PREGHIERE ed “Esercizio di Virtù” PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
-VENERDI ‘-
[da: La via del Paradiso, III edizione, Siena 1823 -imprimatur-]
Corona sopra la Passione del Signore.
E’ arricchita questa Corona di anni 10 d’Indulgenza, e di altri anni 200, se la reciterete dopo la Confessione, o con fermo proposito di confessarvi, oltre molte altre, che potrete osservare nel piccol libro, che ne tratta particolarmente.
.- In Nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
Adoramus Te Christe, et benedicimus Tibi.
.- Quia per Sanctam Crucem tuam redemisti Mundum.
PRIMA POSTA.
Gesù Cristo si licenzia dalla Madre sua Santissima per andare alla morte.
Ave Maria .
1. Nell’ultima Cena lava i piedi agli Apostoli.
Pater Noster.
2. Istituisce il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, e li comunica;
Pater Noster.
3. Orando nell’Orto suda Sangue, ed è confortato dall’Angelo;
Parer noster.
4. Tradito da Giuda col bacio, è preso e legato dalla Corte.
Pater noster.
5. E’ abbandonato da tutti gli altri Discepoli.
Pater noster.
6. Condotto ad Anna, è accusato da falsi testimoni.
Pater noster.
7. Avanti a Caifas è percosso con una grandissima guanciata.
Pater noster –
8. Dicendo esser Figliuolo di Dio, è giudicato bestemmiatore, e reo di morte.
Pater noster.
9. Pietro Lo nega tre volte, e si converte, ma Giuda disperato s’impicca.
Pater noster.
10. Gli sputano in faccia, Gli bendano gli occhi, Gli danno pugni e schiaffi,
Gli fanno altri strazi fino a giorno.
Pater noster. etc. Gloria Patri etc. ovvero Requiem aetemam etc.
SECONDA POSTA.
La Santissima Madre avvisata del tutto, indicibilmente addolorata va ad incontrare il suo Dilettissimo Figliuolo.
Ave Maria.
.1. La mattina è accusato a Pilato per seduttore del Popolo.
Pater noster .
2. Da Pilato è mandato come suddito ad Erode Re della Galilea.
Pater noster.
3. Da Erode è vestito di bianco per disprezzo, e rimesso a Pilato.
Pater noster.
4. È messo al pari, e Gli è anteposto Barabba omicida, e ladro.
Pater noster.
5. E’ spogliato ignudo, e flagellato alla colonna con 6666 battiture.
Pater noster.
6– E’ vestito da Re da burla, con vilissima porpora; è coronato di acutissime spine, e Gli è per scettro posta una canna in mano.
Pater noster.
7. E’ mostrato al Popolo, così maltrattato, da Pilato, con dire “Ecce homo”: e i Giudei gridano: “Crucifige eum”.
Pater noster.
8. E’ condannato alla morte di Croce a petizione de’ Giudei.
Pater noster.
9– Rivestito de’ suoi abiti, Gli è posta la Croce sulle spalle.
Pater noster.
10. Nel portar della Croce casca più volte sotto il peso, ed é aiutato dal Cireneo.
Pater noster etc. Gloria Patri etc. ovvero Requiem aeternam etc.
TERZA POSTA
Sì scontranffatto, e languente è incontrato dall’ afflittissima Madre.
Ave Maria .
.l. Giunto al Calvario, Gli è presentato da bere per ristoro vino mescolato con fiele.
Pater noster.
2. È spogliato tutto, e se Gli rinnovano le ferite nello staccar delle vesti.
Pater noster.
3. E’ disteso sulla Croce, e Gli sono conficcate le mani, e i piedi con durissimi chiodi. Pater noster.
4. E’ alzato crocifisso, e posto in mezzo a due ladroni.
Pater noster.
5. Prega l’Eterno Padre per i Crocifissori.
Pater noster.
6. I Soldati si dividono, e giocano le sue vesti.
Pater noster.
7. È posto per ordine di Pilato il titolo alla Croce: “Jesus Nazarenus Rex Judaeorum”.
Pater Noster
8. E’ bestemmiato da’ Giudei, e dall’ostinato ladrone seco crocifisso.
Pater noster.
9. Dona al ladrone convertito il Paradiso, e l’altro ostinato si danna.
Pater noster.
10 . La presenza della Santissima Madre addolorata gli accresce i tormenti.
Pater noster etc. Gloria Patri etc, ovvero Requiem aeternam etc.
QUARTA POSTA.
Alla Madre afflittissima consegna per figlio il Discepolo Giovanni.
Ave Maria.
1. Dicendo aver sete, Gli è dato da bere aceto.
Pater noster.
2. Nel raccomandare l’Anima sua santissima al Padre, spira, e al suo spirare tutto il Mondo trema.
Pater noster.
