nell’uomo una è creata da Dio e sono le tre Potenze, Memoria, Intelletto e Volontà; tre potenze e un’anima sola. L’altra è prodotta dal peccato; e sono le tre concupiscenze di cui parla S. Giovanni, cioè la concupiscenza degli Onori, delle Ricchezze, dei Piaceri, ossia: Superbia, Avarizia, Sensualità, tre concupiscenze dell’uomo, che non formano tre uomini, ma che si trovano in un solo stesso uomo. Si deve quindi considerare che: 1) la prima Trinità, che è quella in Dio, deve adorarsi con ferma fede, non discutersi con temeraria curiosità. 2) La seconda Trinità, che è quella nell’uomo, deve santificarsi con sollecita attenzione, non trascurarsi con dannosa oziosità. 3) La terza Trinità, che è quella che nell’uomo è prodotta dal peccato, si deve combattere con guerra incessante, non secondarsi con colpevole condiscendenza.

[N.B. La scimmia di Dio, ha opposto a questa triplice TRINITA’, una blasfema triplice “trinità satanica”, che costituisce il segreto più occultato, obbrobrioso ed abominevole, che unisce le diverse obbedienze massoniche in un unico culto a lucifero, ed i cui simboli sono oggi esplicitamente riprodotti in templi satanici – cioè le false chiese del “novus ordo”, come ad es. quella di S. Giovanni Rotondo – e sulle insegne liturgiche degli usurpanti “vicari dell’anticristo”.

Trinità massonica o redenzione gnostico-satanica di Lucifero

(da: G. Meurin, franc-maçonerie synagogue de satan, Paris, 1893]

– Prima trinità massonica o pietra grezza: terra acqua, fuoco.

– Seconda trinità o uomo-dio: corpo, anima, spirito.

– Terza trinità: l’imperatore del mondo, il patriarca del mondo, lucifero.]

 

TRIDUO O NOVENA ALLA SS. TRINITÀ.

Alle tre divine Persone.

Vi adoro e Vi glorifico con tutto il cuore, Trinità sacrosanta, divinità invisibile del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, unico vero Dio in tre Persone distinte ma eguali fra loro, e nella gloria e nella maestà. In Voi solo, da Voi e per Voi, esistono tutte le cose, o Sostanza essenziale, Verità infallibile e vera Vita, primo nostro Principio, ed ultimo nostro Fine. Dacché mi faceste a vostra immagine o somiglianza, fate che ai vostri santissimi desideri siano sempre conformi tutti i pensieri della mia mente, tutte le parole della mia lingua, tutti gli affetti del mio cuore, e tutte quante le mie operazioni; affinché, dopo avervi quaggiù veduto in ispecchio ed in enigma, per mezzo della fede, giunga finalmente a contemplarvi faccia a faccia, possedendovi perfettamente per tutti i secoli nel paradiso. 3 Gloria.

Al Padre

Dio Padre, fonte d’ogni essere, da voi emana ogni paternità sulla terra e nel cielo. Voi che, prima della fondazione del mondo, ci predestinaste nel vostro di vin Figliuolo, e dando a noi lo stesso Unigenito per nostra redenzione e salvezza, ci adottaste in Lui per vostri figli, fate che noi sempre Vi adoriamo in spirito di verità, ed osservando fedelmente la vostra legge meritiamo di partecipare cogli Angeli alla eterna eredità del Paradiso. 3 Gloria.

Al Figliuolo.

Dio Figliuolo, generato dal Padre prima dei secoli: lume da lume, Dio vero da Dio vero, eguale e consustanziale al Padre, Splendore della sua gloria, Figura della sua sostanza, eterno Verbo per cui furono create tutte le cose, in cui dimora ogni pienezza di grazia, in cui risiede ogni potere in cielo, in terra e negli abissi, e che verrete nella vostra gloria a giudicare alla fine dei secoli i vivi ed i morti, dacché Vi degnaste di indossare la fragile nostra natura, di farVi obbediente fino alla morte e alla morte di croce, di versare per noi fino all’ultima stilla il vostro Sangue divino, fate che noi Vi siamo sempre riconoscenti a così segnalati favori, e camminando con Voi la strada delle umiliazioni e dei patimenti, giungiamo ancora a partecipare alla gloria del vostro regno. 3 Gloria.

Allo Spirito Santo.

