Caro direttore, mi perdoni se ancora mi faccio vivo, ma oramai la considero una cara persona di famiglia, vista la benevolenza che lei mi accorda usandomi tanta pazienza nell’ascoltare le mie vicende personali e familiari. D’altra parte, le chiedo, con chi parlare, visto che oggi tutto deve aderire al “pensiero unico” e al “politicamente corretto” (mi si era inceppato il tasto sulla “o” e mi veniva “corrotto”… bah prima o poi lo devo far riparare questo catorcio!)? … e lei sa molto bene che la “verità” (quella con la V maiuscola) non si accorda praticamente mai con il “politicamente corretto”, in particolar modo quando occorre dar fiato ai tromboni “tuttologi” che strombazzano falsità demagogiche in ogni ambito. Ma bando alle ciance e torniamo al mio caso. In una notte della scorsa settimana, non le saprei dire il giorno con precisione, ho fatto un sogno orribile, devastante per la mia povera mente malata, che mi ha portato in uno stato di angoscia profonda, di vuoto esistenziale, direi quasi (mi perdoni la stravaganza) di dolorosa notte dell’anima. Mi trovavo in una stanza dove c’era una persona vestita con una talare bianca, circondata da uomini abbigliati con vesti cardinalizie e da curiosi personaggi ricoperti da bizzarre tonache e turbanti pittoreschi. Ho pensato subito che si trattasse di una festa di carnevale, organizzata da quel mattacchione di Mimmo, mio nipote, ma lo sguardo è andato oltre la finestra della stanza ed ho visto nettamente stagliarsi la sagoma del cupolone michelangiolesco ed il colonnato del Bernini di piazza San Pietro. Ad un certo punto, quest’uomo vestito di bianco ha preso un grosso libro e lo ha baciato con grande deferenza e rispetto. Ho aguzzato lo sguardo (unica nota positiva: nel sogno vedevo benissimo, pensi che non ho dovuto nemmeno inforcare i miei soliti occhialoni!) ed ho letto: il “Corano”. Il fatto che quest’uomo in bianco non avesse la tiara, mi ha in parte rincuorato, pensando che comunque non si trattasse del Santo Padre (mai Pio XII, il “mio” Papa, il Vicario di Cristo, avrebbe compiuto quel gesto sacrilego!!!), ma questo è bastato a rovinarmi il sonno provocandomi gli effetti descritti, oltre ad una sudorazione profusa ridottasi solo dopo un’abbondante tazza di buon caffè che mia moglie, la povera, cara Genoveffa, mi ha prontamente preparato, spaventata dalle mie condizioni. Poco dopo sono arrivati solerti i miei nipoti, Mimmo e Caterina, avvertiti dalla nonna, ai quali ho raccontato il terribile sogno. Ma le mie condizioni, faticosamente e solo in parte recuperate, sono precipitate nel baratro (insieme alla mia pressione sanguigna) quando Mimmo, con fare sornione, mi ha detto, pensando di confortarmi: “Ma nonno, questo è un avvenimento realmente accaduto il 14 maggio del 1999 … allora la tua memoria si sta risvegliando!!”. Raccogliendo le mie esauste forze riesco appena a dire: “Come è possibile che in nome di un falso ecumenismo, si vada verso un sincretismo assurdo, viziato da una barriera teologica insormontabile, per superare la quale non basta certamente questo gesto inutilmente sacrilego compiuto nel baciare il Corano, il “libro sacro dei musulmani” che, come è noto, vuole e ordina la morte di tutti gli “infedeli” cristiani (… ne sanno qualcosa per esempio ad Otranto!), declassa Nostro Signore Gesù Cristo a semplice profeta (oltretutto falso ed ingannevole perché proclamatosi Figlio di Dio!) e d’altra parte non ho mai visto né udito (anche se la mia memoria è debole) un imano rivolgere ai Vangeli un segno altrettanto rispettoso (se ne ha notizia o ne hanno i suoi lettori, caro direttore, me lo faccia sapere, la prego!) per cui, anche se si volesse interpretare il gesto come un atto puramente diplomatico, la sua indiscutibile unilateralità è di una folle inutilità, così come è completamente vano far risaltare continuamente