Istruzioni sulle campane
[da: “La Filotea del sacerdote G. Riva” – Milano 1888]
Presso gli Ebrei, fatti liberi nell’esercizio del proprio culto si annunciavano le sacre funzioni per mezzo delle trombe levitiche. E nel Cristianesimo, uscito trionfante dalle persecuzioni si introdussero le campane per chiamare i fedeli alla chiesa. – Le CAMPANE COSÌ denominate, o perché la Campania, provincia del regno di Napoli, fu la prima ad usarle, o perché il metallo di detto luogo fu trovato il più acconcio alla fusione di questi vasi metallici, la cui sonorità suole estendersi ai luoghi i più lontani, rappresentano la predicazione degli Apostoli che diffusa in tutti gli angoli della terra chiamò tutti i popoli alla vera fede. – Come tutto quello che è destinato al culto divino elevato ad un ordine soprannaturale per mezzo di apposite benedizioni, così, fino dai primi tempi si ordinò, come si legge nel Pontificale, che “ogni Campana prima che si ponga sul campanile, venga benedetta secondo l’ordine per ciò stabilito”. – Questa benedizione non può darsi se non dal Vescovo, e solo in certi casi particolari da qualche suo delegato costituito in ecclesiastica dignità. Essa impropriamente dal volgo si chiama Battesimo, forse perché nel benedire le campane, occorrono alcune cerimonie proprie del Battesimo degli adulti, com’è il recitare Salmi, il lavar la Campana coll’acqua benedetta, l’ungerla coll’Olio Santo degli Infermi e col sacro Crisma, l’imporle il nome di un Santo, senza dire della pratica di alcuni paesi di ammettervi anche i Padrini, il che non è prescritto, ma tollerato.
Le campane si benedicono, o si consacrano per 4 ragioni:
– 1°. Lo Spirito Santo nella Pentecoste consacrò colla unzione della grazia le lingue degli Apostoli prima che andassero a predicare; – 2.° Acciò esse, per mezzo della benedizione, siano come trombe della Chiesa Militante; – 3.° Per spaventare e discacciare il nemico infernale, e rompere i di lui sforzi nelle tentazioni con cui assale le nostre anime, e nelle tempeste con cui travaglia ì nostri corpi e le nostre campagne; – 4° Per animare a battaglia contro di esso i fedeli, indicando loro le ore dell’orazione e degli altri esercizi della cristiana pietà. – Nel consacrar le Campane si dà loro il nome di qualche Santo: 1) per discernere le une dalle altre, e distinguere i segni ai quali sono specialmente destinate; 2) acciò i fedeli siano più animati al servizio di Dio, parendo loro di esservi invitati dalla voce di qualche santo; 3) acciò le orazioni di quel santo eccitino i cuori de’ fedeli ad imitarne gli esempi.