3. Dopo morto è ferito nel Costato, e n’esce sangue, ed acqua.
Pater noster.
4. La lancia, che ferisce il morto Figlio, trafigge l’anima della viva Madre.
Ave Maria etc., Gloria Patri etc. ovvero Requiem aeternam etc.
Respice, quaesumus, Domine, super me famulum tuum, pro quo Dominus noster Jesus Christus non dubitavit manibus tradì nocentium, et Crucis subire tormentum.
Qni tecum vivit, et regnat in saecula saeculorum. Amen .
Se la Corona si è recitata per un moribondo come piamente costumasi, si dica:
“Super hunc famulum tuum agonizzantem, pro quo etc.” come sopra .
E se si è applicata per un Defunto si dica : Super famulum tuum N. N . . quem de hoc saeculo migrare jussisti, pro quo etc come sopra.
Oremus.
Domine Jesu Christe Fili Dei vivi, in cujus honorem hanc Coronam recitavi, pone Vitam, Passionem, Crucem, et Mortem tuam inter judicium tuum, et animam meam nunc, et in hora mortis meae, et mihi largiri digneris gratiam, et misericordiam, Qui vivis et defunctis requiem, et veniam, Ecclesiae tuae pacem, et concordiam, et nobis peccatoribus vitam et gloriam sempiternam, qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
MORTIFICAZIONE
La mortificazione è un supplemento della giustizia originale, e ripara perciò tutti i disordini cagionati nell’Uomo dal peccato originale, soggettando le potenze inferiori alle superiori, l’appetito alla ragione, e la ragione a Dio. Esercitatevi in questa necessaria virtù; che deve in noi essere abituale; e pensate, che Gesù Cristo, Verità eterna, disse : “Guai a Voi, o ricchi, poiché avete la vostra consolazione in questa vita nel godimento dei piaceri, ai quali vi date in preda: guai a Voi, che siete nell’ abbondanza, e sempre satolli. Guai a Voi, che state nel mezzo alle allegrezze: felici veramente coloro, che con spirito di penitenza, e di mortificazione vivono nell’afflizione, e nel pianto, nella privazione de’ godimenti del Mondo, e dei piaceri del secolo: Chiunque vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso; porti la sua croce ogni giorno, e mi segua: il Regno de Cieli non si acquista che per forza, e i soli violenti lo rapiscono.”
Undici gradi della Mortificazione.
- Privarsi assolutamente, e per sempre di tutti i piaceri peccaminosi.
- Fuggire i piaceri pericolosi, cioè: spettacoli, danze, conversazioni mondane, giuochi, e altri tali divagamenti, che facilmente portano al peccato.
- Moderare i piaceri troppo grandi, troppo continui, che quantunque innocenti in se medesimi, non lasciano di essere sregolati, subitoché sono troppo frequenti, e producono una inclinazione alla vita molle molto contraria allo spirito del Cristianesimo, che è spirito di mortificazione, e di penitenza.
- Privarsi qualche volta anche dei piaceri i più innocenti, per punirci di quelli sregolati, e viziosi.
- Mortificare I’intelletto, ponendo limiti alla sua curiosità: soggettarci ciecamente alla Fede, e temperare l’attacco al proprio sentimento.
- Astringere la Volontà a rinunziare alle sue inclinazioni, quando sono di ostacolo alla nostra perfezione; svellere mille desideri vani, e frivoli; sottoporci interamente alla Volontà di Dio, che è infinitamente illuminata, saggia, e santa.
- Governare le potenze inferiori, come sono l’immaginazione, e l’appetito, e combattere le passioni, e specialmente le più forti, e dannose.
- Reprimere i movimenti dell’amor proprio, e que’ riguardi così sottili, e continui per noi medesimi, che s’insinuano ancora nelle nostre migliori azioni.
- Tenere la carne soggetta allo spirito, e strapazzarla quando si vuol ribellare.
- Impedire i disordini de’ sensi, e specialmente della vista, del tatto, e del gusto, che cagionano i maggiori disordini.
- Soggettarci di buon grado a tutte le sollecitudini, mali, e fatiche congiunte al nostro stato, e alla nostra condizione.
Preghiera
O mio divin Salvatore, che voleste caricarvi de’ miei peccati, per espiarli, gustando l’amarezza di un Calice, che non era a Voi conveniente, io aveva bisogno di un esempio tanto potente, per animare la mia vita, e sostenere la mia debolezza. Ma son così fiacco, quando combatto centra me stesso, che resterò vinto, se non mi soccorrete con la vostra grazia. Concedetemi dunque, o Signore, il vero spirito di mortificazione, e di penitenza, che unito al valore immenso del vostro preziosissimo Sangue, mi renda meritevole del perdono de’ miei peccati, e della gloria del Paradiso. Così sia.