il monoteismo delle tre principali religioni, come elemento unificante, perché oltretutto resta la “questione invalicabile” della divinità di Gesù Cristo. Quindi o ci si crede o non ci si crede: una terza via, come effetto del dialogo, non esiste! A meno che questo dialogo non lo diriga una “quinta colonna” di marrani, e … questo lo diceva spesso lo zio Pierre (gliene ho già parlato in una lettera precedente … mi pare, … o no?!) secondo il quale nessun incontro compromissorio, sulla natura divina del Redentore è possibile tra le tre religioni monoteiste (e guarda Mimmo, che, secondo lo zio Pierre, di religioni monoteiste ne esiste pure una quarta, ed è forse oggi quella dominante e che ci veicolerà verso l’anticristo: quella della “sinagoga di satana!”): è un grave errore unire il monoteismo cristiano a quello giudaico e musulmano; è una falsa prospettiva usare perciò l’espressione “religioni monoteiste” (a meno che non vogliamo preparare l’avvento della quarta! … il monoteismo della “contro religione satanica”, il cui dio unico è lucifero … o abituarcene almeno all’idea!), perché il contenuto di queste tre religioni è essenzialmente e radicalmente diverso. Mimmo ovviamente non condivide, adducendo motivazioni essenzialmente umanitarie, ma io incalzo ancora dicendo : “Capire questa povera gente, aiutarli a risollevarsi dalla loro miseria morale e religiosa, è un dovere cristiano (“guai a me se non predicassi il Vangelo”-1Cor IX-16, diceva Paolo di Tarso- ma parlare dei Musulmani come intimi nostri “fratelli”, “adoratori dell’unico Dio e figli di Abramo”, è un assurdo. Forse che dai loro minareti, da secoli, non stanno gridando a squarciagola, che “non vi è altro Dio al di fuori di Allah”, il quale, però, è tutt’altro che il nostro Dio-Trino, compresa, quindi, anche la divinità di Cristo? Un “Allah” anticristiano, quindi, perché negazione assoluta dei due principali “misteri” cristiani, di origine giudaizzante e dalle secolari logomachie delle eresie pseudo-cristiane. Un Allah, per l’Islam, che assicura, nell’al di là, “un giardino di delizie” con molte concubine (la demagogia ha fatto sempre la sua parte per convincere gli immorali e i corrotti!) e dove la visione beatifica di Dio non ha alcun interesse! Un Allah che vuole “la spada e la guerra santa” per sottomettere gli “infedeli” – cristiani compresi, anzi essi soprattutto! – alla venerazione della “Pietra nera”, che libera da ogni peccato! (mi perdoni, ma mi viene da ridere … un po’ di buonumore ogni tanto ci vuole!). Nel pomeriggio, dopo un pranzo leggero, su mia richiesta, Caterina riprende la lettura della “Nostra Aetate”, documento chiave del Concilio “tradimentino” (devo proprio cambiarlo, questo arnese … guarda che scherzi mi fa!), dove ad un certo punto una volta preso l’abbrivio, i “Ladri conciliari”(ancora la “L”, lo devo proprio far sistemare questo aggeggio … è irrecuperabile oramai!) passavano a tessere l’elogio dell’Islam, affermando testualmente e con perfetto aplomb che “la Chiesa guarda con stima anche i musulmani che adorano l’unico Dio … che ha parlato agli uomini. Essi cercano anche di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti nascosti di Dio,(… se sono nascosti, occulti, secondo quanto si legge alla sura 57:3, e come fanno a conoscerli … mi chiedo? Boh!), come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce. (ma questo Abramo è l’Abramo del Corano, intriso di elementi leggendari ed apocrifi, non quello dell’Antico Testamento, si badi bene!!). Così pure essi hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio (… ma a quale Dio? … non certo quello cristiano … ergo! – N.d.r.- ) soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno”(… stendiamo un velo pietoso sul digiuno diurno seguito da abbondanti libagioni serali e notturne …) (N.Ae. n. 3/a. 113). Per la verità (quella verità che evidentemente i L/Padri conciliari ed i loro falsi teologi della Nouvelle Théologie – la Jezabel di zio Pierre, di cui parleremo un’altra volta – nella loro ottica evoluzionista giudicavano ormai “sorpassata”, dimenticando che Cristo non “cambia mai, che è lo stesso ieri, oggi e sempre” …, ma da dove sono usciti questi, mi chiedo e le chiedo, caro direttore?) se i musulmani adorassero veramente “l”unico Dio… che ha parlato agli uomini” e non la sua immagine contraffatta presentata dal Corano (e finora non si è ancora capito bene da chi … del presunto Maometto non si ha in realtà nessuna notizia certa, solo leggende, illazioni, assenza totale di notizie storiche), non negherebbero la Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, che in proposito è stato chiarissimo: “Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che Lo ha mandato (Gv. V, 22-23)”. “E come la mettiamo con lo stato giuridico di dhimma, (agli “infedeli” non è concesso alcun diritto), con la schiavitù ufficialmente riconosciuta, la poligamia e il ripudio (4 mogli e un numero illimitato di schiave e concubine, o meglio … prostitute), amputazione della mano al ladro (mezza Italia politica e finanziaria sarebbe monca … boccaccia mia: statti zitta..!)”. Interviene Caterina: “… e la storia di Gesù profeta dell’Islam, “servo di Dio” muslim, sottomesso, cioè un musulmano (sura 38:65) come Abramo, tanto da preannunziare la venuta di Maometto (sura 51:6); e con il culto offensivo alla Vergine Maria in quanto “madre di un profeta dell’Islam”, e persino confusa (“beata” ignoranza !! o si dice beota?… che dubbio, mi aiuti!) con Maria “sorella di Aronne”, fratello di Mosè, figlia di Imram, confusa quindi con la profetessa Maria di Esodo XV; ed il concetto di “pace islamica”, (ancora oggi invocata dai vertici cattolici – ma questi vertici, teologicamente e gerarchicamente falsi per tanti motivi, ci si chiede, sono vertici o profondità?!) mezzo imposto dalle circostanze con durata che non oltrepassi i 10 anni, per poi riprendere la guerra agli infedeli, obbligo morale religioso giuridico, sino all’immancabile vittoria finale ed all’instaurazione di uno stato islamico mondiale (un altro ordine mondiale …! Bah oramai non se ne può più!). Complimenti … qui due sono i casi: o questi non avevano mai letto il Corano, o erano all’esordio di due contemporanei gravi morbi con sintomi parossistici misti: il Parkinson e l’Alzheimer insieme …”. “… Caterina, ti prego sii più corretta nelle diagnosi e misericordiosa, aumenta la preghiera … il miserere, il miserere!!… può darsi che la Santa Vergine li converta … i l/padri del Vaticano II e del “vat’inganno” III. Perché -continuo- io, credo che questo documento sia stato stilato da persone che ignoravano veramente il contenuto del Corano ed il senso della religione islamica … (anche se è più semplice pensare che si era deciso l’autodemolizione della Chiesa Cattolica Romana per farla convergere nella “superchiesa dell’uomo”, come la definiva zio Pierre, anche se lui in verità preferiva chiamarla “Contro-chiesa dell’anticristo venturo ”. Quanto alla “vita morale” contemplata dal Corano e che ammette e legalizza la poligamia, il concubinato, il divorzio, la schiavitù e promette nell’altra vita – tanto per cambiare – un “paradiso” di piaceri sensuali con tanto di innumerevoli “urì” (concubine “celesti”) a disposizione… beh, nulla da meravigliarsi che i musulmani l’abbiano grandemente “in stima”… Chissà poi se la “stima” dei Padri del Vaticano II verso i musulmani si estendesse anche alle seguenti sure coraniche: “… e dissero: abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!” Invece non l’hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso.” (IV-157). “… Il Messia Gesù, figlio di Maria non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei suoi