Dio, Spirito Santo, procedente dal Padre e dal Figliuolo. Amore immutabile e sostanziale dell’uno e dell’altro, sorgente d’ogni bontà, dispensatore d’ogni grazia, fortezza e conforto, Santificatore e perfezionatore delle anime, Spirito Paraclito, Datore dei sette doni e della perseveranza finale, Unzione spirituale, Carità inestinguibile, per la di cui opera venne compito il glorioso mistero dell’Incarnazione del Verbo, diffuso il Vangelo in tutto il mondo, e conservato sempre intatto il sacro deposito della Fede, animate noi tutti d’un coraggio simile a quello degli Apostoli per sostenere, malgrado tutte le dicerie e le persecuzioni del mondo, il glorioso carattere di Cristiani, di vivere e morire sempre fedeli alla madre comune dei credenti, la Cattolica Chiesa, fuori della quale non v’ha speranza di salute e di vita. 3 Gloria.

ORAZIONE.

Omnipotens sempiterne Deus, qui dedisti famulis tuis in confessione verae fidei, aeternae Trinitatis gloriam agnoscere, et potentia majestatis adorare Unitatem, quaesumus, ut ejusdem fidei firmitate ab omnibus semper muniamur adversis. Per Dom., etc.

[da: “Manuale di Filotea” di G. Riva, Milano, 1888]

SAN VITO: un Santo ausiliatore – preghiera.

SAN VITO: Un Santo ausiliatore.

[P. Guéranger, “l’anno liturgico” vol. I -1956]

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Oggi, accompagnato da Modesto e Crescenzia, san Vito viene a farci comprendere il valore del battesimo, e la fedeltà dovuta al Padre che è nei cieli. Grande è la sua gloria in cielo e in terra; i demoni, che tremavano davanti a lui, continuano a temerlo; il suo nome rimane impresso nella memoria del popolo cristiano come quello di uno fra i più potenti ausiliari, al seguito di sant’Erasmo. San Vito possiede il potere di liberare coloro che ricorrono a lui quando sono colpiti dal male crudele che porta il suo nome. Egli neutralizza i morsi dei cani arrabbiati e quelli dei serpenti, e si mostra pietoso verso gli stessi animali. Lo si prega ancora contro la letargia, o il sonno troppo prolungato; il gallo che lo accompagna in varie raffigurazioni ricorda tale uso, come pure quello di invocare il nostro santo per ottenere di essere destati ad una data ora. La sua protezione si estende infine ai danzatori e ai commedianti. – Il culto di san Vito risale alla più remota antichità, ma gli Atti della sua vita hanno subito tali interpolazioni che è molto difficile sceverare il vero dalla leggenda. Essi riferiscono che, ancora bambino, avrebbe sofferto per la fede, in compagnia di Modesto, suo precettore, e di Crescenzia, sua nutrice. A Roma, fu dedicata a san Vito una Chiesa dal papa Gelasio e a Parigi il monastero di San Dionigi si faceva vanto nell’VIII secolo di possedere alcune delle sue reliquie. Queste ultime furono cedute al monastero di Corvey, nella Sassonia, e da allora il culto di san Vito divenne molto popolare in Germania.

Preghiera per la guarigione.

“Illustre martire, che hai preferito il Padre del cielo a quello della terra, chi può mai descrivere la tenerezza di cui ti circonda Colui che tu hai con tanto coraggio riconosciuto davanti agli uomini? Egli vuole che fin da quaggiù risplendano nei tuoi riguardi i segni della sua munificienza; poiché ti affida una larga parte nell’esercizio della sua potenza misericordiosa. In cambio della santa libertà che regnò nella tua anima e sottomise in una completa obbedienza il tuo corpo a quest’anima, tu possiedi sulla natura decaduta un meraviglioso potere; gli infelici le cui membra disordinatamente agitate da una crudele malattia non conoscono più la guida di una volontà sovrana, gli uomini stessi che un sonno troppo prolungato non lascia più liberi delle proprie azioni, ritrovano ai tuoi piedi la perfetta armonia del corpo e dell’anima, poiché la docilità del primo permette alla seconda di attendere ai doveri che le incombono verso Dio e verso la società. Illustre Santo, sii sempre più prodigo nell’esercizio del tuo prezioso dono, per il bene dell’umanità sofferente e per la maggior gloria di Dio che ti ha incoronato. Noi te lo chiediamo per tutti insieme alla Chiesa, e per tuo mezzo chiediamo a Dio « di allontanare da noi ogni sentimento di orgoglio, di farci professare l’umiltà che piace a Dio, affinché, disprezzando ciò che è male, pratichiamo amorosamente e liberamente tutto ciò che è bene » (Colletta della Messa).