A proposito dei falsi vescovi senza mandato papale, privi di giurisdizione, e dello stato di necessità degli pseudo-tradizionalisti.
Riprendendo l’argomento pretestuoso del cosiddetto “stato di necessità”, ventilato dai settari della sesta “colonnetta” che puntella i marrani usurpanti della “quinta colonna” oramai traballante, proponiamo questo brano di Dom Gueranger a commento del Vangelo di S. Giovanni cap. X, 1-10, al quale si era pure riferito S.S. Pio XII in Principis Apostolorum.
La fedeltà del vero pastore.
[da: “l’anno liturgico” vol. II, martedì. dopo Pentecoste
[-i grassetti sono redazionali-]
Proponendo questo brano del vangelo ai neofiti della Pentecoste, la Chiesa voleva premunirli contro un pericolo che poteva presentarsi durante il corso della loro vita. Nel momento in cui siamo, essi sono le pecorelle di Gesù Buon Pastore, e questo divin pastore è rappresentato presso di essi da uomini che egli stesso ha investito della missione di pascere i suoi agnelli. Questi uomini hanno ricevuto da Pietro tale missione, e colui che è con Pietro è con Gesù. Ma spesso è accaduto che nell’ovile si siano introdotti falsi pastori, che il Salvatore qualifica col nome di ladri e di assassini, perché invece di entrare per la porta, hanno scalato il recinto dell’ovile. Ci dice che Egli stesso è la porta dalla quale devono passare coloro che hanno il diritto di pascere le sue pecore. Ogni pastore, per non essere assassino, deve aver ricevuto la missione da Gesù, e questa missione non può venire che da colui che Egli ha stabilito a rappresentarlo fino a che venga lui stesso.
Lo Spirito Santo ha diffuso i suoi doni nelle anime di questi nuovi cristiani; ma le virtù che sono in essi non possono esercitarsi in modo di meritare la vita eterna, che nel seno della vera Chiesa. Se, invece di seguire il pastore legittimo, essi avessero la disgrazia di affidarsi a falsi pastori, tutte quelle virtù diverrebbero sterili.
Essi devono dunque fuggire, quale straniero, colui che non ha ricevuto la sua missione dal solo Maestro che può condurli attraverso i pascoli della vita. Spesso, durante il corso dei secoli, si sono incontrati pastori scismatici; il dovere dei fedeli è di fuggirli, e tutti i figli della Chiesa devono prestare attenzione all’avvertimento che in questo brano dà nostro Signore. La Chiesa che egli ha fondato e che conduce per mezzo dello Spirito, ha il carattere di essere apostolica. La legittimità della missione dei Pastori si manifesta per mezzo della successione; e perché Pietro vive nei suoi successori, il successore di Pietro è la sorgente del potere pastorale. Chi è con Pietro è con Gesù Cristo.