messaggeri” (IV-157). “ … Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio …” (II-191). “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso …” (V-33). “… uccidete questi associatori [cioè gli infedeli cristiani –n.d.Bas-] ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati” (IX- 5). “O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati” (IX-123). “… getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!” (VIII,12) E potremmo continuare fino a domattina … Interviene ancora Caterina, indignata ancor più: “ E pensa, nonno, che qualcuno recentemente (tra quelli che non hanno giustamente “altra scienza” e parlano a vanvera!) ha definito il Corano “libro di pace” … ridicolo!” Riprendo io: “Quanto poi ai figli di Abramo, è figlio di Abramo, infatti, non chi ne vanta una discendenza carnale, ma solo chi ha la “fede” di Abramo: il quale appunto credette nel Cristo venturo e, come dice Gesù stesso, “esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò”(S. Giovanni VIII-56). E S. Giovanni precisa ancora: “Chi rinnega il Figlio non possiede neppure il Padre; chi confessa il Figlio possiede anche il Padre”(1 Giov. II, 22-23)”. E allora, come San Giacomo, mi chiedo: (S. Giac. III-11,12) “Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce”. L’Apostolo delle Genti afferma poi senza possibilità di equivoci: “se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa”(Galati III-29). Riprende Mimmo: “Nonno, tu vivi nel tuo eremo dorato, e non sai che qui, con l’assenso di molti vescovi, delle alte gerarchie ecclesiastiche, delle autorità politiche di ogni risma e colore, si stanno costruendo moschee e minareti un po’ dappertutto nell’Europa una volta cristiana!” A questo sobbalzo, un fremito mi scuote tutto, mi risiedo e raggiungo con fatica la calma per dire: “Ragazzi, durante l’estate, finite le scuole, lo zio Tommaso, buon’anima, santo sacerdote, assegnava a tutti noi nipoti, dei compiti che dovevamo svolgere durante le ore meno afose dell’estate in campagna. Un anno a me era toccato lo studio del Concilio di Vienne … attento Mimmo, non pensare alle tue operette e a Vienna … qui parlo di Vienne, in Francia, una bella cittadina lungo il fiume omonimo, ove si tenne il XV Concilio Ecumenico dal 1311 al 1312. Fu un’estate allucinante, leggere e studiare tutte quelle bolle e documenti, … in particolare quelli di condanna dei Templari … e poi Clemente V, … i Begardi e le Beghine, i Zabazala …. altro che spiagge e vacanze al mare! Ecco cosa volevo ricordare : i “zabazala”, come volgarmente erano detti i sacerdoti saraceni! “Aspetta, Mimmo, dovrei avere ancora i quaderni di quei compiti, che poi lo Zio Tommaso correggeva accuratamente, e … guai a sbagliare!” A proposito dei raduni o cosiddette preghiere pubbliche a Maometto in terre cristiane, nel decreto 25 (infallibile ed irreformabile!) si dice … aspetta, ah eccolo qua! … qui è in latino, ma te lo traduco: “… Si risolve in offesa del nome divino e in disonore per la fede cristiana il fatto che in alcune parti del mondo soggette a principi cristiani, dove talora separati, talora frammischiati con i cristiani abitano i saraceni, i loro sacerdoti, detti volgarmente Zabazala, ogni giorno, ad ore determinate, nei loro templi o moschee, dove gli stessi saraceni si riuniscono per adorarvi il perfido Maometto, invochino o esaltino ad alta voce da un luogo elevato, in modo che sentano i cristiani e i saraceni, il nome dello stesso Maometto, recitando pubblicamente alcune parole in suo onore. Inoltre una gran moltitudine di saraceni di quelle ed altre regioni si reca pubblicamente nel luogo dove un tempo fu sepolto un saraceno che gli altri venerano ed onorano come santo. Da questi fatti deriva un grande danno alla nostra fede ed ha origine un grande scandalo nel cuore dei fedeli. Perché non siano ulteriormente tollerati