Immagine di San Tommaso d’ Aquino, il principe dei teologi
“Egli (Mohammed) ha sedotto il popolo con la promessa di piaceri carnali, ai quali spinge la concupiscenza della carne. Il suo insegnamento conteneva anche dei precetti conformi alle sue promesse, dando così libero sfogo al piacere dei sensi. In tutto questo, nulla di inatteso: egli è stato obbedito dagli uomini carnali. Per quanto riguarda le prove sulla verità della sua dottrina, ne ha portato solo di quelle che potrebbe essere colte, con la naturale capacità, da chiunque abbia una saggezza molto modesta. Infatti, le verità che lui ha preteso insegnare si mescolavano con molte favole e con dottrine della più grande falsità.
Non ha mostrato alcun segno prodotto in modo soprannaturale, segni che soli danno l’opportuna testimonianza dell’ispirazione divina; un’azione visibile può essere divina solo quando rivela un insegnamento invisibilmente ispirato della verità. Al contrario, Mohammed ha detto di essere stato mandato nella potenza delle sue braccia, segni questi, che non mancano neanche ai ladri e ai tiranni. Per di più, hanno creduto in lui fin dall’inizio non certo uomini saggi, addestrati nelle cose divine e umane; coloro che hanno creduto in lui erano infatti degli uomini brutali e dei banditi del deserto, totalmente ignoranti di qualsiasi insegnamento divino, che attraverso le azioni di Maometto hanno costretto gli altri a diventare suoi seguaci per la violenza delle sue braccia. Né ci sono stati divini pronunciamenti da parte dei profeti precedenti che abbiano offerto di lui alcuna testimonianza. Al contrario, egli ha pervertito quasi tutte le testimonianze dell’antico e del nuovo testamento, rendendole una sua fabbricazione, come può essere visto da chiunque esamini la sua legge. Era, pertanto, una decisione oculata da parte sua il proibire ai suoi seguaci di leggere il vecchio e nuovo Testamento, per timore che questi libri ne avessero smascherato la falsità. È dunque chiaro che coloro che mettono la fede nelle sue parole, credono vanamente.”
–St. Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa,”Summa Contra Gentiles”, BK, 1, Cap. 16, Art. 4
Preghiera di S. Marco d’Aviano
Preghiera del Beato Marco d’Aviano
da lui composta per l’occasione e letta all’alba del 12 settembre 1683, dopo la celebrazione della S. Messa e la benedizione impartita all’esercito cristiano che si accingeva a dare vittoriosamente battaglia ai Turchi che assediavano Vienna
“O grande Dio degli eserciti, guardateci prostrati qui ai piedi della Vostra Maestà, per impetrarVi il perdono delle nostre colpe.
Sappiamo bene di aver meritato che gl’infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità che ogni giorno commettiamo contro la Vostra bontà, hanno giustamente provocato la Vostra ira.
O gran Dio, Vi chiediamo il perdono dall’intimo dei nostri cuori; esecriamo il peccato, perché Voi lo aborrite; siamo afflitti perché spesso abbiamo eccitato all’ira la vostra somma Bontà.
Per amore di Voi stesso, preferiamo mille volte morire piuttosto che commettere la minima azione che Vi dispiaccia. Soccorreteci con la vostra grazia, o Signore, e non permettete che noi, vostri servi rompiamo il patto che soltanto con Voi abbiamo stipulato.
Abbiate dunque pietà di noi, abbiate pietà della vostra Chiesa, per opprimere la quale già si preparano il furore e la forza degl’infedeli.
Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, siateci tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzate l’opera delle vostre mani. Ricordatevi che, per strapparci dalla servitù di Satana, Voi avete donato tutto il Vostro prezioso Sangue.
Permetterete forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani?
Permetterete forse che la fede, questa bella perla che cercaste con tanto zelo e che riscattaste con tanto dolore, venga gettata ai piedi di questi porci?
Non dimenticate, o Signore, che, se Voi permetterete che gl’infedeli prevalgano su di noi, essi bestemmieranno il Vostro santo Nome e derideranno la Vostra Potenza, ripetendo mille volte: “Dov’è il loro Dio, quel Dio che non ha potuto liberarli dalle nostre mani?” Non permettete, o Signore, che Vi si rinfacci di aver permesso la furia dei lupi, proprio quando Vi invocavamo nella nostra miserevole angoscia.
Venite a soccorrerci, o gran Dio delle battaglie! Se Voi siete a nostro favore, gli eserciti degl’infedeli non potranno nuocerci.
Disperdete questa gente che ha voluto la guerra! Per quanto ci riguarda, noi non amiamo altro che essere in pace con Voi, con noi stessi e col nostro prossimo.
Rafforzate con la vostra grazia il vostro servo e nostro imperatore Leopoldo; rafforzate l’animo del re di Polonia, del duca di Lotaringia, dei duchi di Baviera e di Sassonia, e anche di questo bell’esercito cristiano, che sta per combattere per l’onore del Vostro Nome, per la difesa e la propagazione della Vostra santa Fede. Concedete ai príncipi e ai capi dell’esercito la fierezza di Giosué, la mira di Davide, la fortuna di Jefte, la costanza di Joab e la potenza di Salomone, vostri soldati, affinché essi, incoraggiati dal Vostro favore, rafforzati dal Vostro Spirito e resi invincibili dalla potenza del Vostro braccio, distruggano e annientino i nemici comuni del nome cristiano, manifestando a tutto il mondo che hanno ricevuto da Voi quella potenza che un tempo mostraste in quei grandi condottieri.
Fate dunque in modo, o Signore, che tutto cospiri per la Vostra gloria e onore, e anche per la salvezza delle anime nostre. Ve lo chiedo, o Signore, in nome dei vostri soldati. Considerate la loro fede: essi credono in Voi, sperano tutto da Voi, amano sinceramente Voi con tutto il cuore.
Ve lo chiedo anche con quella santa benedizione, che io conferirò a loro da parte Vostra, sperando, per i meriti del Vostro prezioso Sangue, nel quale abbiamo posto tutta la nostra fiducia, che Voi esaudiate la mia preghiera.
Se la mia morte potesse essere utile o salutare, per ottenere il Vostro favore per loro, ebbene Ve la offro fin d’ora, o mio Dio, in gradita offerta; se quindi dovrò morire, ne sarò contento. Liberate dunque l’esercito cristiano dai mali che incombono; trattenete il braccio della vostra ira sospeso su di noi, e fate capire ai nostri nemici che non c’è altro Dio all’infuori di Voi, e che Voi solo avete il potere di concedere o negare la vittoria e il trionfo, quando vi piace. Come Mosè, stendo dunque le mie braccia per benedire i vostri soldati; sosteneteli e appoggiateli con la vostra Potenza, per la rovina dei nemici Vostri e nostri, e per la gloria del Vostro Nome. Amen”.