comportamenti simili in offesa alla divina maestà, con il consenso del santo Concilio noi proibiamo ancor più severamente d’ora in poi tali fatti in terre cristiane. Ingiungiamo inoltre, sotto la minaccia del divino castigo, a tutti e singoli i prìncipi cattolici, nei cui possedimenti i saraceni abitano compiendo tali cose, di eliminare dalle loro terre tutto ciò, comportandosi come veri cattolici e gelosi custodi della fede cristiana, per raggiungere il premio dell’eterna beatitudine, e di curare che i loro sudditi facciano altrettanto. Devono infatti riflettere sulla vergogna che deriva a loro stessi e agli altri cristiani da quanto abbiamo sopra descritto. Proibiscano perciò espressamente che in pubblico si faccia tale invocazione o proclamazione del nome del sacrilego Maometto, o che qualcuno nei loro domini osi tentare il pellegrinaggio sopraddetto o favorirlo in qualunque modo. Provvedano essi stessi a punire in modo esemplare, mossi dal rispetto versi Dio, coloro che si comporteranno diversamente, in modo che anche gli altri, atterriti da tale esempio, siano dissuasi da simile temerarietà.” È vero che questi compiti richiedevano pazienza ed impegno, però oggi sono ancora in grado di distinguere un cattolico da un marrano, un vero devoto cristiano da un modernista manicheo … un fervente cattolico da un blasfemo e sacrilego marrano, un sacerdote di Cristo da un sacrificatore deicida che, alla maniera del cavaliere rosa+croce, offre i “frutti del lavoro dell’uomo, come Caino, nientemeno che al dio dell’universo dei massoni, il baphomet-lucifero, un Papa santo da un impostore fasullo, una Messa cattolica da un rito sacrilego paraprotestante o peggio pantomima dell’agape massonica del 18° livello, un Vescovo validamente consacrato da una maschera di carnevale senza mandato apostolico né giurisdizione, e … non è poco! Ma tornando a noi, ricordo a Mimmo, che in questo è carente: “Abramo ebbe due figli (Ismaele ed Isacco) da due donne diverse, la schiava e la moglie Sara e, nella citata lettera ai Galati, al capitolo IV, 30-31, S. Paolo (… sempre Paolo di Tarso, che non risulta evidentemente essere stato invitato a questo Concilio Vaticano II e nemmeno tanto letto successivamente) dice testualmente … leggi Mimmo, che cosa dice la Scrittura? “Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera” … continua … Mimmo, vai al cap. V: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù”. Questa è fede cattolica!! Direttore, non ne posso più, sono stanco, e perciò chiudo con ciò che scriveva il Santo (… non certo un santo “subito”, teosofo, comunista, marrano scomunicato da bolle e da vari concili , e senza miracoli!); S. Pio X: «Siate forti! Non si deve cedere dove non bisogna cedere … Si deve combattere, non con mezzi termini, ma con coraggio; non di nascosto, ma in pubblico; non a porte chiuse, ma a cielo aperto»! … e il Papa Felice III: «È già un approvare l’errore il non resistervi; è già un soffocare la verità il non difenderla!». Ecco ad esempio, come si comportò S. Maiuma, un santo oggi occultato accuratamente, … il quale (come si legge nel martirologio del 21 febbraio): avendo detto ad alcuni arabi, che erano andati da lui mentre era infermo “Chiunque non abbraccia la fede cristiana cattolica è dannato, come anche il vostro falso profeta Maometto”, fu da essi ammazzato. E Santa Caterina da Siena incalza: “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito!”. Mi sovviene ancora lo zio Tommaso, quando, dopo una bella e veemente predica, sconcertando tutti, diceva in latino: “Quoniam zelus domus tuae comedit me …” , “lo zelo per la tua casa mi divora” dal Salmo LXVIII -10). Pertanto con Isaia dico a voce forte, anche a lei, oltre che a me: “Clama, ne cesses!” Saluti vivissimi al direttore e a tutti i lettori!! Con affetto e gratitudine, Nonno Basilio e famiglia!